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Autore: Tinucha    05/03/2016    3 recensioni
"In che hotel alloggi, Jorgito?"
"Hotel Stoessel" rispose ridendo Francisco senza sapere di aver dato inizio alla Terza Guerra Mondiale.
[...]
Cosa succederebbe se Jorge Blanco e Tini Stoessel si ritrovassero a vivere insieme?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< NON POSSIAMO ANDARE AVANTI COSÌ MARTINA, HO ASPETTATO PERCHÉ NON TI SENTIVI PRONTA. AVEVI 15 ANNI E QUINDI MI SONO CONTENUTO, MA STIAMO INSIEME DA 5 ANNI E TU HAI GIÀ 20 ANNI, È INAMMISSIBILE CHE TU ANCORA NON VOGLIA FARE L'AMORE CON ME >> abbasso il capo scoppiando a piangere << SONO STANCO, SEI RIMASTA LA SOLITA BAMBINA. MARIANELLA ERA GELOSA MA MI DIMOSTRAVA IL SUO AMORE ALMENO. SAI QUAL È IL PROBLEMA? CHE L'UNICO NOME CHE ELABORA LA TUA TESTA È JORGE BLANCO. HO ASPETTATO. ERO CONVINTO TI SAREBBE PASSATA MA TU, TU LO AMI. SE TI CHIEDESSE DI APRIRGLI LE GAMBE LO FARESTI CON UNO SCHIOCCO DI DITA >> la mia mano si alza fulminea posandosi con violenza (inaudita,feroce) sulla sua guancia. << COME DIAVOLO HO FATTO A STARE CON TE PER TUTTO QUESTO TEMPO? E NON METTERE IN MEZZO JORGE, HAI CAPITO? LUI NON C'ENTRA NIENTE. LUI PETER È RIMASTO AL MIO FIANCO QUANDO MI HAI MOLLATO SU DUE PIEDI PER LA STORIA DEGLI JORTINI >> << AH SIAMO PASSATI DA UNA VOSTRA POSSIBILE RELAZIONE AD ESSERE GLI JORTINI. TINITER NON LO HAI NOMINATO NEMMENO UNA VOLTA >> si infervorisce gridando sempre più forte. Ha ragione ma io so più di quel che pensa. << Secondo te Peter non lo so le braccia tra cui ti sei 'consolato' quando credevi che io ti tradissi con lui? >> abbassa il capo ed io continuo a piangere. No, non perché questa relazione sta per finire, visto che a quel punto sarò libera. Ma perché lui tratta male me che nonostante avessi con Jorge un rapporto speciale, un'alchimia indicibile non ci ho fatto niente quando è stato lui a tornare a letto con Mar. << VAFFANCULO PETER ESCI DA CASA MIA E NON CI RIENTRARE MAI PIÙ >> tuono spingendolo fuori dalla mia porta, Fran ci guarda sconvolto sul pianerottolo. "Avrà sentito tutto? Da quanto è qui?" Guarda me che piango e poi Peter.<< VATTENE DA QUESTA CASA, E LASCIA IN PACE  MIA SORELLA ALTRIMENTI, FINIRÀ MOLTO MALE >> Peter scappa di qui con la coda tra le gambe e Fran mi stringe a se. 
Ho bisogno di 'Lui', vorrei poterlo chiamare. Ma non posso. Da quando è finita tra lui e Stephie è diventato un Puttaniere. In televisione esce sempre con quel sorriso stampato sulle labbra, mentre io, io.. Niente. 










Prendo il telecomando della TV. << Non sappiamo ancora cosa abbia scaturito la lite tra i due ragazzi. Pare che Peter Lanzani abbia alzato la voce con Martina Stoessel. E molti pensano che l'ennesimo litigio tra i due sia dovuto al suo ormai ex collega Jorge Blanco >> stringo le mani a pugno mentre il mio cellulare squilla. "Jorgito" deglutisco aprendo la chiamata con le mani tremanti e lo stomaco in subbuglio. << Dimmi >> << È ancora colpa mia? >> chiede dispiaciuto e avverto i suoi sensi di colpa << No la colpa non è mai stata tua Jorge. Era lui che voleva dare la colpa a qualcuno >> attimi di silenzio regnano tra di noi. Sospiro. << Ho bisogno di te, Yoyi >> trattengo il respiro, gliel'ho detto. << Ci sarò sempre Tini >> annuisco. << Ciao >> chiudo la chiamata senza aspettare una risposta gettando il cellulare sul tavolino e passandomi le mani sul viso. Che scema che sono. Ci ricasco sempre. 






