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Autore: Napee    08/03/2016    8 recensioni
Un cane che adotta un gatto?!
Quando mai si è sentita?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Perché no? Daiii!!"
L'ennesima supplica cantilenante, l'ultima di quelle due ore ininterrotte in cui Rin lo stava pregando di adottare quella strana cosa pelosa che stava convulsamente stringendo al petto.
"Ho detto di no. Non voglio ripetermi." Rispose atono come sempre, ma con un filo di esasperazione nella voce.
Era un cane, dannazione!
Un grande e potente demone cane, vissuto per milioni di anni ,sopravvissuto anche alla presa di potere da parte degli umani.
Era rispettato e temuto da quelli come lui.. Che razza di figura avrebbe fatto se si fosse sparsa la voce?
Un cane che adotta un gatto?!
Quando mai si è sentita?
Sarebbe diventato lo zimbello dei demoni, già se lo immaginava.
"Ma perchè! Continui solo a dire di no senza spiegarmi un motivo!" Ribatté lei stizzita.
Aveva trovato quel batuffolo tremante di pelo bianco per strada , mentre cercava riparo dal temporale sotto un'auto parcheggiata.
Subito si era fermata e si era avvicinata pian pianino, cercando di farsela amica con qualche pezzettino del suo pranzo non ancora consumato.
Inaspettatamente quella piccola micia aveva subito iniziato a mangiare senza timore, ringraziandola con un concerto di fusa e strusciando la testolina fradicia alla sua mano.
Prenderla in braccio e portarla a casa era stato automatico, un gesto semplice e naturale che aveva ,con molta probabilità, salvato la vita di quella cucciolotta.
Ed ora suo marito non l' accettava! Col cavolo! Se lo sarebbe fatto andare bene!
Ormai si era affezionata, si sentiva bene e felice per quel gesto così semplice eppure così importante per lei!
"Ti serve un motivo? Ebbene non mi piacciono i gatti." Aveva risposto il demone massaggiandosi la tempia come a voler acquietare un mal di testa che sembrava imminente.
"Te lo farai piacere perchè lei non se ne va da qui! Chiaro?" Sbraitò decisa ed irremovibile, come solo poche volte aveva fatto nella loro relazione e Sesshoumaru sapeva fin troppo bene che quando Rin assumeva quel tono, avrebbe dovuto abbassare la testa e farsi andar bene quel cambiamento.

***

Era sul divano intento a leggere un libro, quando quel "coso" aveva pensato bene di sedersi accanto a lui.
La guardò gelido, con il suo solito sguardo che faceva rabbrividire ed arretrare anche il più temerario dei guerrieri.
Ma la gatta non si mosse, anzi, si girò a guardarlo e si sdraiò mettendosi più comoda.
Lo stava sfidando.
Quel dannato gatto stava sfidando la sua autorità nel suo territorio, ovvero casa sua!
Iniziò a ringhiare piano, ma abbastanza forte da farsi sentire dal "coso".
Ma quel "coso" in tutta risposta lo guardò con i suoi occhioni celesti ed iniziò a strusciare la testolina sulla sua gamba facendo le fusa.
Non sarebbe stato un minuto di più su quel divano a farsi prendere in giro!
Si alzò stizzito ed oltraggiato, consapevole di aver appena perso la sua prima battaglia.. Ma la guerra era ancora lunga e presto uno dei due avrebbe ceduto!

***

"Sesshoumaru, potresti cambiare la sabbietta a Kida?"

Il messaggio in segreteria più oltraggioso di sempre!
Come poteva chiedergli questo?!
Come poteva farlo abbassare così tanto? Era lui il padrone di casa, il capo del branco, e mai si sarebbe abbassato a pulire il gabinetto della sua rivale!
Mai!

Din!

Il suono di un sms lo ridestò dai suoi pensieri.
Era da parte di sua moglie Rin... Che altro voleva? Doveva pure nutrirla?! Così avrebbe certamente salutato la sua dignità!
Sapeva che "quel coso" avrebbe portato solo problemi.
"Hai sentito il messaggio in segreteria?
Scusami, non te lo avrei mai chiesto, ma stamattina ero in ritardo e non ne ho proprio avuto il tempo!
Ti prometto che saprò farmi perdonare............"
Quei puntini di sospensione sapeva perfettamente cosa stavano a significare.
Lo stava praticamente ricattando, sua moglie si era praticamente schierata dalla parte di "quel coso".
No, assolutamente no!
Non si sarebbe mai abbassato a tanto, neppure per tutto il sesso che Rin sembrava promettergli.
Eppure, da una parte lo aspettava una bella serata, mentre dall'altra solo urla ed un litigio che sicuramente lo avrebbe visto perdente.
Com'era possibile che la sua Rin fosse in grado di manipolarlo così facilmente?
Solo lei, in tutto l'universo, era capace di fargli fare cose che altrimenti mai avrebbe fatto.
Primo fra tutti, sposare un'umana.
Tanti bei discorsi sulla purezza del sangue demoniaco, e poi?
Poi, l'aveva conosciuta e tanti saluti a tutte le sue convinzioni.
Sbuffando scocciato indossò la mascherina per schermarsi il naso fino, i guanti in lattice e si diresse verso il bagno per fare come gli era stato ordinato.

