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Autore: pikychan    09/03/2016    3 recensioni
Ciao a tutti ^^
Inizio subito col dire che l'episodio 21 di pokèmon XY&Z ha scatenato un certo rumor secondo il cui la ragazza che possiede il Buneary potrebbe essere Lucinda.
Ora, io per prima non ci credo molto, ma ci spero inevitabilmente perchè io adoro Lucinda!
E dato che stamattina ho scuperto il titolo dell'episodio (quello che ho messo come titolo) ho raccimolato un po' di ispirazione per scrivere un'one-short ^^
Sono partita immaginando che i nostri eroi arrivano in un villaggio e lì trovano una sorpresa...
Buona lettora!
{Pearlshipping}
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Lucinda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
- Questa storia fa parte della serie 'Pokémon: Le mie fanficition sulla pearlshipping'
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I nostri soliti amici erano in viaggio verso la città dove Ash avrebbe conquistato la settima medaglia, quando scorsero un piccolo villaggio proprio davanti a loro e si fermarono meravigliati.

«Guardate!» indicò Clem entusiasta.

«Non mi aspettavo di trovare un villaggio.» commentò Lem. «Sulla mappa non compare.» disse poi guardandola.

«Ci andiamo!? Ti prego fratellone, voglio vedere com’è!» implorò la bambina tirandolo.

«Ma non stavamo andando alla palestra?» chiese lui confuso.

«Sì!» rispose subito lei. «Però la palestra non scappa mica!».

Il ragazzo tirò un sospiro esasperato poi si voltò verso gli altri due.

«Voi che dite?».

«Per me non c’è problema.» chiarì subito Ash anche se in cuor suo preferiva raggiungere la palestra al più presto.

«Accontentiamola.» approvò Serana con un sorriso.

«E va bene Clem, possiamo andare ma...».

La piccola non lo fece neanche finire. «Evvai!» esclamò cominciando a correre entusiasta.

«Aspettaci Clem!» cercò di richiamarla.

«Forza Lem, corri!» disse l’amico correndo seguito dall’amica.

Il ragazzo biondo tirò un altro sospiro esasperato prima di iniziare a correre a sua volta. Odiava proprio correre.

 

Una sposa per Lem!? Il panico di Clem!!

 

Gli amici erano finalmente arrivati al villaggio. Il posto aveva tutta l’aria di essere antico, non aveva molte attrazioni, ma la piccola Clem era entusiasta.

«Che bel posto!» emise piroettando.

Lem arrivò poco dopo non reggendosi più per il fiatone.

«Fratellone, sei proprio lento!» commentò severa.

«Ash?» disse una donna uscendo dalla porta di un negozio. «Questa sì che è una sorpresa.».

«Olga?» disse confuso mentre gli amici il guardavano perplessi a loro volta.

 

Olga li fece accomodare dentro al negozio e gli preparò del the.

«Mi hai stupito molto rivederti, non sapevo fossi a Kalos.» prese parola dalla cucina distante di solo un metro dai divani dove i ragazzi erano seduti.

«Sono venuto in questa regione a sfidare la lega.» spiegò Ash.

«Lo immaginavo.».

«Gestisce un negozio di fiori, quindi signora?» domandò la ragazza del gruppo guardando i vasi di fiori in esposizione.

«Esatto, proprio così.» sorrise la signora.

«Fratellone, ricordati che non puoi avvicinarti troppo, perchè sei allergico al polline.» sussurrò la biondina all’orecchio del fratello.

«Sta tranquilla Clem, lo so.» disse Lem altrettanto piano.

«Mamma …!» esclamò qualcuno entrando, tutti si voltarono verso di lei che spiazzata si fermò.

Le guance dell’inventore si erano imporporite e la sorellina notandolo aveva fatto una smorfia.

«C-cosa succese?» si riprese sorridendo imbarazzata. «Mamma, hai per caso dato un party senza avvertirmi?» scherzò per sdrammatizzare.

«Ciao Lucinda!» salutò normalmente Ash.

«Ash? Che cosa ci fai qui!?» esclamò positivamente sorpresa.

 

«Quindi voi due avete viaggiato insieme?» richiede Serena dopo spiegazioni varie.

«Sì, Lucinda all’inizio del suo viaggio non era molto responsabile.» scherzò il ragazzo.

«Cosa? Ma se ti ho praticamente salvato!» se la prese lei.

«Lem, dì qualcosa anche tu!» lo rimproverò Clem.

«M-mi chiamo Lem!» esclamò lui agitato e rosso in volto.

La bimba fece una faccia stranita.

«Piacere di conoscerti Lem.» sorrise la ragazza.

«Lucinda, che fiori sono quelli? Non ne ho mai visti di così.» indicò Serena i fiori che Lucinda aveva portato in negozio e teneva in mano.

«Sono fiori di Gracidea, crescono solo a Sinnoh.» spiegò prontamente.

«Si sta facendo tardi, perchè non restate qui per stanotte?» domandò la mamma di Lucinda.

