Anime & Manga > Pokemon
Ricorda la storia  |      
Autore: pikychan    05/03/2016    0 recensioni
Ora ho capito, grazie a Lucinda e Ash ho saputo metterlo in pratica, ciò non significa che non lo sapessi. E’ stata solo una spinta, come quella che si dà ai bambini la prima volta che vanno in bicicletta. Lucinda e Ash mi hanno motivato, se non fosse per loro sarei rimasta intrappolata nella mia timidezza perdendomi la parte migliore della mia vita. Forse ce l’avrei fatta da sola o forse qualcun altro mi avrebbe potuto aiutare… però nel mio caso siete stati voi. Grazie Ash. Grazie Lucinda. Grazie di esistere… nel mio cuore.
Ciao a tutti ^^
Questa fanfiction è una sorta di tributo ad Ash e Lucinda, ma anche un'ispirazione del momento. Forse saprete del nuovo anime shoujo che uscirà ad aprile? Ecco, ho preso ispirazione dai personaggi per scriverne una storia. L'anime si chiama 12-Sai ^^
In questa fanfiction due ragazzini fan di Ash e Lucinda impareranno cosa significa seguire i propri sogni e lottare, propri grazie ai nostri due idoli.
Buona lettura!
PS: Lievi accenni alla pearlshipping (eheh, cosa vi aspettavate da me XD)
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Lucinda, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

12-Sai: Pocket Monster


«Hanabi, cosa stai guardando?». Una bambina dagli occhi azzurri e capelli blu acconciati a caschetto si sporge per vedere cosa ha in mano un’altra bambina.

Come temevo! Che stupida, lo sapevo…! E adesso?!

Hanabi, una bambina dai capelli rossi legati in due codini e due grandi occhi marroni sobbalza.

«N-niente...» balbetta sorridendo imbarazzata nascondendo l’oggetto dietro la schiena.

«Eh? Come? Fa vedere!» insiste l’altra facendo di tutto per strapparle di mano l’oggetto. Non passa molto tempo perchè Hanabi ceda, così l’amica ottenuto il pezzo di carta colorata si volta di spalle ridendo ingenuamente.

«N-no...». Dice solo la rossina tremante.

«Eh, ma questa...» emette stupita. «E’ una foto di quell’allenatore famoso, sì, quello che ha vinto la lega pokèmon quest’anno» dice rivoltandosi senza esprimere giudizio.

«D-dammela!». Esclama morendo d’imbarazzo e riprendendo la foto.

«Hanabi lo sai? La maestra ha fatto richiesta perchè venga nella nostra scuola.» informa felice di poterle dare una bella notizia.

«Davvero?!» dice sgranando gli occhi. «Kiki sei la migliore!» aggiunge poi abbracciandola mentre sorride dalla gioia.

«Ehi voi due!» arriva con le braccia sui fianchi un’altra bambina dai capelli rosa e un fiocco giallo tra i capelli.

Oh no! Lei è Stephanie Morrison! Viene dagli stati uniti e ce l’ha a morte con me…!

Le due diventano serie, in particolare Hanabi.

«Ash Ketchum declinerà quell’invito.» afferma critica non smuovendosi. «Lo posso capire, le persone famose come noi non possono abbassarsi a questi livelli.» continua scostandosi i capelli.

«Tu cosa ne sai?!» le grida in faccia Kiki.

«Non… verrà…?» emette pianissimo Hanabi abbassando lo sguardo con gli occhi colmi di delusione.

Che sfortuna… non sapevo nemmeno che ci fosse la possibilità di incontrarlo… e già…!

«Cosa ti aspettavi scusa? Guarda che tu e lui vivete praticamente su due pianeti differenti.» continua Stephanie.

«Smettila!» le grida Kiki.

«Lui non sa neanche che esisti e anche se lo sapesse non gliene importerebbe.» continua invece a infierire incurante. «D’altro canto, perchè gli dovrebbe importare di una ragazzina timida e insignificante come te?» aggiunge ancora maligna come se ci avesse preso gusto.

