Pioveva quella notte, era troppo tardi e noi troppo incoscienti. Proprio come fuori la pioggia bagnava l'erba, le tue labbra bagnavano le mie, e mi stringevi sempre pił forte, come se avessi paura che scivolassi via.
Ma non l'avrei mai fatto, lo sapevi ma non ti bastava.
Ci siamo sfiorati e in quel frangente siamo fioriti, come se nelle nostre mani ci fosse la primavera. Mi baciavi ancora e ancora, e fuori pioveva sempre pił forte, e dentro c'era un sole che ci scaldava, che ci bruciava. Mi guardavi ancora e ancora, e mi perdevo in quell'iride verde come una selva, e mi perdevo ancora nelle tue labbra -di cui non mi saziai mai-, nelle tue mani, in te.
Mi persi e non riuscii pił a tornare.
Sono ancora nelle tue mani, nelle tue labbra, nei tuoi occhi.