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Autore: Sylvie91    04/03/2016    3 recensioni
-Perché il tuo libro ha il nome di Bilbo?-
-Non lo so, ti posso solo dire che il titolo non mi è nuovo… è come se l’avessi già letto, ma quando l’ho aperto ho scoperto che non vi è scritto nulla dentro-
Gandalf apre il libro con aria incuriosita, poi rialza lo sguardo verso di me e dice –C’è un capitolo-
-Cosa?-
- Si è scritto, c’è il racconto dell’incontro tra me e Bilbo, di te non c’è alcuna citazione al riguardo è come se non esistessi-
Gli prendo il libro dalle mani e comincio a sfogliarlo in maniera nervosa, leggendo a salti e in maniera incompleta; alla ricerca del mio nome, perché non è scritto? È come se non esistessi ed allora cosa sono in questo mondo?
... IN REVISIONE!!! MOLTI CAPITOLI CAMBIANO, ALTRI SONO RIVEDUTI E CORRETTI... vi auguro comunque una buona lettura se vi va! le recensioni vecchie non le ho cancellate ma saranno man mano spostate al capitolo corrispondente.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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Bard ci squadra con odio, come dargli torto abbiamo approfittato della sua ospitalità e lo abbiamo fatto passare per iettatore dalla sua gente, mi dispiace anche per Sigrid, quella ragazza mi stava simpatica avrei voluto diventare una sua amica; ha anche cucinato per tutti noi.
Il Governatore ci invita nel suo palazzo urlando contro ai suoi servi di preparare un tavolo a festa e di invitare i musici e le persone importanti della città per il ritorno del Re sotto la Montagna.
Ovviamente le armi, che minacciavano fino a poco fa il mio collo, vengono abbassate con solerzia e con dei piccoli inchini vengo accompagnata gentilmente all’interno dell’abitazioni; il Dio denaro fa i suoi miracoli.
Arriviamo al salone d’ingresso, uno spiazzo rettangolare con un pavimento di legno coperto da un tappeto rosso e le pareti, che ci circondano, sono colme di ritratti del Governatore in pose che nemmeno al Re Sole potevano venire in meno, mi guardo intorno e noto che il signor Monociglio si è accorto della mia presenza all’interno della compagnia.
Mi avvicino velocemente a Fili e a Kili, il primo ha sicuramente capito identità dell’”affascinante uomo” di prima ed infatti lo saetta sul posto con lo sguardo ogni volta che tenta di avvicinarsi.
Ad un certo punto una donna mi prende sotto braccio e mi conduce di gran corriera in una camera, superando non so quanti piccoli corridoi tutti molto simili l’uno all’altro.
La donna, che credo sia una cameriera comincia a togliermi la camicia e mi costringe a togliermi anche i pantaloni per mettermi un vestito tanto brutto quanto pomposo.
-Non vorrei sembrare maleducata, c’è qualcosa di più semplice?- chiede sentendomi a disagio solo alla vista del corpetto così stretto che non ci passo neanche pregando.
La signora sbuffa e mi va recuperare un vestito simile a quello che aveva trovato Sigrid, solo un po’ più elegante; lo indosso velocemente e faccio per uscire quando vendo placcata da altre due donne che entrano nella stanza.
Mi fanno sedere davanti ad uno specchio senza dire nulla e cominciano a pettinarmi; sembrano degli automi: non parlano, ne sorridono e in più non mi stanno pettinando i capelli ma hanno deciso di ucciderli, soffio cercando di non arrabbiarmi anche se sento che la mia poca pazienza se ne sta andando velocemente..
Una delle parrucchiere si stacca e prende quella che sembra un’enorme borsa per i trucchi, da cui esce una specie di cuscinetto intriso di polvere bianca che mi butta senza gran cura in volto, facendomi soffocare… finisco di tossire e alzo lo sguardo allo specchio.
 O mio Dio… ho il colorito di un vampiro e i capelli che sembrano quelli di Mariantonietta: una cofana.