Mi alzo svogliata, è passata una settimana dalla mia rottura con Peter. Non ci sto male, infondo non lo amavo davvero. Lui lo ha sempre saputo, glielo avevo sempre detto che per lui provavo un bene speciale ma nulla di più. "Siamo la perfezione Martina" ed io odiavo quella perfezione. Mi sistemo sulla sedia con addosso una leggera, corta e scollata camicia da notte. Fanculo, mica ho ospiti in casa mia, e se verrà qualcuno sarà Mercedes. Riempio la mia tazza di spremuta d'arancia ticchettando nervosamente i miei piedi per terra. I miei capelli sembra abbiano avuto una guerra. Non sono mai stata così spettinata, invece Peter voleva che fossi sempre perfettamente pettinata. Sempre. Sbuffo, non lo amavo e lui mi convinceva a starci insieme nonostante mi trattasse di merda in pratica. Il campanello suona. Corro nel salotto aprendo la porta e voltandomi di spalle. << Ehi Mechi Buongiorno >> affermo camminando tranquillamente. Quando non ricevo risposta abbasso il capo avvicinandomi alla porta e chiudendola un po' nascondendomici dietro. << Ehm.. >> alzo lo sguardo incontrando gli occhi che mi hanno fatto battere il cuore e che ho potuto vedere dal vivo grazie a quei tre anni e anche più di 'Violetta'. La tazza cade dalle mie mani spaccandosi in mille pezzi ed io me ne frego di non essere presentabile. Corro tra le sue braccia ed il suo sorriso che mi riscaldano. (Rischiando di cadere) attorciglio le mie gambe intorno alla sua vita e lo stringo forte come se fosse l'ultima volta. << Dio Jorge sei qui >> << Si Martina, te lo avevo promesso che ci sarei stato sempre per te, no? >> annuisco, 'i nostri momenti tra migliori amici quando scherzavamo e quando ancora non si era creata la bufera di una relazione nascosta tra noi due'. Entra in casa tenendomi tra le sue braccia e chiude la porta. << Hai spaccato la tua tazza >> ridacchia. << Che mi importa?! Tu sei qui! >> sorride sedendosi sul divano ed io rendendomi conto di essere un po' eccessiva e ricordandomi di essere mezza nuda, mi appresto a staccarmi. << Torno subito >> affermo imbarazzata correndo di sopra. Scalza ci terrei a precisare visto che a parere di Peter non avrei dovuto farlo mai perché così avrei rovinato i miei piedi. Cerco frettolosamente una vestaglia di seta nel mio armadio. La indosso chiudendola con una cintura e ritorno da lui che si guarda intorno. << Bella casa Tinita, complimenti >> << Grazie, ti va di fare colazione con me? >> indico con il capo la cucina e lui annuisce tranquillamente. Deglutisco guardandolo meglio. È più bello del dovuto. Del lecito. Si, una bellezza del genere dovrebbe essere illegale. Indossa una maglietta bianca con dei disegni neri e un jeans blu con delle superga bianche. Al collo porta una catenina d'argento. Al braccio un braccialetto sottile anche esso d'argento. Nelle tasche dei suoi jeans intravedo il pacchetto di Malboro inseparabile, il suo IPhone e le chiavi della sua macchina. Il suo corpo è più palestrato di quanto ricordassi. Non è eccessivo. Ma posso intravedere del.. "Martina, lucida." Mi segue sedendosi disinvolto su una sedia. << Caffè? >> << Come sempre >> annuisce mentre io preparo la macchinetta. Mi siedo di fronte a lui facendo ticchettare le mie mani sul tavolo nervosamente. Inarca un sopracciglio. << La smetti? Non ti vedevo così nervosa dal 'Violetta Live'! >> scoppio a ridere << È vero, ti ricordi quando mi rifugiavo nel camerino sbottando dei "No, non c'è la faccio sospendete tutto"? >> << Ovvio che me lo ricordo, mandavano me a tirarti fuori perché ero l'unico che ti avrebbe convinta. Neanche Mechi ne era capace >> << Quante cazzate abbiamo fatto >> << Ti ricordi di quando abbiamo fatto arrabbiare Sergio? >> << Non eravamo portati per quella coreografia insomma, dovevo saltarti addosso in pratica >> << Già >> << E quando dovevamo girare le scene Leonetta? I baci Leonetta? >> sgrano gli occhi << Cioè, volevo dire le scene tra Leon e Violetta >> << Tranquilla anche a me scappa Leonetta ogni tanto >> abbasso il capo << A me con Peter spesso scappava Jortini >> sento la sua mano posarsi sulla mia e subito l'odore del caffè arriva alle mie narici. << Ehm, è pronto il caffè >> << Ricordi quando siamo scappati per una giornata intera e avevamo il Live? >> lancio un sospiro di sollievo come se fossi tornata indietro. << Siamo arrivati in tempo, almeno >> << Pensavo i ragazzi ci avrebbero fatti fuori >> ridacchiamo entrambi << Dovremmo tornare a fare certe pazzie >> << Già,dovremmo >> dopo parecchi minuti di silenzio lo guardo. << Ti fermi a Buenos Aires?  >> scrolla le spalle. << Voglio farti un po' di compagnia e magari ritornare a vedere gli altri, mi mancano le uscite del cast di Violetta, Ruggero e Cande presto verranno a vivere qui >> << E dove andrai a stare? >> << Prenoterò una camera in albergo >> ancora quel movimento. Mi mordo le labbra. << Questa casa è grande.. Se ti va puoi rimanere qui >> deglutisco quando i suoi occhi verdi sono nei miei. << Non credo sia il caso, se si viene a sapere scoppierà un'altra bufera e per la relazione tua e di Peter non ci sarà più nulla da fare >> << Tiniter non è mai esistito >> << Cioè?! >> << Cioè che Peter lo sapeva benissimo che non lo amavo, ma che gli volevo bene come ad un amico >> << È per questo che avete litigato? >> la sua domanda mi fa avvampare. << In un certo senso? >> mi alzo velocemente guardando alle mie spalle. << Tini sei strana che razza di risposta è: in un certo senso? >> << Che più o meno siamo lì >> comincio nervosamente a sparecchiare non posso mica dirgli che abbiamo litigato perché non siamo mai andati a letto insieme. Lo sento alle mie spalle. Poso le mani sul lavandino e le sue sono di fianco alle mie. Non è di certo una posizione casta. Sono attaccata al suo corpo e non posso muovermi. Le sue labbra sono vicine al mio orecchio. << Perché non vuoi dirmi il vero motivo della vostra rottura? >> la sua voce è roca. Chiudo gli occhi. Credo che chiunque sappia l'effetto che ha su di me. << Perché no >> mi volto sicura a guardarlo negli occhi. << Sei ancora cocciuta a quanto pare >> sghignazza con ancora quel timbro di voce roco. << E tu lo sai che così mi metti in imbarazzo >> affermo incrociando le braccia al petto. Sono ancora incastrata tra il mobile e lui che ha le mani piantate ai miei fianchi. << Siamo amici, non dovrebbe esserci dell'imbarazzo >> si avvicina di più << O mi sbaglio, forse? >> << No, non sbagli >> le sue labbra sono ad un soffio dalle mie, il suo naso contro il mio ed i suoi occhi profondo ed intensi fermi nei miei. A SALVARMI (almeno credo) è il suono del campanello. Apro la porta trovandomi di fronte Mechi. << Ciao Tini >> sorride baciandomi una guancia. Si blocca all'istante quando Jorge fa ingresso nel salotto salutandola con un cenno con la mano. << Ciao Mer >> << Lui che ci fa qui? >> lui la guarda stranito, penso si aspettasse un saluto migliore. Almeno un 'Ciao Jorge'. << Ecco, è venuto per passare un po' di tempo con noi e gli altri, Jorge perché non vai in auto a prendere le tue cose? >> annuisce dirigendosi verso di noi. << Comunque ciao Jorge >> gli sorride non ancora realizzando la cosa. Appena mette piede fuori si avvicina a guardarmi con gli occhi più che sgranati. << Lo lasci dormire qui? >> << Si >> << Tini se salto una settimana per venire qui mi ritrovo 20 piccoli Jortini a girare per tutta casa, visto che entrambi siete propensi ad attirarvi come delle calamite >> Jortini, dice anche lei così. Ha sempre tifato per un nostro futuro insieme. << No che non è così >> la rimbecco. << Quando ti stancherà continuamente staremo a vedere >> << MECHI! >> sbotto sconvolta. << Mechi che? Se solo sapessi che cosa gli passa per la testa e tutto quello che vorrebbe farti, a quest'ora altro che vergine.. Ti saresti ritrovata con una schiera di bambini, e neonati per di più incinta >> avvampo visibilmente e lo vedo rientrare. << Il televisore.. >> so cosa sta per domandarmi. << C'è solo in camera mia o in salotto >> << Se per te va bene io potrei dormire sul divano, è molto comodo >> << Fa' come se fossi a casa tua Jorge, e se vuoi scegli la tua camera. Ognuna dispone di un bagno personale >> << Ok grazie >> << Jorge?! >> lo richiama la bionda facendolo voltare << Bentornato comunque, ci sei mancato tanto. Soprattutto le buffonate tue e dell'Italiano >> sorride la mia migliore amica facendo sorridere anche lui e di conseguenza anche me.







