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Autore: BIAxx    03/03/2016    5 recensioni
Piccola one-shot dovuta ad un' idea nata nella mia mente, dedicata ai nemici e alle loro interazioni, divisa in modo da dare un piccolo spazio a tutti e a ogni sfumatura, dal demenziale al fluff fino all' introspettivo.
Importante: prima di leggere il testo, per favore, leggete la nota dell' autore all' inizio.
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Icy, Ogron, Un po' tutti, Valtor
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell' Autore: Ebbene si, la metto all' inizio per avvisarvi.
Tanto per cominciare, io non dovrei essere qui a pubblicare questa 'cosa', ma a ricontrollare un capitolo di un'altra storia... ed è proprio da quella che è nata questa follia. Mi spiego meglio: mi è venuto in mente, ripensandoci, che in 'Senza Eroi' non ho fatto molto interagire alcuni nemici (es: Gantlos e Darkar, Icy e Anagan, etc...) preferendo concentrarmi solo su alcuni.
Così mi sono detta: non è giusto, anche dal confronto fra due dei villains più diversi possono nascere degli ottimi spunti, e volevo farlo. Ma mi manca il tempo, cosa da cui è nata l'idea di scrivere di getto, improvvisando e facendo dei piccoli capitoli (quindi se trovate errori grammaticali/sintattici, perdonate la povera matta XD ).
Ma il secondo problema era su cosa basarmi per far interagire i nemici. E qui mi è venuto il colpo di genio (si fa per dire -.-'' ): aprire a caso il dizionario, naturalmente con gli occhi chiusi, e scegliere un termine per ogni 'coppia'.
E devo dire che alcuni risultati sono stati difficili da scrivere, mentre altri mi sono piaciuti parecchio (certo che beccare proprio 'midollo' per una coppia con Darkar non ha prezzo XD)
Che altro dire... vi prego non linciatemi O.o giuro che non voglioo infestare in questo misero modo il fandom...




Icy – Valtor: Magnifico

 

La strega del ghiaccio guardava fuori dalla finestra, ammirando con lo sguardo perso la città Magix, e la vita quotidiana che si svolgeva sotto di lei, stupita dal fatto che la gente comune continuasse la sua solita routine, nonostante il loro dominio.

Improvvisamente sentì dei passi alle sue spalle, e voltando leggermente la testa scorse Valtor, che la raggiunse, ammirando anche lui la città magica attraverso i vetri.

<< Credo che dovresti accettare la mia amicizia, strega. Non la offro con facilità, e di certo non per due volte. >> disse subito Valtor, riferendosi ad una precedente conversazione fra lui e la strega dopo che lei aveva scelto Tritannus come suo compagno.

<< E perché dovrei farlo? >> chiese Icy, alzando un sopracciglio ironicamente.

<< Perché sono magnifico. >> rispose lo stregone, scrollando le spalle come se avesse appena detto un' ovvietà.

<< E anche molto umile... >> rispose divertita la strega, sorridendo.

 

 

Icy – Tritannus: Ronzino

 

Icy era venuta su Andros, e adesso si trovava nel palazzo reale sotto il mare del pianeta, anche se la loro meta era una sperduta biblioteca privata di un anziana sirena, che secondo le informazioni raccolte da Tritannus, possedeva un antico libro di magia che avrebbe potuto aiutarli ne loro piani, e la strega aveva insistito per venire a trattare di persona per avere quel tomo.

<< E' tanto lontano questo posto? >> chiese Icy al tritone.

<< Abbastanza. E' a circa due ore di nuoto sostenuto dal castello. >> le rispose Tritannus.

Improvvisamente la strega saltò sulla schiena del ragazzo, aggrappandosi con le gambe alla sua vita, mentre teneva le braccia sul suo petto.

Icy sorrise vicino all' orecchio del tritone, solleticandolo con le sue labbra.

L' atteggiamento di Icy era stato così repentino e contrario al suo comportamento usuale, che Tritannus rimase immobile, troppo scioccato.

<< Allora? Perché non parti, mio bel ronzino? >> chiese la strega, battendogli il palmo della mano sul torace.

 

 

Icy – Stormy: Imparzialità

 

Icy guardò sua sorella Stormy mentre leggeva concentrata un antico volume d' incantesimi. Si era offerta di aiutarla a cercare una magia in grado di danneggiare la Compagnia della Luce, ed ora le due amiche erano sedute allo stesso tavolo, interamente coperto di libri, mentre sfogliavano le pagine di vecchi tomi polverosi.

