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Autore: Fandomsuniverse    28/02/2016    2 recensioni
"Promettimi che sarai felice, incontrerai un uomo che ti amerà più di chiunque altro, e che vi proteggerà da tutto" disse Poseidone rompendo il silenzio, prendendo una ciocca dei capelli neri di Sally giocherellandoci  un po' "Perché tu meriti di essere felice, di avere tutta la felicità che io non posso darti. Percy è mio figlio, e tu sei una regina Sally Jackson, la mia regina"
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Poseidone, Sally Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Un amore oltre i confini dell'Oceano '
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Era notte, e nel reparto maternità di uno dei tanti ospedali di New York dormiva profondamente una donna di nome Sally Jackson, stremata dopo aver dato alla luce il piccolo Percy, che riposava beatamente nella sua culla.
Pur avendo poco meno di un giorno Percy dava già a vedere che in lui c'era qualcosa di speciale
Durante le sue prime ore di vita non faceva che guardarsi intorno in continuazione con i suoi grandi occhietti vispi, e cercare in qualsiasi modo di uscire dalla culla, provando ad alzarsi su quelle gambette paffute che ancora non reggono nemmeno il loro peso
Sally sorrideva guardando il suo piccolo, sorrideva guardando i pochi capelli neri che aveva in testa, sorrideva guardando i grandi occhietti che da lì a poco sarebbero diventati di un verde intenso, come quelli del suo papà
Per i nove mesi precedenti Sally non fece altro che avere paura, paura per quello che le era stato detto, paura per i pericoli a cui sarebbe andato incontro Percy.
Il giorno in cui nacque, Sally capì che tutto era vero
Capì che avrebbe passato la sua vita a proteggere il figlio da tutti i pericoli, proprio come fa ogni madre. Anche se forse Sally aveva effettivamente qualche pericolo in più da scampare 
Lo capì, e ne fu felice
Era felice perchè capì che quel bimbo paffutello era il suo bambino, era il loro  bambino 
Quel bimbo assomigliava così tanto a Poseidone, già da subito a Sally era sembrato di rivederlo nei tratti del piccolo 
Forse era lei a esagerare, ma era ancora innamorata - e lo sarebbe stata per il resto della sua vita - di quell'uomo che le aveva dato la cosa più importante della sua vita: suo figlio, loro figlio 
Perchè come avrebbe poi ammesso Poseidone, Percy era un vero figlio del Dio del Mare 
Tra questi pensieri Sally si risvegliò nello scomodo letto di ospedale, era ancora notte fonda, ma non riuscì a riprendere sonno 
Anche il piccolo Percy si era svegliato, e si guardava intorno silenzioso, sorridendo
Percy a un certo punto vide un uomo, ma ai suoi occhi tutto era molto confuso, così l'unica cosa che vide fu una sagoma dai contorni indefiniti e un sorriso smagliante, dolce, il sorriso caldo di un papà che Percy si sarebbe ricordato per tutta la vita 
"Figlio mio" disse Poseidone sottovoce, con gli occhi pieni di sentimento e malinconia 
Alle orecchie del piccolo Percy questa frase non arrivò chiara, percepì solo un suono dolce, al quale rispose con un sorriso sdentato, agitando gambe e braccia
Sally - che ancora non era riuscita a prendere sonno - si alzò, e andò a vedere cosa stesse facendo il bambino
Percy si era riaddormentato, e la sua mamma si concesse alcuni minuti per guardarlo da sola, in pace, riflettendo
"Sally..." Una voce la risvegliò dai suoi pensieri, una voce che conosceva sin troppo bene 
Chiuse gli occhi, e si voltò verso Poseidone, non dicendo nulla
Lei sperava che venisse, non lo credeva, ma lo sperava
"Sono venuto a salutare Percy" disse lui con un accenno di sorriso
"È quello che dovrebbero fare tutti i padri" disse lei, più acidamente di quanto avesse voluto 
Sally avrebbe voluto Poseidone al suo fianco, in ogni momento. Avrebbe voluto vivere felice con lui e Percy
Ma ovviamente questo era impossibile, Poseidone era un Dio, e non gli era permesso innamorarsi di una mortale
Lei avrebbe voluto odiarlo, per non poter stare con lei, per averla lasciata sola.