<< Davvero Daniel è fatto così carino? Se non fosse minorenne ci farei su un pensierino >> scoppio a ridere guardando l'espressione di Jorge. << Ehi Tinita guarda che io sono ancora il tuo Leon e tu la mia Violetta! >> mi mordo le labbra e lui sembra accorgersene. << Scherzavo Leoncino tranquillo, e poi comunque tuo fratello è vero che diventa sempre più bello >> << È alle prime armi con l'amore e cazzate varie, ha da poco a che fare con una ragazzina e vorrebbe tanto cancellare le sue ansie. Ma tu sai com'è la prima volta per voi ragazze, no? >> << Eh, beh certo >> sorrido in modo forzato e lui arriccia il naso. << Per te ad esempio come è 
stato? >> << Ehm, io, avevo paura ed ero ansiosa ricordo. Sentivo dolore e una forte pressione ma già mamma me lo aveva spiegato. E la tua prima volta invece?>> guardo altrove mentre la mia coscienza non fa che darmi contro, 'BUGIARDA'. 'BUGIARDA' mentre lui scrolla le spalle << Per noi ragazzi è diverso. Non è importante come lo è per voi ragazze. Non c'è nulla di speciale >> << Che intendi? >> << La solita routine. Entrare, venire e uscire >> continua tranquillo mentre arrossisco. << Dio sei così schifosamente pudica >> scoppia a ridere scuotendo il capo. << Non sono pudica >> << Si invece che lo sei >> << Beh è imbarazzante come argomento >> << Non ci trovo nulla di.. >> << Jorge Smettila o ti.. >> << Tu mi?! Cosa Tini? >> si avvicina minacciosamente << Nulla, lascia stare >> mi allontano. Stare troppo vicini è pericoloso. Il mio cellulare squilla. << Che c'è? >> domando sbuffando al mio ex. << Senti piccola volevo chiederti scusa per come ti ho trattato >> << Scuse accettate Peter ma non chiamarmi così >> Jorge mi guarda come a dirmi: "Te lo avevo detto" vedo qualcosa di strano nei suoi occhi, non capisco bene cosa. << Non hai intenzione di perdonarmi, vero? >> << Se vuoi possiamo rimanere amici >> scrollo le spalle guardando male Jorge che sghignazza silenziosamente. La colpa è sua. Quel fottuto movimento che rabbia che mi fa. << Martina senti.. Me lo hanno detto che lui sta a casa con te, io lo so. So anche di non avere diritti su di te, e di non averne mai avuti. Scusa per tutto quello che ti ho fatto, spero che almeno potremo ricostruire la nostra amicizia >> << Certo Peter >> << Ti voglio bene >> << Io anche >> chiudo la chiamata sospirando. << Allora?! >> Il Messicano sembra ansioso di avere una risposta. << Nulla, mi ha chiesto scusa per come mi ha trattata in questi anni e mi ha chiesto di tornare ad essere amici >> << Ah.. Perché scusa?! Ti ha trattata male? >> mordo le labbra mentre il suo sguardo sembra glaciale. Aspetta delle risposte io lo so. << Beh ecco, prima ad esempio non voleva che camminassi scalza perché avrei potuto rovinare i miei piedi di velluto a detta sua. Oppure non mi voleva spettinata, dovevo essere sempre perfettamente pettinata. >> Jorge inarca un sopracciglio << Non capisco questa fissa che avete voi donne e certi uomini della pettinatura da perfettini. Le donne spettinate sono eccitanti. Trovo >> << Credo che d'ora in poi dovrò tornare a pettinarmi >> lui scoppia a ridere. << Davvero l'ho detto ad alta voce? >> << Si Yoyi davvero >> nella casa regnano attimi di silenzio. << Guarda che se vuoi puoi farti un giro, non è necessario che passi tutto il tempo con me >> << Ma io sono qui per te, perché tu hai bisogno di me >> << Cosa vorresti mangiare? >> << È indifferente Tinita lo sai. Sono Messicano, mangio di tutto >> << D'accordo vado a prepararti qualcosa >> << Vengo a darti una mano, altrimenti mi sento inutile >>