Stormy trattenne uno sbadiglio, cercando di nasconderlo con la mano, per non farsi notare da Icy, che però se ne accorse.

E fu in quel momento che si rese conto di aver sempre giudicato Stormy, la più impulsiva del trio, con imparzialità, cercando di paragonarla a Darcy.

 

 

Icy – Darcy: Interesse

 

<< Allora, domani è la Giornata della Rosa. Io e Tritannus usciremo, e sono sicura che Stormy convincerà Gantlos a fare lo stesso. E tu? Credo che sia Valtor o Anagan siano disponibili... >> disse Icy, annotando qualcosa sulla sua agenda, senza neanche guardare la sorella dai capelli castani.

<< Ehm... >> fece per parlare Darcy, che però venne interrotta dall'altra strega.

<< A meno che tu non voglia uscire con Darkar... >> propose Icy, sbirciando in direzione della sorella e alzando entrambe le sopracciglia, maliziosa.

<< Ehm, Icy, non credi che sia nel mio interesse scegliere da sola cosa fare? >> rispose Darcy, sfinita.

 

 

Icy – Darkar: Copertura

 

<< Siamo nei guai! >> urlò Icy, ferita ad una tempia, mentre affrontavano una serie di streghe e maghi della Luce.

La strega aveva un lungo rivolo rosso che le scendeva dalla ferita al mento, e che la strega si stava asciugando con la mano, sbavandosi lo zigomo di sangue.

<< Vai! >> disse Darkar, spingendo fuori la ragazza e frapponendosi fra lei e i nemici.

<< Ti copro io. >>

 

 

Icy – Gantlos: Rassicurare

 

<< Andrà tutto bene. >> disse lo stregone biondo rivolgendosi ad Icy, cercando di rassicurare la strega, che si era lasciata andare ad uno dei suoi brevi attacchi di paura. Quando sognava il potere, ma non poteva ancora stringerlo fra le mani, non si era mai resa conto che esporsi ad un così alto livello avrebbe comportato tanti rischi.

La ragazza non era preoccupata per sé stessa ma per le sorelle e per Tritannus, e spesso la sua mente si divertiva a mostrarle, nei momenti più inopportuni, immagini in cui le persone a cui teneva morivano fra atroci sofferenze.

Ed era proprio ciò che era accaduto quando aveva incontrato lo stregone terrestre, che molto probabilmente si era reso conto degli spaventosi pensieri di Icy perché anche lui covava gli stessi timori.

<< Come fai a saperlo? >> gli chiese Icy, arrabbiata dal fatto che Gantlos le stesse mentendo.

<< Perché è quando inizi a non preoccuparti più che succedono le cose peggiori. >> le rispose in maniera enigmatica l'uomo.

 

 

Icy – Anagan: Granulare

 

Icy aveva deciso di concedersi una mezzora di pausa dalla lettura delle sue strategie di guerra per eliminare la Luce. Aveva passato tutta la mattinata a scrivere ogni minima idea che le passava per la mente, annotando tutto su dei fogli di carta. Alla fine li aveva stracciati tutti, disgustata dalla banalità della sua tattica.

La strega si ritrovò a passeggiare sulla spiaggia, chiedendosi come aveva fatto a non accorgersi di aver camminato fino a lì.

Icy inspirò l' aria salmastra, guardando le onde infrangersi sulla sabbia dorata.

Fu così che notò un uomo correre sul bagnasciuga, mentre la sua falcata potente sollevava degli spruzzi di sabbia bagnata ogni volta che il suo piede toccava il suolo.

Quando la figura si avvicinò, la strega lo riconobbe: Anagan.

Icy sapeva che lo stregone terrestre possedeva la capacità di essere super veloce, e per un attimo si chiese come mai non la usasse.

Anagan si fermò a fissare il mare, ignaro di essere osservato. Fece due passi in avanti, in modo che l'acqua salata, ad ogni risacca, gli lambisse le caviglie scure, lasciate scoperte dai pantaloni arrotolati fino al ginocchio.

Icy, nonostante un momento di incertezza, decise di avvicinarsi all' uomo, ritrovandosi al suo fianco.

Lo stregone non volse lo sguardo nella sua direzione, aspettando che la strega parlasse per prima.

