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Autore: Light Lynx    29/02/2016    3 recensioni
Una giovane coppia troppo impegnata a salvare Parigi per nascere. Sempre contrastata nel scoprire chi si cela sotto la maschera, chi è il reale oggetto del proprio amore.
Quella che andrò a narrare sarà la storia di questi due eroi, e della loro storia, delle loro peripezie e delle loro avventure nel sconfiggere un nemico che mai avrebbero creduto potesse esistere. Una minaccia ben maggiore di Paplion, e molto peggiore del non poter stare assieme per sempre.
enjoy
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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-Hai sentito di ieri sera?- La voce di Alya sembrava non arrivare alle orecchie della ragazza ancora troppo assonnata per la notte in bianco.

-Mh?- le mugolò sollevando la testa dal banco e mostrando le occhiaie sulla pelle chiara.

-Notte in bianco eh?- chiese l'amica ridacchiando.

Marinette le rispose sbattendo rumorosamente la testa sul banco.

-In ogni caso-

Un altro mugolo seguì le parole di Alya.

-Sembra che qualcuno abbia tentato di distruggere Parigi ieri sera.-

Marinette si destò con un urlo: -Cosa?!- diversi sguardi le vennero rivolti ma sembro non notarli mentre mille pensieri le affollavano la mente: “un altro Akuma? Oppure criminalità organizzata? Altri attentati? Perché nessuno me lo ha detto prima per Dio!?”

-Sì! Sono state trovati molti buchi nei soffitti, antenne distrutte, addirittura dei muri sono stati disintegrati.-

I pensieri ancora turbinavano nella sua mente: “Sembrano gli effetti di un Akuma...”

-Marinette!- bisbigliò con vocina acuta Tikki.

Guardandosi attorno spaventata e fingendo di ricrollare addormentata si nascose sotto il banco prendendo tra le mani l'amica. -Nessun Akuma si è mostrato questa notte, ne sono certa!-

-Ma allora cosa è stato?- bisbigliò.

-Non ne ho idea… ma dalla descrizione di Alya sembrano comunque poteri, non semplice vandalismo… Chiedile di più.-

Alya si abbassò a controllare l'amica: -Tesoro, tutto a posto?-

Tikki prontamente si nascose sotto la giacchetta di Marinette nascondendosi ad occhi estranei.

-Emh… sìsì.- squitti prima di uscire prontamente da sotto il banco. Un sorriso a 32 denti le invadeva la faccia.

La professoressa entrò con passo elegante nell'aula: -Ragazzi! Tutti ai vostri posti!- un veloce trambusto e rumore di libri regnò per un attimo nell'aula.

Alya posò una mano sulla spalla del ragazzo di fronte a lei: -Ohi Nino- sussurrò.

-Dimmi piccola.-

Alya lo guardò con sguardo di rimprovero, facendogli intendere che non amava essere chiamata con nomignoli in pubblico -Che fine ha fatto Adrien?-

-È da ieri sera che non mi risponde.- disse pensieroso. -Ma mi ha scritto verso le 2 di notte… ti spiego tutto più tardi.-

Alya riprese posto al fianco dell'amica assonnata. Rigirandosi il tappino della penna in bocca iniziò a scrivere su un biglietto: “come mai così stanca?”

Facendolo strisciare sul banco lo passò all'amica.

Marinette lesse e rilesse il foglietto di carta rosa profumata e ornata con cuoricini tentando di capire cosa ci fosse scritto, la stanchezza le giocava brutti scherzi, impedendole di leggere bene certe parole o lettere. Dopo circa 5 minuti riuscì a passare una risposta mal scritta alla ragazza.

“Ho litigato con un amico ieri sera, credo sia stato molto male. Ho passato la notte a pensare a quello che gli ho detto, a come potevo dirglielo in maniera diversa. Ad un certo punto mi sono ritrovata in pigiama, in lacrime, nel letto ad abbracciarmi le ginocchia. Dovrò riuscire a parlargli.”

Voltandosi verso Marinette Alya notò la guancia lucida dalla lacrima che le aveva rigato il volto nel ripensare a quella notte.

Un “toc toc” deciso interruppe la lezione appena iniziata: -Sì?- chiese la professoressa ancora voltata verso la lavagna col gesso in mano.

