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Autore: ElsBells    25/02/2016    3 recensioni
Faberry AU. Future fic. Rachel Berry è una star di Broadway di grande successo con una nuova coinquilina, la strana e ingenua Quinn Fabray. Tutto comincia con una nota sul frigo e uno scarabocchio frettoloso e infantile di un elefante. Tutti nascondono un po' di pazzia.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Quinn/Rachel
Note: AUOOC | Avvertimenti: nessuno
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Just off the Key of Reason

Capitolo 21
You've been the song in the background, turning up now


Rachel stava riempiendo due tazze di Dinosaur Egg, quando si decisero a fare la chiamata. Quinn li aveva visti al negozio e aveva chiesto di comprarli, Rachel l'aveva accontentata perché sembravano interessanti. Piccoli dinosauri colorati emersero dalla farina d'avena.

Fu fottutamente magico e Quinn sembrò felice.

Ma in quel momento Quinn era seduta rigidamente al bancone della cucina, con Jelly di fronte a lei che era seduta sul telefono in cerca di attenzioni. Quinn non gliele stava dando, facendo invece correre le mani sul suo pigiama con le renne.

Rachel cercò di tenere per se i pensieri: “Questa è la peggior idea di sempre” e “Questo determinerà il destino di Quinn e il resto delle nostre vite per sempre”. Era consapevole che fossero un po' drammatici, ma non riusciva a smettere di pensarci.

E guardò i dinosauri emergere.

Quinn, questo è incredibile!” dichiarò Rachel, guardando la tazza e sedendosi vicino a lei.

Quinn alzò lo sguardo dal gatto e lo puntò sul suo cibo e i suoi occhi si illuminarono per un momento. Guardò la tazza di Rachel e i suoi occhi si allargarono ancora di più.

Aspetta, perché tu hai così tanti triceratopi? Io ho solo stegosauri”.

Wow, Rachel aveva una fidanzata che poteva pluralizzare la parola stegosauro e non era sicura riguardo i triceratopi, non era una cavolo di paleontologo. In realtà, Rachel avrebbe potuto mangiare valanghe di velociraptor per quanto le importava. Avrebbe volentieri scambiato le ciotole, ma Quinn aveva già mangiato tutti i suoi dinosauri prima di passare alla farina d'avena.

Infine, Quinn tolse Jelly dal telefono per chiamare Lisa e Rachel capì che probabilmente sarebbero diventate diabetiche prima dei trent’anni. Quinn la guardò nervosamente, passando le dita suoi numeri del telefono, Rachel le dedicò un pollice sollevato e un cenno del capo fiducioso.

Non era sicura che fosse una buona idea. Per niente. Quinn sorrise leggermente e Rachel le prese la mano libera, impedendole di giocare con i cucchiai sul tavolo.

Pronto?” disse Lisa dall'altro capo.

Rachel sobbalzò a quel suono, quella donna riusciva ad inquietarla anche attraverso il telefono. E sì, anche in quel modo suonava come un frullatore.

Ciao, zia Lisa. Sono Quinn... e Rachel”.

Ci fu una lungo momento di silenzio e Rachel deglutì lentamente la farina d'avena, perché sembrava come se fosse il rumore più forte di sempre.

Dio, le persone potevano ingoiare rumorosamente? Era impossibile. Quinn l'aveva sentita? Perché il loro appartamento era così silenzioso? Dove erano tutti i loro maledetti animali?

Oh. Quinn. Come stai?” Lisa non sembrò fredda o poco accogliente, era forse un po' insicura. E sorpresa.

Rachel non ne fu sorpresa, avevano avuto un bel confronto l'ultima volta che si erano viste.

Sto bene, grazie” rispose lentamente Quinn.

Rachel deglutì di nuovo, contraendo i muscoli dietro al collo, come un pitone. E cominciò a soffocare. Quinn la fissò e cominciò a batterle una mano sulla schiena.

Che succede? È Rachel? Sta bene?” disse Lisa dall'altro capo, sembrava sinceramente preoccupata.

Rachel annuì vigorosamente. Dio, rimettiti insieme. Fottuta farina d'avena.

Si, Lisa, sto bene, grazie” disse Rachel allontanando la tazza. “Quinn ha una notizia per te!”

Anche in quel caso ci fu silenzio.

