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Autore: pikychan    05/03/2016    1 recensioni
Ciao di nuovo ^^
Questa volta vi faccio conoscere una ragazzina un po' particolare...
L'idea naturalmente era di scrivere una fanfiction sulla pearl, ma è più che altro un nosense XD
Comunque a una morale, mai forzare i finali, potresti rimanere più deluso di prima.
Buona lettura!
Genere: Demenziale, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Lucinda, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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28/12/15, Duefoglie

 

Stamattina mi sono svegliata in malo modo, non avevo aperto neanche gli occhi ed ero già caduta a terra. La mamma aveva paura mi fossi fatta male, è corsa subito in camera.

Dopo di che mi sono alzata, ho aperto la finestra… e ho rischiato di cadere… sono un disastro…

Sono uscita di corsa ignorando mia madre, proprio non mi ero accorta di essere in pigiama. Che imbarazzo, me ne sono resa conto solo quando me l’ha detto il mio amico Barry.

 

«Barry apri!». Ho urlato bussando impazientemente alla porta, ovviamente sapevo che i suoi non c’erano.

«Vuoi buttarmi giù la porta?! Che c’è!?». Esclamò lui scocciato aprendola.

«Barry, hai saputo la novità!». Gli ho detto tirandolo per il braccio.

«No, non credo proprio». Rispose lui con aria dura ritraendosi.

«Come fai a non saperlo?!!».

«Vuoi dirmi questa grande notizia o sei venuta solo a rompere le scatole?!?».

«Bene», presi a dire io con aria fiera ricomponendomi. «La notizia è che… non ho nessuna notizia». Gli dissi facendogli una rapida linguaccia e cominciando a correre.

«Tu sei matta!». Concluse, al contrario di quello che mi aspettavo, sbattendo la porta visibilmente alterato. Subito dopo però la riaprì. «Ah, per tua informazione sei in pigiama». E così dicendo la richiuse.

Io mi guardai mentre correvo per accertarmi non fosse uno scherzo, ma quanto realizzai che era la verità avvampai e inciampai in un modo che ancora adesso mi è ignoto.

«Ahi! Che male…!». Mi lamentai d’istinto.

«Va tutto bene?». Mi chiese qualcuno con voce premurosa.

«Onee-chaaan!!». Quando la vidi mi si illuminarono gli occhi e mi dimenticai del male che avevo in corpo. Le saltai addosso per abbracciarla.

Conoscevo a stento quella ragazza, ma qualcosa in lei mi attirava, mi sentivo sicura.

«Eh? Stai bene?». Mi chiese ancora incerta e spiazzata.

Io sciolsi l’abbraccio e la guardai con aria furbetta prima di correre velocissima verso casa.

Barry che intanto era uscito si avvicinò alla ragazza che di nome faceva Lucinda. Notò che era ancora perplessa e spiazzata, così si affiancò a lei.

«Non preoccuparti, quella è Kyoki, è tutta matta».

Mentre correvo mi sentivo così libera e serena che sentii il bisogno di sfociare il mio spirito creativo in una presentazione in perfetto stile anime/manga:

Salve a tutti, mi chiamo Kyoki. Ho 9 anni e oggi vi renderò partecipi di un miracolo…

Conoscete Ash Ketchum? Beh, è il mio Onii-chan, so che lui non si è mai innamorato ufficialmente di una ragazza. Eppure la ragazza che abbiamo incontrato prima… sì, proprio lei! Per lui è speciale, è per questo motivo che voglio farli incontrare. Per oggi sarò la loro combina-coppie personale. Restate con noi se ne volete sapere di più!

Finalmente ero tornata a casa e ignorando i richiami di mia madre mi sono precipitata su per le scale. In camera senza neanche chiudere la porta mi sono fiondata sul telefono e ho composto un numero.

«Pronto?». Rispose la voce dall’altra parte.

«Professore, ho bisogno di parlare con Ash Ketchum, è urgente!». Gridai.

«Tu chi sei scusa?».

«Non ha importanza, gli dica che ho chiamato!».

«Sì, ma...». tentò di dire qualcosa, ma io riagganciai subito dopo.

 

Per andare con ordine vi racconterò cos’è successo in seguito, anche se non mi è stato raccontato prima della fine di tutta la storia.

 

Il professore videochiamò il ragazzo e gli spiegò la situazione.

«Chi era quella ragazza, professore?». Chiese confuso dalla situazione.

