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Autore: Pikky Di    27/02/2016    0 recensioni
A tutti vengono strane idee quando si è annoiati, soli e svaccati da qualche parte.
Il problema è come e quanto prendiamo sul serio queste idee, per quanto tempo ci rimuginiamo su, e se coinvolgiamo qualcuno più determinato di noi nel farcele portare avanti.
Jongin sapeva che quella che gli era venuta in mente non era la più brillante idea della sua vita, come sapeva - anche se sperava nel contrario - che Tao lo avrebbe spinto.. per poi mollarlo prontamente per fare "altro".
Nonostante questo, a guardare il risultato, un grazie glielo doveva comunque.
..
[ChanKai! Side Taoris]
[Tattoo/Piercing!AU]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol, Kai, Kai, Tao, Tao
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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1. Strane Idee
 
Voleva fare qualcosa di diverso. Di stupido, o più che altro un po' inutile, sì, giusto per sentirsi vivo dato che negli ultimi tempi tutto era caduto in quella sorta di triste immobilità e apatia, che solo fare una cazzata può allentare.
Era deciso... quasi... insomma, non lo era ma Jongin oramai si era fissato; voleva farsi il Septum, doveva farsi il Septum!
 
Aveva già analizzato pro e contro, il fatto di sembrare un toro, quello di seguire troppo la moda e probabilmente essere fissato da chiunque nel raggio di cinque kilometri.
Ma d'altro canto i suoi gli avevano dato via libera e tra tutti i piercing che l’hanno sempre intrigato quello, pareva essere il "meno invasivo", nel senso che non avrebbe avuto un’armatura ferrosa in faccia, come il suo primo apparecchio, tanto per dire. Mentre piercing sulla lingua, per quanto lo ispirasse, temeva gli avrebbe tolto l’unica cosa che davvero gli dava soddisfazione nella vita, mangiare.
Quindi no, per ora era ancora fuori discussione!
 
L'idea, poiché non tutti i suoi amici erano “convinti” come lui, era di prenderne uno finto, vedere come stava e poi farselo... giusto perché aveva bisogno di sentire dolore, sentire la vita scorrergli dentro.
Cosa che lo preoccupava non poco, dato che non si era mai ritenuto sadico, odiava i cerotti con tutto se stesso e quando poteva, sgattaiolava via da situazioni pericolose, interrogazioni incluse. Sarà lo stress dell’università o lo stress e basta. La sua incapacità di gestire le nuove situazioni che il mondo gli parava davanti.
Si era messo a cercarlo un po' ovunque, ma ovviamente, quei pochi trovati erano di un pacchiano mostruoso! Ci mancava solo vendessero palle da discoteca per il naso con la musica incorporata!
Era stufo di aspettare ma non sapeva come muoversi. L’unica persona con cui si era messo d’accordo per andare in un ipotetico futuro era Sehun, il suo migliore amico con cui ora, per ragioni misteriose – quasi – era in lite. Anzi, nemmeno quella, dato che non si sentivano da più di una settimana.
Quale soluzione migliore allora se non cercare altrove, soprattutto sapendo di avere amici affezionati ai tatuaggi tanto quanto, lui lo era ai suoi gatti.
Tao era la soluzione più ovvia.
Erano praticamente cresciuti assieme, compagni di nuoto nella vecchia piscina di paese. Non si vedevano spesso ma sapevano fin troppo l’uno dell’altro. Non si sa ancora cosa abbia portato Tao ad avvicinarsi così, dato che ha detto e ridetto più volte "parlavi troppo per i miei gusti" o "a volte mi chiedevo per quale ragione continuassi a muovere la bocca". Col tempo però Tao si era dimostrato molto più che un asse da stiro scorbutico, ma un ottimo amico e confidente, con i suoi alti e bassi.
Crescendo si era trasformato nella perfetta incarnazione di Magnus Bane*; carnagione scura, alto e aggraziato. Con gli occhi felini e quella vena palesemente sentimentale nonostante l’aria da assassino; nascosta per Magnus sotto vagonate di brillantini e per Tao, di tatuaggi.
Chi quindi meglio di lui poteva istruirlo, portarlo e nel caso dissuaderlo dal fare una cosa del genere.
 