Adrien entrò nell'aula con passo strisciante: -Scusi il ritardo professoressa.-

L'insegnante intrecciò le braccia guardando l'allievo, il gesso stretto tra le dita che tamburellavano sui gomiti dell'altro braccio: -Vai a sederti, ma che non succeda più.- disse con tono di rimprovero.

-La ringrazio.- rispose biascicante

Camminava gobbo, tenendo stretta la borsa nella mano, anche i suoi occhi erano marcati da due profonde occhiaie.

Adrien prese posto in prima fila affianco all'amico che disperatamente tentava di attirare la sua attenzione. Il biondino, troppo assorto nei suoi pensieri non lo vedeva, oppure preferiva non vederlo

-Non ho voglia di parlare.- fu la risposta secca di Adrien.

-Signor Agreste, già che è in ritardo, la pregherei di stare attento, o quanto meno in silenzio.-

-Mi scusi di nuovo professoressa.- disse abbassando lo sguardo sul foglio.

Alya e Nino si scambiarono lunghi sguardi interlocutori. Nessuno dei due capiva cosa avessero gli amici e nessuno di loro aveva intenzione di aprirsi a loro. Fu durante uno di questi sguardi che Alya provò a comunicare con Nino sul da farsi. Il ragazzo lesse il labiale: “Dopo scuola al parco.”

 

-Ohi Nino!-

-Hey cucciolotta!-

Il passo di lei sei fece più rigido: -Ti ho detto di non chiamarmi così in pubblico!-

Nino si passò una mano dietro la testa infossando le spalle: -E perché mai scusa? Quando siamo soli non ti dispiace...-

Il tenero sguardo di lui la convinse a non proseguire la discussione e buttarsi tra le sue braccia in segno di saluto. Il ragazzo le spettinò un po' i capelli con fare amichevole: -Non ce la fai proprio a rimanere incavolata con me eh?-

-No per nulla.- disse avviandosi verso una panchina del parco.

-Come mai mi hai chiamato qui?- le chiese Nino

-Marinette…-

Il volto di nino arrossì all'improvviso in ricordo della sua vecchia cotta. -Bhe sì, la ho vista stanca oggi eh… come sta ecco?-

Alya lo guardò con uno dei suoi sguardi di rimprovero che fino a quel momento aveva riservato solo all'amica: -e Adrien...-

-Oh.- bisbigliò imbarazzato.

-Ah bhe.- rispose lui stirando le braccia e le gambe -Vorrei saperlo anche io.-

-Cosa intendi?- chiese poggiandosi al suo petto e tirando fuori la macchina fotografica.

-Che vorrei capire anche io cosa ha. Ieri sera verso le due, tre di notte ha iniziato a scrivermi delirando.-

Lo sguardo interrogativo interrogativo di lei lo spinse a proseguire.

-In pratica era disperato per un rifiuto ricevuto, o qualcosa di simile. Per uno come lui effettivamente deve essere difficile accettare un rifiuto.-

-Mh…- mugolò continuando a farsi scorrere le foto sotto lo sguardo di Lady bug che conservava come tesori per il suo blog.

-E Marinette?- chiese -Oggi in classe era un miracolo se riusciva a rimanere appoggiata al banco.

-Non lo so neanche io, ha passato la notte in bianco per aver deluso un amico, o qualcosa di simile.-

Nino scoppiò in una fragorosa risata: -Credi…- provò a dire mentre le risate ancora gli bloccavano la gola -Credi, che Marinette possa aver rifiutato Adrien?-

Alya si voltò verso il fidanzato con sguardo di odio: -Non la prendere in giro!- disse scattando in piedi e poggiando le mani sui fianchi.

-Dai! Immaginati la scena!-

Alya tentò di reggere il suo sguardo che Nino ricambiava con uno di ironica provocazione.

Alla fine cedette, lasicando che un lieve sorrisino le increpasse il volto prima di ridere pensando alla scena: -Ok! Ok! Hai vinto, fa ridere.-

Nino le sorrise alzandosi per abbracciarla. Le cinse i fianchi con le braccia poggiando la sua fronte a quella di lei: -Hey… ti va un gelatino? Offro io…-

Alya ricambiò il gesto di affetto: -Come potrei rifiutare un gelato gratis?-

   
 
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