D'accordo, sentiamo”.

Rachel guardò Quinn in attesa e questa annuì prendendo un respiro. Rachel era pronta a fermarla e a riportarla sul dritto percorso se per caso avesse perso le parole.

Andrò alla New York University” iniziò Quinn, le sue dita si agitarono sotto la presa di Rachel. “Farò un corso di laurea accelerato in biologia, con master nello studio degli animali, perché voglio lavorare allo zoo in modo professionale. Co-comincio quest'estate e posso prendere veterinaria se voglio, m-ma ancora non ho deciso”.

Quinn prese un respiro e si leccò le labbra, di nuovo ci fu silenzio. Dio, Lisa era un'esperta nell'arte della suspense. O dell'indignazione.

Beh... immagino che alla fine tu abbia deciso di ascoltarmi”.

Hmm.

Quinn sembrò spiazzata, quindi Rachel si sentì felice di intervenire. Molto volentieri. Ma decise di trattenersi, perché insomma, stavano per chiedere a quella donna di pagare un sacco di soldi per le tasse universitarie. Quindi era il caso di essere gentile con lei.

O forse passiva-aggressiva che si mascherava da gentile.

Quinn ha preso effettivamente questa decisione da sola. Coi suoi tempi, quanto sentiva che fosse giusto per lei e con supporto incondizionato” Rachel sentì Lisa sospirare al telefono.

Va bene, allora. In entrambi i casi, è la decisione giusta. Ora potrai avere davvero un futuro, Quinn”.

Quinn fissò il proprio grembo e Rachel strinse gli occhi.

Ma non capisco perché me lo stai dicendo. La tua fidanzata ha reso abbastanza chiaro che sono una terribile influenza per te” dichiarò Lisa.

Quinn prese un respiro e guardò Rachel come se preferisse essere ovunque ma non lì, non a quel bancone e non in quella conversazione. Quinn sembrava sconvolta e Rachel si alzò stringendola da dietro, poi le baciò l'orecchio incoraggiante.

H-ho fatto domanda per alcune borse di studio, con quelle e gli aiuti statali e i miei risparmi... posso permettermi di pagare solo la metà delle tasse scolastiche. E ho pensato che-”

Hai pensato che io potessi pagare il resto” terminò Lisa.

Quinn scosse la testa come se stesse fisicamente male. Lo fu per Rachel, la testa della ragazza le colpì la mascella, ma strinse forte la presa su Quinn quando questa provò a girarsi.

Ho pensat- voglio dire, vo-volevi pagare per la Columbia e questo è comunque... un college. Sto iniziando tardi. Posso sempre-noi possiamo-voglio dire-”

Rachel le toccò la guancia e Lisa la interruppe immediatamente.

Quinn, Quinn, ascolta. Ovvio che pagherò per la New York University. È quello che ho sempre voluto per te e lo sai”.

Okay, d'accordo, era il momento giusto per riagganciare.

Ma voglio che tu faccia veterinaria”.

Merda.

Quinn rimase in silenzio, Rachel cercò di non soffocare con la sua saliva.

Va bene” disse tranquillamente Quinn dopo poco istanti.

Rachel la fissò con gli occhi spalancati, poi il telefono, come se stesse per prendere vita.

Okay, allora-”

Cosa! No!” esclamò Rachel, lasciando andare Quinn. “Signora Fabray, non può solo-”

Rachel, Rachel, va tutto bene” disse Quinn a bassa voce, cercando di tirare Rachel lontano dal telefono.

Rachel era talmente sconvolta, che si lasciò spostare come una palla da ping pong.

Non aveva bisogno di sentire quello che Quinn avrebbe detto a Lisa prima di riattaccare. Tutta la sua energia si diresse dritta nell'anima di Quinn. Nell'anima di Quinn. Sapeva che la sua fidanzata poteva sentirlo.

Quinn!”

Quinn sembrava spaventata e piuttosto confusa, mentre si alzava dalla sedia.

Come puoi permetterle di farti questo?” chiese Rachel a voce alta, agitando le braccia con forza. Sì, con forza, avrebbe potuto addirittura decollare, volare sino a casa di Lisa.

Farmi?” chiese Quinn in shock ed immobile.

Lasciare che ti manipoli di nuovo! Legarti di nuovo! Quinn, sapevo che questa era una cattiva idea!”