….
 
“Allora cosa aspetti? Per i tuoi é ok, per i tuoi amici pure, e per te?  Non é che adesso sei tu quello che ci ripensa?”.
“No... cioè Sì... non lo so”, sospirando; “Taooo, come faccio? Se vado a farlo senza dirlo a Sehun sarà come tumulare completamente la nostra amicizia... non mi rivolgerà più la parola... ”, rispose Jongin spiazzato, al solito, e con un senso di colpa un attimo più accentuato del solito.
“E allora diglielo, no? Non vedo quale sia il problema... tanto vi scrivete ogni tanto, no? Poi mica deve per forza esserci. O volevate farlo assieme?”
“Ma come?! Io non gli parlo, é lui che ogni tanto si ricorda della mia esistenza e allora mi scrive... avesse voluto davvero parlare adesso chissà dove saremmo”.
Lo scetticismo di Tao non era mai stato così evidente, aveva un cipiglio talmente alto che sembrava gli stesse per volare via il sopracciglio sinistro.
“E sì.. voleva venire con me per farsi il piercing al capezzolo. Ma tanto se lo aspetto, non lo farò mai... si è fatto altri due buchi al lobo per miracolo dato che i suoi non sono assolutamente favorevoli …”, con l’ultima parte tutta farfugliata a se stesso più che detta a Tao, che non aveva ancora aperto bocca.
Al suo mutismo allora Jongin continuò: “E poi... tutti dicono che fa male, pure più male che farlo in posti che generalmente non vedono la luce del sole... Amber ne ha fatti ovunque e ha detto che il septum é stato il più doloroso...ce.. io come farò?!? Che non riesco a decidermi sul secondo buco alle orecchie! ”
“Aaaah ecco allora cos'é! Perché se era solo per Sehun non avrebbe avuto senso, soprattutto dato che vuoi fare il tuo gesto dell’anno continuando a non parlargli”, disse Tao con  la faccia di chi la sa sempre lunga.
“Allora, facciamo così, io devo andare in studio per un nuovo tatuaggio,  e vedere un amico. Ti metti lì tranquillo, parli con lui, Chanyeol, e se ti senti più tranquillo poi prendiamo l'appuntamento! Ok? ”
“Si si va bene, ma avvertimi che l'ultima volta che sono entrato in un posto del genere sembravo troppo hippie e fuori posto... troppo a disagio aaah... E’ stato imbarazzante e nessuno era voluto venir..”, ma subito si intromise Tao dicendo: “Ma tu sei hippie e fuori posto ovunque, sei tipo uno strano cucciolo patatoso a cui però piacciono le peggio cose”.
Non poteva negarlo, era la descrizione più azzeccata che gli potessero fare, non che fosse realmente fiero della sua morbidezza intrinseca. Sbuffò e dopo una manata in fronte per far sparire il sorriso soddisfatto dalla faccia di Tao, si allontanò.
“Te ne vai? Dai, dai, non te la prendere, lo sai anche tu che sei tanto cariino e morbidoso ahahah”.
Si rigirò col sorriso più falso e luminoso che potesse sfoggiare, prima di assestare uno splendido medio e continuare dritto per la sua strada. Era grato per Tao, nonostante fosse un disgraziato di amico.
<< Dai tao corri va, che ultimamente ti stai impigrendo >> pensò mentre Tao non dava il minimo segno di volersi alzare dalla vecchia panchina.
 
