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Autore: Giuls_BluRose    06/03/2016    0 recensioni
|What If| Nuovo Personaggio| Pianeta Vegeta|
Un nuovo giorno è appena iniziato, il sole sorge lentamente e illumina in modo fioco quello che incontra. E' stanco anche lui ormai di dover dare luce, giorno dopo giorno, a un mondo dove la guerra non vuole fermarsi neppure per un giorno, o semplicemente un'ora; è stanco di assistere a centinaia di morti quotidiani e dover stare lassù, fermo, senza avere la possibilità di fare nulla.
Adesso illumina pallidamente la distesa erbosa, che brilla di rosso formato dal contrasto della brina autunnale e le tracce di sangue lasciate dal combattimento del giorno precedente.
Il silenzio in questo momento è il padrone assoluto di questo luogo, ancora non sono arrivati i due eserciti che anche oggi si affronteranno senza riuscire a trovare una soluzione al conflitto e la terra è già pronta a ricevere il nutrimento necessario dai cadaveri che verranno abbandonati sul campo di battaglia.
Vegeta: quello che un tempo era stato un paese ricco e florido, adesso sembra una distesa deserta e massacrata, quasi sterile. Un pianeta che per secoli ha visto la crescita di uno dei popoli più forti dell'intero universo, la stirpe dei leggendari guerrieri Saiyan.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bardack, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un nuovo giorno è appena iniziato, il sole sorge lentamente e illumina in modo fioco quello che incontra. E' stanco anche lui ormai di dover dare luce, giorno dopo giorno, a un mondo dove la guerra non vuole fermarsi neppure per un giorno, o semplicemente un'ora; è stanco di assistere a centinaia di morti quotidiani e dover stare lassù, fermo, senza avere la possibilità di fare nulla.
Adesso illumina pallidamente la distesa erbosa, che brilla di rosso formato dal contrasto della brina autunnale e le tracce di sangue lasciate dal combattimento del giorno precedente.
Il silenzio in questo momento è il padrone assoluto di questo luogo, ancora non sono arrivati i due eserciti che anche oggi si affronteranno senza riuscire a trovare una soluzione al conflitto e la terra è già pronta a ricevere il nutrimento necessario dai cadaveri che verranno abbandonati sul campo di battaglia.
Vegeta: quello che un tempo era stato un paese ricco e florido, adesso sembra una distesa deserta e massacrata, quasi sterile. Un pianeta che per secoli ha visto la crescita di uno dei popoli più forti dell'intero universo, la stirpe dei leggendari guerrieri Saiyan.
Adesso però questa stessa razza rischia di essere decimata, se non sterminata, dai terribili scagnozzi al comando di Re Cold e di suo figlio Freezer, terribili mostri che giorno dopo giorno cercano di far crollare il regno di re Vegeta per impossessarsi del pianeta.
Questo adesso non è più un posto sicuro per tutti quelli che non hanno abbastaza forza per combattere, per loro la fine potrebbe giungere in qualsiasi momento; devono fuggire, devono mettersi al riparo.
Molti dei neonati sono stati messi in delle incubatrici speciali e sono stati spediti nello spazio, alla volta di paesi lontani dove potranno crescere senza doversi preoccupare delle minacce che avrebbero avuto restando su Vegeta; si, molti bambini sono stati messi in salvo, ma solo quelli che il regime riteneva adatti alla conquista di altri pianeti, una volta diventati adulti.
Gli altri? Venivano uccisi, prima che potessero scoprire l'orrore della guerra; venivano uccisi dai loro stessi simili, così, come credevano loro, sarebbero morti per mano di valorosi guerrieri e non a causa di un popolo ingrato e senza valori morali, come quello di Re Cold.
Kakaroth, il figlio di Bardack, era stato uno dei fortunati ad essere stato “catalogato” come uno di quei bambini che una volta cresciuti avrebbe potuto sottomettere un regno ed era stato scelto per essere spedito nello spazio: la sua destinazione? La Terra.
Il Saiyan era relativamente felice per il destino del bambino: era stato allontanato da lui, questo si, ma almeno aveva la certezza che sarebbe sopravvissuto alla strage.
Un destino diverso, invece, è stato riservato alla piccola Kela, la sorella gemella: èuna femmina e quindi non è stata graziata dal destino, sarebbe dovuta morire insieme a tutte le altre: ovviamente le bambine sono omesse dal potersi salvare, solo perchè ritenute troppo deboli.
Bardack e sua moglie, però, non vogliono che sia uccisa da mani sconosciute, anche se Saiyan, se proprio il Fato ha deciso che deve morire almeno lo farà con i suoi genitori.
Così, alle prime luci dell'alba, si sono alzati e si sono avviati verso quella distesa erbosa: Kela dorme beata e inconsapevole di tutto tra le braccia della madre, che la guarda e la culla con le lacrime che le rigano le guance: non vuole che la piccola muoia, ma tenerla nascosta è impossibile e non possono fare altrimenti.
Lei è una donna forte, sempre in prima linea anche durante i combattimenti, non si fa intimorire da niente e da nessuno, ma davanti a sua figlia il suo cuore non resiste e i suoi sentimenti vengono a galla.