<< Come mai corri scalzo? >> chiese lei, fissando i suoi piedi nudi.

<< Mi piace sentire la consistenza granulare della sabbia. >> ammise l'uomo di colore, scagliando un sasso nel mare.

 

 

Icy – Ogron: Incomprensibile

 

<< Cavolate, Icy. >> le rispose Ogron, contrariandola.

Si era fissato di aver ragione, e ora si divertiva a darle contro per puro principio.

Icy scosse la testa, indecisa se congelare lo stregone o picchiarlo selvaggiamente.

Era incomprensibile come avesse fatto a sopravvivere per così tanti anni.

 

 

Stormy – Darkar: Futile

 

Darkar in passato aveva considerato Stormy come la più futile delle tre streghe: non era intelligente come Darcy, né controllata come Icy.

Quindi lo scheletro si stupì quando la strega, durante un attacco della Luce in cui lui era ferito, si mise davanti a lui, colpendo con i suoi fulmini gli avversari.

 

 

Stormy – Valtor: Despota

 

<< Spostati subito da quella poltrona. >> ringhiò Stormy, fissando con gli occhi ridotti a due fessure Valtor, che era seduto su una delle tante sedie imbottite della sala comune di Torrenuvola.

<< Perché? >> chiese lo stregone, guardandosi intorno e notando che c'erano decine di altri posti liberi.

<< Quella è la mia preferita. >> rispose la strega delle tempeste.

<< Prendine un' altra. Sono tutte uguali... >> le disse Valtor, irritato.

<< Sei proprio un despota! >> esclamò la strega, andando a recuperare un'altra sedia.

Valtor scosse la testa, infastidito, ma all' improvviso una gamba della poltrona cedette, e sia lui che la seggiola si ribaltarono al suolo.

Allora lo stregone notò che il legno di uno dei quattro piedini era carbonizzato ed esploso, come se fosse stato colpito da un fulmine.

 

 

Stormy – Tritannus: Gustare

 

Stormy, al pari di sua sorella Darcy, voleva vendicarsi della sofferenza che il tritone aveva causato al trio di streghe, ma soprattutto ad Icy. E Stormy progettava qualcosa di grandioso, ma al contempo assolutamente non riconducibile a lei.

 

 

Stormy – Darcy: Intuire

 

Se c'era una cosa che Darcy sapeva fare, era intuire quando Stormy aveva qualche idea stupida. Così quando la strega dai capelli viola aveva fatto ubriacare Tritannus, Darcy aveva avuto la spiacevole sensazione che il suo intuito, a differenza sua, non sbagliasse mai.

 

 

Stormy – Ogron: Stipendio

 

<< Giuro, bisogna istituire uno stipendio per il lavoro di malvagio. Insomma non puoi pianificare la conquista della Dimensione Magica e allo stesso tempo lavorare per pagarti da mangiare. >> disse Ogron alla strega delle tempeste, dopo aver bevuto il decimo bicchiere di brandy della serata, che gli aveva sciolto parecchio la lingua, e molto probabilmente anche il cervello.

O almeno la pensava così Stormy che, per sua somma sfortuna, aveva visto tutti gli altri malvagi abbandonarla pian piano, dileguandosi tutti.

E lei, da brava scema, non aveva capito subito come si stava evolvendo la cosa. Prima che potesse anche solo pensare di scappare a sua volta, Ogron aveva iniziato il suo sermone.

Stormy lo fissò per un attimo.

<< Considerando la tua età, più che uno stipendio ti servirebbe una pensione. >> disse la strega, coprendosi la bocca con la mano dalle unghie smaltate mentre rideva.

Lo stregone la guardò in cagnesco prima di alzare gli occhi al cielo e scuotere la testa.

 

 

Stormy – Anagan: Raro

 

La strega e lo stregone sedevano su un morbido sofà di Torrenuvola, e Anagan parlava, mentre Stomy lo ascoltava rapita.

Era successo tutto per caso quando, circa un' ora fa, la ragazza aveva chiesto scherzosamente all' uomo di colore di raccontarle qualcosa sul passato degli Stregoni del Cerchio Nero.

E ora rideva mentre Anagan le narrava di tutte le vicende buffe che coinvolgevano Gantlos, compreso quando, da ragazzo, aveva creato un cratere con la sua magia, cadendoci dentro e imprecando come uno scaricatore di porto.

