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Autore: blackswam    28/02/2016    1 recensioni
Violetta e Leon sono fidanzati ormai da parecchio tempo, ma la loro relazione non è del tutto normale.
Di una ragazza pazza e un ragazzo disperato.
E' quattordici febbraio San Valentino è compleanno di Leon , ma il regalo di Violetta sarà tutto purchè non originale. Ma l'amore vince sopra ogni cosa, no?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                Un consiglio?
                                                                                
Non sposatevi una psicopatica.


 

 

 

 

« Sicura che la tua mente sia sana?», inarca un sopracciglio fermando la tazzetta a mezz'aria e le labbra semichiuse. 
« Ti prego, non iniziare con le tue raccomandazioni, i tuoi monologhi perchè per me sono solo vociare.», sospira la ragazza zittendolo con la mano.
« La smetterò quando tu smetterai di essere così spericolata, così maldestra e maledettamente strana.», sbraita lui stringendo saldamente i pugni. « Strana?»
Per i vicini, per gli amici, quella era una discussione parzialmente normale. Era perfettamente normale che si prendessero a capelli, come due ragazzine in piena adolescenza, era perfettamente normale che si lanciassero oggetti di casa, era perfettamente normale che il dopo si sarebbero chiusi nella loro stanza per tutti il giorno.
« Non sono affatto spericolata e neppure strana.», termina battendo il piede sul pavimento abbastanza forte. « E per giunta persino bambina. », proferisce lui annuendo con il capo mentre le braccia erano incrociate davanti a se.
« Scusami che male c'è a volersi lanciare giù da un ponte? Jumping!», esclama lei osservandolo severamente. Infondo era uno dei suoi sogni. « Potrebbe essere pericoloso e oltretutto volevi coinvolgere anche me.»
Grosso sbaglio!, mormora tra se la ragazza pentendosi di aver sposato una persona con così poco carattere. Perchè lo sposato? Ah si, perchè lo amo.
« Su, tesoro, lo so che sei preoccupato per me, ma non devi. Dai non litighiamo.», soffia piano sul suo orecchio la mora mentre con le mani accarezzava la sua schiena. « Soprattutto perchè domani è San Valentino e nonchè il tuo compleanno.», mormora mordendo passionale il labbro inferiore. 
Leon odiava quando usava quella tattica così pericolosa, ma funzionante. Maledettamente funzionante. Con forza la prende per le spalle e la stringe a se facendo cozzare i loro visi e unendo le loro labbra in un bacio focoso e passionale. Violetta era avvinghiata al suo corpo, le gambe attorcigliate sul bacino del ragazzo mentre si teneva con le braccia sul collo del moro. Le sensazioni che fuoriuscivano dopo una litigata era le migliori. C'era forza, passione, desiderio.
Leon adorava quando prendeva lei l'iniziativa. Lo faceva sentire desiderato.
« Camera?», sussurra lui baciandogli dolcemente una guancia mentre il respiro era spezzato. « Adesso!», esclama la mora.

 

 

Il rumore della porta che sbatte e poi, il nulla.

 

 

 

                                                                                                               
                                                                                                                 *

[Quattordici Febbraio ora nove e dieci.]
Caldo. Soffocamento. Intrappolato.
Per tutta la notte il ragazzo si era chiesto ripetutamente il perchè aveva sposato un polipo! Solitamente due amanti come si deve dopo aver fatto l'amore lui dovrebbe osservare la sua lei dormire mormorando parole dolci da far venire il diabete. 
Accarezzarle i capelli, respirando il suo profumo, ma loro non erano una coppia di amanti del tutto normale.
« Violetta, amore, potresti scrollarti di dosso?», la prega il moro allontanandosi la gamba della ragazza sul suo viso. « Potresti almeno dormire in una posa più sexy. », sbraita deluso mettendo il broncio.
Sospira mettendosi a sedere sul bordo del letto appoggiando i piedi sul pavimento. Si massaggia la testa dolorante con due dita alzandosi di mal voglia da quel letto, caldo.
Sarò anche appiccicosa, ma è una stufa.
Stanco, e ancora assonnato si avvia verso la cucina intento a prepararsi la colazione, ma inaspettatamente era già tutto apparecchiato sul bancone. Leon confuso ritorna nella stanza trovando la ragazza nella stessa medesima posizione, ancora dormiente.
Un biglietto lasciato sul banco lo fa avvicinare al suddetto luogo.
Mi sono alzata presto per preparare il tutto, ringraziami come si deve. Buon compleanno. xxVioletta.
Sorride spensierato portandosi la mano sulle labbra mentre le lacrime di gioia e divertimento scorrevano sui bordi degli occhi. Quella stupida doveva essere svegliata presto per preparare la colazione, ma con l'intento di andare a svegliarmi si è riaddormentata. Con un ghigno sul viso si incammina verso la loro stanza dove la mora dormiva, ancora, stringendo il suo cuscino mentre i capelli ricadevano sulle spalle e la gambe incrociate tra loro ai piedi del letto.
« Avrai il tuo meritato ringraziamento.», sorride abbassandosi all'altezza del viso della ragazza respirando sulle sue labbra. « Ti amo, polipo.», sussurra sulle sue labbra baciandole dolcemente.
« Mmh, anch'io mi pequeño vagabundo.», ridacchia la mora con gli occhi semichiusi. Ancora la faccenda della barba, ma mi sono rasato o sbaglio? Le donne e i loro non dimenticarsi mai delle cose.

