E' il primo vero ed impegnato esperimento di poesia che propongo a me stessa e a voi.
Ne sono piuttosto soddisfatta, ma lascio il vero e proprio giudizio a voi, positivo o negativo che sia.
Solo un grazie a Chamelion_ , dalla quale posso dire di aver "imparato" ciò che mi interessava sapere della poesia. Leggendo le sue, apprezzandole, amandole sono riuscita a scriverne anche una mia. Per questo e per la stima infinita che ho nei tuoi confronti, grazie.
Miss Dark
Mi scrivo
sulla pelle
che io vorrei morire,
mi scusi poi chi
legge:
non voglio più
soffrire.
Dipingo con il buio
il corpo assai deriso.
Bagnato dalla pioggia
lo scopro ormai
ucciso.
Fedele incanto
scioglimi
di vita i legamenti,
nell’oblio affondali
insieme coi tormenti.
Ritaglia sul mio volto
la maschera puerile,
concedi all’occhio
stanco
un sonno senza fine.
Cuci sulla bocca
parole senza suono
così che anche l’animo
paia un po’ più buono.
E spiegami perché
soccombo senza nulla,
priva del dolore
che ormai più non mi
culla.
Maligno m’illudeva
d’esser compagno
amato,
un dì uscì per strada:
non è più ritornato.
Sola nel mio nero
urlo senza voce,
dimeno gambe e braccia
nel panico più atroce.
Sembra il ritornello
di una canzone estiva.
Delusa mi ritrovo
in piedi, ancora viva!
Maledico il tempo,
perché ingannatore,
riprende a vorticare
con maggior furore.
Non ha neanche visto
ch’io son rimasta indietro,
imbatuttami per
sbaglio
in quel vicolo tetro.
Sedotta da silenzio,
convinta da follia,
la notte senza luna
mi ha, infin, portato
via.
Compagne sol le nubi
mi videro arrancare,
stancata dalle luci,
nell’angolo
strisciare.
Spenti sono gli occhi,
cinerea è la pelle,
non più nei miei
capelli
si specchiano le
stelle.
Risate di cotone
dispenso con orrore.
Lacrime di polvere
nascondo con timore.
Scrivo con il gesso
sulla lavagna nera
“Questa non è morte,
ne voglio una vera!”
Del cuore fermi il
battito,
mozzi a me il respiro,
strappi a chi mi
osserva
un semplice sospiro.
Invece ancora aspetto,
costretta ad
implorare,
che questa vita sadica
io possa abbandonare.