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Autore: CaroltheRider    10/03/2016    0 recensioni
Avete mai immaginato come sarebbe stata la vita di Sam e Dean, se fossero nati in un'altra epoca, molto tempo fa. In un periodo in cui niente è come lo conosciamo noi; in cui tutto è più difficile? Come potrebbero cavarsela i due fratelli, nati in un'epoca antica, a dover affrontare un problema molto più grande di loro? Potrebbero mai farcela da soli? Probabilmente no. E se anche Castiel fosse presente, ma in modo un tantino diverso da come lo abbiamo sempre visto?
Se questa idea vi intriga, non vi resta che entrare e provare a leggere questa storia, per vivere insieme a Sam, Dean e Castiel, un'avventura tutta al passato.
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Salve a tutti. E' la prima volta che scrivo una storia su Supernatural. Spero di riuscire a cogliere la vostra attenzione. Accetto ogni critica costruttiva che mi possa aiutare a migliorare. Ringrazio in anticipo chi leggerà e lascerà una recensione. 
I personaggi non mi appartengolo. 

Buona lettura. ^__^
 

1
 
-Monaco! Monaco! – urlava festosa un folla di persona vedendo passare davanti a se quell’uomo. Il suo nome era Castiel. Da alcuni mesi, andava in giro aiutando la gente ad allontanare i demoni dalle loro abitazioni, o direttamente a scacciarli via dai loro corpi. Al suo arrivo in un villaggio, nessuno sembrava averne mai sentito parlare, ma quando egli terminava il suoi lavoro liberando chi ne aveva bisogno, era festa. Nessuno voleva che il monaco se ne andasse; gli venivano offerti doni e ricchezze che lui puntualmente rifiutava: -Non ho bisogno di cose materiali-; ripeteva sempre e la gente lo amava ancora di più. I suoi capelli scuri e i suoi occhi blu, facevano impazzire le ragazze del villaggio; ma lui, nonostante alcune fossero davvero belle, non ne era interessato; alle volte sembrava quasi non essere un uomo.
Quella volta, aveva davvero faticato per abbandonare il villaggio che aveva aiutato; non volevano proprio lasciarlo andare, ma lui era un eremita; viveva viagginado, non aveva una casa e nemmeno famiglia. Probabilmente, si può dire, che fosse un Monaco come pochi: era stimato da chi lo conosceva e sapeva bene quale fossero i suoi compiti, senza mai eccedere troppo.
All’epoca, in quei tempi fatti di guerre, briganti, re, impertori, cavalieri e chi più ne ha, più ne metta: la vita era sicuramente difficile, soprattutto per chi decideva di viverla da solo, senza nessuno, in giro per il mondo.
Ma Castiel era un tipo insolito, o forse, semplicemente un vero e proprio Monaco.
__________________
 
-Dean, sei sicuro? Non vorrei tu mi stessi facendo girare a vuoto senza motivo-. Il ragazzo che stava parlando non sembrava essere convinto di ciò che il suo interlocutore e fratello avesse deciso: -Sammy, Sammy; dovresti fidarti ogni tanto, di tuo fratello maggiore- aveva risposto sornione l’altro; ma c’era qualcosa nel modo di fare di Dean che al ragazzo non convinceva: -Non chiamarmi Sammy, per favore!- lo rimproverò il minore per poi continuare: -Perché dobbiamo cercare un Monaco che non sappiamo nemmeno dove si trova? Uno vale l’altro, no?-;
-Ed è qui che ti sbagli fratellino. Questo Monaco Castiel, è molto stimato. Sembra che abbia veri e propri doni divini-.
-Da quando ti fidi delle voci che senti in giro? E poi chi ti dice che vorrà aiutarci?-
-Se non vorrà, lo convinceremo-.
-Dean, dovremmo pensare al nostro lavoro piuttosto. Papà vuole la testa di quel demone entro il tramonto-. Il maggiore, fissò divertito il fratello prima di rispondere:
-Cosa vuoi che sia un piccolo demone per noi abili sterminatori?-;
-Magari niente, ma se non lo troviamo in tempo, voglio vedere-.
-Rilassati Sam, rilassati-.
Sam e Dean, erano cresciuti in un villaggio di sterminatori di demoni e quindi, come di tradizione, anche loro lo erano diventati allenandosi molto duramente. Ormai grandi, erano in grado di farcela in molte occasioni; avevano talento, e per questo il padre, che era il capo del villaggio, li mandava spesso in missione da soli, come quella volta.