«Davvero possiamo?» domandò a sua volta l’allenatore sorpreso.

«Certo che potete!» rispose subito Lucinda. «Serana, poi mi devi raccontare…!» riprese guardando e prendendo le mani della nuova amica. «Come si sta comportando Ash.» concluse guardandolo divertita.

«Ehi! Cosa stai insinuando!?» ribatté lui offeso.

Lem dal canto suo era solo rosso come un peperone e non riusciva proprio a dire niente.

«Fratellone, ti senti bene?!» chiese preoccupata la sorellina.

«Tutto bene?» si voltò stupita Lucinda sentendo.

«S-sì… ho solo bisogno di prendere una boccata d’aria...» tranquillizzò il ragazzo alzandosi un po’ tremante.

«Voi che ti accompagni?» si preoccupò di chiedere Clem.

«Non serve...» disse incamminandosi verso la porta.

Lucinda lo guardò andar via confusa e un po’ triste per la situazione.

«Non preoccuparti, probabilmente sono i fiori.» rise la piccola.

«I fiori?» sgranò gli occhi l’altra.

«Sì, mio fratello è tanto tanto allergico al polline.» spiegò aprendo le braccia.

«Oh no, mi dispiace, non lo sapevo.» disse abbassando un po’ la testa. «Sarà meglio che gli parli.» decise subito dopo alzandosi.

 

Intanto Lem si era seduto sul bordo della fontana lontano dai fiori e dal negozio.

«Ciao Lem!» lo salutò la ragazza sedendogli di fianco.

Il ragazzo quasi si ribaltò dallo spavento, ma fortunatamente riuscì a rimanere in equilibrio.

«Mi dispiace per i fiori.» cominciò a testa bassa.

L’inventore la guardò confusa.

«Tua sorella me lo ha detto, sei allergico al polline, vero?».

«Non preoccuparti, non lo potevi sapere.» sorrise imbarazzato.

«Ti piace viaggiare con Ash e tutti gli altri?» cambiò discorso poi guardando il cielo.

«Certo.» disse voltando lo sguardo in avanti. «E’ davvero divertente, poi Ash è eccezionale.».

«Lo dico sempre anch’io, l’anno in qui ho viaggiato con Ash e Brock è stato il migliore della mia vita.» continuò. «Da loro ho imparato tanto...».

Il ragazzo la guardò non sapendo cosa altro dire, sembrava davvero felice quando ricordava il passato.

«Ora ti va di rientrare?» chiese poi lei all’improvviso.

«Eh?!» emise agitato e un po’ rosso. «Se vuoi vai tu, io resto ancora un po’ qui!».

«D’accordo, come vuoi...» concluse lei un po’ offesa andando via.

Lem tirò un sospiro indeciso tra l’essere stanco o liberatorio.

Chespin saltò fuori dalla sua pokèball senza preavviso.

«Chespin, perchè sei venuto fuori così all’improvviso?» chiese confuso.

Il pokèmon fece il suo verso e dopo qualche secondo balzò nella scena un Buneary.

«E’ un Buneary!» si meravigliò, mentre Chespin sembrava intenzionato a fare amicizia.

«Vedo che hai conosciuto Buneary.» arrivò qualcuno con le braccia sui fianchi.

«Questo Buneary è tuo?» le domandò sorpreso di rivederla dopo così poco tempo.

«Proprio così.» disse facendo cenno con la testa orgogliosamente. «Ora è meglio che rientri.» continua riprendendo il pokèmon in braccio. «La mamma ha detto che ha preparato la cena.».

Il ragazzo biondo guardò il cielo ormai diventato scuro e poi tornò a guardare Lucinda. «Dammi solo un momento.».

«Ok.» disse rapidamente rientrando.

 

«Stupendo il tuo Buneary!» esclamò Clem quando ormai erano seduti a tavola.

«Grazie.» le disse solo la padroncina.

Buneary stava mangiando con gli altri da una ciotola di cibo per pokèmon.

«Lo cucini ancora con la ricetta di Brock?» le chiese quasi retorico Ash.

«Certamente, i pokèmon lo apprezzano molto.» risponse orgogliosamente.

«Lucinda, quando hai catturato Buneary?» chiese curiosa la bambina.

«Più o meno nello stesso periodo in cui ho conosciuto Ash.».

«Dillo che ti ho aiutato io a catturarlo...» le ricordò con aria sbruffona.

«Già, ero alle prime armi e Ash mi ha dato una gran mano.».

«Wow, allora voi siete una grande squadra!» esclamò Clem entusiasta.

«Una grande squadra?!» emise senza accorgersene l’inventore.

«Sì, davvero una gran e bella squadra!» precisò la biondina.

Serena ci rimase davvero male, ma cercò di non darlo a vedere forzando un sorriso. «Dai Clem, ora non esagerare...».

«No, è vero, io e Lucinda siamo la squadra migliore sulla piazza.» ammette il ragazzo normalmente.

Lem e Serena restano pietrificati da quelle parole.

