Volendo salutare una cara amica di Facebook, Noemi Heary, la quale oggi ha annunciato la necessità di dover chiudere il suo profilo per motivi personali.
Questa breve fanfiction testimonia l'affetto e la solidarietà del gruppo "Mick & Kazue Fan Club", a nome di tutti, con l'augurio di un pronto ritorno...
Ciao Noemi, ti aspettiamo!
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Nel cuore... per sempre!
immagine tratta da internet
Che strano...
L'odore di lavanda è diverso, forse ne usava una qualità diversa, non ci avevo mai fatto caso prima.
I suoi vestiti sono rimasti qui, piegati e ben riposti nel cassettone, e ora che sto dando una rinfrescata all'appartamento, dopo più di due anni che me ne sono andata, mi sembra tutto così strano.
Così diverso.
Nel ripostiglio è rimasto ancora il flacone, anche perché è ancora mezzo pieno.
Svito il tappo, ne annuso un po' il contenuto, ed è proprio come pensavo: una normalissima lavanda, in confezione economica, la cui ditta produttrice è fallita meno di sei mesi fa.
Probabilmente, tra qualche anno, questa bottiglia diventerà oggetto di collezionismo.
Ma che importa?
In realtà, l'odore che mi sembra di sentire in questa casa è un altro.
Ha un che di nostalgico, infatti.
Ogni cosa, qui, è come se odorasse di lui.
Beh, in fin dei conti, era pur sempre lui che puliva in casa.
Gli facevo tante ramanzine, quando tornava tardi dal lavoro con Ryo, e la cena era quasi sempre da buttare o da mettere nel microonde.
Allora lui sospirava, si rimboccava le maniche, e si metteva rassegnato a rigovernare e a mettere a posto.
Era molto più ordinato di me, lo ammetto!
Sei sempre stato un tipo pulito, fratellone, questo te lo devo proprio riconoscere.
Non è la stessa cosa, ora che tu non ci sei.
Me ne rendo conto, passando la candeggina in soggiorno, e respirando l'odore delle tue cose qui in camera da letto.
No.
Non me la sento di lavare qui dentro, non posso.
Cambierebbe l'odore, non sarebbe più il tuo, e comunque non tornerei qui per chissà quanto altro tempo ancora.
- Mi manchi, fratellone...
Dio, quanto mi manchi.
Proprio come questa stanza, quando venivo a svegliarti e tu non volevi saperne di alzarti, e io strillavo che era impossibile vivere con un pigrone come te.
Se sapessi cosa darei, oggi, per tornare a rivivere quei momenti.
Ti metterei il muso, magari davanti ad una tazza di caffé fumante, e tu sbadiglieresti come il solito ghiro appena uscito dal suo letargo.
Non cambierebbe nulla, certo, e invece è cambiato tutto.
Tutto...
Tranne una cosa.
- Ti voglio bene!
Sì, fratellone, lo so che sei ancora con me.
Nel mio cuore.
Per sempre!
FINE