Lui, invece, ha lo sguardo impassibile, anche se il suo cuore è distrutto in mille pezzi: sta male, forse anche peggio della consorte, ma deve essere forte e fare quello che sa essere la cosa migliore; non può permettere ai suoi sentimenti di farsi largo in lui e impedirgli di fare il suo “dovere”.
Una leggere brezza inizia a soffiare e i capelli dei due genitori iniziano a muoversi secondo quella che sembra essere una malinconica melodia suonata dal vento; sono arrivati ai piedi del fiume e il silenzio rimbomba nelle loro teste, più rumoroso del suono di mille spari in contemporanea.
Bardack e sua moglie si guardano, nei loro occhi si può leggere chiaramente un dolore indescrivibile a parole, ma non si dicono nulla, si stringono solo in un abbraccio pieno di rabbia repressa.
Perchè tutto questo sta succedendo a loro? Che cosa hanno fatto per meritarsi tanta sofferenza?
A queste domande sanno che non avranno mai una risposta.
“Dobbiamo proprio farlo?”
Una frase detta con una voce rotta dal pianto, una voce flebile che quasi si confonde col lieve rumore del vento.
“Lo sai.”
Un sospiro, la voce di un uomo temprato dall'esperienza, ma che sa benissimo che tutto quello non potrà mai più farlo dormire serenamente.
“Ma è talmente piccola, lei non ha colpe.”
Ancora una supplica, una supplica che una madre sta facendo per far si che sua figlia non abbia quella terribile fine. Preferirebbe essere lei in quel tragico destino, darebbe la sua stessa vita pur di non fare quello alla piccola Kela.
“Tu che cosa credi, eh? Sto male anche io, ma non abbiamo scelta.”
La voce che cerca di rimanere dura, ma che si rompe in un pianto silenzioso, che blocca tutto in gola.
Uno sguardo tra i due, poi il pianto della bambina, che nel frattempo si è svegliata.
Una vita innocente, una bambina che avrebbe tanto davanti a lei, tutta la vita, ma che per colpa di una guerra feroce non potrà crescere e vivere una vita serena.
Bardack si avvicina alla piccola e non può fare a meno di carezzarle delicatamente la testa, cercando di rassicurarla e di farla smettere di piangere.
“Quanto tempo abbiamo?”
Il rumore di un rombo fa capire che la guerra sta per ricominciare e che non hanno molto tempo per portare a termine il lavoro.
“Poco, hanno iniziato i primi combattimenti e io devo andare, i miei mi aspettano.”
“E mi lasci qua sola? Dovrei farlo io?”
“Sei una donna forte, ce la farai, sai quello che è giusto da fare.”
Lui si avvicina alle due e le stringe in un fortissimo abbraccio, sente le lacrime che gli bruciano il volto, ma non possono fare altrimenti.
Un bacio che si posa sulla testa della bambina e sulle labbra della moglie, poi se ne vola via, coprendosi il volto pieno di lacrime: deve soffocare il dolore adesso, non può farsi vedere così dal resto dei soldati.
Sa che è sembrato quasi insensibile agli occhi della moglie e sa che le ha lasciato tra le mani il compito più arduo della sua vita, ma sa anche che quella è la miglior cosa da fare e che lei avrà la forza necessaria.
La donna, così, resta sola con la piccola tra le braccia e il cuore frantumato in mille pezzi. La guarda e la culla lentamente, vuole farla addormentare, in modo che non si accorga che la morte sta per venire a farle visita.
In silenzio si avvicina alla riva del fiume e si inginocchia davanti alle acque limpide e stringe la piccola tra le braccia, avvolgendola in una morbida coperta.
Nota che Kela si sta riaddormentando e non può fare altro che baciarle il visino, mentre le lacrime le appannano la vista.
Sa che non c'è tempo da perdere, la battaglia si sta avvicinando sempre di più.
La stringe a sé, più forte che può, per l'ultima volta e dopo averle dato un dolce bacio sulla fronte inizia a sussurrare queste parole, mentre la immerge nelle acque del fiume.
“Adesso andrai in un posto migliore, non devi temere piccola, non devi avere paura. Non vedrai mai le cose terribili che accadono qua, non dovrai mai soffrire per la perdita di persone care. Adrà tutto bene Kela, questo non è il posto per te, sei destinata ad una vita migliore di questa. Scusaci per averti messa al mondo in un momento tanto tragico, adesso ti sto ridando l'occasione di rinascere in un mondo pieno di pace. Ovunque andrai, però, non ti dimenticare di noi e noi non ci dimenticheremo mai di te e neppure di tuo fratello. Sei forte piccola, non avere paura.”
La voce che diventa sempre più lontana e la morte che sorride alla piccola Kela, abbracciandola forte e portandola con sé verso la pace eterna.

 

 

 

 

Note dell'autrice:

Salve a tutti ragazzi!
Premetto che mi sento stupida, perchè scrivendola mi è venuto un groppo in gola; quindi spero vivamente che vi piaccia.
L'idea non so neanche come mi sia venuta, ma chi mi segue sa che non sono propriamente l'allegria fatta persona, quindi.
Spero che vi piaccia e che mi lasciate qualche recensione.
Un bacio.
Giulia Pierucci

   
 
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