Quinn si guardò intorno come se stesse cercando delle risposte. “No, lei non mi sta manipolando. Farò v-veterinaria perché voglio, non perché lei-”

No, tu pensi di volerlo! Te lo sta mettendo in testa, perché è l'unico modo perché lei paghi il college!” Rachel non stava urlando, stava solo cercando disperatamente di avere ragione.

Rachel, sto facendo questo per me stessa! Lo sai. Sai che posso pensare da sola” dichiarò Quinn a voce alta.

Era pacato, così non fece molta differenza, ma tutti gli animali uscirono dalla camera quando lo sentirono.

Quello era strano. Cosa stava succedendo? Stavano discutendo? Oh Dio, no.

Rachel vide gli occhi lucidi di Quinn sbattere. Era il giorno del discorso. Non era quello che voleva. Prese il guinzaglio di Barnaby e lui la raggiunse saltellando allegramente.

Lo so, lo so, Quinn” disse ammorbidendo la sua espressione. “Non era quello che volevo dire... vado a fare una passeggiata, okay? Ci vediamo lì”.

Quinn annuì tristemente e Rachel andò a darle un dolce bacio sulla guancia, prima di scortare Barnaby fuori dalla porta.

La prima cosa che Rachel fece non appena uscì dal palazzo fu chiamare Tom. La giornata delle porte aperte sarebbe iniziata a mezzogiorno, così aveva esattamente due ore per calmarsi e rimettersi insieme.

****

La prima cosa che le chiese Tom fu dove diavolo poteva trovare la farina d'avena coi dinosauri, perché era sicuro che suo figlio ne sarebbe andato matto. Dopo averglielo comunicato, Rachel gli spiegò quello che era successo e Tom le disse che stava esagerando. Rachel lo sapeva e poi aggiunse che si stava sì, comportando da ragazza brava e amorevole, ma che si era lasciata trasportare come sempre. L'unica cosa che doveva fare era parlare con Quinn.

Solo parlare con lei. Era facile.

Gli disse che le persone come Quinn, con la sua sindrome, non erano in grado di gestire delle liti del genere, bisognava parlargli lentamente e senza agitarsi.

Rachel poteva farlo, aveva già visto che poteva farlo.

Barnaby apprezzò molto la sua camminata di due ore ed era piuttosto soddisfatto quando Rachel lo condusse alla giornata delle porte aperte. Era piuttosto affollato, pieno di cani e gatti. E di bambini che avrebbero fatto meglio ad essere chiusi in gabbia al posto dei cani.

Rachel oltrepassò la porta principale trascinando un Barnaby eccitato con lei, dirigendosi verso il cortile che avrebbe ospitato l'evento.

Rachel!”

Rachel saltò spaventata al suono stridulo di quella voce e si voltò per vedere Brittany che la raggiungeva, un'anatra fra le braccia.

Brittany, ehi! Che cos'hai lì?” chiese, facendo un passo indietro quando un becco la morse.

Santana si fece strada fra la folla, l'espressione più cupa che le avesse mai visto dipinta in volto. Sembrava rassegnata ad una sorta di destino.

Salvano le anatre qui, sai quelle che magari hanno mangiato qualcosa che non dovevano o cose così” spiegò brillantemente Brittany. “Questa è nata qui e non è mai stata fuori in natura, perché le altre anatre potrebbero ferirla o potrebbe morire. La stiamo adottando!”

Rachel si morse l'interno della guancia sino a farla sanguinare pur di non ridere, Santana invece sembrava sul punto di voler uccidere qualcuno. Preferibilmente un'anatra, ma non sarebbe mai accaduto, così il suo sguardo omicida si posò su Rachel.

L'abbiamo chiamata Flappy!” esclamò Brittany.

Oh mio Dio.

È meraviglioso il fatto che stai salvando un animale, Britt”. Le immagini che si stavano formando nel cervello di Rachel, le stavano rendendo quasi impossibile non ridere di Santana. “Ragazze avete per caso visto Quinn?”

Brittany annuì, cullando l'anatra come se fosse un bambino, ignorando il suo frenetico, quanto arrabbiato, starnazzare. Lo sguardo di Santana si ammorbidì un po' e inclinò la testa facendo segno verso il piccolo palco.