<< L'ESORCISTA? SEI IMPAZZITO? HAI AFFITTATO L'ESORCISTA? >> << Tini vedo che sei rimasta una fifona comunque con il passare degli anni >> lo guardo male. << E tu sei più Coglione di quanto ricordassi >> << Ehi Violetta tu non dici parolacce >> << Ma in questo momento non sono Vilu, sono Martina. Anche Leon non pensa con quello che si ritrova tra le gambe, Jorge invece.. >> lui scoppia a ridere ed io lo seguo a ruota. << Jorge è sempre pronto >> arriccio il naso un po' infastidita << Non avevo dubbi, fa' partire il film >>






<< AH >> urlo spaventata saltando dal divano su di lui. Lui ride e scuote il capo. << Vuoi che lo tolga? >> domanda inarcando un sopracciglio, mi rivolto a guardare il televisore con aria di superiorità e una scena molto più forte ed impressionante mi fa gridare ancora di più che lui si fa serio e cerca il telecomando. Spegne la tv guardandomi. << Non credevo ne avessi il terrore >> si avvicina velocemente << Ti senti bene? >> deglutisco << Perfettamente, si è fatto tardi, vado a letto >> mi alzo velocemente baciandogli una guancia. << Buonanotte Blanco >> << 'Notte Stoessel >> corro scalza di sopra chiudendomi in camera mia. Appunto a mio sfavore:Non posso contare sul mio autocontrollo. Metto velocemente una camicia di notte sciogliendomi i capelli e stendendomi sul letto. Chiudo gli occhi e l'unica cosa che vedo sono le sue labbra.






La porta si spalanca, mi volto spaventata a guardare l'orologio. Le 2. Vedo due occhi verdi spuntare dalla porta. "Posso?" "Ehm.. Si" provo ad avvicinarmi all'interruttore della luce. È vero c'è quella dell'abat-jour ma credo sia troppo intima. "Basta quella" indica con il capo la fioca luce che illumina la camera. "Che succede?" muovo freneticamente le mani sotto le lenzuola abbassando il capo. "Smettila di abbassare il capo, Guardami" il suo tono sicuro mi mette in soggezione maggiormente. I miei occhi si piantano nei suoi. Si avvicina piano. I suoi occhi guardano le mie labbra freneticamente. "Jorge perché sei qui?" "Voglio fotterti" "EH?" mi metto a sedere sconvolta scoprendo parte del mio busto. Il suo sguardo mi accarezza. "Ti sto per baciare Martina, e tu non mi respingerai" non abbietto. Non obietto quando le sue labbra sono sulle mie rabbiose. Si allontana voltandosi. "Resta qui" "Solo se lo ammetti" lo guardo piano "Ti voglio, ora" non esita un momento, le sue mani si intrecciano con le mie, mi bacia senza freni ed io, per la prima volta mi lascio andare. Avvicino le mie mani al suo jeans e ad un tratto.. Mi sveglio di soprassalto ansimando, "CHE DIAVOLO DI SOGNI FACCIO?" Scendo di sotto per prendere un bicchiere d'acqua. Sono agitata e la cosa è evidente. Il mio respiro è affannato, cammino con le gambe serrate sentendo una strana sostanza infrangersi tra le mie cosce, ho una maledetta voglia delle sue labbra sulle mie e delle sue mani sul mio corpo. Non mi rendo neanche conto di aver dimenticato la mia vestaglia. Scendo le scale correndo spaventata silenziosamente, la luce del televisore è accesa. Sicuramente si sarà addormentato con la tv accesa. Mi avvicino al divano per guardarlo