Sally lo amava, e quando lo rivide le venne in mente che avrebbe dovuto crescere da sola loro figlio, che avrebbe rivisto Poseidone non si sa né dove né quando dopo quell'incontro, e qualcosa le ribollì dentro
"Mi dispiace" disse Poseidone avvicinandosi un po' a lei, "Mi dispiace averti lasciata da sola, aver condannato nostro figlio alla vita di un eroe, mi dispiace non poter rimanere con te" 
 Nostro figlio 
Sally sentì le lacrime pungerle gli occhi
"Non devi scusarti. Mi hai dato Percy, è la cosa più preziosa che io abbia" disse Sally a testa bassa, fredda, evitando lo sguardo dell'uomo con la camicia a pappagallini 
"Sai che se potessi rimarrei qui" le disse Poseidone avvicinandosi
Sally alzò la testa di scatto, quelle parole erano dolorose quanto le lame di un coltello. Non voleva prendersela con lui, sapeva che non era colpa sua, ma in quel momento non riuscì a controllarsi
"No, non lo so" disse chiudendo gli occhi e stringendo i pugni, cercando di non far cadere la prima lacrima "Non lo so, non so perché tu mi abbia lasciata da sola, non so perché tu non ti sia controllato, quando sapevi perfettamente che le cose sarebbero andate così" continuò quasi urlando, in preda alla collera, con il viso rigato dalle lacrime che non poteva più trattenere. "Mi chiedo ancora per quale assurdo motivo tu abbia voluto spingerti a così tanto, quando sapevi che quando Percy sarebbe nato lo avresti condannato a questa vita. Che avresti condannato a questa vita me. Perché ? Perché l'hai fatto se sapevi cosa sarebbe successo ? Perché io ?" Continuò puntando il dito contro il Dio
A sentire quelle parole Poseidone si rabbuiò, e una vena sulla sua fronte cominciò a pulsare "Credi davvero che io abbia voluto tutto questo ? Che io ti abbia vista e che abbia detto "Ma guarda un po', ho trovato la ragazza giusta per mandare a monte il mio regno e quasi far andare l'intero Olimpo in guerra rompendo una promessa fatta con i miei fratelli" ?" Disse Poseidone con voce di ghiaccio e gli occhi in tempesta. 
Sally si spaventò e indietreggiò leggermente. Forse lei aveva esagerato, e dopotutto lui rimaneva pur sempre un Dio incredibilmente suscettibile 
Poseidone si accorse di aver spaventato Sally, e continuò con voce più morbida, avvicinandosi a lei 
"Io ho sempre e solo voluto il meglio per te, Sally. E per Percy" 
Sally sospirò e si sedette per terra, esausta, con il viso tra le mani
"Tutto quello che avrei voluto era che tu rimanessi al mio fianco. Sapere che non potremo mai stare insieme, che Percy crescerà senza un padre, mi...mi toglie tutte le speranze. Se la vita mi ha portato via i miei genitori, te, chi impedirà di portarmi via Percy ?" Disse con la voce rotta dal pianto, alzando lo sguardo
Poseidone si inginocchiò di fronte a lei "Non voglio mentirti, la vita non sarà facile. Per questo mi scuso, per averti spedito in questo mondo pericoloso, senza che tu ne fossi completamente a conoscenza" Disse il Dio, intenerito da quello che aveva detto Sally "...ma l'amore non è una cosa che si può controllare, nemmeno per noi Dei. Bhè, a meno che non ti chiami Cupido, ovvio" Continuò cercando di far riprendere un po' Sally, che di tutta risposta arrossì : era forse una goffa dichiarazione d'amore quella che il Dio le stava facendo ?
Poseidone però ritornò serio
"Io non ti lascerò mai sola. Veglierò dall'alto su di voi, quando sarete in difficoltà farò di tutto per aiutarvi" 
Sally ascoltava in silenzio le sue parole 
"Non dubitare mai del fatto che io ti ami, che vi ami" le disse accarezzandole la mano
Si alzarono in piedi, e Poseidone continuò "Percy è mio figlio, e tu sei una regina Sally Jackson. La mia regina" 
Tra di loro c'era pochissima distanza 
"Ti ripeto che se vuoi potete venire con me sul fondo del mare, dove nessuno potrà toccarvi. Vi costruirò un castello, avrai la vita da regina vera che meriti" le disse Poseidone, e a Sally venne in mente la prima volta in cui le fece quella proposta, qualche mese prima. Erano sulla spiaggia, e lui sembrava talmente convinto che già stava iniziando a costruire un castello sui fondali dell'Oceano.