Avevano deciso per martedì, che in studio generalmente ci sono meno clienti e Chanyeol, l'amico tatuatore di Tao staccava presto per gestire la reception. E martedì era arrivato e diciamocelo... Jongin se ne era dimenticato.
Per questo era vestito a caso come al solito, niente di pretensioso e sopratutto che si mimetizzasse con l'ambiente circostante. Si sentiva troppo esposto e con Tao, quell'aura di purezza e morbidezza che le persone a lui più vicine, tra cui Tao stesso, prendevano in giro si accentuava sempre. Era il suo vero io, che in pochi trovavano e capivano, troppo concentrati sulla mera esteriorità di persona contenuta e seria, se non fredda, come molti volevano vedere.
Non sapeva cosa aspettarsi, a quel che ricordava lo studio era recente ma nulla più. Tao non parlava tanto dello studio e forse pure meno del suo amico Chanyeol; diciamolo Tao parlava solo della sua dolce metà, Kris, che tutto sembrava meno che il fidanzato di un rockettaro. Era simpatico e molto, molto, “pulito”... nemmeno l'ombra di un buco o un segno sulla pelle, tutto camice e maglioncini di cachemire. O almeno, questo é quello che dava a vedere al mondo. Tao era stato la sua grande evasione, il suo grande amore, suggellato con un bacio e qualche tatuaggio ben nascosto dagli occhi dei genitori bigotti e petulanti.
Tornando allo studio, si ricordava anche che fosse piccolo e zeppo di schizzi su qualche parete, come quasi ogni studio per mostrare i propri stili; ma non credeva così piccolo!
Il salottino era grosso quanto la sua camera ma era così pieno di cose, dagli schizzi appesi alle pile di riviste impilate qua e là tra il divanetto, un tavolino in mogano e la scrivania della reception, che sembrava grosso come il bagnetto di casa, dove stavano solo le lavatrici e lo stendino. É ancora un mistero come né lui né tao siano rimasti in piedi senza muovere nemmeno una pila di riviste o un vaso di fiori. Ma non era questo che l'aveva realmente colpito, né l'aria un po' bohemien del locale che mai avrebbe abbinato a uno studio per tatuaggi. Erano i magnifici schizzi appesi alla parete dietro la scrivania, messi in bella mostra apposta per essere ammirati dai clienti quando seduti sul divanetto di pelle bordeaux. Erano fatti a mano, si vedeva, o almeno, lui lo vedeva. A colori e in bianco e nero, quasi tutti soggetti fantastici, fiori e qualche ritratto. Erano meravigliosi, probabilmente gli schizzi del proprietario. In quel momento e davanti a quei tatuaggi, Jongin decise che, se mai metterà in pratica una di quelle fantasie sui tatuaggi che conserva da anni, porterà un suo disegno al proprietario degli schizzi per lavorarci a quattro mani e farne un capolavoro su pelle; la sua pelle.
 