Hanabi non aveva ascoltato le ultime frasi di Stephanie, tuttavia i suoi stessi pensieri la turbano a tal punto che decide di correre via per riprendersi.

«Hanabi!» cerca di fermarla l’amica.

«Forse ho esagerato...» commenta l’altra guardando la direzione in cui la bambina era scomparsa, fuori dalla scuola, diretta in giardino.

 

«Eccoti.» può dire finalmente Kiki sedendosi sulla panchina vicino all’amica.

«Dimmi la verità, è stato facile trovarmi?» chiede l’altra con sguardo fisso sull’erba.

L’amica la guarda perplessa, non si aspettava una domanda del genere. «Hanabi, lo sai che tu non sei il genere di persona che può fare certe domande, non sei mai stata brava a nascondino.» risponde infine sorridendo mortificata.

«Stephanie ha ragione...».

«Eh? Ma no, guarda che lei lo ha detto solo perchè è cattiva!».

«No.» dice guardandosi i piedi. «E’ vero… io sono timida e insignificante, una come me dovrebbe essere grata solo di poter ammirare persone così eccezionali come Ash...».

«Hanabi...» emette l’amica non sapendo cosa dire. «Non dirlo assolutamente!» esclama prendendole le mani con il tono quasi rotto. «Hanabi, tu sei mia amica, io ti conosco, non sei assolutamente insignificante! Né tanto meno timida!».

La rossina sgrana gli occhi, l’amica non aveva mai preso posizione così tanto.

«Beh, un pochino forse sì… ma sei anche tanto dolce! Quindi non dire cose così tristi!».

«Kiki, ma tu… stai piangendo...»

«E’ logico! Se non lo fai tu devo farlo io, se solo penso a come ti senti in questo momento…!» dice quasi urlando sfregandosi gli occhi.

 

E’ calata la sera, ma ancora non posso scordare l’espressione e le parole di Kiki.

Io ho solo dodici anni appena, ma una cosa l’ho capita, non importa quello che accade, bisogna andare avanti…

«Guarda che stelle...» commenta entusiasta guardando il cielo dalla sua terrazza.

«Scusami! Sai dirmi dov’è la Ph’s school?!».

La ragazzina abbassa lo sguardo stupita, quel richiamo era l’ultima cosa che si aspettava.

«A...a...as...» dice appena impietrita.

«Ash! Non potevi aspettarmi un attimo?» arriva correndo un’altra ragazza un po’ irritata. Ha i capelli blu e gli occhi dello stesso colore, se Hanabi in quel momento non fosse stata impietrita avrebbe provato simpatia istantanea per quella ragazza.

«Uhm?» emise come se avesse avvertito qualcosa. «Ciao! Io sono Lucinda, come ti chiami?» chiese con un sorriso voltandosi verso di lei.

La ragazzina con i capelli rossi allora si riprende un po’. «Hanabi...».

«Piacere di conoscerti Hanabi.» continua sorridendo a occhi chiusi. «Allora Ash, dato che corri tanto sai già che strada dobbiamo prendere?!» si volta verso l’amico più irritata.

«L’ho chiesto a questa ragazza, ma non mi ha risposto.» si difende l’altro un po’ offeso.

«Tu Ash manchi proprio di tatto.» commenta rassegnata con le mani sui fianchi. «Hanabi, sai dirci dove si trova la Ph’s school?». domandò poi facendole un mezzo sorriso.

La ragazzina non riusciva nuovamente a dire niente, si sentiva la gola secca e gli occhi come se fossero fissati con lo scotch.

«Visto? Lo fa di nuovo...» dice Ash confuso guardando l’amica.

«...è...» muove appena la bocca.

«E’ cosa Hanabi?» cerca di incoraggiarla Lucinda.

«E’ la mia scuola!» riesce finalmente a dire in tono troppo alto.

«Dici davvero?!» esclama la ragazza sorpresa positivamente.

«Davvero? Vai alle elementari?» fece eco l’altro ancora più confuso, per colpa del buio la bambina gli era sembrata molto più piccola.