Stormy si piegò in due dalle risate, immaginando la scena.

Fu mentre si trovava in quella posizione, con i corti capelli che le coprivano la faccia, che sbirciò in direzione di Anagan, studiandolo silenziosamente.

Lo stregone terrestre stava sorridendo mentre le raccontava un' altro aneddoto, e Stormy si stupì di quel momento così raro nel suo mondo, mentre condivideva il suo tempo con l'uomo.

 

 

Stormy – Gantlos: Camerata*

 

Stormy e Gantlos si erano ritrovati circondati da un gruppo di Templari di Roccaluce, e ora fissavano divertiti gli uomini in armatura, mentre erano schiena contro schiena, pregustandosi il macabro spettacolo che avrebbero messo in scena di lì a poco.

Gantlos diede un leggero colpo con il braccio a Stormy, come se chiedesse alla ragazza di iniziare il massacro.

Questa situazione confidenziale era qualcosa che li legava come fratelli d'armi, come camerati, uniti dalla battaglia e dal sangue.

 

*inteso come significato 'compagno d'armi, commilitone'

 

 

Darcy – Valtor: Introspezione

 

<< Mi dispiace di averti trattato male in passato. >> disse Valtor, guardando la strega dai capelli castani.

<< Sono stato ingiusto nei vostri confronti. >> aggiunse lo stregone.

<< Sei in vena d' introspezione? >> chiese Darcy.

<< No. Se ci provassi mi perderei nella mia testa. >> rispose Valtor con un sorriso mesto.

<< Conosco la sensazione. >> aggiunse Darcy, bevendo distratta il suo bicchiere di liquore.

 

 

Darcy – Darkar: Luccicante

 

Darcy stava ascoltando Darkar. Era incredibile come lo scheletro rosso possedesse un simile bagaglio di sapere magico, e come la sua mente fosse veloce a combinare i fatti con questa conoscenza per generare delle brillanti idee.

Improvvisamente, entusiasmato dal discorso, la Fenice fece luccicare di rosso le sue orbite vuote, come faceva sempre quando qualcosa lo animava.

 

 

Darcy – Tritannus: Disprezzabile

 

Darcy fissò il tritone, durante una delle loro consuete riunioni. La strega sapeva che Icy, sua sorella, stava soffrendo a causa di Tritannus. Odiava che l'altra strega provasse tutto questo per colpa sua, un uomo che era così facilmente disprezzabile da farle quasi schifo.

 

 

Darcy – Anagan: Delicatezza

 

<< Dai, vieni. >> disse Anagan, porgendo la sua mano scura alla strega delle illusioni, che la afferrò mentre l'uomo l'aiutava ad alzarsi.

<< Perché usi tutta questa delicatezza verso di me? Non sono fatta di cristallo... >> commentò Darcy, arrabbiata per il fatto che lo stregone non si impegnasse abbastanza nello scontro per paura di ferirla.

Voleva un compagno d'addestramento che riuscisse a simulare la durezza di una battaglia, altrimenti sarebbe stato più utile esercitarsi contro un muro.

Anagan alzò il sopracciglio sfregiato, perplesso davanti allo sfogo della ragazza.

<< Bene. L' hai voluto tu. >> disse lo stregone, sorridendo sinistro mentre attaccava la strega.

 

 

Darcy – Ogron: Pece

 

<< Voglio farti vedere come i poteri della Dimensione Omega hanno cambiato le mie illusioni. >> disse la strega castana a Ogron, che si guardò intorno, constatando di essere solo nella stanza.

Era curioso di sapere perché la ragazza si fosse rivolta proprio a lui, invece di andare a cercare le amiche o Darkar, con cui era sicuro Darcy avesse molta più confidenza.

Lo stregone annuì.

Improvvisamente la stanza divenne totalmente nera, come la pece. E al pari della sostanza, era un' oscurità densa e opprimente, che sembrava soffocarlo, estraniando la sua mente da qualsiasi punto di riferimento fisico che potesse confermargli di essere ancora nello studio di Domino.

Ogron, suo malgrado, si ritrovò a fare dei profondi respiri, per poter riprendere il controllo della sua mente e calmare i suoi nervi.

Improvvisamente, così come la visione era iniziata, sparì, facendolo tornare alla realtà.

<< Decisamente migliori. >> commentò lo stregone, odiando il leggero tremito della voce che non era riuscito a nascondere mentre parlava.

