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Autore: Fiore99    24/02/2016    0 recensioni
Nuova scuola, nuovi amici, un passato pesante alle spalle e grandi incontri dietro l'angolo...
Leggete e scoprirete la storia della nostra giovane protagonista, imbranata e tanto tenera!
seguitemi anche su wattpad sono -scrittricepercaso-
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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CAPITOLO 1

L'asfalto era freddo e bagnato, non di acqua ma di sangue. C'era sangue ovunque. Papà mi stringeva la mano e mi sussurrava di stare tranquilla che sarebbero arrivati i soccorsi, ma non ero io quella ferita, no. Era lui che perdeva sangue.

Le ambulanze arrivarono con mezz'ora di ritardo, ed io mi ritrovai orfana di padre e con gravi danni alla mia psiche. Mia madre cadde in depressione e passava da un fidanzato ad un altro, ed io non credevo più in niente, volevo solo andarmene da quella città. Volevo scappare da quel posto che mi ricordava costantemente tutto ciò che avevo perso.

 

 

Mi alzai svogliatamente, sbadigliai e staccai la sveglia del telefono. Odiavo alzarmi presto la mattina, ma casa mia distava circa cinque chilometri dalla nuova scuola e io dovevo farli tutti a piedi. Per fortuna che c'era Nicolas con me, almeno non ero sola.

Scesi in cucina con la voglia di vivere di un aspirante suicida, mi sedetti al tavolo e guardai diffidente i pancakes che mia madre mi aveva appena servito. Canticchiava contenta ballando da una parte all'altra della cucina, nel suo vestitino azzurro a pois. Più che mia madre sembrava mia sorella. Lei era fatta così, un momento era la donna più triste del pianeta, mangiava gelato guardando Titanic e piangeva come se fosse la fontana di Trevi, e l'attimo dopo sembrava Doroty del magico mondo di Oz. Il medico diceva che era per le medicine. Povera donna, dalla morte di papà non era stata più la stessa, ma ce la metteva tutta. Da un po' di mesi era fidanzata con un certo Marco, un broker romano dallo strano accento, non mi piaceva molto, troppo giovane per lei, ma era più felice ed era tutto ciò di cui aveva bisogno.

Finii la mia colazione in camera, in piedi di fronte il mio armadio, indecisa come sempre su cosa mettere e certa che sarei finita con indosso la stessa identica cosa della mattina precedente.

Ero diversa da mia madre, lei aveva i capelli rossi, era alta, solare e aveva sempre dei vestiti magnifici. Il mio armadio invece era pieno zeppo di blu jeans e maglioni larghi neri. Ecco, non ero esattamente quella che si definisce una ragazza alla moda, ma almeno non ero come quelle stupide oche bionde. Già, sono una di quelle cose che si trovano ovunque, come la pizza o la Nutella. Sono pronta a scommettere che in ogni singolo paese del mondo ci sia Lei. Quella perfetta. Alta, preferibilmente bionda con grandi occhi azzurri da cerbiatta, e perfida come la regina delle nevi. 

  
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