«Allora puoi accompagnarci tu.» sorride la ragazza dai capelli blu.

Hanabi non ne è sicura, è molto tardi, non vuole essere scortese, ma i suoi non la lascerebbero uscire.

«C’è qualche problema?» chiese vedendo l’esitazione della bambina.

«I...il fatto è che i miei genitori non vogliono che esca a quest’ora, mi dispiace!» dice tutto d’uno fiato facendo un inchino.

«Capisco, in effetti si è fatto tardi.» commenta comprensiva capendo la situazione.

«Uhm… e ora che facciamo?» le chiede Ash in tono lamentoso.

«Su Ash! Non c’è da preoccuparsi, abbiamo dormito all’aperto per un sacco di tempo! O per caso la fama ti ha rammollito?» lo riprese alzando l’indice.

«Se...se volete… posso chiedere a mamma se potete restare qui...» prende coraggio la ragazzina.

Lucinda la guarda perplessa, ma il ragazzo entusiasta prende parola. «Grande!».

 

Poco dopo i due entrano.

«Permesso.» dice per cortesia Ash entrando seguito da Lucinda.

«Entrate pure.» sorride la madre di Hanabi.

«Salve, grazie mille dell’ospitalità.» sorride a sua volta la ragazza.

«Figurati, per noi è un piacere, se non un’onore.»

Pikachu, che fino a quel momento si era nascosto nello zainetto che Ash teneva sulle spalle, esce allo scoperto zampettando giù dalle spalle dell’allenatore.

«Pikachu?» emette confuso.

«Questo è il tuo Pikachu, vero? E’ molto carino.»

«Grazie signora.» sorride lui.

Intanto Hanabi se ne sta nascosta dietro la porta a spiare tutto.

Suo padre cammina tranquillamente, ma quando la vede si ferma all’istante. «Tesoro, cosa ci fai qui?».

Gli altri lo sentono e di conseguenza notano la bambina.

«Hanabi!» emette Lucinda felice di vederla.

«Signora, come mai Hanabi fa così?» chiede invece Ash alla madre ancora confuso.

«Ash!» lo fulmina Lucinda.

«Tranquilli, Hanabi è solo molto timida.»

«Mamma!» esclama la ragazzina sentendosi tradita.

«Se è così allora posso fare qualcosa.» dice avvicinandosi alla ragazzina. «Ciao! Io mi chiamo Ash Ketchum, piacere di conoscerti.» si presenta come l’amica aveva fatto poco tempo prima.

Hanabi prende colore e inizia a girare in tondo contro la sua volontà.

«Va bene essere timidi Hanabi, ma se fai così sembra che non mi sopporti...» commenta confuso non sapendo che fare.

«In verità Hanabi è anche una tua gran fan.» si intromette ancora una volta la madre.

«Una fan, eh?» si ripete sapendo cosa fare.

Fa un segno e Pikachu zampetta da Hanabi.

«E’ in tuo Pikachu...» mormora stupita.

«Già, è proprio lui.» le sorride orgogliosamente.

Pikachu al settimo cielo le salta in braccio contagiandola.

«Venite, vi accompagno nelle vostre stanze.» dice il padre di Hanabi.

La ragazzina lo guarda delusa, si stava divertendo…

«Forse Hanabi può accompagnarli.» si intromette ancora la madre.

«Sì Hanabi!» incoraggia Lucinda.

«Mostraci le camere.» le fa eco l’amico.

«C-certo…!» dice nervosa andando verso le scale, ma a metà strada inciampa e fa un bel capitombolo rumoroso.

«Tutto bene Hanabi?» chiede la ragazza blu preoccupata.

«Per favore, abbiate pazienza con lei.» dice la madre un po’ in imbarazzo.

«Certamente.» rassicura Ash avviandosi.

«Hanabi è una bambina così dolce...» commenta Lucinda rimasta seriamente colpita.

«Lucinda, posso chiederti un favore?».

«Certo, dica pure...» dice sgranando gli occhi per il cambiamento di tono.

 

«Wow, davvero posso dormire qui?!» esclama il ragazzo entusiasta.

