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Autore: Liz93    03/03/2016    2 recensioni
Esiti un istante, sapendo già che ti pentirai di quello che stai per dire.
- Noi dobbiamo parlare, Stiles -
Non appena pronunci quelle parole, senti il suo corpo irrigidirsi.
-Di cosa, esattamente?-
Sospiri tu, questa volta.
Arricci le labbra, imbarazzata.
Imbarazzata? Tu? Da Stiles?
Dio, le cose sono cambiate per davvero.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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red
We need to talk











Seduta sul divanetto in pelle della stazione di polizia, accanto ad uno Stiles particolarmente agitato, non puoi fare a meno di chiederti che cosa sia cambiato.

Siete partners in crime ormai da anni e non c'è mai stato un momento in cui tu ti sia sentita a disagio accanto a lui.

Insomma, si tratta di Stiles, lo stesso Stiles che ti ha fatto una corte spietata a partire dalla terza elementare, lo stesso Stiles che ti ha fatta ridere una marea di volte, lo stesso Stiles che ha asciugato le tue lacrime quando ti sei permessa di cedere e accoccolarti tra le sue braccia per cercare un po' di conforto.

E' lo stesso Stiles che ti ha detto, tempo addietro, che sarebbe impazzito se ti avesse persa.

E' lo stesso Stiles che è stato posseduto da una volpe maligna e ne è uscito illeso ( più o meno).

E' lo stesso Stiles di Malia, quella ragazza che mai avresti creduto di poter definire amica e che invece lo è diventata.

Nella tua mente ripeti la conversazione avuta con lei poco fa, e ti sembra quasi di sentire addosso la sua apprensione.

"Dovrei tenere Stiles al sicuro"

Non sai esattamente cosa sia capitato tra loro, ma è certo che lei tenga ancora infinitamente a lui.

Forse è uno dei motivi del tuo disagio.

Perchè, per quanto tu stia cercando di non ammetterlo a te stessa, sai bene che quello che è successo il giorno della fuga da Eichen House ti ha segnata nel profondo.

E' lo Stiles di sempre quello che ti siede accanto, eppure non puoi fare a meno di trovarlo diverso.

Forse perchè, in realtà, sei tu ad essere diversa.

Fingendo di smanettare con il cellulare, gli rivolgi un'occhiata di sottecchi.

I capelli sono arruffati, come al solito, la maglia bordeaux dona un po' di colore al suo viso pallido e le mani si muovono frenetiche, controllando lo smartphone e rimettendolo in tasca con poca grazia.

E' su quest'ultime che ti concentri, maledicendo te stessa.

Non riesci proprio a farne a meno.

Osservi quelle dita lunghe e affusolate e ti sembra quasi di sentire di nuovo quella stretta.

Nel mare di confusione e dolore che ti avvolgeva quella notte, la sua stretta era così forte e dolce e reale che ti sembrava la cosa più giusta del mondo.

Intrecciare le tue dita alla sue ti ha permesso di tornare a galla, dopo aver rischiato di annegare. 

In quel momento, più che mai, Stiles ha rappresentato il tuo contatto con la realtà.

E ora non sai proprio come dovresti comportarti.

Vorresti che le cose tornassero come prima, senza dover avvertire quella tensione che aleggia, irrisolta, tra di voi.

-Stai bene?-

Hai deciso di provare a spezzare quel silenzio imbarazzante con l'unica cosa che ti è venuta in mente di chiedergli. E poi, dopotutto, ti interessa davvero la risposta.

Stiles sospira.

-Si, sto solo pensando perchè Mason - assottiglia le palpebre, accigliandosi - Non era nemmeno nella lista delle chimere genetiche -

Stai per rispondere, ma ti blocchi all'improvviso.

Esiti un istante, sapendo già che ti pentirai di quello che stai per dire.

- Noi dobbiamo parlare, Stiles -

Non appena pronunci quelle parole, senti il suo corpo irrigidirsi.

-Di cosa, esattamente?-

Sospiri tu, questa volta. 

Arricci le labbra, imbarazzata.

Imbarazzata? Tu? Da Stiles?

Dio, le cose sono cambiate per davvero.

- Di questo - rispondi, indicando prima lui e poi te stessa - Del fatto che fatichiamo perfino a guardarci negli occhi senza distogliere lo sguardo -
Stiles si passa una mano tra i capelli, scompigliandoli ancor di più di quanto non siano, e reprimi a stento un sorriso. 

- Cosa vuoi sentirti dire, Lydia?-

Ti chiede, abbassando lo sguardo sulle sue mani ora unite.

Dal suo sguardo affranto e le spalle curve, ti accorgi che è stato colto da un moto di tristezza.

-Solo quello che pensi -

Di nuovo, un silenzio imbarazzante cala su di voi come un sipario che si chiude su uno spettacolo mediocre.

Poi, Stiles si alza di scatto, cominciando a camminare avanti ed indietro.

Alzi un sopracciglio, sentendo già il nervosismo crescere dentro di te.

-Stiles?Si può sapere che diavolo stai facendo?-

Il ragazzo sembra non avere pace. Continua a camminare come un forsennato, si tocca il mento ogni tre per due e sospira rumorosamente.

E' agitato e non ne capisci il motivo.

Quel suo muoversi frenetico ti sta facendo venire l'emicrania.

-STILES!-

Hai cercato di stare calma, contare fino a cento cercando di non pensare a mille modi diversi per ucciderlo, ma alla fine sei scoppiata. Come previsto.