«Non ne ho la minima idea ragazzo...». Rispose lui mortificato.

«Le ha lasciato qualcosa? Un numero o un indirizzo?».

«Purtroppo nulla, mi ha detto solo di riferirti che aveva chiamato.».

 

Ash quando me lo raccontò aggiunse anche che la frase lo aveva smarrito ancora di più, non capiva se dovesse ricordarsi o meno di una ragazza che lo avrebbe chiamato di sicuro prima o poi.

 

«Allora andrò a Sinnoh». Sentenziò.

«Perchè proprio a Sinnoh?».

«Il mio sesto senso dice che devo andare là!». Esclamò mentre stava già correndo via.

 

Torniamo a me, a questo punto me ne stavo con aria fiera a braccia incrociate come se aspettassi qualcosa. Il campanello però suonò facendomi sobbalzare.

 

«Oh Barry, come stai? Stai cercando Kyoki?».

La mamma mi richiamò ancora una volta, ma non poteva immaginare che io sarei uscita dalla finestra della mia camera per spuntare alle spalle del mio vicino di casa.

Quando gli soffiai pesantemente sul collo lui rabbrividì e passò dal blu al rosso di rabbia in meno di tre secondi.

«Sei impazzita!?! Vuoi che mi prenda un infarto!?». Strillò girandosi.

«Barry, puoi chiamare Lucinda?». Domandai io supplichevole in punta di piedi.

«Perchè vuoi che ti chiami Lucinda? … come fai tu a sapere il suo nome!?». Chiese lui a sua volta indeciso se essere impressionato o confuso.

«Oh quante domande! Muoviti!». Lo spronai spingendolo.

Poco più tardi un ragazzo passò di corsa per il nostro giardino, lo notai perchè la finestra del soggiorno era nel mio campo visivo. Corsi fuori altrettanto velocemente.

«Vieni, è qui!». Informai fermandomi.

«Cosa? Sei tu che mi hai chiamato?».

«Ash?». Dalla porta era spuntata Lucinda con espressione confusa all’inverosimile.

Io feci un mezzo sorriso guardando prima l’uno e poi l’altro.

«Lucinda...? Lucinda!». Disse correndole incontro entusiasta.

«Cosa ci fai qui?». Chiese lei ancora confusa.

«Non ne ho idea, ho ricevuto una strana chiamata».

«Una strana chiamata?».

I due erano così perplessi che sembravano quasi due perfetti sconosciuti, richiedevano istantaneamente l’aiuto della sottoscritta… che… però aveva finito le idee… quindi non potevo fare altro che stare a vedere cosa succedeva.

 

«Però sono contento, ne è passato di tempo vero?». Ruppe il silenzio Ash sorridendo affettuosamente.

«E’ vero, sembra passato un secolo». Sorrise a sua volta lei.

«Posso?». Le chiese il ragazzo tendendole la mano facendo un mezzo inchino.

Lucinda aveva sgranato gli occhi, ma dopo mezzo secondo aveva realizzato che l’amico stava cercando di rompere il ghiaccio che si era formato dopo tanto tempo.

«Ma certo». Sorrise lei prendendo la sua mano e facendosi trascinare.

La musica risuonò senza precedenti, assomigliava a quella del lago dei cigni. I due ballavano e ballavano, mentre io e Barry restavamo oltre la porta ad osservarli.

«Soddisfatta? Alla fine ai fatto una buona azione». Commentò Barry non smettendo di guardare gli amici volteggiare.

 

Soddisfatta. Ero davvero soddisfatta? Questo non era il genere di finale che mi faceva sognare, o venire le farfalle nello stomaco. Conoscevo Ash e Lucinda, loro non si sarebbero mai comportati così… forse avevo fatto male a intromettermi, il loro incontro mancava di genuinità… se solo Lucinda fosse andata con Ash a Kalos…

 

La sveglia del mio cellulare suonò. La solita canzone della mia serie TV preferita. Mi alzai solo per spegnerla e mi sdraiai di nuovo.

«Oggi devo fare i compiti…» penso.

Mi riaddormento e mi risveglio due ore dopo. Apro gli occhi lentamente e apro la finestra. Fuori la nebbia è fitta e fa freddo. Scendo. Saluto mia nonna e mia sorella. Accarezzo il mio cane e mi guardo allo specchio pensando che era meglio continuare a dormire e sognare.
  
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