***

"Sono ormai passati quattro mesi e non è cambiato nulla.. Continua ad odiarla come il primo giorno." Confessò Rin a sua cognata Kagome.
"Ci vuole del tempo, anche per InuYasha è stato difficile accettare Buyo, ma guardali ora! Sono inseparabili!"
"Si, ma InuYasha non ha mai fatto tutte quelle storie.. Oh Kagome! L'ho beccato pure a ringhiarle!"
"Addirittura?! Bhe.. Dopotutto è un cane.." Ironizzò Kagome cercando di far ridere un po' la sua amica, ma non c'era verso.
Sesshoumaru era troppo scontroso e non sembrava aver per nulla accettato la presenza della piccola micetta in casa, anzi non perdeva occasione per ricordarle che non la voleva.
"Se la situazione non migliora, credo che dovrò darla via.." Confessò tristemente con gli occhi lucidi.
Adorava quella gattina, era di una bontà incredibile e gli dispiaceva che Sesshoumaru non fosse in grado di vederlo.
"Non dire così!" Cercò di consolarla Kagome, stringendole una mano fra le sue.
"Vedrai che presto o tardi le cose si aggiusteranno!"
"Ho paura di no.. Stavolta ho fatto il passo più lungo della gamba, ho preteso troppo, mi sono imposta quando non dovevo.."

***

Tornando a casa dall'ufficio, Rin passò alla cartoleria per far stampare dei volantini con sopra raffigurata una foto della piccola Kida e due parole strazianti: regalo gatto.
Mise i fogli in borsa e camminò spedita fino a casa cercando di mantenere la calma e non scoppiare in lacrime.
Ormai voleva bene a quella cucciola e solo l'idea di separarsene la faceva stare male.
Sospirò cercando di assumere la sua solita aria allegra, girò le chiavi ed entrò in casa, ma quello che vide la lasciò senza parole.
Sesshoumaru stava guardando la televisione mentre accarezzava la gatta.
Aprì e chiuse gli occhi più volte.
Stava certamente sognando, non era possibile!
"InuYasha è passato a portarti dei fascicoli".
La voce del maritò le arrivò calma.. Troppo calma.
Quella situazione non poteva esser vera!
"Sesshoumaru?" Tentò chiamandolo, forse quell'illusione sarebbe sparita.
Il demone si voltò a guardarla con un sopracciglio alzato a mo' di muta richiesta.
"Che stai facendo?" Chiese lei titubante.
Ancora non riusciva a credere ai suoi occhi.
"Guardo la tv." Rispose lui con ovvietà non capendo dove volesse arrivare la moglie.
"E.. La gatta?!" Chiese balbettando timorosa di spezzare quell'immagine che ormai agognava da quattro mesi.
"È qui." Rispose ancora con ovvietà.
"Si.. Cioè lo vedo che è qui.. Ma voglio dire.." Iniziò a balbettare non sapendo neppure lei cosa volesse chiedere davvero.
Cos'è successo?
Come mai ora andate d'accordo?
"Come.. Voglio dire.. Emm.."
Aveva quasi paura che chiedendo spiegazioni, Sesshoumaru si sarebbe accorto di quel che stava facendo e l'avrebbe allontanata di colpo.
"Come mai andiamo tanto d'accordo?" Suggerì lui la domanda, stanco di quel balbettio senza senso.
Rin annuì vigorosamente sedendosi anche lei sul divano.
"Ho scoperto che ci lega un'odio comune." Rispose enigmatico il demone continuando a guardare la tv e coccolando la gatta sulle sue gambe.
Rin era allibita, sconcertata, ma tremendamente felice.
Si alzò e prese i volantini dalla borsa, pronta per buttarli via, quando il suo telefono vibrò.
Lo prese e lesse il messaggio di Kagome.
"Devi parlare con la tua gatta!"
Che strano messaggio..
Vi era pure un'allegato, una foto.
La aprì e scoppiò a ridere all'improvviso.
Nella foto vi era il povero InuYasha coperto di sgraffi grondanti sangue sul viso.
Adesso aveva capito cosa avevano in comune la gattina e suo marito.. Povero InuYasha, era stato la sua salvezza ma a discapito dei suoi connotati!

  
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