-Ok, vuoi sapere cosa penso? Eh? Vuoi saperlo davvero?-

Stiles finalmente si ferma, a pochi centimetri da te.

Le mani sui fianchi, la fronte sudata e gli occhi pieni di un sentimento che non sai riconoscere.

- Certo, fino a prova contraria è quello che ti ho chiesto -

Incroci le braccia sul petto, alzando di nuovo il sopracciglio.

-Bene, lo hai voluto tu-

Stiles respira profondamente, cercando un autocontrollo che non ha, e torna a sedersi.

Questa volta, però, non si limita ad accomodarsi al tuo fianco. Si posiziona completamente rivolto verso di te.

-Da quella notte non faccio che pensare a quel sorriso -

Te lo dice guardandoti dritto negli occhi, e ora sei tu che cominci a sudare freddo.

- Non faccio che pensare al modo in cui mi hai guardato, come se - si interrompe, mordendosi un labbro- Come se non mi avessi semplicemente guardato ma ... visto, per la prima volta - conclude, sfiorandosi il mento.

-Non lo so, io... credo di aver pensato che le cose tra noi potessero cambiare -

Inaspettatamente, scoppia a ridere, ma ti basta un istante per capire che in quella risata non c'è alcun divertimento.

-Sono stato proprio un idiota, vero?-

Non hai idea dell'espressione che in questo momento domina il tuo viso. Sei sempre stata brava a nascondere le tue emozioni e speri di riuscire a cavartela anche questa volta, sebbene le sue parole ti abbiano scossa nel profondo.
Prima ancora di rendertene conto e di poterlo evitare, un nome ti sfugge dalla labbra.

-E Malia?-

Decisamente inopportuno.
Stiles sbatte le palpebre un paio di volte, colto alla sprovvista.

- Si, beh... con lei sono stato un vero coglione. L'ho ferita, l'ho trattata male anche se non se lo meritava e so che devo trovare il coraggio di affrontarla -

Abbassa gl'occhi giusto un istante, permettendoti di riprendere fiato.

Anche se solitamente non lo dà a vedere, a te risulta chiaro che si sente terribilmente in colpa verso la sua ragazza. O meglio, ex-ragazza.

Poi, con prepotenza, le sue iridi nocciola riprendono a scontarsi con le tue.

-E giuro che lo farò, il prima possibile. Ma tu non mi rendi le cose facili -

Quella frase ti colpisce come un fulmine a ciel sereno.

- Io? Ma se non ho fatto assolutamente niente!-

Avresti voluto rispondere calma, ma non ci sei riuscita.

-Ed è questo il problema, Lydia!-

Stiles alza la voce, quasi esasperato, e tu ti chiedi chi te l'abbia fatto fare di iniziare quella discussione che non vi sta portando da nessuna parte.

-Ogni volta che ti vedo penso solo che vorrei baciarti e riuscire a percepire quello che provi, perchè tutte le maledette volte che mi dai dei segnali e poi ti comporti come se niente fosse successo, mi ritrovo a chiedermi come un cretino se mi sono immaginato tutto!-

A questo punto, davvero non sai cosa dire.

Tutte le tue risposte pronte sono andate a farsi benedire, e con orrore ti rendi conto che non hai la più pallida idea di come ribattere.

Nel frattempo, Stiles si è avvicinato di qualche centimetro e continua a guardarti come se volesse mangiarti con gli occhi.

Senti il sangue pompare veloce nelle tue vene, le mani ti sudano e ti accorgi di star tremando.

- Diamine, allora fallo!Baciami -

 Non puoi credere di averlo detto davvero.

Stiles, che non aspettava altro, ti prende alla lettera e annulla completamente la distanza tra di voi, prendendo il tuo viso a coppa e facendo incontrare le vostre labbra.

Per qualche breve istante, ti lasci semplicemente andare.

Spegni ogni pensiero e non ti chiedi se quello che sta accadendo è giusto o sbagliato perchè ,forse, quel bacio serve anche a te per capire.

Chiudi gli occhi e affondi le mani in quei capelli scuri e mai in ordine, portando Stiles più vicino al tuo corpo.

Senti la sua lingua poggiarsi appena sulle tue labbra, come a chiederti il permesso, così le schiudi, in un tacito consenso.

Non è la prima volta che baci Stiles, ma le circostanze sono talmente diverse che ti sembra davvero di non averlo mai fatto prima.

E improvvisamente, ti senti completa, come se tutti i pezzi del puzzle fossero tornati al loro posto.

Ti senti viva, come se fino a quel momento fossi stata chiusa in un bolla e solo ora ne fossi uscita.

Finalmente senti qualcosa che va  ben oltre al dolore e alla sofferenza che ti porti dentro e con i quali hai iniziato a convivere, e ti rendi conto di una cosa: fino a questo momento, sei semplicemente sopravvissuta.

Da quando ti hanno salvata da Eichen House, da quando lui ti ha salvata, hai creduto di poter riprendere il controllo della tua vita, ma non ci sei riuscita.

Non hai ripreso a correre. Hai arrancato.

Non hai vissuto, sei sopravvissuta.

Finora, sei semplicemente andata avanti giorno dopo giorno, ringraziando il cielo di arrivare a fine giornata sana e salva e di poter dormire nel tuo letto.

Ma è arrivato il momento di desiderare di più.

E, forse, ricambiando il bacio con una passione che pensavi di non poter più provare, quel di più porta il nome di Stiles.
   
 
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