 

 

Darcy – Gantlos: Cooperare

 

Darcy era stata intrappolata dalla Compagnia della Luce assieme a Gantlos, ed ora si trovavano rinchiusi in una cella.

<< Dobbiamo cooperare. Fare lavoro di squadra per poter uscire. >> disse la strega.

<< Lo so. >> aggiunse seccato lo stregone biondo.

<< Non è che mi piaccia essere qui, sopratutto con te. >> rispose Darcy, scocciata per la risposta precedente dell'uomo.

Gantlos la guardò, le sopracciglia così aggrottate che quasi formavano una linea unica.

<< Si, anch'io ti voglio tanto bene. >>

 

 

Darkar – Valtor: Midollo

 

<< Sei malvagio fino al midollo. >> disse improvvisamente Valtor.

Darkar lo fissò perplesso, non cogliendo appieno il motivo per cui lo stregone fulvo gli aveva fatto un complimento.

<< Non l'hai capita, vero? >> chiese Valtor ridacchiando.

Darkar scosse le spalle, facendo muovere le sue strisce di tessuto appese alle ali.

<< Sei uno scheletro... il midollo sta nelle ossa... >>

Darkar si portò una mano alla fronte, massaggiandosi la tempia.

<< Farò finta di non aver sentito. >>

 

 

Darkar – Tritannus: Difficile

 

Era difficile per Darkar inquadrare il motivo per cui Tritannus faceva parte del loro gruppo. Certo, il fatto di essere nelle grazie di Icy lo giustificava, ma per il resto era chiaro che al ragazzo mancavano dei requisiti essenziali.

 

 

Darkar – Ogron: Procurare

 

<< Allora, sei riuscito a procurarti quello che ti avevo chiesto? >> chiese Darkar ad Ogron, mentre entrambi gli stregoni erano distanti dal resto del gruppo.

<< Certo. >> rispose il terrestre, estraendo un pacchetto di carta dal suo borsone e passandolo allo scheletro.

<< Grazie. >> disse solo Darkar mentre le sue orbite vuote si riempivano della consueta luce rossa.

<< Sia chiaro che non voglio spoilers. >> ribatté lo stregone dai capelli rossi mentre la Fenice scartava il cofanetto di dvd della serie “Il Trono di Spade”.

 

 

Darkar – Gantlos: Disguido

 

<< Ti avevo chiesto di fare una cosa per me, e tu non l'hai fatta. >> esclamò irato lo scheletro.

<< Ho avuto un piccolo disguido. >> si giustificò Gantlos, incrociando le braccia davanti al petto.

Darkar lo fissò intensamente, infastidito.

<< Ops? >> chiese Gantlos, indeciso se scusarsi o meno.

Darkar alzò entrambe le mani, scuotendole nell'aria, rassegnato.

<< Almeno fallo sembrare sincero. >>

 

 

Darkar – Anagan: Punizione

 

Nessuno dei due sapeva com'era successo tutto questo.

Erano stati attaccati da alcuni stregoni della Luce, e ne era seguita un' intensa battaglia, al culmine della quale ai due stregoni era stato lanciato un' incantesimo legante, con il risultato che ora erano ammanettati l'uno all'altro.

E non erano neanche riusciti a uccidere i loro nemici.

<< Icy non ne sarà molto contenta. >> disse Darkar mentre i due si dirigevano verso Torrenuvola.

<< E' probabile che voglia punirci. >>

<< Non credi che essere in questa situazione umiliante sia già una punizione più che adeguata? >> rispose Anagan.

 

 

Valtor – Tritannus: Parvenza

 

Valtor si stava dirigendo verso la biblioteca di Torrenuvola, quando incontrò per caso Tritannus, che si avviava nella direzione opposta: lo studio.

Dove Valtor sapeva che in questo momento si trovava Icy.

Lo stregone salutò il ragazzo, che ricambiò.

Tuttavia, appena si furono incrociati, entrambi si voltarono per controllare le mosse dell' altro, ritrovandosi così a fissarsi.

Entrambi sapevano che quella parvenza di cortesia non avrebbe ingannato nessuno.

 

 

Valtor – Ogron: Torpore

 

<< Ogron, svegliati! La Luce ci sta attaccando! >> urlò Valtor allo stregone dai capelli rossi, scuotendolo per una spalla, ma questi per risposta emise un grugnito, girandosi dall'altro lato del letto e coprendosi la testa con il cuscino.