«S-sì...» risponde facendo del suo meglio per sorridere.

Ash intanto si butta a pancia in su sul letto emettendo un grido di gioia.

«Ash!» lo richiama la ragazza critica con le braccia sui fianchi.

«Buonanotte ragazze! A domani.» taglia corto rialzandosi per metà.

L’amica si spiaccica la mano sulla faccia, mentre la ragazzina cerca di trovare il coraggio di augurarli buonanotte.

«B-buonanotte...».

«Buonanotte Ash.» dice decidendo di lasciar perdere.

Una volta chiusa la porta le due si incamminano verso quella che sarebbe stata la camera di Lucinda.

La ragazza blu a un certo punto decide di fermarsi. «Hanabi, ti va di fare un pigiama party?».

La rossina si ferma a sua volta colta di sorpresa.

«Ci divertiremo, ho un sacco di cose da raccontarti!» sorride.

«Però...».

«Che c’è? Non ti va?» domanda non sapendo come comportarsi.

«N...no! Mi piacerebbe molto!» chiarisce. «Ho solo paura che la mamma si arrabbi, domani c’è scuola...».

«Non preoccuparti di questo, me lo ha chiesto lei.» esclama alzando l’indice e lasciando Hanabi interdetta.

 

«La tua camera è adorabile!» commenta entrando guardandosi intorno.

«Fa come se fosse tua» sorride per la prima volta sinceramente.

Lucinda si siede sul letto facendolo un po’ sobbalzare, indossava già la sua camicia da notte rosa.

«Allora, per prima cosa va a metterti il pigiama.» le dice.

Hanabi rimane sorpresa dalla richiesta, la verità è che non aveva mai partecipato a un pigiama party prima.

«Cosa c’è?» chiede la ragazza.

«E’...è la regola dei pigiama party?».

«Certo, altrimenti non è un pigiama party! Dai va a cambiarti, io ti aspetto.» la incoraggia mettendosi a testa in giù.

«C-certo…!» esclama prendendo il pigiama tra le braccia e uscendo dalla stanza.

La ragazzina torna qualche minuto dopo indossando un pigiama rosa fragola con qualche stampa sulla maglietta.

«Hanabi, stai benissimo!» si complimenta tornando a sedere.

«G-grazie...» dice un po’ a disagio prima di raggiungerla e sedersi accanto a lei.

«Ti va di giocare ad obbligo o verità?».

«E’ questo che di solito si fa ad un pigiama party?».

«Beh, diciamo che è solo una possibilità.» spiega alzando l’indice. «Allora, ti va?».

«S-sì.» risponde la rossina a questo punto.

«Ok, uhm...» dice guardandosi intorno pensando a qualcosa da chiedere. «Allora, obbligo o verità?!».

«Ehm… obbligo...».

«Bene, ti obbligo a dirmi perchè sei diventata così timida!» sorride.

«Ehi! Non vale, è come se avessi detto verità!» protesta la ragazzina.

«Sì, però ho esposto la domanda sotto forma di obbligo.» spiega orgogliosamente.

Hanabi guarda per terra. «Beh… il fatto è che...».

Lucinda non dice niente, aspetta ansiosa che continui.

«...quando ero in seconda elementare...».

Flashback:

Hanabi sta correndo per il corridoio tentando in vano di raggiungere la sua amica Kiki.

«Kiki, aspettami!» le urla, ma si distrae e sbatte contro qualcuno.

«Ehi! Guarda dove vai!» strilla la ragazzina contro la quale è sbattuta.

«Scusa...» dice Hanabi offesa dalla reazione esagerata.

La bambina la guarda meglio e corruga la fronte. «No, non ti scuso! E ora vattene subito insignificante che non sei altro!».

La rossina senza aggiungere niente fila via.

Fine flashback.

«Ma dai! E tu mi dici che hai dato così tanta importanza a quello che ti ha detto quella ragazzina da chiuderti così tanto?!» ride la ragazza per sdrammatizzare.

«Quella è solo una parte della storia!» si difende rossa come un peperone.