Tao, occhio di lince, aveva notato l'incredibile faccia da pesce lesso di Jongin, che era così preso dal disegno che oltre a non chiudere la bocca si era dimenticato pure le formalità, ignorando completamente Tao e... Chi era quello che parlava davanti a lui??
Morire di imbarazzo, sì, non era ancora possibile dato che fosse vivo e vegeto e due paia di occhio, uno curioso e divertito e l'altro arresosi all'evidenza di un’amicizia assurda, lo stavano fissando.
<< sorridi e annuisci, sorridi e annuisci, tanto più scemo di così non puoi sembrare >>, e invece no, dato che occhi sorridenti e sorriso smagliante gli avevano pure teso la mano davanti in attesa di una stretta, sicuramente da qualche minuto. Fu lo schiaffo in testa a farlo riconnettere col mondo.
“Sì, si scusate, ero solo molto impressionato dai disegni”; carezzandosi debolmente il punto colpito.
“Sembrava avessi visto San Pietro, altro che i disegni. Comunque, dato che non penso tu abbia ascoltato, questo é Chanyeol, il mio amico e tatuatore. Finalmente vi incontrate uhh”, disse soddisfatto Tao.
“Piacere Chanyeol, non ho sentito parlare così tanto di te solo perché Tao parla sempre di altro, ma ammiro molto i tuoi lavori su di lui!”.
“Ahahaahah Tao parla solo di quello! Povero Kris, quando mai vi ho fatto conoscere”, disse con un sorriso sghembo e divertito mentre cercava di riparasi dalle manate di Tao, che sì, era abbastanza violento. “Grazie per il complimento, non é nulla di che, Tao sceglie sempre soggetti su cui si può lavorare molto; spesso lasciandomi anche mano libera”.
“Mi fido di te e del tuo giudizio”, fece subito Tao scuotendo su e giù la testa un paio di volte; “... e non me ne pento, ne spero di pentirmene mai! Ma ora,  bando alle ciance,  io ho del lavoro da lasciarti e una povera anima da rassicurare,  con cosa vuoi iniziare??"
Jongin disse: “Io preferirei vederlo al lavoro, cè,  vederlo disegnare dato che quando ti tatuerà al massimo sarò seduto qui ad aspettarti. Vengo a vederti solo se soffri o piangi, ok?”; lanciando un bacio volante a Tao.
Punto sul vivo, Tao,  non riuscì a non rispondere: “Ma chi ha detto che oggi tu hai possibilità di scelta? Sei qui solo come pubblico,  quindi torna silenziosamente a fissare le cose va.. E io non piango quando mi faccio tatuare!”
“Ahhahaa come se non avessi raccontato a tutti come è andato il tuo tatuaggio più doloroso”.
“Pf... Era solo una storia, poteva essere finta,  vero Channy??”, disse Tao, facendo gli occhi dolci al gigante, per averlo dalla sua.  
“Ahahaa io non dico nulla,  non mi mettete in mezzo ma piuttosto datemi da lavorare. Se lo devo conquistare e dato che sembrava così ammaliato dai miei disegni,  faremo prima a iniziare subito”,
<< i suoi disegni >>,
“Chissà che così gli strappo anche un tatuaggio oltre al piercing”; disse, con un sorriso di quelli che avrebbero messo in ginocchio migliaia di ragazzine innocenti.
“Ah Ah. Se, se, come no! Però lo devo ammettere,  quei disegni sono meravigliosi. Li hai davvero fatti tutti tu? Sono diventati tutti tatuaggi? Anche i più complessi?”
“Si sono tutti miei. Suho non ama mettere in mostra i suoi e poi dice di trovare i miei molto più.. ispiranti?”; ammise,  ridacchiando fra se e sé, come se poi fosse noto a tutti chi fosse questo “Suho”.
“Mi piacerebbe ma purtroppo no,  alcuni sono solo schizzi troppo pretenziosi per una tela umana,  e complicati ...e io non ho più molto spazio da occupare", disse facendo spallucce con un lieve sorriso, passandosi inconsciamente la mano sul petto. “In più non riuscirei a vedermeli bene addosso quindi non avrebbe senso. Sono sogni su carta,  perché il cassetto é pieno”.
 
Ma Jongin per una cosa o per l’altra aveva pian piano smesso di ascoltare, intento a scrutare quello che solo ora, da occhi e labbra sorridenti era diventato uno splendido ragazzo in carne e ossa. Molto alto, dieci centimetri più di lui sicuramente, ma con un corpo quasi armonioso, a parte le buffe orecchie a sventola che sbucavano da una scodella scompigliata color glicine. Il tutto confezionato da un’intricata serie di righe nere, fiori, e altri disegni non così chiari da una certa distanza, su una tela di muscoli lievi ma scolpiti.
 

 
Passarono tutto il pomeriggio in un piccolo studio verde foresta, essenziale ma piena di tutto. Altri schizzi, ancora più maestosi regnavano sovrani tra pareti e scrivania, e quando Chanyeol tornava in reception per accogliere i clienti, Jongin si soffermava a guardarli, a capirli. Tao al momento era diventato abbastanza marginale, se non c'era Chanyeol, o si concentrava sul suo tatuaggio o chiamava Kris... di nuovo.
Inutile quindi prestargli troppa attenzione, quando …
“Che ne dici di Chanyeol? Ohi Jongin mi stai ascoltando?!”
“Eh??”, chiese Jongin di soprassalto.
“Aaah perché non mi dai mai retta, uh?! Ti ho chiesto cosa ne pensi di Chanyeol...”
“Mmmm … che é un bravo ragazzo..? Disegna divinamente ed é pure simpatrico! Perché??”, chiese Jongin, sinceramente incuriosito.
“No niente..era per sapere”, disse Tao mentre si aggiustava sulla poltroncina per guardarlo.
“Sai se ti ha fatto una buona impressione poi te lo può fare lui il piercing, se sei deciso a farlo..e poi..”, lo sguardo di Tao cedette per un attimo; “Boh..sai..pensavo potremmo uscire tutti insieme qualche volta. Almeno esci invece di bidonarmi se ti dico che siamo io, te e Kris!”
“Ancora?”, sbottò Jongin; “Dai scusa lo sai che é un brutto periodo e voi, quando usciamo solo noi tre, vi mangiate la faccia appena mi giro”.
Tao non lo stava guardando male, peggio, quindi Jongin continuò a parlare nel tentativo di migliorare la situazione; “So che mi volete bene e tutto, ma sai,  non é il massimo?! Manco non vi vedeste mai... Bah..”.
Era riuscito a girare la cosa dalla sua parte, Tao ora era nel pieno di un dibattito interiore..
“Comunque si perché no,  almeno avrò qualcuno con cui parlare", << se non morirò prima di vergogna >>, pensò poi fra sé e sé.
 