Sta andando un po' fuori di testa, Berry, vai a calmarla”.

Brittany annuì con entusiasmo. “Sì, San le ha detto che picchierà qualcuno se a questo non piacerà il suo discorso. Non credo che Quinn le abbia creduto”.

Rachel sorrise in ringraziamento e poi persa nei suoi pensieri, allungò una mano per accarezzare la testa dell'anatra. Si bendò il morso con un tovagliolo, sorpresa che le anatre potessero far sanguinare, perché non avevano denti, giusto? Rachel non aveva comunque voglia di controllare se li avessero o meno.

Trovò Quinn piuttosto facilmente, seduta sui gradini sul retro del palco che si dondolava avanti e indietro. Quinn saltò in piedi quando la vide e la raggiunse velocemente per stringerla fra le braccia.

Rachel restituì l'abbracciò. “Va tutto bene, bear. Ti amo”.

Ti amo. Ti amo anch'io. Ti amo così tanto” disse Quinn fra i suoi capelli.

Rachel le sorrise e si scostò giusto il tempo per legare Barnaby ad un palo, aveva quasi pensato di legarlo ad uno dei supporti del palco, ma sarebbe stato un disastro.

Quinn, voglio farti una sola domanda, okay?” le disse afferrando le mani tremanti della ragazza.

Cos'è successo alla tua mano?” chiese guardando il bendaggio che aveva fatto.

Il sangue aveva imbevuto il fazzoletto, era piuttosto disgustoso.

Rachel scosse la testa. “Niente, l'anatra di Brittany mi ha morso”.

Quinn aggrottò le sopracciglia e prese la mano di Rachel pronta a darle un bacio, ma si fermò a metà strada, ripensandoci. Rachel pensò che fosse la cosa migliore, chi poteva dire dove fosse stata quella papera.

Oh Dio, aveva bisogno di un qualche tipo di vaccinazione?

Quinn le accarezzò la mano. “Vai, chiedi”. Brillanti ed ansiosi occhi nocciola si puntarono su di lei.

Vuoi essere un veterinario?”

Una domanda. Era tutto quello di cui Rachel aveva bisogno. Semplice e facile.

Sì” rispose Quinn.

Sembrava eccitata e anche nervosa. Rachel passò in rassegna il suo volto, anche se sapeva perfettamente che Quinn non era in grado di mentire. E quel sì era abbastanza buono per loro.

Rachel sorrise e si chinò a baciarla. “Mi dispiace per prima. Sei un tesoro amore, ma il mondo no e io voglio solo proteggerti”.

Quinn arrossì e Rachel le scompigliò i capelli, ridacchiando quando la vide tirarsi via.

Grazie”.

Rachel guardò la folla crescere e poi diede un'occhiata all'orario. Mancavano cinque minuti prima del discorso di Quinn. Era un maledetto manicomio. Animal House.

Come ti senti?” le chiese Rachel, spingendo Barnaby con un piede per evitare che si strangolasse nel tentativo di rincorrere un gruppo di bambini che gli passò di fronte.

Cosa avesse intenzione di fare una volta raggiunti tali bambini, Rachel non lo sapeva.

Quinn fece un profondo respiro e la guardò con espressione preoccupata. Rachel non si era aspettata niente di meno. Erano circondate da persone e Quinn stava per fare un discorso per loro. Rachel le strinse le mani tremanti e Quinn saltellò da un piede all'altro.

Va tutto bene, piccola. Ricordati di respirare” le disse rassicurante. “Hai fatto le prove per questo, puoi farlo, okay? Se succede qualcosa, io salto sul palco e comincio a cantare My Man”.

O Don't Rain on my Parade. Forse la folla l'avrebbe apprezzato di più? In entrambi i casi, avrebbero lasciato quel posto con degli applausi.

Quinn scosse la testa e alzò il volto verso il cielo, i suoi occhi guizzarono da una parte all'altra. Rachel si chiese cosa fare.

Saltarle addosso? No, non avrebbe funzionato.

Citare un orso di peluche? Sì, quello avrebbe funzionato.

Quinn, bear, guardami” disse Rachel a bassa voce, attendendo che Quinn la guardasse. “Tu... mi hai citato Orso Pooh l'altra sera”.

Quinn prese un profondo respiro e Rachel capì che la stava ascoltando.