I due camminavano dritti verso una meta che Sam non conosceva e probabilmente nemmeno Dean. Ad un certo punto, il minore finì per innervosirsi:
-Senti Dean, sono stufo. Voglio sconfiggere il demone del quale ci ha parlato nostro padre e voglio farlo adesso-;
-Sam, non avevi detto che volevi anche tu indagare sulla morte della mamma? Vogliamo o no capire chi è stato?-;
-Certo, ma magari potremmo farlo in un’altra occasione. Abbiamo aspettato tanto, perché avere tutta questa fretta adesso?-;
-Sentire papà parlare in quel modo non mi è piaciuto per niente. Sono sempre stato convinto che la mamma fosse morta a causa di un incendio causato da un fulmine e poi vengo a sapere da lui,che ne parla con un estraneo, che in realtà è stato un demone ad uccidera. Perché non ci ha mai detto la verità? Ok, avevo quattro anni quando è accaduto, ma adesso ne ho ventisette. Avrebbe potuto dirci qualcosa, non credi? Secondo me c’è qualcosa sotto-;
-Sicuramente; voglio scopre anche io cosa nostro padre non ci ha detto, ma in questo momento abbiamo una missione da portare a termine. Va da solo a cercare questo Monaco che probabilmente nemmeno esiste. Io sconfiggo il demone! – Dette quelle parole, Sam cominciò ad allontanarsi; così, Dean, prima di vederlo sparire del tutto gli urlò: - Sta attento Sammy; ci vediamo dopo! – Il maggiore non era molto convinto di lasciare andare suo fratello da solo, ma si fidava delle sue capacità e poi non voleva perdere l’occasione di incontrare quel Monaco. Aveva sentito che era stato in un villaggio vicino, quindi, molto probabilmente l’avrebbe incontrato se continuava dritto per quella strada.
Sam se la cavò bene col demone da sconfiggere; non era molto forte. Dean, invece, nonostante andasse avanti, non riuscì a trovare nessun Monaco; così, ad un certo punto ritornò indietro amareggiato.
Quando si ritrovarono col fratello, il minore fu subito pronto a rimproverarlo:
-Allora Dean, dov’è questo Monaco? Non lo vedo-;
-Non l’ho incontrato; ma non mi do per vinto!-
-Sei sempre il solito. Il demone è sistemato; per ora torniamo a casa. Nostro padre ci attende-.
I due ritornarono a casa e subito il padre chiese notizie che Sam si affrettò a dare. Ad un certo punto, Dean si accorse che l’uomo era nuovamente in compagnia del tipo col quale aveva parlato del demone che aveva ucciso la loro madre.
-Padre, una domanda: chi è quell’uomo che vedo in giro da un po’ di giorni?-; il padre si voltò per osservare e quando comprese a chi si riferisse il figlio, sembrò mettersi in confusione, ma trovò presto una risposta:
-Semplicemente un amico di vecchia data; nulla di più-;
-Ne sei sicuro?- lo incalzò Dean poco convinto, ma subito Sam afferrandolo per un braccio cominciò a trascinarlo via; infondo, era più piccolo per quanto riguardava l’eta, ma non di certo fisicamente.
-Andiamo Dean, si è fatto tardi-;
-Ma...-.
Quando i due fratelli si ritrovarono nella loro stanza, il minore prese nuovamente a rimproverare il fratello:
-Mi spieghi perché devi fare così?-;
-Voglio solo capire chi sia quel tizio, e perché papà gli ha parlato della mamma; perché proprio adesso?-;
-Non penso sia importante. Domani usciremo e cercheremo quel monaco con calma, visto che non abbiamo missioni-. Quella conclusione piacque a Dean, che dopo cena andò a dormire più tranquillo. Avrebbe capito cos’era accaduto realmente alla loro madre e sopratutto, avrebbe sconfitto chi di dovere per vendicarla.
L’indomani mattina, Dean si alzò presto per svegiare il fratello; doveva trovare quel Monaco. Si sistemarono velocemente e subito uscirono. Sam continuava ad essere poco convinto, ma per l’amore del fratello andava avanti, nonostante la stanchezza. Avanzarono molto, raggiungendo persino un villaggio; dove Dean, non perse tempo per chiedere informazioni. Si avvicinò ad una donna deciso:
-Bella signora, ha per caso visto un Monaco da queste parti?-;
-Monaco? Si, è arrivato qui ieri notte. Potete trovarlo al Tempio te volete-. Dean ringraziò gentilmente la signora e poi proseguì dritto verso il Tempio:
-Bella signora? Dici davvero Dean?-;
-Perché? Non posso fare i complimenti ad una bella donna?-;
-Mi farai impazzire uno di questi giorni-.