«Comunque sia scommetto che quella ragazzina se l’è presa così tanto dopo aver visto quanto sei carina.».

«Ti sbagli....» emette abbassando nuovamente gli occhi.

Flashback:

«Vi presento Stephanie, la vostra nuova compagna di classe.» annuncia la maestra.

«Che bella!».

«Sembra un’attrice del cinema!».

Tutti i bambini della classe di Hanabi hanno gli occhi a cuoricino, mentre lei invece trema.

«Hanabi, qualcosa non va?» le chiede Kiki che siede nel banco a fianco al suo.

La nuova arrivata lancia un’occhiataccia alla bimba rossa che sbianca ancora di più.

«N-nulla!...» si gira verso Kiki cercando di sorridere.

Fine flashback.

«Da quel giorno mi sono sempre riguardata, avevo paura di un brutto scherzo da parte sua, poi un giorno...» continua a raccontare.

Flashback:

Hanabi entra in classe aprendo la porta e si ritrova bagnata da capo a piede.

«Ah! E’ bagnata fradicia!» esclama un bambino puntando il dito.

La bimba fatica a trattenere le lacrime. Con lo sguardo abbassato riesce a distinguere poche cose, il secchio e due figure in lontananza, una femminile e una maschile, una Stephanie, l’altra Takao…

Fine flashback (forzata).

«Chi è Takao?» chiede Lucinda mangiando un biscotto.

«Adesso non è il tuo turno?!» dice abbastanza rossa in viso.

«Ah, ho capito! E’ il ragazzo che ti piace.» esclama inghiottendo il pezzo di biscotto che stava masticando.

Hanabi non nega a parole, ma scuote la testa.

«Va bene, tocca a me.» dice poi. «Verità.» sorride convinta di aver fatto la scelta giusta.

«Ti piace Ash?» domanda senza troppi giri di parole.

Alla ragazza cade sulle ginocchia il pezzo di biscotto che aveva appena staccato con i denti e fa un’espressione interdetta.

«Allora, cosa mi dici?» chiede impaziente.

«Questa è bella, dove è finita tutta la tua timidezza?!» esclama offesa.

«Me l’hai fatta passare, ora che ti ho raccontato la ragione non mi vergogno più».

«Vuoi dire che ti bastava raccontare tutta la storia…?» dice stupendosi della sua stessa frase.

«Però non mi hai risposto, dai, non puoi tirarti indietro!».

«Va bene, va bene…!» richiama all’ordine un po’ a disagio. «Vedi… uff… non è che hai una domanda di riserva?».

«Ok, da quant’è che hai una cotta per Ash?».

«C...cos…?».

«Eddai, Lucinda, non fare la timidona!» scherza.

«I-io non sono timida!» esclama irata, ma subito dopo abbassa lo sguardo e sospira.

«Va bene così dai, tanto ho già capito.» prende per la prima volta l’iniziativa.

«D’accordo, se hai finito ora tocca a me!» prende parola. «Chi è Takao?!».

«Non ho detto se scelgo obbligo o verità!» protesta Hanabi.

«Non importa, tanto la domanda non cambia!».

«Sei vendicativa però...» commenta offesa mettendo su il broncio.

«Sì! E ora dimmi chi è!» insiste.

«Non pensavo Ash ti piacesse così tanto...».

«Stai esagerando!» alza il tono sempre più arrabbiata.

«Sei stata tu a cominciare!» ribatte sulla difensiva.

Le due si guardano per qualche momento e poi scoppiano a ridere.

«Cosa stiamo facendo?!» domanda retorica Hanabi.

«Lasciamo perdere, se mi dici chi è Takao la finiamo qui.» dice Lucinda tra le risate.

La rossina fa una faccia perplessa e prende colore.

«Certo, pensavi me ne fossi scordata?» domanda.

Più che altro ci speravo…

«U-un compagno di classe.» risponde titubante.

«Solo?» chiede ancora la ragazza sospettosa.

«Ho risposto alla tua domanda, no?» dice l’altra non intenzionata a cedere.

