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Autore: milla4    28/02/2016    1 recensioni
Amore e magia uniti in una piccola e dolce bambina.
Ormai Howl, Sophie, Calcifer e la Strega delle Lande sono diventati una piccola e strana famiglia e, l'arrivo della piccola di casa, porterà nuove avventure, e una nuova amica!
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Howl/Sophie
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta, una bambina preziosa. La sua amica, la Principessa della Rosa Rossa, era sempre dalla sua parte. Un giorno però, la sua mamma ed il suo papà morirono improvvisamente. Anche la principessa scomparì, lasciandola completamente sola, e la povera bambina fu mandata in una strana casa.
Mai e poi si sarebbe aspettata di trovarvi un...
 
L’anziana donna smise improvvisamente di raccontare: era entrata Sophie e sapeva che la ragazza non voleva che venisse raccontata una simile storia alla sua bambina, la reputava troppo paurosa per lei.
 
Diane la guardò con i suoi occhioni color cioccolato aspettando che lei ricominciasse a narrare, ma l’ormai ex Strega delle Lande rimase invece guardinga, sorridendo di rimando ai  dolci sorrisi che le rivolgeva la giovane mamma, aspettando che se andasse.
Non voleva farla agitare e infatti si era ripromessa,  sin dalla prima volta che era stata ripresa, di cambiare favola, ma ogni volta ricadeva nel suo stesso errore, ogni volta divertendosi come non mai.
Certo, dimenticava in continuazione l'ordine degli avvenimenti, ma si sentiva orgogliosa della memoria che aveva ancora alla sua veneranda età.
 
Sophie uscì dalla camera della bambina, la vecchia Nonnina si scrutò sospettosa tutta la stanza, prima di ricominciare da dove aveva interrotto.
-… trovarvi una piccola porta color del mare, la bambina curiosa l’aprì e un vento la portò via con se… Uuuuuuu…uuuu- cominciò ad agitare le braccia e ad ululare imitando il vento; Diane era affascinata da quei racconti così movimentati ancor più quando la sua tata incominciava con le sue imitazione.
-È pronto in tavola! Howl, sai che odio il solletico…- .
Una risata accompagnò l’invito a cenare.
- Che bella coppia, quel bellissimo cuore non è andato del tutto sprecato- sospirò orgogliosa l’anziana donna.
Poi, rivolgendosi alla sua protetta: – È ora di fare un sonnellino e, se farai la brava, la Principessa della Rosa Rossa verrà a giocare con te-  le diede un bacio sulla fronte prima di farla stendere sul lettino e ricoprirla con una soffice coperta di lana.
 
 
 
 
-Sophie! Sophie! Markl sta venendo a trovarci-
Howl si precipitò in cucina proprio mentre la ragazza stava preparando i piatti da portare in tavola.
 
Sophie si mise una mano sul petto, spaventata –Howl, mi hai fatto prendere uno spavento… - si bloccò: aveva sentito bene? Markl sarebbe tornato a far lor visita?
-Ci ha inviato una lettera, dice che Klasio, il suo nuovo maestro, gli darà un mese di vacanza per conoscere la piccola... aaah, non vedo l’ora di vedere quanti progressi avrà fatto: gli avrà insegnato già a far levitare una sedia? O a eliminare le maledizioni più semplici?-
 Era un fiume straripante di energia, Howl; girava in tondo per la stanza facendo congetture su congetture su quello che, fino a pochi anni prima, era stata la sua vita.
 
Sophie sorrise vedendolo così pieno di vitalità, il suo entusiasmo era un degli aspetti che l’avevano fatto innamorare di lui, ma non poteva dimenticarsi di ciò che gli aveva fatto promettere il giorno in cui aveva scoperto di aspettare Diane: smettere di condurre una vita all’insegna della magia, così pericolosa, ed usarla solo per cose indispensabili. Come la vendita di sortilegi e amuleti, con cui la famiglia Pendragon sopravviveva
Aveva dovuto farlo, non poteva rischiare tanto… eppure ogni volta che lo vedeva emozionato per essa si sentiva sempre più in colpa, lo stava privando della sua natura.
 
Howl le si piantò davanti, scuotendola con le sue vigorose braccia e facendole quasi rovesciare il vassoio con gli spiedini : -…una ragazza-
-Eh?- Sophie era confusa, non aveva sentito l’inizio della frase.
-Markl ci porterà una ragazza per farcela conoscere. Ti creerebbe qualche problema?- la fissò con i suoi fari azzurro cielo, attendendo una sua risposta. Voleva solo il meglio per lei.
 
Basta pensieri negativi.
 
- Certo che no, siamo la sua famiglia -
Il giovane avvicinò il viso al suo e la bacio, con delicata passione, in quel modo che solo loro sapevano fare; subito dopo, prese  due piatti dal ripiano accanto al lavello per portarli al tavolo da pranzo.
Improvvisamente si fermò: -Ne ero certo- sussurrò.
-Di cosa?- rispose Sophie  perplessa.
Lui non soddisfò la sua curiosità, dileguandosi dietro la porta.



 
***

 
 
 
 
Era stremata, il suo lungo corpo ormai aveva perso quella floridezza che la contraddistingueva. Si era piegata a mangiare nei bidoni della spazzatura dei ristoranti della città, a dormire sotto i carri che rifornivano i mercati, ma la verità è che aveva bisogno di una casa.
 Era  stata una delle serate più orribili della sue breve vita, era stata scacciata dal suo rifugio abituale per la notte, quando si accasciò a terra davanti una porta verde.
 Il suo corpo la stava abbandonando, chiudere gli occhi, ecco quello di cui aveva bisogno.
E lo fece, ma per poco tempo.
-Oh, ma che bel gattino abbiamo qui. Vieni, ti porto dentro- una strana donna anziana si chinò per prenderla in braccio: non oppose resistenza.
-Uff, sembravi meno pesante- sussurrò la sua salvatrice prima di chiudere la porta che dava al mondo esterno.


Note: 
Ecco a voi il secondo capitolo, scusate la fretta: prometto che il prossimo arriverà tra un po', il tempo farvi digerire questi due primi.
A presto!

 
   
 
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