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Autore: _The Little Dreamer_    07/03/2016    2 recensioni
"Perché la società è convenzionale, è scontata, è bianco e nero e nasconde sempre i colori stupendi che la vita può riservarti. Sì, probabilmente si tratta del motivo principale a tutte le tue sofferenze; perché la gente è cattiva, è tagliente e pronta ad accoltellarti con la lama affilata delle parole e dei gesti."
***
“Grazie” Blaine glielo sussurrò sulle labbra, mentre lo accarezzava lentamente.
“Per così poco?” Rispose l’altro, guardandolo con il suo sorriso da ebete ma tanto sincero e vero.
“Non è mai poco.” Gli rivelò Blaine con tono dolce, spostandogli un ciuffo da uno degli occhi azzurro cristallino.
“Non è mai abbastanza.” Rise Kurt, facendo scontrare le loro guance in un bacio tutto nuovo.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Storia partecipante alla challenge “Caretaking/Prendersi cura di…” di Rebecca04 sul forum di EFP)


 


A te, Fanny.
A te, che ci sei stata in questi mesi difficili da superare senza nessuno accanto.
A te, che mi hai strappato sempre e comunque un sorriso.
A te, che sei diventata importante in così poco tempo.
Auguri a una delle persone più speciali al mondo.
Questa è per i tuoi 21 anni, tesoro.
 
“D-Don’t you want anything from me?”
“Actually, yes I want.”
“What’s it?”
“I want you to be happy.”

Cit. someone who’s not me.
 
When I’m with you
I’m standing with an army
“Army” by Ellie Goulding.
 
 

 
It’s never enough.
 