«Giusto, fai la domanda...».

«Prima dimmi se scegli obbligo o verità?» sorride divertita.

«Obbligo.».

«Fai il verso di Pikachu!».

«Cosa? Ma io pensavo...» emette sgranando gli occhi.

«Vuoi che cambi?».

«Nono, va benissimo! Pi pikaaaaa pi».

«Sei buffissima.» commenta ridendo.

«Bene, ora tocca a me, Takao è solo un compagno di classe?» domanda calcando il tono sul solo.

«Perchè non mi chiedi mai se scelgo obbligo o verità?!».

«Perchè...» comincia a dire fiera, ma poi si ferma e ricomincia. «Hanabi, scegli obbligo o verità?».

«Obbligo.» risponde.

«Allora ti obbligo a dirmi se Takao è solo un compagno di classe.» riprende la faccia orgogliosa.

La ragazzina la guarda stremata. «E’ anche un amico… credo...».

«Quindi non si tratta del ragazzo che ti piace?» domanda ancora con aria di chi la sa lunga.

La rossina subito si trova in difficoltà, ma poi si riprende. «Non è un interrogatorio, puoi fare un’altra domanda solo al prossimo turno.».

«Sai che ti dico, mi sono stufata, domani ne riparliamo.» annuncia alzando le coperte.

Hanabi la guarda stupita per ciò che sta facendo.

«Che c’è Hanabi, non hai sonno?».

«N-non è questo...» mormora.

«Ora sei tornata timida?» sorride la ragazza blu. «Non è un problema se dormo qua, vero?».

«No...» mente la bambina.

«Perchè di solito ai pigiama party si fa così… e il tuo letto è grande… ci stiamo tutte e due… noi… amiche...» dice cercando un consenso.

Non lo sapevo che ai pigiama party si facesse così…

«Va bene.» sorrise infine spegnendo la luce. «Notte Lucinda.».

«Buonanotte Hanabi.».

 

«Ragazzi, vi presento Ash Ketchum e Lucinda.» annuncia la maestra, mentre i due amici stanno in piedi davanti alla lavagna.

«Ciao ragazzi!» saluta il ragazzo.

«Salve!» rispondono tutti gli alunni in coro.

«Quindi non solo li hai accompagnati, ma li hai addirittura ospitati a casa tua?» chiede Kiki seduta a fianco ad Hanabi.

«Io non ci credo.» dice secca Stephanie dal banco dietro prima che la diretta interessata potesse rispondere.

Lucinda sente la conversazione dei bambini e decide di aiutare la piccola amica. «Hanabi, mi devi ancora dire quella cosa.» le dice facendole un occhiolino.

«Allora è vero...» emette un bambino.

«Ehi Takao, è venuta anche quella coordinatrice di cui parli sempre.» commenta un altro in un banco più indietro.

Il ragazzino però non mostra alcuna emozione e resta impassibile.

 

«Non ci posso credere che i tuoi amici non ti credessero, i bambini sono davvero cattivi.» commenta Lucinda, seduta sulla panchina accanto ad Hanabi, mangiando un panino.

«E’ già...» sorride amaramente guardandola. «Loro non mi credono mai...» continua voltando lo sguardo e abbassandolo.

L’amica si blocca all’istante e la guarda stupita. «Ma è assurdo! E perchè dovresti mentirgli?!».

«Stephanie...» dice solo sicura di essersi fatta capire.

«Dovevo immaginarlo, perchè hanno perso tutti la testa per lei...» spiega portandosi la mano sulla fronte.

«S-scusate…!» si intromette un ragazzino fermo facendo l’inchino con le braccia tese. Tiene in mano un rettangolo di carta colorata e ha una penna.

«Non preoccuparti, avevi bisogno di qualcosa?» chiede la coordinatrice un po’ a disagio per la situazione.

«T-Takao...» emette Hanabi con sguardo fisso.

«Quello è Takao?» commenta incredula.

«Mi fai… un autografo…?» chiede tendendole la foto e la biro tremante.

«C-certo...» risponde decisamente a disagio.

