Fanfic su attori > Benedict Cumberbatch
Segui la storia  |       
Autore: Laurelin_    03/03/2016    0 recensioni
Il destino, lo scorrere interminabile del tempo.
Ecco che cos'è, ma non per me, per me è quel attimo, quel piccolo attimo che trasformò il nulla in tutto.
Questa è la storia di una ragazza semplice e complicata che comincia realmente a vivere.
Tutto grazie a Lui.
Genere: Azione, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ma voi siete completamente pazzi! - esclamai con una voce rotta dall'emozione. - Tanti auguri Lauri! Vieni!- Veronica mi prese un braccio e mi portò al centro della stanza - Bene bene ragazzi! La signorina Angeli oggi ci degna della sua presenza.- - Cosa stai facendo!?- bisbigliai in un orecchio a Veronica, lei mi fece l'occhiolino- Vedrai! - Davanti a me c'erano tutti i miei amici sorridenti, nessuno mancava: Angelo, Alessio,Silvia, Simone, Samuele,Cristina, Gregorio, Federica e il nostro allenatore. Per poco non mi misi a piangere - oh dai Lalla! - mi abbracció Silvia. Non ero una tipa che si emozionava facilmente, ma dopo tutto questo era impossibile non piangere. Questo era il mio mondo e la mia famiglia e finalmente dopo una settimana in cui mi sembrava di aver vissuto tra il sogno e la realtà, la mia vita finalmente era tornata ( eh.. quasi..) La festa fu memorabile. Poteva essere messa a confronto con la festa dei diciotto ( meglio non approfondire) i miei amici mi accolsero con un calore che mi scaldó il cuore trasformandolo in una fiamma vivace e inesauribile. - Allora come ti senti? Guarda che domani si torna veramente all'opera!- mi disse Alessio, fin troppo impacciato per i miei gusti: non lo avevo mai capito quel ragazzo. - Mai stata meglio! E non sapete quanto mi manca la piscina! - - Seriamente? Dí la verità, un po te la sei spassata? Eh?- si intromise Samuele con in mano un bicchiere di bianco - beh, se la metti giù così.. anche se non invito nessuno a provare cosa ho provato io- - A proposito di questo..- borbottó Samuele - facciamo un brindisi alla nostra eroina!- urlò alzando il bicchiere, e tutti gli altri lo imitarono e ripetettero in coro: - Alla nostra eroina, buon ventiduesimo compleanno! - - grazie ragazzi.. grazie di tutto,veramente- non finivo più di ringraziarli, con la voce rotta dall'emozione. La festa continuò fino a poco prima di mezzogiorno finché i proprietari non ci avevano spedito fuori in modi falsamente gentili perché a quell'ora la piscina era piena di gente e la nostra presenza come ci aveva gentilmente comunicato era fastidiosa, così avevamo deciso di andare a mangiare a un ristorante italiano poco fuori città. - Ragazzi devo andare- gli avisai, verso le tre - si è fatto troppo tardi, devo andare... z- - E dove devi andare? - chiese Silvia già pronta ad alzarsi - stavo dicendo.. devo andare in ospedale, ma stai pure Sissi! Vado da sola- -Sei sicura? - - Sii non preoccuparti- presi la giacca e me la misi goffamente con gli sguardi di tutti puntati su di me. - grazie ancora di tutto ragazzi! - li salutai e uscii ed ad aspettarmi c'era una classica pioggerellina fredda di Londra, aprii l'ombrello, anche se era pressoché inutile visto il forte vento che tirava. Presi immediatamente la metropolitana. Il freddo della pioggia mi si era insinuato nelle ossa e adesso tremavo come una foglia scossa da un forte vento come quello che turbinava in quel momento sopra la mia testa. Mi scrollai e cercai di scaldarmi più che potevo. La metropolitana era mezza vuota, cosa abbastanza insolita, anche se quella linea era secondaria cioè era la linea che collegava la periferia alla città. La mia fermata era una delle ultime. Un brivido agghiacciante mi scosse da capo ai piedi come una scossa elettrica, mi alzai e cominciai a camminare su e giù per la carrozza. Sentivo gli occhi di tutti puntati su di me, d'altronde era l'unico modo per scaldarmi. Finalmente dopo una mezz'ora di sali e scendi di persone, la mia fermata arrivò. Scesi e il classico calore irreale delle gallerie della metro mi invase, mi sentii leggermente meglio. Appena fuori dalla Tube il freddo tornò sovrano e implacabile. Prossima vacanza a Bora Bora, pensai. Ormai si era fatto buio anche se erano solamente le quattro e il vento era aumento, a mio avviso, leggermente. Percosi le vie affolate con la strana sensazione che qualcuno mi osservase, Laura non farti idee idiote, mi trovai a pensare mentre svoltavo in una strada secondaria che portava al ospedale. Una portiera di una macchina sbatté a causa del vento e subito dopo seguita da una imprecazione, guardai indietro per osservare la scena divertente del uomo che imprecava a una povera porta quando un forte dolore partì dalla testa. Barcollai e caddi in avanti. Adesso l'uomo della macchina veniva verso di me. E rideva, una risata aspra e forte leggermente attuita dal vento, e poi mi colpì. E poi... ancora un buio denso e quasi accogliente come il cielo in una notte senza luna.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Benedict Cumberbatch / Vai alla pagina dell'autore: Laurelin_