Quindi ora, ho una pillola di saggezza per te, sei pronta?” chiese Rachel come se le stesse per dire un segreto importantissimo. Quinn annuì e si sentì stringere di più le mani. “Sei sicura?” Quinn annuì di nuovo. “Sei assolutamente sicura, Quinn, perché-”

Rachel!” si lamentò Quinn, guardando di nuovo il cielo.

“Va bene, va bene. Big Bear... se accadrà ed un giorno non saremo più insieme, c'è qualcosa che devi sempre ricordare”.

Rachel non riusciva ad immaginare un futuro come quello, ma aveva bisogno di seguire con accortezza la citazione. Pooh sarebbe stato orgoglioso. Quinn probabilmente conosceva quella citazione e sarebbe stata orgogliosa anche lei.

Tu sei più coraggiosa di quanto credi” disse Rachel. “Più forte di quello che sembri... e più intelligente di quanto pensi”. Parlò lentamente e gli occhi delle ragazza erano puntati su di lei. “Ma cosa più importante, anche se siamo separate... io sono sempre con te” terminò.

Quinn non disse nulla e Rachel le toccò una guancia, ma continuò a non dire nulla, così la strinse in un abbraccio.

Quinn, sei qui per gli animali. Per quello che ami, quindi vai li fuori e parla per loro”.

Orsi” borbottò Quinn.

Okay, d'accordo. Orsi. Orsi per la vittoria.

Rachel le sorrise e le sistemò il fiocco del vestito, poi sciolse Barnaby dal palo e il cane celebrò come se fosse stato rinchiuso su un'isola deserta. Rachel si complimentò per quel pensiero -e accadeva spesso, perché insomma, era brillante- e diede il guinzaglio a Quinn.

Portalo con te. Se salta giù dal palco... mi occuperò io di riprenderlo”.

Diavolo, se Barnaby fosse saltato giù dal palco sarebbe stato un problema recuperarlo.

Quinn annuì e gli accarezzò il capo, arrotolando il guinzaglio alla mano. Rachel le diede un ultimo bacio, indugiando sulle sue labbra. Raggiunse gli altri e si sedette di fianco a Santana, Brittany e Flappy. Rimase lontana da Flappy. Per quanto possibile. Se avesse voluto attaccarla l'avrebbe fatto, non sarebbe riuscita a fermarlo.

Era un'anatra piuttosto arrabbiata.

Oggi parlerà della gioia di adottare gli animali, è qui solo da tre mesi, ma sa perfettamente come far innamorare gli animali di lei e sì, anche lo staff” disse Barry dal palco e un uccello si posò sulla sua spalla.

Dio, erano ovunque.

Diamo il benvenuto a Quinn Fabray e al mostro Barnaby”.

Rachel batté forte le mani e fischiò quando Quinn salì gli scalini, o meglio quando Barnaby la trascinò sul palco. Santana fischiò a sua volta e ovviamente terrorizzò l'anatra che cominciò a muovere le ali e a starnazzare come se qualcuno avesse acceso un fuoco.

Se solo Rachel avesse avuto un accendino.

Quinn sembrava piuttosto allarmata sopra il palco. Rachel lo capì subito, era terrorizzata. Distolse lo sguardo dall'anatra e lo puntò sulla ragazza. La bocca di Quinn si aprì leggermente, ma non uscì nulla, stava fissando la folla. Scosse la testa e guardò Rachel, che le sorrise esageratamente sporgendo le labbra.

Parole. Usa le parole.

Ciao a tutti!” salutò brillantemente Quinn, aggrappandosi saldamente al guinzaglio di Barnaby.

Yo!” gridò Santana.

Rachel roteò gli occhi, ma sorrise anche in gratitudine, quella era la famigliarità di cui aveva bisogno Quinn.

Gr-grazie per essere venuti a sostenere il rifugio degli animali, anche se non adotterete, ma guarderete solo gli animali. Il vostro supporto significa molto”.

Quinn prese un profondo respiro, torcendosi le mani. Aveva detto due frasi e probabilmente era già esausta, si morse il labbro. Rachel avrebbe voluto farla parlare. Parlare di qualsiasi cosa. Orsi. Stegosauri. Fiocchi d'avena.

