Terzo anno ad Hogwarts, lasciare casa mia a Londra mi mette sempre un po' di tristezza, ma a quanti 'sangue sporco' viene data l'opportunità di frequentare una delle scuole di magia e stregoneria migliori al mondo? Mi mancano i miei tassi e le lezioni di erbologia...
"Blaine!" mia mamma mi chiama interrompendo quei pensieri da tipico ragazzo in partenza per una nuova avventura.
"Hai superato il binario." dice quasi sussurandomelo
"Eh?" - guardo i numeri sulla colonna - "Oddio, scusa mamma" e scoppiamo a ridere nonostante io cominci a sentire quella piccola lacrimuccia posata sull'angolo destro dell'occhio.
"Ci vediamo per le vacanze di Natale, ti voglio bene" le dico stringendola tra le mie braccia
"Te ne voglio anche io, sono fiera di te tesoro" .
Controllo che tutto sia al posto giusto, il mio gufetto rosso sbatte le ali dentro la sua gabbietta impaziente di uscire - "Dai, tra poco saremo a destinazione Regan" - guardo fisso davanti a me per pochi secondi, prendo un respiro e sono pronto; inzio a correre e... ecco che mi ritrovo al mio binario 9¾, dopo tre anni dovrei essere abituato a quello scontro invisibile con il cemento, ma il terrore di sfracellarmi è sempre presente. Salgo sul treno con un po' di difficoltà e cerco un posticino, sperando che passi presto il carrello delle caramelle.
"Blaine! Siamo qui." vedo due mani agitarsi ed ecco Brittany e Santana, è bello vedere come le amicizie persistano anche dopo uno smistamento come il loro; Britt è un Tassorosso come me, mentre San è una Serpeverde... corro in contro ad entrambe e le abbraccio, ma ovviamente Santana si scosta quasi immediatamente - "Tasso, vacci piano" - e abbozza un sorriso, il massimo dell'affetto che potrei aspettarmi da lei.
"San, passano gli anni ma tu sei sempre la solita cucciola affettuosa" le dico ridendo di gusto insieme a Britt.
Ci sediamo, ma nella nostra stessa carrozza c'è un amico di Santana, anche lui serpeverde; si chiama Kurt e in questi tre anni l'ho sempre visto nei corridoi del Castello, ma non ci siamo mai scambiati una parola, solo qualche sguardo che ho sempre interpretato come sguardi di sfida, lui è un purosangue e forse è ancora del parere che i figli di babbani non siano degni, ma poco importa perché io sono felice di ciò che sono.
"Piacere, mi chiamo Blaine" - allungo la mano
"Kurt." mi risponde lui quasi stizzito, senza ricambiare la mia stretta e alzando gli occhi azzurri al cielo... ci aspetta un lungo viaggio, ma per fortuna una voce familiare mi rallegra la giornata "Qualcosa dal carrello?" , avrei bisogno di dolcezza e non di dolci.