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Autore: winterlover97    08/03/2016    6 recensioni
college time!
dalla storia
Matthew Murdock era esausto: non era nemmeno entrato da due ore nel dormitori della Columbia University, che già si sentiva stanco e provato dall’enorme mole di sensazioni che percepiva. Poteva sentire chiaramente l’odore di patatine proveniente da due piani sopra di lui, così come poteva sentire l’odore di fumo passivo, nonostante le porte fossero a chiusura automatica e fossero dieci metri alle sue spalle.
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Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Foggy Nelson, Matt Murdock
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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NUOVI INIZI: DI PRIMI INCONTRI E DI MATRICOLE DI LEGGE
 
Matthew Murdock era esausto: non era nemmeno entrato da due ore nel dormitori della Columbia University, che già si sentiva stanco e provato dall’enorme mole di sensazioni che percepiva. Poteva sentire chiaramente l’odore di patatine proveniente da due piani sopra di lui, così come poteva sentire l’odore di fumo passivo, nonostante le porte fossero a chiusura automatica e fossero dieci metri alle sue spalle. Poteva sentire altresì il suono ritmico della chitarra, che, per quanto fosse piacevole a volte, in quel momento, esausto com’era dal viaggio in bus, e dalla pessima qualità del suono e della melodia, nemmeno fosse alle prime armi o negato, lo infastidiva parecchio. Tutto intorno a lui, matricola dell’Università della facoltà di Legge, era terribilmente caotico e dava alla testa in modo assolutamente fastidioso. Di certo essere una persona cieca, nuova dell’ambiente, con i sensi ultra-sviluppati, non doveva apparire semplice. Chiuse la copia malridotta dell’Inferno di Dante scritta in braille mettendo un segnalibro metallico e la ripose nella tracolla nuova, poi, dopo essersi passato una mano tra i capelli, ed aver sistemato gli occhiali dalle lenti rosse, le uniche che gli alleviassero la visione del mondo come in fiamme, si alzò, lasciando aprire la giacca blu scura. Strinse maggiormente la stecca bianca in mano, quasi ad avere una maggior stabilità e sicurezza, poi, issatosi la tracolla in spalla e presa la valigia per un manico, cominciandola a trascinare, si avviò per i corridoi alla ricerca della camera.
Non fu difficile trovare la camera, anzi fu relativamente semplice, una volta compreso l’ordine in cui andavano i numeri delle camere. Fece per prendere le chiavi dalla tasca, pronto ad aprire e inserirle nella serratura, se non ché la porta si apri, lasciando intravedere un ragazzo della sua stessa età sullo stipite della porta.
 
Franklin Nelson era felice: finalmente era entrato alla Columbia e non sarebbe diventato come la sua famiglia un macellaio, non che gli facesse schifo il lavoro dei suoi genitori, solo sapeva, in cuor suo, che fosse la scelta migliore da fare, se voleva avere un lavoro gratificante e non squallido. Se fosse riuscito nel suo obbiettivo, cosa in cui credeva fermamente e che voleva più di ogni cosa, sarebbe stato il primo Nelson a finire il liceo, andare al college e prendersi una laurea. Si guardò intorno, poi la valigia riposta malamente sul letto, infine la stanza: non era eccessivamente grande, ci stava il letto comodamente più la scrivania, che sarebbe poi diventata più simile a un letto che ad un appoggio negli anni successivi, e un armadio. Si buttò sul letto: era esausto. Il viaggio da casa al dormitorio era letteralmente stato estenuante.  
 La signora addetta a fornire le stanze gli aveva detto che avrebbe dovuto stare con un ragazzo cieco di New York, in particolare di Hell’s Kitchen. Non aveva molta famigliarità con New York, tanto meno conosceva il quartiere, il cui nome gli faceva venire in mente la trasmissione culinaria con Ramsey. Controllò l’orologio, poi, vista l’ora, decise di andare a vedere se il suo futuro compagno di stanza, corso e, perché no, bevute, stesse per arrivare. Inutile dire che rimase sorpreso nel vedere un ragazzo della sua stessa età, con gli occhiali da sole, i bagagli e la stecca bianca in piedi fuori dalla porta, pronto ad aprire con le chiavi.
“Matthew Murdock vero?”
“Franklin Nelson presumo allora…”
“Chiamami Foggy, non voglio essere chiamato come uno dei presidenti degli Stati Uniti, troppo solenne per me” rispose ridendo
“Allora chiamami Matt e non se parlerà più”
Foggy alzò le mai al cielo, poi aiutò Matt a portare i bagagli dentro. Il castano, tentò di fermarlo, ma inutilmente: era tremendamente frustrante essere trattato come un handicappato e avere un trattamento diverso dagli altri. Sapeva cavarsela egregiamente, a parte cucinare che ci doveva lavorare su (però era già qualcosa non bruciare pancake e bacon ogni mattino)e odiava farsi additare come un debole.  
Quando entrò nel piccolo appartamento, l’odore di chiuso, che fino a quel momento aveva pervaso il corridoio, era sparito, una finestra doveva essere aperta, a giudicare da quanta aria poteva sentire.  
Sentiva il battito cardiaco di Foggy martellare in modo lieve, insieme al ticchettare dell’orologio dell’amico. Posò la stecca sul muro più vicino, poi, cercando di orientarsi, arrivò in camera. Di certo ci deve essere molta luce, e anche se non portava vederla, poteva sentire chiaramente il sole battere sulle sue sneackers e scaldarle in modo impercettibile.
“Vedo che sei già riuscito a trovare la camera… se hai bisogno, in qualsiasi caso, chiedi, mi raccomando”
“Non hai mai avuto a che fare con un ragazzo cieco vero?”
“No, decisamente no, sei il primo che incontro.”
“Beh, puoi stare più che tranquillo, a parte nel cucinare, che ho qualche problema, per il resto sono praticamente quasi autonomo, devo solo ambientarmi. Sai dirmi che ore sono per caso?”
“Vediamo… sono le sette ed è ora di uscire da qui per festeggiare e conoscere gente, in particolare ragazze, siamo al college dopotutto!”
Matt sbuffò bonario, poi alzò le mani al cielo e disse ridendo: “Beh, allora che aspettiamo?”
Di certo quello che Matt sapeva era che da lì, da quel preciso istante, tutto sarebbe cambiato, in meglio di certo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Conteggio parole: 865
 Angolo autrice:
ciao!
Premetto di essere nuova nel fandom, spero vi piaccia, così come spero di non aver creato incongruenze con la serie, dato che sono molto indietro, con i personaggi e con la storia in sé.
Detto questo, a presto sentirci nelle recensioni!
   
 
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