La testa era sotto il cuscino e la coperta lo avvolgeva completamente, così da starsene al caldo.
Blaine, dopo aver aperto gli occhi, allungò un braccio fuori dal letto per afferrare il suo cellulare con le cuffiette ancora collegate dalla sera prima; un brivido percorse tutto il suo corpo e si affrettò a rintanarsi di nuovo sotto quelle lenzuola profumate di lavanda e fragola insieme, infine l’odore della vaniglia delicata che emanava il collo di Kurt e la sua schiena liscia e morbida.
“I’m a pain, I’m a child, I’m afraid. But yet you understand. Yeah, like no one can”
Le parole della canzone gli rimbombavano dritte alle orecchie e in quel momento qualcosa sotto di lui si stava muovendo, ma rimase comunque immobile, canticchiando qualche nota qua e là.
“Oggi hai deciso di non alzarti?” sussurrò Kurt, che si permise di togliergli una cuffietta solo per baciare il lobo del suo orecchio e appena una guancia. “Questa volta l’ho preparata io la colazione. In cucina c’è già tutto pronto” aggiunse, sorridendo teneramente e anche con una punta di fierezza, perché di solito era sempre l’altro a occuparsene. Blaine lo guardò con aria triste ma comunque dolce: quell’uomo era il raggio di sole che spuntava ogni mattina e brillava costantemente nella sua vita.
“Ma in realtà non ho tanta fame” ammise, affondando il viso contro il materasso.
Kurt lo fissò stranito, alzando un sopracciglio e dicendo tanti piccoli “Cos-cosa?”
In un primo momento lo accarezzò per tutte le spalle e poi, senza perdere un secondo in più, lo afferrò per i fianchi e lo girò verso di lui. Guardandolo dritto negli occhi, non riuscì a trattare il sorriso che si formò sulle sue labbra.
E ancora, gli portò le mani su entrambe le guance e semplicemente gli baciò tutto il viso, partendo da un ciuffo di capelli che gli ricadeva in fronte, poi le sopracciglia e le tempie e la punta del naso, chiudendo tutto con uno più intenso e prolungato sulle labbra, dove non c’era alcun tipo di urgenza ma solo amore e voglia di sentirsi più vicini, ancora più di come dimostravano le fedi che portavano al dito. Quando si staccarono, Blaine sembrava che stesse meglio, ma Kurt non riusciva a vedere il suo bellissimo sorriso, quello che gli faceva battere il cuore come un quindicenne.
“Che succede, perché quell’aria così triste?” chiese anche lui un po’ giù di morale, come se avesse assorbito lo stato d’animo di suo marito.
Blaine fece una smorfia di dolore, poi si nascose nell’incavo del collo dell’altro.
“Non lo so, è che pensavo... sai, tante cose” mormorò confidenzialmente e una parte di sé voleva come scomparire; succede spesso quando qualcosa ti angoscia, tanto da diventare più grande di te, che sei così piccolo e indifeso anche se dalla società sei considerato un uomo a tutti gli effetti. Perché la società è convenzionale, è scontata, è bianco e nero e nasconde sempre i colori stupendi che la vita può riservarti.
Sì, probabilmente si tratta del motivo principale a tutte le tue sofferenze; perché la gente è cattiva, è tagliente e pronta ad accoltellarti con la lama affilata delle parole e dei gesti.
“Ancora oggi anche se tutto è perfetto, tu sei perfetto, ma mi manca qualcuno” riprese a parlare dopo un momento di silenzio. “Sai, forse se papà fosse qui... ” ma non riuscì a finire la frase, perché venne colpito da un singhiozzo. Kurt lasciò tanti bacetti tra i capelli, poi tornò a immergersi nelle sue iridi di quel caldo colore.
“So come ti senti, perché è ciò che mi succede quando penso alla mamma e a cosa mi direbbe se fosse qui” iniziò, aprendo il suo cuore alla persona che amava più al mondo.
“E penso dovresti sfogarti qui con me, anche se non sono un buon consolatore, ma posso usare tutta la mia attenzione e il mio amore per ascoltarti” gli spiegò, sorridendogli solo un poco, per poi abbracciare l'altro senza un minimo di avviso. Solo un gesto dettato dai sentimenti che lo attraversavano in quel momento.
E Blaine ricambiò quel gesto, perché sì, sentiva di essere tra le uniche braccia in grado di consolarlo e di esserci sempre e comunque, anche se lui era ancora un bimbo impaurito da qualsiasi cosa.
“Probabilmente dovrei dimenticare, ma non ci riesco”, un lungo sospiro e poi continuò: “per lui ero solo il figlio malato da curare con una stupida lavata alla macchina. Come se si potessero cancellare le emozioni e il resto. Neanche una chiamata per un semplice auguri o tutto bene? Lo odio e odio me” finì, buttando via tutti quei pensieri che lo affollavano fino a poco prima.
Kurt fece un’occhiataccia, sbattendo le ciglia più volte.
“Ehi, ehi. No, non lo pensare più. Okay?” disse dapprima, poi continuò più calmo. “È vero, la figura di un genitore si può dire fondamentale, ma tutto cambia se questo non ti accetta per come sei e soprattutto non vuole la tua felicità. E ciò vale per chiunque. Tesoro, tu sei una bella persona e nessuno merita di toglierti quel sorriso che tanto amo” gli rispose sinceramente, unendo i loro nasi e facendoli scontrare. Giocherellarono con quel contatto per alcuni minuti, poi entrambi risero e Kurt catturò tra le sue labbra, quello inferiore di Blaine: come sempre era un bacio diverso dagli altri e voleva trasmettere tutta la tranquillità e la sicurezza che entrambi provavano adesso e infine un “sorridi, perché tu stai con me e non ti faccio andare da nessun’altra parte.”
E poi Blaine lo abbracciò d’istinto con gli occhi che brillavano di quella luce riservata solo a Kurt, piena di felicità e qualsiasi emozione positiva – in quel momento proprio non riusciva a dare un nome a ognuna di loro.
“Grazie” Blaine glielo sussurrò sulle labbra, mentre lo accarezzava lentamente.
“Per così poco?” rispose l’altro, guardandolo con il suo sorriso da ebete ma tanto sincero e vero.
“Non è mai poco” gli rivelò Blaine con tono dolce, spostandogli un ciuffo da uno degli occhi azzurro cristallino.
“Non è mai abbastanza” rise Kurt, facendo scontrare le loro guance in un bacio tutto nuovo.


 
 
 
You’re thirsty, I’ll be rain,
You get hurt, I’ll take your pain.
I know you don’t believe it,
But I said it and I still mean it,
When you heard what I told you,
When you get worried I’ll be your soldier.
“Soldier” by Garvin Degraw.

 
Quattro chiacchiere con l'autrice.
Ehi!
Dopo circa tre mesi dalla mia ultima ff, torno di nuovo qui con una piccolissima One shot. Davvero, non è niente, ma ha un grosso valore affettivo per me. Insomma, l'ho scritta dopo aver sentito questa bellissima canzone e spero che piaccia a tutti voi e a quella personcina a cui tengo davvero tanto.
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate, perché sono tipo nervosa. Ultima cosa: probabilmente non è molto chiaro, ma la storia può collocarsi, in generale, in un futuro successivo al loro matrimonio. Non ho trovato utile al fine della trama specificare troppo il tempo , perché potrebbe avvenire in qualsiasi momento della loro vita una conversazione così. Inoltre, secondo me, Kurt non cambierebbe modo di approcciarsi a Blaine, poiché loro hanno sempre fatto questo nel rapporto che li lega: si aiutano a vicenda.
Ci vediamo a... presto ♥


 
  
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