«Ah! Visto che anche Ash lo ammette!» infierisce la bimba bionda. «E tu Lucinda? Cosa dici?!».

«Beh, forse non la migliore, ma lavoriamo bene insieme.» sorrise.

I due rimasero definitivamente pietrificati.

«Tutto bene?» domandò a quel punto la ragazza preoccupata.

«S-sì!» disse Serena facendo finta di niente e tagliando la bistecca.

«Perfettamente…!» le fece eco Lem.

I due continuarono a guardarli stupiti mentre Clem aveva un ampio sorriso stampato sulla faccia.

 

Dopo la cena si erano ritirati nelle stanze.

«Allora Lucinda? Cosa ne pensi di Lem?» domandò castana seduta su letto con un cuscino tra le braccia.

«E’ simpatico.» rispose l’altra dal suo letto. «Però ho paura se la sia presa per via del polline.» aggiunse poi guardando basso.

«Ma no, ti ha già perdonato!» rassicura. «Secondo me invece gli piaci, è solo molto timido».

«Dici?» emise sorpresa.

«Altro che, è palese!».

Clem si fermò ad ascoltare dietro la colonna e cominciò a fumare di rabbia. Poi però pensando seriamente alla situazione diventò perfino triste, iniziando ad immaginare quando il fratellone l’avrebbe ignorata se si fosse fidanzato con Lucinda. Quando arrivò a pensare al matrimonio poi scosse la testa e con aria decisa se ne andò via a passi pesanti.

Le due ragazze erano silenziose da un paio di minuti. Lucinda continuava a guardare basso.

«Lucinda?» richiamò ansiosa di ricevere una reazione.   

«Vedi, il fatto è che...» cominciò a dire rialzando lo sguardo.

Serena la guardò confusa, quella reazione proprio non l’aveva prevista.

 

Qualcuno bussò energicamente alla porta di Ash e Lem.

L’allenatore andò ad aprire e fu molto confuso di vedere la ragazzina. «Clem?».

«Fratellone, dimmi la verità!» disse buttandosi tra le braccia del fratello che aveva seguito l’amico sulla porta.

«Clem! Che succede!?» domandò all’armato vedendola piangere.

«Dimmi che non è vero! Non ti può piacere quella!» continuò finalmente abbracciandolo.

«Cosa? A te piace Lucinda?!» chiese a sua volta Ash sorpreso guardando l’amico.

Lem lo guardò non sapendo che dire.

 

Il giorno dopo i quattro decisero di ripartire al più presto o meglio due di loro avevano deciso.

«Davvero ve ne andate già…?» domandò ancora la coordinatrice triste per la decisione.

«Non preoccuparti Lucinda, ci rivedremo presto.» le sorrise l’allenatore.

«Tu dici sempre così!» esclamò lei. «Se almeno non fossi tornato...» disse poi abbassando lo guardo.

«Questa volta te lo prometto, davvero, ho bisogno di vincere altre due medaglie, dopo tornerò a prenderti.» la rassicura.

Lucinda arrossisce lievemente, ma non ci dà troppa importanza. «E’ una promessa.».

«Visto? Ash e Lucinda si separano, ma restano comunque una grande squadra.» esclama Clem entusiasta.

Lem e Serena restano nuovamente pietrificati.

«O-ora è meglio che andiamo...» prende coraggio la castana.

«Ciao Lucinda!» saluta prima di correre via.

«A presto Ash!» saluta a sua volta.

«Serena, posso dirti una cosa?» chiede la piccola Clem senza farsi sentire dagli altri.

Serena la guarda confusa mentre la vede avvicinarsi.

«Ieri sera quando sono andata da Ash e Lem...» racconta.

 

Flashback:

«Lem, ti ho fatto una domanda.» gli ricordò Ash vedendo che non rispondeva da un po’.

«M...ma figurati, cosa ti viene in mente...» risponde sorridendo imbarazzato.

L’amico lo guardò per un po’ perplesso. «Beh, meglio così!» esclamò spensieratamente. «Ci sarebbero dei problemi se anche a te piacesse Lucinda.».

Lem lo guardò sgranando gli occhi e non sapendo più che dire.

Fine flashback.

 

«Capito? Non è fantastico!?» disse entusiasta. «Almeno non sarà lei a rubarmi il mio fratellone!» conclude prima di correre via.

La castana si ferma per un attimo portandosi la mano sul cuore.

 

Flashback:

«Vedi, il fatto è che a me...» disse Lucinda un po’ timorosa.

Serena la guardò stupita. «Ti capisco, non saprai neanche tu bene cosa dire...» disse sorridendo un po’ a disagio.

«Non è questo, è solo che a me...» prende coraggio non guardandola però negli occhi. «Piace un altro.» completa sicura guardandola seria.

«E non mi dici chi è?» sorride forzatamente.

«Preferirei di no.» le risponde facendole l’occhiolino e alzando l’indice.

Fine flashback.

 

«Serena, andiamo!» le gridò Ash in lontananza.

«A-arrivo!» rispose lei correndo il più veloce che poteva.
  
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