Mi alzo dalla sedia e apro la porta –Fuori!- le donne volano fuori sghignazzando al mio cortese invito; stupide oche…
Fortunatamente nella stanza c’è anche un bagno e quindi mollo l’acqua nella vasca e decido di concedermi dei minuti di pace, tenendo conto che non so quando potrò godere di questi momenti così tranquilli e sereni.
Dopo il bagno sono libera da quel ridicolo trucco e altrettanto ridicoli capelli, quindi mi rimetto il vestito e le scarpe che le cameriere mi hanno lasciato, mi faccio la mia sempiterna treccia ed esco dalla stanza, cercando di trovare il salone delle feste.
Seguo gli stretti corridoi coperti da un tappeto rosso, andando in giro a caso sperando di trovare uno dei miei compagni; invece trovo Mr Monociglio, cerco di superarlo senza degnarlo di uno sguardo, ma dopo averlo fatto mi prende il polso e mi spinge addosso alla parete.
L’uomo mantiene la mano intorno al polso e una la mette sul collo –Chi abbiamo qui: la “nipote” di Bard…- sibila vicino al mio orecchio.
-Chi abbiamo qui Sir Monociglio, deve ancora trovare le pinzette?- rispondo ironica e con un sorriso, che sì lo so, è da schiaffi.
-Tu impudente…-
-Che cosa vuole farmi? Se solo osa toccarmi i miei compagni le faranno la pelle…- affermo baldanzosa, anche se lo sto provocando sono sicura che questi non è proprio un gran pericolo per la mia virtù.
-Non ti farò niente di male, a parte approfittare delle tue grazie.- afferma lanciando un sguardo lascivo su tutto il mio corpo, che persona sudicia.
-Non credo che sia possibile. - gli sorrido.
-Perché?-
-Perché fra poco avrai il naso e il polso rotto.-
Infatti approfitto della mano libera, per infliggergli un colpo col palmo sotto il naso, liberandomi della presa al collo, fortunatamente mi lascia anche il polso e quindi prendo la sua mano girandola dietro la schiena, spingendolo contro il  muro e rendendolo innocuo.
-Mi sai dire dov’è la sala delle feste?- gli chiedo innocente.
-Ti accompagno io. - una voce conosciuta mi distrae e in fondo al corridoio vedo Fili, sorridente e contenta di rivederlo mollo l’uomo ancora dolorante e lo raggiungo.
Mi prende la mano –Sarai vestita da donna, ma i tuoi modi non si addicono a una signorina.- mi sgrida scherzosamente.
-Non so se hai visto l’intera scena, ma il signore non è un gentiluomo. -
-Si, ho visto tutto è fortunato che non sia intervenuto io. - afferma accostando l’uomo addosso al muro e tirandogli un calcio sullo stinco.
-Dai Fili, sai che mi so difendere bene nel corpo a corpo .-
-Lo so fin troppo bene. - ridacchia mentre passiamo per un altro corridoio, sono tutti uguali non riuscirò mai ad orientarmi in questo labirinto e noi è da un po’ che camminiamo mano nella mano; spero di non incontrare nessuno dei nostri.
-Fili, ma sai dov’è il salone o stai cercando di sequestrarmi?-
-La seconda opzione non mi dispiace per niente, è da un po’ che non passiamo del tempo da soli.- a queste parole mi spinge leggermente contro il muro –Poi questo vestito ti sta d’incanto, non potrei rispondere di me. - continua avvicinandosi alla mia bocca, mentre cerco di spingerlo un poco sorridendo nel vedere la porta dietro al nano aprirsi.
-Mi sa che dovrai rispondere, non siamo soli…- indicando con la testa la porta aperta da cui compare Bilbo vestito di tutto punto, leggermente sconvolto e con la bocca aperta.
-Voi due, cosa combinate? Avevo dei sospetti ma mai avrei pensato che fossero fondati… se lo viene a sapere Thorin.- comincia mettendosi le mani a contorno del viso, sembra quasi disperato in questo momento.