dormire ma l'unica cosa che vedo sono i suoi occhi che mi scrutano. È senza maglietta ed io deglutisco, dopo il sogno non era il caso di vederlo così. L'ultima volta che l'ho visto senza maglietta è stato durante le riprese del Tini la nuova vita di Violetta dove potevo vederlo ogni giorno. << Stai bene? >> domanda divertito. << Che c'è? Che vuoi? >> chiedo nervosa. Indica le mie cosce << Sei eccitata >> << No >> scoppia a ridere. << Il tuo respiro, i tuoi occhi, le tue gambe serrate.. Sogni movimentati Tinucha? >> << Ti odio >> << Eppure abbiamo visto L'ESORCISTA, cosa c'è di eccitante? >> << Non ti riguarda e Ciao! >> affermo risalendo velocemente nella mia camera. Nel frattempo sento la sua risata viva e sincera che mi fa sorridere.










Non ho dormito un cazzo, ogni volta che chiudevo gli occhi ci immaginavo a far l'amore e non era il caso. Non sono più capace di controllarmi. Eppure prima ero una ragazzina ed ora sono una donna, dovrebbe essere al contrario la cosa. Mi guardo allo specchio, sembro uno zombie. Scendo in salotto ed il divano è perfettamente intatto, la casa in ordine e lui è in cucina. La tavola è già apparecchiata, sopra c'è ogni pietanza che amo. << Buongiorno Tinita >> sorride guardandomi, noto un'imperfezione sul suo viso, come negli anni in cui giravamo Violetta. << Buongiorno Yoyi >> rispondo sedendomi << Grazie per.. Questo >> indico tutta la casa. Lui scrolla le spalle tranquillo e solo ora mi accorgo che indossa solo i pantaloni di un pigiama blu e largo. È scalzo, ed i suoi addominali, il suo torace sono in bella vista. << Ero già sveglio, ed insomma ora che viviamo insieme cioè, ora che passerò un po' di tempo qui con te, dovrei darti una mano.. >> << Non ce n'è bisogno Jorge, a me basta la tua presenza >> mi indica col capo. << Non hai più dormito? >> avvampo scuotendo il capo. Abbasso lo sguardo. << Non mi andava >> lui ridacchia rocamente ad un tratto il suo tono si fa serio. << Hai sognato Peter? >> chiudo gli occhi riaprendoli per poi fissarli nei suoi. << No >> sembra sorpreso e scosso. << No? >> << No >> ripeto ovvia. Poi guardo lui. << Neanche tu hai dormito, come mai non riuscivi a prendere sonno? Senti la mancanza di Stephie? >> mi guarda stranito e ancora una volta sorpreso. Da quando hanno rotto non ne ho mai parlato quelle volte in cui ci sentivamo per telefono o messaggi. << Non guardarmi così, non ti ho chiesto di lei perché non pensavo fossi pronto a parlarne.. >> << Credi che sia stata lei a lasciarmi? Beh in un certo senso, ecco abbiamo parlato di alcune cose e le ho detto che non provavo più niente per lei >> << E lei? >> << Ha tirato un sospiro di sollievo, ha detto che appena finito il Violetta Live mi avrebbe lasciato. Non ci amavamo più, il nostro rapporto si era consumato in quelli anni, siamo rimasti in ottimi rapporti, ci sentiamo e parliamo quasi tutti i giorni >> serro le labbra. << Non hai più amato nessuna da quel 
giorno? >> lui sorride, e fa quel sorriso genuino che tanto mi piace. Avanza nella mia direzione. << Ci tieni a saperlo? >> annuisco "Parecchio" penso mordendomi il labbro inferiore, gesto che ovviamente a lui non sfugge. Cerco di stare tranquilla anche se mi risulta impossibile farlo ritrovandomi incastrata tra lui e la parete << Beh in realtà.. >> 
   
 
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