Lacrime coprivano il volto di Gaetano,disteso sul letto dopo essere tornato a casa dall'ospedale.
Mai avrebbe immaginato di stare cosi' tanto male per delle semplici parole ma non era tanto questo il motivo ma piuttosto per come erano state pronunciate e specialmente da chi.
Quando si è innamorati si tende a vedere tutto piu' bello,a credere che anche il peggio prima o poi passerà.
Purtroppo non sempre è cosi,' basta poco a volte perchè tutto crolli.
Gaetano era stato,sin da ragazzo,un farfallone,con tanta voglia di vivere e di prendere tutto alla leggera ma in cuor suo non ne era felice.
Da bambino,per colpa di un terribile incidente,aveva perso sua madre,unico suo punto di riferimento,dato che suo padre era sempre via per lavoro.
Chi gli poteva stare vicino,comprendere?
Nessuno.
Era completamente solo e la solitudine può esserti amica come no.
E' vero che può farti crescere,imparare a contare solo sulle proprie forze ma può anche distruggere la tua autostima.
Ma Gaetano non era un tipo da arrendersi.
No,perchè voleva realizzare il suo sogno,diventare un commissario di polizia e sperare che sua madre da lassu' lo guardasse e ne fosse fiera.
Dai e dai ce la fece.
Grazie agli studi universitari e ad un concorso entrò nel corpo di polizia di Torino.
Però dopo essere trascorso un anno,non si sentiva ancora  realizzato del tutto.
Ogni sera andava con una donna diversa,tutte affascinate dal suo ruolo lavorativo e dalla sua indole un pò ombrosa.
Nascondeva a se stesso e agli altri che gli mancava  una donna che lo amasse veramente,che gli stesse vicino anche quando era l'unica a farlo.
Ma anche su questo la vita può sorprenderti.
Una sera ,mentre stava indagando sul omicidio di una ragazza,avvenuto nel istituto "Nelson Mandela" di Torino,un incontro stravolse tutti i suoi piani.
Si stava dirigendo verso un'aula quando un a giovane donna gli venne incontro,che attenta a leggere un libro e incurante di chi gli camminava davanti,si scontrò con lui.
Dal impatto il libro era caduto in terra,Gaetano fece per raccoglierlo e quando rialzò lo sguardo i suoi occhi si incrociarono con quelli della donna.
Erano cosi' piccoli ma dolcissimi.
-Piacere,sono Gaetano Berardi,commissario di polizia-
-Piacere mio,Camilla Baudino,insegnante presso questa scuola,possa sapere che cosa è successo?-
-Stiamo indagando sul omicidio di una ragazza,Ambra Fassone,la conosceva,era una sua alunna?-
-Oddio,si era una mia alunna.-
Presa dalla disperazione per l'appurata notizia,senza stare a pensarci,nonostante lo conoscesse da pochi minuti,lo abbracciò.
Quelle braccia cosi' possenti ma allo stesso tempo calorose,la fecero sentire al sicuro come da tempo non si sentiva più a casa con suo marito.
-Mi scusi,è che...-
Gaetano la interruppe
-Non si deve scusare!!-
-Devo proprio andare adesso,mi aspettano a casa.-
-Vuole che la faccia accompagnare?-
-No grazie,per qualsiasi cosa mi telefoni pure,tanto il mio recapito lo trova-
Appena si voltò per uscire dall'istituto,Gaetano la guardò andare via con la strana voglia di rivederla ancora e con la sensazione che quella non sarebbe stata l'ultima occasione in cui l'avrebbea vista.
Basta cosi' poco per essere felici e Gaetano ne era certo,quella sera a conoscere quella professoressa lo era stato veramente.
Una telefonata lo svegliò bruscamente,erano passati 10 anni da quel incontro,Camilla e Gaetano erano diventati grandi amici e da poco tempo finalmente fidanzati.
Finalmente perchè tutti coloro che li conoscevano si erano accorti che erano persi l'uno per l'altro,persino il marito acceccato di gelosia,possibile che loro invece no?
-Mi scusi dottò ma la prof ha avuto un incidente...-
Gaetano si alzò di scatto dal letto,trovandosi tra le mani un fazzoletto impregnato delle sue tante lacrime versate e chiese :
-Ma com'è successo?-
-Pare che quando lei sia uscito dall osopedale, per inseguirla,correre in fretta  da lei,una macchina l'abbia investita...-
Rimase a fissare la parete della camera,cercando il più possibile di mantenere la calma e il sangue freddo.
Si vesti',usci' di casa,sali' in macchina e corse in ospedale.
"Camilla stava venendo da me,possibile che non me ne sia accorto,come faccio ad essere cosi' sciocco?"
Gli vennero in mente le parole del suo insegnante ai tempi del liceo
"Se vuoi qualcosa nella vita,non ti fare scrupoli,corri e vattela a prendere.
Fregatene del pensiero altrui ma segui il tuo cuore."
Arrivato in ospedale,fermò la prima infermiera che gli capitò appresso
-Ho saputo che c'è stato un incidente,voglio vedere la professoressa Baudino-
-In questo momento non è possibile-
-E' importante-
-Le ho detto di no-
-Mi ascolti,a lei è mai capitato di commettere degli errori e di pentirsene subito dopo e per questo perdere la persona che ami di più al mondo solo per colpa del tuo stupido orgoglio?Io so che le è successo,perchè si sbaglia tutti nella vita,ma se dagli errori poi si cresce,impariamo che non si può continuare a sbagliare sempre ma che bisogna vivere il momento intensamente,cercando di trarne più benefici possibili e regalando un pezzo della popria felicità agli altri,mi faccia entrare,io l'ho compreso,tardi ma l'ho compreso-
-Va bene entri-
Camilla stava riposando ,fortunatamente non vi erano state conseguenze gravi.
-Amore...-
lo chiamò ed era la prima volta che usava quel appellativo
-Scusami-
-Shhh,no scusami tu e poi basta con tutte queste scuse,vogliamo mettere in atto  i nostri sogni'?
-Il mio sogno sei tu-
-E tu il mio-
Si dettero un bacio,un bacio cosi' dolce e significativo come non vi era mai stato in 10 anni.
Camilla usci' presto dal ospedale ma la loro vita fu alliettata da un'altra bellissima notizia, era incinta.
Ed ecco che si accingevano con i preparativi per la nascita del loro piccolo,che avrebbero chiamato Valentino,come il santo degli innamorati,e loro lo erano,lo erano veramente e da questo sogno,da questo innamoramento che è sinonimo del inizio di una nuova vita,si volevano svegliare per  iniziare a viverlo veramente.