Allora Takao è un fan di Lucinda…

La rossina dallo stato confuso passa al sorriso, perchè realizza che lei e quel ragazzino sono molto più simili di quanto immaginava.

«G-grazie...» emette rosso quando Lucinda gli riconsegna la foto e la penna. «Perchè la Libellula mi sta sorridendo?» domanda confuso guardando Hanabi vedendo che non si vergogna minimamente di sorridere.

«Libellula?» ripete la blu interrogativa.

«E’ una lunga storia che risale all’asilo...» spiega brevemente Hanabi sorridendo imbarazzata.

Lucinda sorride ricordando che anche lei aveva uno stupido soprannome all’asilo.

«Takao, non sapevo fossi un fan di Lucinda.» sorride la bambina.

«Non dirlo agli altri! Soprattutto a Stephanie!» esclama terrorizzato.

«Stephanie?» ripete d’impulso. «Che ti ha fatto?!» chiede poi anche se l’amico non risponde. «Ora capisco… non ti preoccupare, da oggi non ci farà più niente!» gli dice prendendolo per mano.

«Cos’hai intenzione di fare?» domanda confuso.

 

«Ecco… io...» dice Hanabi una volta che l’intera classe più Ash e Lucinda si sono radunati in cortile.

«Allora, perchè mi hai fatto chiamare? Non ho tutta la giornata.» prende parola Stephanie dandosi delle arie.

«Coraggio Hanabi!» esclama Lucinda assicurandosi di non farsi sentire.

«I-io… noi...» emette incerta, poi ricorda le parole dell’amica la sera prima e prende coraggio. «Qui non c’è spazio per te, se vuoi essere nostra amica devi smetterla di prenderci in giro solo perchè ti ritieni superiore.» dice con tono fermo.

«E mi hai chiamato per una sciocchezza del genere?!» strilla. «Non ci tengo ad essere vostra amica! Siete voi che ci rimettete!».

«Ti sbagli, io non ti sopporto, ti diverti a prenderti gioco di Hanabi! Tornatene negli Stati Uniti, qui non ti vogliamo!» salta su Kiki furiosa.

«Sì! Neanch’io ti sopporto, vorrei tanto non averti aiutato a fare quel dispetto ad Hanabi in seconda!» raccoglie tutto il suo coraggio Takao.

Il viso di Hanabi si illumina in un sorriso.

Lo sapevo…

«Come osi tradirmi?! Fate un po’ come vi pare, io me ne vado!» conclude andandosene irata.

Hanabi la segue con gli occhi mentre si allontana, finalmente c’è l’ha fatta…

Non importa quello che accade, bisogna andare avanti…

Ora può dire di avercela veramente fatta…

«Hanabi, ci sei riuscita!» si avvicina Lucinda entusiasta.

«Riuscita a fare cosa?» la segue Ash confuso.

L’amica rossina sorprendentemente abbassa lo sguardo. «Grazie Lucinda... e anche a te Ash… grazie per avermi insegnato a lottare...» dice mentre due gocce le cadono dagli occhi.

La ragazza la guarda stupita, ma poi le sorride. «Hanabi, ma come abbiamo potuto insegnarti una cosa che sapevi già?».

La ragazzina rialza lo sguardo stupita.

«Ora mi dite cosa sta succedendo?!» si intromette il ragazzo impaziente.


Ora ho capito, grazie a Lucinda e Ash ho saputo metterlo in pratica, ciò non significa che non lo sapessi. E’ stata solo una spinta, come quella che si dà ai bambini la prima volta che vanno in bicicletta. Lucinda e Ash mi hanno motivato, se non fosse per loro sarei rimasta intrappolata nella mia timidezza perdendomi la parte migliore della mia vita. Forse ce l’avrei fatta da sola o forse qualcun altro mi avrebbe potuto aiutare… però nel mio caso siete stati voi. Grazie Ash. Grazie Lucinda. Grazie di esistere… nel mio cuore.



Ecco un'immagina dell'anime che ha ispirato la fanfiction <3
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: pikychan