La stanzetta ricadde in un silenzio pacifico, con i due persi nei loro pensieri.
 
Era deciso a farsi sto benedetto piercing? Si? No? Forse?!
Non fece tempo a seguire la fine del suo pensiero che Chanyeol era già seduto di fronte a loro con matita in mano e schizzo davanti. Stava ultimando il nuovo tatuaggio di tao, il volto di un ghepardo da aggiungere sulla spalla del suo braccio, decorato in tema animalesco. Tutto il braccio sinistro di Tao era un intricato susseguirsi di animali, incastrati tra motivi celtici o geometrici, macchie e teschi; non per nulla lo aveva definito un capolavoro. Gli animali erano fatti così bene da sembrare fotografie.
 
Non sa ancora come, ma nella verve del momento aprì bocca, e cavoli, forse era la cosa giusta e nemmeno lo sapeva. “Ok lo faccio, ditemi dove e quando e mi faccio il septum. Si ho deciso!”
3 secondi dopo. Sopraffatto dai suoi pensieri, proseguì: "Si ce..non ditemi dove e quando,  vado portato a sorpresa... potrei non presentarmi se lo so che vengo a fare ‘sta cosa, no? No. Se prendo un appuntamento anche se non voglio poi vado.. si.. Dai..".
 
2 secondi dopo. Non si era ancora reso conto di aver urlato la prima parte, dimenticandosi completamente delle altre due persone sedute proprio accanto a lui, che lo fissavano apertamente.. di nuovo.
“Perché mi fissate?”
 
E il primo a rispondere fu Tao: “Bho fai te,  sei partito in un monologo totalmente a random. Ti sei contraddetto e poi ricreduto. Ok che sei strano, ma ci sono degli sconosciuti intorno a te... non li spaventare più del dovuto...!”;  affermazione fatta tutta d'un fiato, con gli occhi che gli uscivano della orbite per lo stupore.
Diciamo che Tao aveva visto molto ma riusciva ancora a stupirsi di quanto imbarazzante potesse essere Jongin.
“Comunque sono felice che ti sia deciso,  ti porto io,  tranquillo”, aggiunse con tanto di risata malefica.
“E tu smettila di sghignazzare che sei strano quasi quanto lui!", disse riferito a Chanyeol, che si mise a ridere ancora più forte con la bocca spalancata, emettendo gli stessi suoni di un tricheco ubriaco. Era una spettacolo, davvero. Come un tizio appena conosciuto potesse avere così tante sfaccettature e mostrarle tutte assieme, la durezza del ragazzo un po’ punk e pieno di tatuaggi, la sincerità negli occhi vispi e il sorriso innocente. Semplicemente stupendo. Ma non lo stava contemplando, o almeno, Jongin riuscì a convincersi di questo.
 
Il pomeriggio si concluse con due appuntamenti presi; un titolare, il fantomatico Suho, affabile e felice per la nuova conoscenza con Jongin,e un abbraccio stritolante molto, molto, eccitato da un affettuoso Chanyeol.
 



 
Buonsalve, 
Se siete arrivati fino a qui..abbracciatevi, probabilmente starete smaltendo il trauma - e manca pure la parte 2 - 
E' il mio secondo bebè, un po' sgrammaticato e più imbarazzante della versione autotradotta. 
Scrivete pareri e correzioni; non essendo una scrittrice di vocazione tutto è utile per migliorarmi.
Spero che piaccia, almeno un po'.. so .. Al secondo - e ultimo - capitolo!
  
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