 

 

                                                                                                           *

« Buon compleanno!», esclamano tutti tra abbracci e risate. La festa era una scusa per vedersi di nuovo tutti insieme e festeggiare come ai tempi dell'università.
Violetta era entusiasta di rivedere le sue migliore amiche- che per un motivo e l'altro non era più riuscita a sentire- ma era affiatate come loro erano un tempo.
« Violetta hai sentito l'ultima. Ludmilla sta per sposarsi.», annuncia Francesca sorseggiando la sua bibita. « Ho invitato anche lei a questa festa, ma non si è fatta viva.», mormora amareggiata Violetta.
Nonostante fossero state rivali d'amore per parecchi anni con il tempo avevano stretto un alleanza, una forte amicizia. Il rivedersi quel giorno avrebbe soltanto confermato il suo pensiero: Lasciar perdere il passato, ma sapere che ha trovato l'uomo della sua vita la rasserenava.
« Hai pensato al regalo?», domanda Camilla. « Ehm si, in realtà due, ma dovete mantenere il segreto.»
« Tutto quello che vuoi amica mia.», dice Francesca alzandosi dalla posizione seduta. « Grazie, ma è una missione top-secret.», le due ragazze annuiscono mentre 
Violetta raccontava i dettagli del piano.
Sarebbe stato un lungo compleanno...

 

 

                                                                                                                 *

« Grazie per essere venuti alla nostra festa.», ringrazia Violetta salutando tutti con un cenno della mano mentre si scambiava uno sguardo di intesa tra Camilla e Francesca.
« Certo che hai ricevuto parecchi regali.», contasta la mora sistemandoli sul divano. « E tu?», domanda il moro allungando la mano aperta sul suo viso.
« Oh, il mio regalo che sbadata.», ridacchia Violerra prendendo dalla borsa una scatola di biscotti fatti a mano. « Bhe è il pensiero che conta.», mormora lui, ma in realtà era davvero felice.
« Tantissimi auguri, amore mio.», soffia piano la mora lanciandosi fra le sue braccia affondando il viso sulla sua spalla. « Auguri di buon san valentino.», ridacchia all'altezza del suo collo Violetta.
« Dovrei ringraziarti come si deve, allora.», ghigna lui avvicinandosi al suo viso con l'intento di rubarle un bacio e rapirla per l'intera notte, ma non rientrava nei piani della mora. « No, non ancora.»
« Cosa c'è?», sbuffa Leon parecchio nervoso. « Ho un altro regalo per te.»
« Cosa intenti dire?», domanda il ragazzo inarcando un sopracciglio confuso. « Sei pronto a ricevere il tuo regalo di compleanno?»
Il moro, anche se non aveva capito una cippa, annuisce assecondando i voleri della amata. Con gli occhi chiusi, anzi bendati, si incamminano verso una meta imprecisa per il ragazzo. 
« Siamo arrivati?», chiede spazientito Leon. « Su su, ancora un altro po.»
Camminarono per altri isolati finchè la voce della mora non annuncia la destinazione.
« Posso togliermi la benda?», domanda il moro. « No, non ancora.», risponde la ragazza mentre lui sentiva qualcosa attaccarsi ai suoi fianchi.
« Violetta mi hai comprato una cintura?», domanda il ragazzo ancora più confuso. « Ancora meglio. Togliti la maschera.»
Il ragazza annuisce, ma in quel preciso istante aveva desiderato di rimettersi la benda.
« Violetta non dirmi che è quello che penso che sia.», la ragazza annuisce afferrandogli la mano allegra. « Bungee jumping!»

 

 

 

In quel preciso momento, tra la vita è la morte, ho davvero desiderato di uccidere la mia adorata moglie.

  
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