25/02/2016
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*DRIIIIN DRIIIIIN*
«Pronto Marta!» Rispondo allegramente alla chiamata inaspettata della mia compagna di classe.
«Pronto Marta una sega! Lo sai che è successo!?» Grida imbufalita... Tutto ciò mi fa capire che mi porta brutte notizie.
Immediatamente chiedo cosa diavolo succede «Dio... Cosa!?»
«Sai quel vecchio bisbetico del prof di matematica? Sai che cazzo si è permesso di fare? Lo sai!?»
«Ehm... No. Cosa ha fatto?»
«Va in pensione... Noi abbiamo un esame quest'anno e lui, dopo quattro anni insieme, va in pensione. Lo capisci? Capisci che grazie a sta faccia di merda io boccio?! Mi tocca rifare la quinta per anni per colpa sua? Lo capisci!?»
«Cosa!? Stai scherzando?» Chiedo pur sapendo che è troppo infuriata per essere uno scherzo «Ma chi te l'ha detto?»
«Ho visto il nostro orario provvisorio e diversamente da tutti gli anni c'è un altro nome, nuovo per di più... Quindi un incompetente che magari fino a ieri insegnava alle medie quanto fa due più due...»
«Ahhh ma magari proprio perché è provvisorio poi cambia e arriva il nostro!» Cerco di pensare ancora positivo.
«Sophie non sclero senza motivo. Primo punto: il nostro prof di matematica non è provvisorio per nessuno e no, non ha scelto le vacanze prolungate perché sappiamo entrambe che quello non ha una vita e tanto meno perde soldi per una settimana di ferie in più. Punto secondo: l'anno scorso ricordo bene fece un discorso strano dove si capiva che essendo VECCHIO doveva andare in pensione nel giro di poco. Accidenti a lui e a chi ha inventato la matematica!» Conclude la sua spiegazione che detta così non fa una piega ma non voglio essere negativa quindi tento di non credere che sia vero.
«Sì è vecchio ma non così tanto e poi ci tiene a noi... Non ci lascia così, non ci ha nemmeno salutati a giugno... Dai non è possibile, ce l'avrebbe sicuramente detto!»
«Quello si vedeva che non aveva le palle; figurati di dire ad una mandria di 23 ragazzi che alla prova di matematica, prova base di uno scientifico, dopo anni passati con lui, abituati al suo insegnamento e alle sue richieste, ci abbandonava perché vecchio.»
«Mah...»
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LUNEDÌ, I ORA MATATICA
«Ecco almeno siamo fortunate, dopo giorni di agonia scopriamo subito chi è il fortunato che mi boccia per prima!»
«Ma perché!? Magari è meglio del Santini! Suuu positività!»
«Magari viene da un’università e pretende cose come “secondo la formula di Peppino quattro mele cadono al mese dall’albero, calcola la superficie di Giove”»
«Cosa?» Domando sorpresa dalla stronzata detta da Marta
«Questa me la sono preparata quando ero nel bus stamani, lo ammetto.»
Scoppio in una risata «Te sei tutta scema!»
Proprio in quel momento entra lui: altissimo, moro, con la pelle color cappuccino, vestito da vecchio quando avrà a mala pena 30anni.
«Chi cazzo è sto figo?» chiedo sottovoce a Debora, l’altra mia compagna di banco.
«Quest’anno quasi quasi non faccio la tesina ma sicuramente lui me lo faccio!» Afferma lei con un sorrisetto malizioso.
«Salve ragazzi io sono Davide Nencini, il vostro professore di matematica per questo anno. Essendo voi una quinta quest’anno avrete l’esame e se vi impegnerete e se sarete una classe seria alle prove arriverete pronti.» Inizia subito a dirci sottolineando quei “se”, non so forse per spaventarci nel caso in cui non lo facessimo.
In classe c’è un brusio di sottofondo ma a quanto pare la sua introduzione ha ottenuto un certo successo, strano visto che il suo aspetto, non così distante da noi, non trasmette timore.
«Oggi io farei subito un’introduzione degli argomenti di cui parleremo quest’anno. Partiremo con»
Ed eccolo subito pronto al nostro nuovo anno di liceo, pare un uomo serio e colto, speriamo anche gentile…
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Ed anche il primo giorno di scuola è concluso, torno a casa a piedi come ho fatto per quattro anni… Speriamo questo sia l’ultimo! Cammino a capo basso osservando i miei passi affrettati, non vedo l’ora di tornare a casa. Pur non avendo fatto niente, la mattinata è stata faticosa, non sono abituata a svegliarmi alle sette.
Sento le macchine che sfrecciano accanto a me, alzo un attimo lo sguardo e ne vedo varie passarmi accanto ma quella che noto subito è un auto grigia con dentro lui, il mio nuovo professore di matematica, che se ne sta bello dritto con la schiena e con uno sguardo tutto serio si guarda la strada davanti a se. Subito mi appare sul volto un sorriso, sembra proprio ridicolo con quella faccia!
Raggiungo in poco più di quindici minuti casa, apro il portone color legno di ciliegio e salgo velocemente le scale che mi portano nel mio appartamento, apro anche questa porta e sono immediatamente nella mia cucina. A tavola, con il piatto di pasta davanti, ci sono i miei genitori che subito mi salutano e mi chiedono come fosse andata la giornata.
«Bene dai anche se è stata come sempre una noia! Voi che mi dite, siete un po’ mogi, no?» Affermo allegramente e subito li vedo ancora più cupi di prima, sembra quasi cerchino di sparire.
Qualche mese fa mia madre ha perso, per chiusura del ristornate, il suo lavoro di capo sala e subito ho visto che in lei qualcosa non andava, il suo sorriso che la contraddistingue era scomparso ed ora… Ora che succede?
«Nulla Sophie, per ora è tutto apposto» Afferma mia madre guardandomi negli occhi, accennando un sorriso.
Ho talmente tanta paura di ricevere brutte notizie che accetto questa risposta e vado in camera a posare lo zaino.
Angolo dell’autrice
Ehi salve a tutti!
Eccomi qui, pronta ad una nuova storia d’amore! Spero migliore della prima!
Che ne pensate di questo prologo che già mette in chiaro molte cose.
Attualmente ho da dire poco, vi ringrazio subito di aver letto queste poche pagine, il prossimo capitolo sarà sicuramente più lungo e spero anche molto interessante!
A presto
Klara ♥