<< Merda, Ogron. >> imprecò l'altro stregone.

Questa era la prima volta che i loro nemici li attaccavano da quando gli Stregoni del Cerchio Nero si erano trasferiti su Domino.

<< Ci credo che le fate si sono riprese Tir Nan Og... >> gli gridò contro Valtor, infuriato.

Improvvisamente un pesante masso si schiantò contro la finestra della camera, mandando schegge di vetro dappertutto.

Ogron si alzò di scatto dal letto, abbandonando velocemente il torpore dovuto al sonno.

<< Sono sveglio! >> disse solamente, mentre Valtor scuoteva la testa disgustato.

 

 

Valtor – Gantlos: Coprire

 

<< Allora, adesso voglio sapere chi ha consumato il mio evidenziatore viola. >> disse Ogron, piuttosto irritato.

Gli altri due Stregoni e Valtor si guardarono per un attimo.

<< E' stata colpa mia. Non sapevo che fosse tuo, e devo averlo usato un po' troppo spesso. >> rispose Valtor, alzando le mani in un gesto universale di resa.

Ogron annuì, riprendendosi il pennarello e portando via la prova del misfatto della notte precedente.

Valtor allora si voltò verso Gantlos.

<< Questa è l'ultima volta che ti copro. >> disse lo stregone fulvo, sorridendo.

 

 

Valtor – Anagan: Fiato

 

Valtor si era lasciato convincere da Anagan che una veloce corsa lo avrebbe aiutato a distrarsi dai suoi pensieri.

Si era quindi ritrovato a correre a perdifiato nei boschi di Domino, faticando a rimanere dietro allo stregone scuro, e continuando a maledirlo mentalmente ogni volta che vedeva la sua schiena.

Improvvisamente Valtor inciampò in una pietra, schiantandosi al suolo in maniera non molto decorosa, riuscendo solo a girarsi sulla schiena per poter respirare meglio e guardare con rabbia il cielo azzurro che sembrava farsi beffe di lui, mentre gli sembrava che i suoi polmoni non sarebbero mai più riusciti ad ospitare dell'aria.

Improvvisamente un' ombra oscurò la luce solare, e Valtor si accorse che era Anagan.

Lo stregone lo fissava, scuotendo la testa.

<< Non hai proprio fiato. >> disse l'uomo scuro, senza il minimo affanno.

 

 

Tritannus – Ogron: Partire

 

<< Devo partire per Andros. I ribelli, guidati da mio fratello, stanno avanzando, e francamente non voglio che arrivino fino al palazzo reale. >> si confidò il tritone, rivolto ad Ogron, che distolse lo sguardo dalla finestra per concentrarsi sul giovane dai capelli viola.

<< Se vuoi che i tuoi avversari non ti diano più fastidio, devi colpirli con durezza una volta per tutte. Ma purtroppo sei ancora troppo legato a tuo fratello Nereus, nonostante tu voglia convincerti del contrario. >> rispose lo stregone terrestre, facendo un' analisi così precisa della sua situazione attuale che Tritannus provò una fitta paura.

Era per questo motivo che doveva partire, e starsene lontano da lì per un po' di tempo. Per loro era come un libro aperto, e doveva trovare il modo di chiudere quel capitolo.

 

 

Tritannus – Gantlos: Sospettato

 

Tritannus si guardò allo specchio. Qualcuno, durante la notte, si era divertito a disegnargli due spessi baffi viola con un pennarello, e a scrivergli una parola oscena sulla fronte.

E mentre il tritone fissava torvo la ridicola immagine che gli veniva restituita, sapeva esattamente chi era il principale sospettato: Gantlos.

 

 

Tritannus – Anagan: Encomiare

 

Gantlos avanzava arrabbiato per il corridoio, dirigendosi verso il punto cui si trovavano Tritannus e Anagan, che stavano in piedi l'uno a fianco dell'altro, aspettando lo stregone biondo, che ora aveva metà della testa rasata, mentre dall'altra i capelli erano rimasti della consueta lunghezza.

<< Ora sembra uno di quei punk matti. >> disse Anagan, ridendo.

<< Meriteresti un encomio. >> commentò Tritannus, soddisfatto per aver collaborato con lo stregone terrestre, come vendetta per lo scherzo di Gantlos.

 

   
 
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