-Bilbo, Bilbo guardami- cerco di alzare lo sguardo dello Hobbit su di me –Io e Fili… ecco siamo in una situazione particolare. -
-Si, lo vedo da solo. - afferma sarcastico
-…Ma Thorin non deve sapere, insomma noi… cioè io sono molto confusa, tu devi promettere di non dire niente. Ti prego.-
-Io… io … voi due, uff… va bene; prometto per il quieto vivere… ma dovete essere più prudenti, poteva beccarvi qualcuno di meno indulgente!- esclama Bilbo sempre un poco innervosito.
-Grazie Bilbo!- sorrido inginocchiandomi e abbracciando lo hobbit.
-Oh, lo Hobbit ha fatto conquiste!- sento immediatamente dopo la voce bassa di Dwalin non molto distante da noi, alzo lo sguardo e lo vedo avvicinarsi assieme al fratello sorridente, entrambi con vestiti puliti e colorati..
-Ciao, che belli che siete.- saluto facendo un po’ arrossire Dwalin e ridere Balin –Sapete dove si trova il salone delle feste? Ci siamo persi io e Fili, fortunatamente siamo capitati davanti alla stanza di Bilbo. -
Lo Hobbit tossisce nervoso –So io dov’è per di qua… - afferma con aria seccata e noi lo seguiamo silenziosamente fino ad arrivare in un enorme sala con una grande tavola imbandita con tutto quello che si possa desiderare, forse anche troppo.
Ci sono circa una decina di persone pompose, che sono state chiamate all’ultimo minuto per venire a festeggiare la nostra impresa, mi viene da piangere a pensare che in una popolazione di poco meno di mille persone ci siano così poche persone ricche, mentre il resto muore di fame.
Senza tener conto che le cibarie qui davanti a noi potrebbero sfamare la popolazione per almeno tre giorni di fila; le persone, presenti a questa festicciola, sono grasse ed opulente; ci salutano con un inchino e con un sorriso falso  a  cui rispondo, almeno io, con un cenno del capo.
All’interno della sala c’è anche il rimanente della compagnia, che si è buttata allegramente sul mangiare e sul bere; Thorin sta parlando con il Governatore sicuramente per prendere gli ultimi accordi, vedo anche Kili seduto alla tavola, sembra meno pallido rispetto a quando eravamo da Bard forse mangiando un po’ si è ripreso. Almeno spero.
Mi avvicino al tavolo –Kili, come stai?-
-Uff… mi sono sbagliato, tu sei una fusione tra la mamma e lo zio… non ti preoccupare sto bene. – afferma accennando un timidi sorriso, a cui non sono abituata;  lui di solito è più entusiasta ed aperto rispetto ad ora.
Sempre un poco preoccupata mi siedo vicino a lui, dando un  occhio a Fili che ha raggiunto lo zio nelle trattative con il Governatore –Perché sei arrivato prima di tuo fratello?- chiedo versandomi nella coppa un poco di vino rosso.
-E’ andato a cercarti, mentre io sono venuto direttamente qua. – sghignazza il nano, facendomi arrossire come una bambina –Beh noto, che le cose con Fili vanno meglio… ne sono felice. – continua guardando verso il fratello con un sorriso naturale.
-Oh Kili… io ancora sono piuttosto confusa. Fili mi piace molto, ma cosa succederà quando tornerò a casa?- domando più a me stessa che al moro.
-Chi ti dice che non sia questa la tua casa.- afferma Kili verso di me con un sorriso dolce e quasi infantile –Non c’è un nano nella compagnia che non ti abbia accolto. –
-Forse Nori. - affermo, notando che comunque durante il viaggio non ho avuto molti contatti con il ladro.
-Nori è particolare, ma non gli stai antipatica… nelle scommesse lui ha puntato a tuo favore. – confessa Kili alzando le spalle allungandosi verso la caraffa del vino, che viene prontamente allontanata da Oin, che gli indica l’acqua.
-Quali scommesse?- chiedo confusa.
