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Autore: maria_stories    23/02/2016    2 recensioni
Va bene così. ✦ oneshot.
«Sorrido alla vista di parole futili, parole vuote scritte per colmare la noia di un afoso pomeriggio d'estate.»
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Tutti i diritti riservati. ©
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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A.N.: Breve OneShot. Ogni critica, commento e suggerimento è ben accetto! Grazie per la lettura.
Va bene così.
 

Ecco il led che si illumina. Un nuovo messaggio, il suo. Ogni volta è come se fosse la prima. E ogni volta ci casco sempre. Sorrido alla vista di parole futili, parole vuote scritte per colmare la noia di un afoso pomeriggio d’estate. E rieccola che si disegna ancora una volta, sul mio volto, quell’espressione di chi ha appena ricevuto una medaglia d’oro.
Non imparo mai. Come diceva quel proverbio? Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Ed io persevero nell’errore. 

Un ‘ciao’, seguito da un ‘come stai’. Come sto? Non lo sai? No che non lo sai, non lo immagini nemmeno. In fondo sei l’unica che mi rompe in mille pezzi e riassembla allo stesso tempo.
Un anno o forse due, da quanto tempo dura questa storia e per quanto ancora dovrà continuare? Dovrei rassegnarmi, ormai, all’idea che quelle carezze, quegli sguardi erano solo frutto della mia immaginazione. Ho valutato male la situazione. Tentavi di essere gentile.
Io apprezzo la gentilezza, davvero, ma tu, potevi non esserlo con me? Non potevi essere indifferente? No, tu non sei così. Quel tuo essere dolce senza riserve è la cosa che più mi ha colpito di te, sin dall’inizio. Irradiavi chi ti era accanto, lo facevi brillare di luce riflessa. Tu eri il sole, gli altri la luna. Tu sei il sole, io la tua luna.

Rispondo al messaggio con un semplice ‘sto bene’, ma nella mia testa sono altre le cose che vorrei scrivere. Mi trattengo. Dovrei dare spiegazioni poi e non è da me, non l’ho mai fatto.
Non voglio che la conversazione continui, non riuscirei a trattenermi dall’essere me stessa. Non riuscirei a trattenermi dal riempirti di complimenti, frasi sdolcinate. Non riuscirei a non flirtare con te.
Semplicemente dico di essere occupata, tu ci credi e mi lasci andare. Quanto vorrei non lo facessi. Quanto vorrei mi trattenessi lì. Quanto vorrei essere indispensabile per te, anche solo per quel momento.
Avrei tanto voluto leggere parole come: ‘ti prego resta, ho bisogno di te’. Che fantasia, la mia. Tu appartieni ad un’altra persona. Quanto lo odio. Ed io ne sono consapevole. Lo odio da morire. Ma ogni volta che ti avvicini, mi abbracci senza perché, ogni volta che mi dici che sono importante, la mia speranza si riaccende. Ma questa speranza io non la voglio. Questa mia speranza che si traduce in illusione. Io non voglio vivere di illusioni. Fanno male alla testa. Fanno male al cuore.
Tu mi fai male al cuore.

Il pomeriggio è afoso anche per me. Sono stanca. Cerco di riposare. Ho passato la notte a consolarmi. Non ho bisogno di te, non ho bisogno di nessuno. Chi voglio prendere in giro?
Aspetto qualche ora, sono sicura arriverà un nuovo messaggio, il led bianco richiamerà la mia attenzione ancora una volta ed io sorriderò, perché sarai tu a scrivermi. Sono in un circolo vizioso. Una voragine senza fondo. E se scomparissi? Non ci penso proprio. Come farei senza di te? Ma si, mi va bene così. Va bene così.

Che cos’è questa storia ti chiederai tu che stai leggendo, ebbene, questa è la storia di una ragazza, o di un ragazzo, o di tanti ragazzi. È la storia di un amore, la storia di una gelosia. Una storia che può essere fittizia, o una di quelle vere. Un’autobiografia? Magari è la tua storia e neanche te ne sei accorto, o forse si?
Perché la sto scrivendo? Che importanza ha ormai. L’ho fatto.
Credevi che avrebbe avuto un lieto fine? Che, la ragazza del messaggio, si sarebbe accorta di quanto amore avrebbe potuto ricevere dalla sua luna? Ti sbagliavi, non tutte le storie finiscono come vorresti.
Sei triste? Non esserlo. Pensa a me che, ancora una volta, leggo il solito ‘ciao’ e fisso inerme lo schermo, mi illudo e sorrido. E mi va bene cosi. Va bene così.

 

   
 
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