Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: Mitsunari    25/02/2016    1 recensioni
Oggi sono qui per raccontarvi una storia, in particolare una storia d'amore. I due innamorati sono Yashiro ed Erik e, come ogni storia romantica che si rispetti, avranno anche loro non pochi ostacoli. Siete curiosi di scoprirli? Beh allora non vi resta che leggere!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve gente! Eccomi tornata finalmente, Erik e Yashiro saranno sicuramente contenti della storia che sto per presentarvi! (No in realtà non interessa a nessuno *sigh*) Comunque bando alle cance spero che vi piaccia e non posso che augurarvi una buona lettura.
P.S. Ci tenevo ad avvertirvi del fatto che questo è il sequel della mia prima storia "Tanto piu t'amo quanto più mi fuggi" (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3011915&i=1). Vi consiglio di leggerla prima per evitare fraintendimenti.
Detto questo ho finito. Buona lettura!

Dimmi, qualche volta non ti vola via il cuore?
 
POV. Yashiro 
Mi alzo molto presto quella mattina, è un giorno speciale, ovvero, il compleanno del mio dolce e amato Erik. Mi preparo agitato, faccio la doccia e mi vesto: pantaloni aderenti neri, t-shirt bianca, giacca di pelle nera e ai piedi Vans  nere con strisce bianche. 
Mi sistemo i capelli e prendo il cellulare per mandare un messaggio al mio piccolo Erik dicendogli che sarei andato a prenderlo a casa. Prendo il regalo per lui, le chiavi di casa, quelle delle moto per poi uscire, montare sulla moto, mettere il casco e partire.
 
POV. Erik
Mi sveglio sentendo il cellulare squillare. Apro lentamente gli occhi e afferro l’oggetto incriminato. Se prima lo guardo con fastidio, ora sul mio viso si è disegnato un dolce sorriso nel leggere il nome di Yashiro sul display. Leggo il messaggio e subito mi alzo, non posso farmi trovare impreparato.  Vado di corsa a lavarmi e poi a vestirmi: indosso una camicia a quadri nera e blu, dei pantaloncini di jeans azzurro chiaro, una felpa bianca come giacca e delle Converse blu oltremare.
Appena pronto, fiondo in cucina e preparo la colazione sia per me che per Yashiro. 
 
POV. Yashiro 
Arrivo dopo quasi una mezzora, la villa dove vivo è fuori città,  mentre invece la casa di Erik è in centro. Una volta arrivato, suono il campanello e mi appoggio sulla moto aspettando. Tolgo il casco e mi accendo una sigaretta -Cavolo, è un vizio che devo togliermi, ma mi aiuta a calmare l’agitazione-. Continuo a fumacchiare tranquillo e sento qualcuno abbracciarmi da dietro.
“Te lo dico sempre che devi smettere di fumare” sento la voce di Erik, sorrido e mi giro nell’abbraccio.
“Lo so, lo so, ma sai che non riesco a farne a meno” lo bacio a stampo “Buongiorno, amore mio” sussurro dolce e butto via la sigaretta.
Lui scioglie l’abbraccio “Vieni, ho preparato la colazione”
 
POV. Erik
Lo tiro dolcemente e lo faccio entrare in casa. Gli ho preparato i pancakes col burro d’arachidi e il caffè, macchiato per lui ed espresso per me. Metto tutto a tavola e lo faccio sedere poi mi metto accanto a lui “Spero ti piaccia” imbarazzato.
 
POV. Yashiro 
Lo seguo e lo guardo, era bellissimo, quei pantaloncini gli stanno da Dio -ah, il mio piccolo e dolce Erik è sempre così carino e puccioso. Vorrei stringerlo forte e riempirlo di coccole-.
Mi siedo a tavola e gli sorrido “Grazie per aver preparato” lo bacio sulla guancia e lui arrossisce -è troppo carino, potrei morire per emorragia nasale se continua così-. 
Mangio, era tutto delizioso “Sei un mago in cucina, amore!”
Lui arrossisce “N-no” borbotta imbarazzato.
Lo bacio sulla guancia “Si” sorrido e lui si alza.
 
POV. Erik 
Sorrido soddisfatto quando noto che sta mangiando tanto, io invece bevo solo il mio caffè. Quando finisce inizio a pulire ma lui mi ferma “Dai lascia, faccio io” mi sussurra dolce.
“Ma è il mio compito” ribatto mugolando.
“Almeno oggi, dai” fa gli occhioni dolci e cedo.
“Va bene, ma non rompere niente” rido dolce e lo bacio sulla guancia.
Mentre lui pulisce, prendo le mie cose, le chiavi, il cellulare e il portafoglio e, quando Yashiro ha finito, lo raggiungo.
 
POV. Yashiro 
Gli sorrido “Sei stupendo piccolo mio” lo bacio sulla guancia.
Lui arrossisce “Tu di più” mugola imbarazzato e azzero la distanza tra le nostre labbra, non riesco a resistere neanche pochi secondi senza assaporare le sue dolci labbra.
Lo prendo per mano e usciamo. Gli passo il casco e lo faccio salire sulla moro, poi salgo anch’io “Tieniti forte, amore” lo avverto.
 