Barnaby saltò sulle zampe posteriori e puntò quelle anteriori sullo stomaco di Quinn, era probabilmente in cerca di cibo. Tutto quello che aveva avuto per colazione era stato cibo per cani, il che era pazzesco. Dov’erano i suoi waffle?

Quinn lo spinse in giù e ridacchiò, visibilmente rilassata mentre gli accarezzava la testa.

Questo è Barnaby, il mio secondo migliore amico. I suoi cibi preferiti sono Sugar Puffs e sciroppo d'acero e ama andare a nuotare nel lago in pieno inverno, se l'acqua non è ghiacciata”.

Il pubblico rise, probabilmente pensavano che Quinn stesse scherzando. In realtà stava elencando la realtà dei fatti e Rachel rise nervosamente, perché quello poteva essere considerato maltrattamento di animale e non poteva essere arrestata.

Quinn sbatté le palpebre esageratamente e batté qualche volta il pugno sul podio, pronta ad iniziare il suo breve discorso.

Il volto di un cane... può cambiare la vita. Può cambiare una mente... una prospettiva. Può darti emozioni e conforto. In una giornata orribile, o sei in ritardo o hai bruciato i biscotti o semplicemente la gente non ti parla... Un cane ci sarà. Un gatto. O un'anatra”.

Quinn fece una pausa e guardò Flappy affettuosamente.

E-e non chiedono niente in cambio, tranne forse waffle e Sugar Puffs. Se ne stanno lì con le orecchie alte, occhi fiduciosi, cuori fedeli e le loro anime. Ti ascoltano piangere, ridere, lamentarti e continuano a tornare. E non cambiano. Le persone talvolta possono dire: Oh, oggi voglio essere un gufo, i cani invece sono coerenti”.

Rachel si perse, chiedendosi improvvisamente come potesse fare a trasformarsi in un gufo, quel discorso era meraviglioso.

Gli animali non capiscono perc-perché le persone dovrebbero prendersi cura di loro, amarli... o abbandonarli. La loro negligenza li fa finire qui, se sono fortunati. E saranno costretti a stare in gabbia tutti i giorni, sperando che qualcuno li adotti e li porti a casa con loro”.

Quinn fece una piccola pausa e accarezzò la testa di Barnaby.

Non credo che sia divertente. Seduto in gabbia, in attesa che qualcuno ti salvi. Voglio dire, so che non lo è. Sono cresciuta in un orfanotrofio per otto anni, finché mia zia non mi ha adottata. Anche allora, non ero felice, o amata... o al sicuro. Questo finché Barnaby non è entrato nella mia vita”.

La vista di Rachel cominciò a diventare sfuocata e afferrò l'erba sotto di lei per evitare di alzarsi in piedi, mostrando rumorosamente e pubblicamente le sue emozioni. Santana continuava a ripetere che pioveva. Solo sul suo volto e in nessun altro posto.

E la prima conversazione che ho avuto con la mia fidanzata, il mio primo amore, il mio unico amore, era su Barnaby. Poi si è steso sulla schiena e mi ha permesso di grattargli la pancia”.

Santana aveva appena afferrato il braccio di Rachel per impedirle di correre sul palco. Quinn sorrideva con i suoi brillanti occhi nocciola e la fissò con amore, e Rachel si sentì così fiera. Era sopraffatta.

Rimetti insieme. Non era così semplice.

Barnaby è stato un ponte fra di noi. Io no-non sono brava con la gente e lui... l'ha reso più semplice. Gli animali uniscono le persone. Vedono i colori in modo diverso, anche se, sarebbe interessante se gli esseri umani potessero vedere in bianco e nero, ma-”

Quinn perse il filo del discorso per un momento, mentre osservava la folla. Anche Rachel l'aveva perso. Da tempo ormai. C'era solo Quinn nella sua testa, questo finché Barnaby non provò a saltare giù dal palco e la ragazza lo tirò verso di lei.

E, um” Quinn sbatté di nuovo gli occhi. “Forse gli animali non ci rendono così felici quando mangiano i nostri lettori dvd o inondano la nostra cucina... ma lo fanno. Quando avete bisogno di un viso felice, loro ci sono”.

Rachel si era persa cinque minuti prima. Quinn la stava facendo innamorare di Barnaby e non andava bene. Non poteva innamorarsi del suo cane. Dio, ora voleva adottare tutti quei cani. Tutti. Portarli tutti a casa.