-Come quella su Bilbo… e gli stessi che hanno puntato contro Bilbo, hanno puntato contro di te.- continua il nano, mentre io rimango a bocca aperta –Ma non ti preoccupare, come con Bilbo la maggior parte si sono ricreduti sul tuo conto.-
Io rimango leggermente scioccata davanti al sorriso bonario e canzonatorio di Kili, da una parte vorrei tanto sapere chi ha scommesso contro di me; sbuffo seccata ingollando un po’ di vino mentre una musica tranquilla e un po’ triste si espande per la sala facendo ballare gli opulenti ospiti lentamente, quasi quasi era meglio la musica rilassante degli elfi.
Si avvicina a me uno degli invitati –Posso invitarvi a questo ballo?- chiede porgendomi la mano con un lieve inchino.
Io, in estremo imbarazzo, mi guardo in giro non sapendo se acconsentire o meno, quando improvvisamente interviene Bilbo –Mi scusi signore, ma la signorina aveva promesso a me il primo ballo.- afferma porgendomi la mano, che afferro velocemente e scusandomi con un sorriso al ragazzo.
Seguo lo Hobbit per ballare, mi viene da ridere pensando che la differenza di altezza tra me e il mio cavaliere è davvero esagerata ancor di più rispetto ai nani, mi curvo un po’ sulla schiena –Quante volte ti devo ringraziare?-
-Un numero infinito, in primo luogo odio ballare soprattutto con una ragazza così alta e in secondo luogo ho evitato un conflitto diplomatico salvando la vita a quel ragazzo.- ridacchia Bilbo, indicandomi Fili intento a fissarci in un angolo della sala.
-Non trovi che questa musica sia tristissima?-
-Si, potremo chiedere Bofur di rendere la festa più allegra, non avrei mai pensato di dirlo.- borbotta infine Bilbo, facendomi ridere di gusto.
-Dai andiamo a rendere la festa più “nanica”- affermo tirando Bilbo per la mano, interrompendo il nostro strano ballo.
Ci dirigiamo verso il tavolo dove Bofur è già in piedi che cerca di superare il volume della musica con una delle sue canzoni, simile a quella cantata a Gran Burrone e il rimanente della compagnia lo segue tenendo il ritmo con i piedi avendo le mani occupate in enormi boccali di birra.
Mi giro verso la sala, dove ci sono i ballerini, per vedere un mucchio di persone stralunate che ci guardano come alieni, parlando piano tra loro per poi lasciare la stanza a quelli che sono i nostri festeggiamenti.
Finalmente la voce allegra dei nani si ripercuote in tutte le sale, i musici se ne sono andati come i commensali, lasciandoci ai nostri balli e canti.
-Una nuova canzone, Bofur!- esclama Gloin, con un enorme boccale in mano verso il nano che gli sorride complice, cominciando un piccolo intro con il suo flauto prima che le voci possenti dei suoi compagni si uniscano alla sinfonia.
 
C'è una festa ragazzi e qui si va giù pesi
è la festa più grande che ci sia
c'è chi beve e chi zompa, c'è chi canta e chi si tronca,
c'è chi è allegro e chi si butta via
e le ragazze in gran tiro ubriache come matte,
con i guanti e con il vestito rosso,
le zitelle e le spose, le chiattone e sciantose
fanno a gara a ballare con il mostro.
C'è un amico che parte e questa è l'occasione
prenderemo la ciucca ma cantando una canzone
Fare the well, fare the well,
fare the well boys 'cos I'm going away
fare the well to the Ramblers
who've been drinking with me.
and to the girlies who've been looking after me.
Fare the well, fare the well,
un bicchiere solo e ce ne andremo via
salutiamo gli amici, i musicisti e le ragazze
sollevando il bicchiere dell'addio.
 
Risate e scherzi si mischiano nel nostro giocoso chiasso, contenti di poter godere di questa serata di piena festa, non pensando minimamente alla nostra imminente partenza.
Ballo con i nani, sono proprio la compagnia giusta per i momenti di gioia: anche Dwalin è sopra al tavolo con il braccio sopra le spalle di Bofur, dondolando al ritmo della canzone e bagnandosi la gola ad ogni minima pausa.