POV. Erik 
Salgo sulla moto e stringo Yashiro per i fianchi ancorandomi a lui. Parte e mi porta al luna park. Appena arrivati  scendo dalla moto eccitato, tolgo il casco e inizio a saltellare in giro, troppo felice.
 
POV. Yashiro 
Rido dolcemente a vederlo e parcheggio per poi raggiungerlo e prenderlo  per mano “Dove vogliamo andare prima?” gli chiedo dolce.
Lui mi guarda confuso “Non dovremmo fare i biglietti?”
Rido un po’ dolcemente “No” tiro fuori i biglietti “Eccoli qui” sorrido.
 
POV. Erik 
Lo abbraccio eccitato “Montagne russe!” felice come un bambino, sciolgo l’abbraccio e lo tiro. Timbriamo i biglietti e ci avviciniamo alle montagne russe. Appena arriviamo ai cancelli il mio sorriso si spegne ‘Sei troppo bassa, non puoi salire. Quanti anni hai ragazzina?’ mi dicono.
Metto il broncio puccioso deluso ma soprattutto arrabbiato con il controllore -Ragazzina a chi?! Sarò anche basso ma non accetto di essere chiamato ragazzina! Come si permette?!-.
Mi allontano da lì furente, immaginate le nuvolette uscire dalla mia testa. Vedo una panchina in lontananza e mi ci siedo con le braccia conserte cercando di calmarmi.
 
POV. Yashiro
Lo seguo, improvvisamente ha accelerato e stavo quasi per perderlo di vista. Finalmente si ferma su una  panchina e io lo raggiungo sedendomi accanto a lui “Amore, che succede?” gli chiedo dolce e preoccupato.
“Mi prendono tutti per una ragazza” piagnucola “E mi chiamano nano” mette i pugnetti sugli occhi per asciugarsi le lacrime.
Lo abbraccio dolcemente “Su, non pensarci, sei stupendo amore mio” lo bacio sulla guancia.
 
POV. Erik 
Mi asciugo le lacrime “Non è vero, anche tu la penso come loro” singhiozzo.
“Cosa dici? Non è vero, sei perfetto tesoro mio” mi guarda.
Sembra sincero ma non abbocco “Sei un bugiardo” lo accuso e scappo via piangendo.
Mentre corro non guardo avanti e finisco per sbattere contro qualcuno cadendo a terra “M-mi dispiace…” mi affretto a scusarmi.
“Tranquillo, scusami tu, non guardavo dove andavo” sento una voce, presumibilmente della persona contro cui avevo urtato.
Alzo lo sguardo e vedo un ragazzo, sui vent’anni circa, era magro, abbastanza alto, i capelli castani e due occhi grigi dallo sguardo fiero ma dolce allo stesso tempo.
“Stai piangendo? Ti sei fatto tanto male nella caduta?” mi chiede preoccupato e mi aiuta ad alzarmi.
Arrossisco “N-no, tranquillo, sto bene” sorrisi leggermente imbarazzato.
 
POV. Yashiro 
Corro a perdi fiato per raggiungerlo e appena lo vedo vicino ad un altro ragazzo accelero e, con uno slancio, mi metto in mezzo ai due “Sta lontano da lui” minaccio.
Il ragazzo si allontana di qualche passo alzando le mani “Mi dispiace, non gli stavo facendo niente” poi mi guarda meglio “Aspetta… Tu sei Yashiro?” chiede.
“Si, perché?” rispondo con aria scocciata poi anch’io lo guardo attentamente “Haruka? Sei tu?” realizzo incredulo.
 
POV. Haruka 
Annuisco “Non mi dai il bentornato, cugino?” ironico.
Yashiro ride e mi abbraccia “Com’era l’America?” chiede curioso.
“Frenetica, come la descrivono tutti, immagino. Ma dimmi di te, come stai? E gli zii? Non si sono ancora decisi a lasciarti l’azienda?” 
“Ehmm… possiamo parlare un’altra volta di questo?” evita il discorso poi mi sussurra “Non voglio far sapere niente ad Erik”
“Uh? Ah, Erik è lui?” indico il rosso “Mi dispiace per prima, ad entrambi” sorrido “Beh, ora vado mi stanno aspettando” li saluto e, in particolare, mi concentro su Erik sussurrandogli “Chiamami, bellezza” gli metto un foglietto nella tasca della felpa senza farmi vedere da Yashiro e me ne vado.
 