Teoricamente, Barnaby appartiene alla mia ragazza, Rachel”.

Si, come no!” urlò Santana e si sporse verso Rachel, cercando di mantenere una certa distanza dall'anatra infuriata fra le braccia di Brittany.

Quinn sorrise. “Rachel è la più gentile, premurosa e amorevole donna che io conosca e insieme abbiamo adottato altri tre animali. Lei li chiama: il demone, l'orso polare e Jelly Bean...e in un certo senso lo sono. Ma lor-loro sono la nostra famiglia”.

Rachel si chiese che cosa il demone stesse distruggendo in quello stesso momento.

Spero solo che alcuni di voi, o tutti voi, darete una possibilità a uno di loro. Solo una possibilità. Non vi deluderanno, vi ameranno e sorrideranno per tutto il tempo in cui vivranno”.

Pssht. Flappy non sembrava d'accordo con quelle parole.

Quindi grazie di essere venuti. E se vi piacciono gli animali, vi suggerisco di visitare gli zoo. È possibile sedersi ad osservare gli orsi polari a Central Park oppure i leoni nel Bronx. Oh e-e lo zoo del Bronx ha anche le zebre. E gli elefanti”.

E gli elefanti. Elefanti era l'ultima parola del discorso e Quinn trascinò Barnaby verso le scale, mentre il pubblico applaudiva.

La folla intorno a lei cominciò a disperdersi andando a guardare gli animali, Rachel si diresse verso il palco e si incontrarono a metà strada.

È stato perfetto!” strillò Rachel, saltandole fra le braccia per baciarla.

Quinn sorrise nel bacio e le orecchie le divennero rosse. “Tu pen-tu pensi che abbiano ascoltato?”

Oh mio Dio, bear, hai fatto piangere Santana. Hanno ascoltato, hai toccato un sacco di cuori, piccola”.

Quinn si morse il labbro inferiore. Sembrava eccitata. Oh oh.

Ho qualcosa da mostrarti” dichiarò, prendendo la mano di Rachel.

Si fecero strada fra la folla e finirono nella sezione dei gatti.

Merda.

Quinn si fece da parte in modo che Rachel potesse vedere la gabbia che aveva davanti e Rachel fece un passo avanti, esitante. Quinn si morse il labbro, sembrava speranzosa, occhi brillanti e sorriso.

All'interno della gabbia, c'erano due dei più grandi gatti che Rachel avesse mai visto. Erano delle bestie. Rachel lesse le targhette. Quello grande bianco era una femmina di nome Butter.

Burro. Come si poteva essere qualcosa di diverso, se non un obeso gatto, se ti chiamavi così?

Butter aveva gli occhi di colore diverso. Uno blu e uno giallo. Il suo compagno era una palla di pelo grigio di nome George. A quanto pareva erano stati abbandonati, malnutriti e lasciati morire di fame, avevano compensato diventando enormi.

Quinn” Rachel non sapeva cosa dire.

Potevano quei due gatti stare in un trasportino? Oh Dio e nel loro appartamento?

Little bear” sussurrò Quinn fissandola.

Rachel la guardò, poi spostò sui gatti. Sembravano giocosi. Avevano la circonferenza delle palle che Rachel usava per fare yoga, ma erano giocosi.

Rachel sospirò e lasciò cadere la fronte sul petto di Quinn con un sorriso. “Bisogna metterli a dieta”.

Quinn fece un rumore eccitato che le partiva dalla gola e abbracciò ermeticamente Rachel. Barnaby fece un verso quando Butter lo colpì sul naso.

Mi prenderò cura di loro” promise Quinn.

E così fu. Divennero sei. Rachel aveva guadagnato quattro animali in quattro mesi, più un big bear di nome Quinn che necessitava di essere alimentato quotidianamente.

Rachel rise nel petto di Quinn. Era tutto come doveva essere.




______________________


NoteTraduttrice


Eccomi qui, mi scuso ancora per il ritardo, forse il mercoledì non era il giusto giorno, quindi direi che possiamo fare così, il giorno oscilla fra mercoledì e giovedì XD perché sono sempre super busy e sto provando davvero, poi sto cambiando lavoro e tutto un gran casino. Ma non vi abbandono!!

Ci si vede settimana prossima!



  
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