Ma lei non poteva scappare, avrebbe cresciuto Percy, andando incontro a ogni difficoltà 
"Sai già come la penso" gli rispose
"Sei così testarda" le disse sorridendo il Dio
"Sono riuscita a far perdere la testa al Dio del mare" disse ridendo maliziosamente Sally 
Poseidone la baciò, e lei contraccambiò
Un bacio casto, durato poco, ma incredibilmente passionale e sincero
Appena si staccarono si girarono verso il vetro che li divideva da loro figlio, abbracciati, a guardare quel bambino dai capelli neri arruffati che dormiva beatamente, sorridendo 
Per pochi minuti sembrarono una vera famiglia 
"Promettimi che sarai felice, incontrerai un uomo che ti amerà più di chiunque altro, e che vi proteggerà da tutto" disse Poseidone rompendo il silenzio, prendendo una ciocca dei capelli neri di Sally giocherellandoci  un po' "Perché tu meriti di essere felice, di avere tutta la felicità che io non posso darti" continuò accarezzandole dolcemente la guancia 
Sally lo abbracciò di slancio, e lo strinse forte. Come se tenendolo tra le sue braccia gli impedisse di andarsene 
"Ora devo andare, prima che si accorgano che sono qui" e la baciò in fronte
Si staccarono, "A presto, Sally" disse Poseidone cercando di sorridere. 
Lei non disse nulla, lo guardò solamente, sapendo che quel "A presto" fosse una bugia 
Poseidone si girò, fece qualche passo verso il corridoio ma prima di sparire si voltò e disse rivolto a Sally "Grazie per avermi amato", per poi scomparire nel nulla 
Dico la verità, non credevo che gli Dei piangessero, ma giurerei di aver visto una lacrima rigare la guancia di Poseidone
"Grazie a te" disse Sally sottovoce, quasi impercettibilmente, ben sapendo che lui l'avrebbe sentita 
Per alcuni secondi pensò ingenuamente che Poseidone potesse tornare indietro
Era stupida, lo riconosceva, ma non poteva farci nulla, non avrebbe mai smesso di sperare 
"Signora Jackson cosa ci fa qui ? Ha bisogno di riposare" disse l'infermiera preoccupata, andando verso Sally, che in quel momento sembrava in procinto di svenire, dato il poco riposo e la situazione 
Tornò in camera come le aveva ordinato l'infermiera, riposò qualche ora, e una volta mattina tornò da Percy
Il cielo era grigio, annunciava la pioggia 
"Zeus deve essersi accorto della piccola fuga di Poseidone" pensò Sally 
Ora il corridoio era molto più affollato rispetto a quella notte
Nel punto dove poche ore prima lei si era accovacciata ora c'era una giovane coppia, intenta ad ammirare la loro bambina 
"Non dubitare mai del fatto che io ti ami, che io vi ami"
Nel punto dove si erano dati il loro ultimo bacio ora c'era una neo-nonna, che aspettava impaziente notizie della figlia partoriente 
"Percy è mio figlio, e tu sei una regina Sally Jackson. La mia regina" 
E dove si erano salutati ora c'era un infermiera che leggeva attentamente un plico di fogli
"Perché tu meriti di essere felice, di avere tutta la felicità che io non posso darti"
E dove lui l'aveva ringraziata per avergli fatto capire cosa fosse l'amore vero, ora c'era una mamma che era stata dimessa insieme al suo piccolo, con il quale si avviava verso l'uscita 
"Grazie per avermi amato
  Grazie a te" 
Percy dormiva ancora, "È un vero pigrone" constatò sorridendo la sua mamma, scuotendo la testa 
"Signora Jackson, è suo questo ? Dato che ieri notte era qui credevo fosse suo"
L'infermiera che l'aveva accompagnata in camera le porse un anello d'argento, con una perla incastonata sopra 
Sally sorrise, non aveva mai visto quel gioiello in vita sua, ma non le ci volle molto per capire 
"Si, si è mio, grazie" disse sorridendo all'infermiera, e si infilò l'anello all'anulare sinistro
"Ha tutta l'aria di essere un gioiello prezioso" le disse l'infermiera facendole l'occhiolino
"Si, lo è eccome" le disse Sally, intenta a guardare assorta il regalo di Poseidone, con un sorriso malinconico in volto
"Bhè, per ogni cosa, sa dove trovarmi" concluse sorridendo l'infermiera
"Effettivamente una cosa ci sarebbe..." Disse Sally ridendo
"Sa dove potrei trovare dei body per neonati con i pappagallini ?"
   
 
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