POV. Erik 
Guardo il foglietto che mi ha dato Haruka e arrossisco terribilmente per poi nasconderlo quando Yashiro si volta verso di me.
“Mi hai fatto prendere un colpo, pensavo di non trovarti più” mi abbraccia forte.
“Scusa” in colpa ricambio l’abbraccio “Quindi quello era tuo cugino?” curioso.
“Si, è da poco tornato dall’America, studiava lì” spiega e mi prende per mano “Vieni, prendiamo un gelato?” sorride.
Annuisco e mi porta in gelateria; prendiamo una coppa grande con cioccolato e panna da mangiare insieme.
“Erik, amore” mi chiama dolcemente e io lo guardo interrogativo. Lui prende una scatolina e me la porge “Auguri di buon compleanno” borbotta un po’ imbarazzato. 
Apro la scatolina e tiro fuori la catenina che c’era dentro. La catena era d’argento e  c’era un piccolo ciondolo di diamantini a forma di goccia.
“Y-Yashiro… Ma sei impazzito?! Ti sarà  costata una fortuna!” esclamo e rimetto la collana nella scatolina per poi restituirgliela “Non posso accettarlo, è troppo”
 
POV. Yashiro
Appena me la restituisce mi sento deluso “M-ma… Erik, è per te…”
“Ma è troppo! Non riuscirò mai a ripagarti una cifra così elevata! Stiamo parlando di diamanti! Come hai fatto a permetterteli?!”
“È un regalo non devo ripagarmi! E non ci è voluto niente a pagarli, sarei disposto a dare di più” ribatto “Ti prego, prendila, è una piccola dimostrazione di quanto ci tengo a te” lo guardo supplicante.
 
POV. Erik
A vederlo supplicare cedo e lascio che sia lui a mettermi la collana e mi specchio nel cellulare guardando con insistenza il ciondolo -È bellissimo, si, ma come ha fatto a comprarla? Non mi starà nascondendo qualcosa?- penso sospettoso.
“Ti sta benissimo” sussurra dolce e sorride.
Mi volto verso di lui e lo abbraccio “Grazie” sorrido poi mi faccio serio “Per caso mi stai nascondendo qualcosa?” lo guardo con occhi indagatori.
 
POV. Yashiro
Lo guardo sbattendo le palpebre -Sospetta di me? Ma come?- penso sconvolto “N-no, ma cosa dici? Da dov’è uscita questa domanda?” cerco di restare tranquillo -Non voglio dirgli della mia famiglia, sono odiosi, finirebbero per spaventarlo e allontanarlo-  penso in difficoltà.
“Con Haruka parlavate della tua famiglia e di un’azienda” mi guarda in attesa di risposte.
Sospiro un po’ “Amore… non mi va di parlare della mia famiglia”
“Non ti fidi di me?” mi chiede singhiozzando, ha gli occhi lucidi, pronto a piangere.
“Si che mi fido, amore! Solo non voglio parlarne ora, magari un’altra volta, ok?” gli accarezzo dolcemente i capelli.
Lui annuisce “Va bene! Ma vieni a pranzo da me!” gonfia le guance; a volte sembra proprio un bambino. Andiamo a casa sua, per fortuna siamo soli, suo padre non c’è, si sarà trattenuto in biblioteca. Appena arrivati a casa sua lui corre in cucina e io lo seguo più lentamente per poi raggiungerlo e abbracciarlo da dietro “Posso aiutarti?”
 
POV. Erik
Appena mi abbraccia mi lascio andare poggiandomi con la schiena sul suo petto “No, non puoi, voglio cucinare per te” fischietto.
Lui mette il broncio “Ma oggi è il tuo compleanno, dovrei farlo io per te” borbotta.
Rido “Ma entrambi sappiamo che non sai cucinare” lo prendo dolcemente in giro.
“Allora insegnami” dice determinato.
Sospiro “E va bene” cedo e lo lascio cucinare sotto la mia tutela.
 
POV. Yashiro
Riesco a cucinare e, appena Erik finisce di apparecchiare, metto i piatti in tavola. Mi siedo e sospiro “Certo che è complicato cucinare”
Lui ride “No, non lo è, dopo un po’ ti ci appassionerai e ti sembrerà tutto più semplice, fidati” sorride e prende una forchettata dal suo piatto “È buono, sei stati bravo, amore, complimenti” mi bacia sulla guancia.
Sorrido felice e dondolo un po’ la testa, mi piace avere queste tipo di attenzioni da parte sua “Si, ma tu cucini molto meglio” 
Lui sorride e appena finiamo si alza per pulire “Se vuoi puoi metterti sul divano” mi dice dolcemente. Annuisco e faccio come mi dice sedendomi e aspettandolo. Lo guardo mentre pulisce -È bellissimo, fosse per me lo terrei solo per me senza mai lasciarlo andare-.
 
POV. Erik
Appena finisco lo raggiungo e rido dolcemente a vederlo dormire -che pigrone- penso ridendo. Mi siedo accanto a lui sistemandolo in modo da fargli poggiare la testa sulle mie gambe. Inizio ad accarezzargli dolcemente i capelli e sorrido quando lo sento mugolare il mio nome. Lo bacio sulla fronte e continuo a coccolarlo quando sento il mio cellulare vibrare. Lo prendo e la mia pelle, d’avorio com’era, divenne ancora più bianca. C’è un messaggio. Di Haruka.
“Hey, bellezza! Hai da fare domani?”


*note dell'autrice*
Wow siete davvero arriarrivarrivti fino a qui??  *^*
Vi ringrazio innanzitutto per aver letto e mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate con una piccola recensione.  Ci si vede al prossimo capitolo, a presto!
-Mitsunari
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Mitsunari