Thorin lo vedo sereno, una volta tanto, che parla con Bilbo e Balin, lo Hobbit ha delle bellissime gote rosse quanto il naso, fanno venire voglia di andare là a pizzicarle; Oin è seduto vicino a Bombur, che sembra non voler smettere di mangiare, e ascolta con l’ormai rovinata tromba canticchiando sopra non riuscendo a seguire il tempo.
Gloin, Dori, Nori e Bifur sono su un angolo a confabulare sottovoce, per poi ogni cinque minuti fermarsi e fare un brindisi a non si sa  bene che cosa; mentre io, Fili, Kili e Ori siamo in mezzo alla sala a ballare facendomi volteggiare da un nano ad un altro.
Il governatore ci guarda allibiti, con una faccia che può fare concorrenza a Elrond quando ci ha invitati, assieme a Mr monociglio, che si tiene ancora un fazzoletto sul naso dopo lo scherzetto che gli ho giocato.
 
Il sonno però ci raggiunge e mano a mano ciascun nano saluta per poi andare a  rintanarsi nelle proprie stanze, a parte Bofur che si è addormentato sulle sedie vicino al tavolo; devo ammettere che ho un po’ di mal di testa, credo di aver bevuto un po’ troppo, tanto che non riesco ad orientarmi per arrivare alla mia stanza, non che da sobria ci riuscissi meglio.
-Anaïs, non riuscirai mai raggiungere la tua camera in queste condizioni. - ridacchia Fili sorreggendomi e prendendomi in giro, essendo anche un po’ traballante.
-Devo arrivare nella mia stanza… ci sono i miei vestiti, la borsa… insomma cose che devo avere con me domani mattina. – affermo poco convinta.
-Guarda che domani mattina non partiamo.- mi avvisa Fili sornione.
- Ah No? – domando confusa, sfuggendomi il motivo di questa pausa.
-No, Thorin ha deciso che è il caso di fermarci per un po’ di giorni in modo da riposarci.- mi informa Fili –Senti dato che non ti ricordi dov’è la tua stanza, puoi venire nella mia.-
-No.- biascico confusa.
-Guarda che dormo assieme a Kili. Non ti toccherò.- mi sussurra all’orecchio facendomi arrossire.
-Maledetto nano, tu te ne approfitti del mio stato.- affermo traballando mentre lui continua a reggermi lungo i corridoi, stranamente lui sembra sobrio, anche se mi sembrava avesse bevuto di più.
Che mal di testa… sono una stupida non si deve mai bere sia vino che birra e questi corridoi tutti uguali, sembra stare dentro all’hotel di Shining versione medioevo, non mi meraviglierei di trovare le due gemelle che mi chiedono di giocare con loro.
-Questa è la stanza.- si ferma a un certo punto Fili aprendo una porta, mi guarda e mi da dei leggeri schiaffetti –Su, su fra poco sarai a letto.- afferma prendendomi poi in braccio, vedendo che la mia reattività è pari a quella di un’ameba.
Mi fa sedere sul bordo del letto e mentre cerco di sciogliere i fili del corpetto, Fili si china e mi toglie le scarpe piano e delicatamente, per poi appoggiarle in un angolo bloccandosi e dandomi le spalle -Sono un gentiluomo e tu sei ubriaca togliti il vestito, non guarderò e poi vai sotto le coperte.-
-Beh se non vuoi guardare ti devi mettere dall’altra parte, lì c’è il riflesso dello specchio, furbone.- affermo vedendo appena il mio riflesso scuro muoversi davanti al nano.
-Per essere incapace di camminare ,mi hai beccato.- ridacchia spostandosi dall’altro lato.
Mi tolgo i vestiti velocemente, rimanendo con una semplice sottoveste e poi m’infilo sotto le calde coperte, vicino al corpo già addormentato di Kili.
–Fatto!- esclamo per avvisare il biondo che si volta e si avvicina al letto sorridendomi e sedendosi a bordo del letto accarezzandomi i capelli –Quanto vorrei stare ancora solo con te. – mi sussurra per poi chinarsi a darmi un bacio sulla fronte.
-Fili… mi dispiace.- sussurro mezza assonnata tanto da non sentire la risposta del nano, cadendo quasi subito in un sonno profondo.
   
 
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