Intanto i due erano arrivati all’interno dell’edificio. Sembrava completamente vuoto, quando ad un certo punto sentirono degli strani sussurri; così si avvicinarono e non appena Dean vide davanti a se un Monaco, lo raggiunse subito, alzando la voce:
-Monaco, finalmente!- l’uomo non sembrò apprezzare il modo di fare di Dean, ed infatti alzandosi lentamente dal punto in cui era seduto gli si avvicinò guardandolo male:
-Siamo in un luogo sacro-; affermò in fine guardando quasi il vuoto, più che Dean. Il maggiore dei due fratelli, però, non sembrò essere turbato dal rimprovero:
-Mi serve il tuo aiuto, Monaco!-;
-Non penso di poterti aiutare, non adesso-. Intanto, si avvicinò anche Sam parecchio confuso:
-Dean, ti sembrano modi? Lo scusi-. Non appena il bonzo vide bene chi fosse colui che si era scusato, sembrò subito cambiare idea e raggiungendo i fratelli li invitò ad uscire dal Tempio:
-Allora ragazzi, qual’é il problema?-; Dean sembrò infuriarsi a quella domanda:
-Tu non sei normale bonzo! Prima dici che non puoi aiutarci e poi cambi idea all’improvviso?-;
-Dean, per favore-. Alle volte era davvero difficile per Sam, tenere suo fratello tranquillo. Il Monaco, come se niente fosse, come se non avesse sentito nulla di ciò che Dean gli aveva detto, prese a parlare:
-Sono qui per scacciare un demone. Voi perché siete qui?-
-Abbiamo bisogno del vostro aiuto per una questione a noi importante-; rispose Sam gentilmente, poi continuò: -Prendete tutto il tempo di cui avete bisogno, possiamo aspettare e se avesse bisogno di una mano, possiamo aiutarla. Siamo sterminatori di demoni-.
-Il problema qual’é?- Il Monaco dava l’idea di essere un po’ tra le nuvole, il che infastidiva parecchio Dean:
-Siamo sicuri che tu sei il Monaco di cui ho sentito parlare? Ti chiami Castiel, vero?-;
-Siete qui per un problema o per il mio nome?-
-Ahh! È inutile! Andiamo via Sam!-; dette quelle parole fece per allontanarsi, lasciando il fratello minore parecchio confuso, ma il Monaco pensò prontamente di fermarli, con una frase che li bloccò entrambi:
-Le vostre anime sono turbate; immagino abbiate bisogno di me. Vi raggiungerò stasera non molto lontano dal vostro villaggio-. Sam alla fine si avvicinò a lui per spiegargli bene dove andare e poi raggiungendo Dean, si allontanarono insieme.
La sera, i due fratelli si sistemarono esattamente dove avevano spiegato al Monaco. Sam continuava a non essere molto convinto, ma Dean che doveva essere quello motivato era peggio di lui; conoscere il Monaco gli aveva fatto cambiare idea totalmente.
-Di quanto è scemo, quello li, potrebbe anche non venire-;
-Dean, sei stato tu a volerlo incontrare, mi pare-;
-Pensavo fosse un tipo serio-;
-Nemmeno lo conosci-. Mentre i due parlavano, senza rendersene conto, il Monaco li raggiunse e solo quando disse qualcosa, entrambi i fratelli sussultarono spaventati accorgendosi della sua presenza:
-Ora sono qui; ditemi pure-. Dean non sopportava molto quel comportamento, ma come si era ripromesso di fare, iniziò a raccontargli ogni cosa: -Nostra madre è morta quando eravamo piccolissimi; fino ad ora abbiamo sempre creduto che fosse stata uccisa da un incendio causato da un fulmine. Nonostante siamo sterminatori di demoni, esattamente come nostro padre, però, lui non ci ha mai detto la verita che abbiamo scoperto pochi giorni fa, quando ho sentito mio padre parlarne con un uomo. Gli diceva che nostra madre è morta uccisa da un demone. Per il resto non ho potuto sentire altro. Quindi, mi è sorto il dubbio: Perché? Perché mio padre ci ha nascosto questa verità? Infondo siamo sterminatori di demoni; è una cosa che può accadere-.
Il Monaco sembrava interessato alla storia, ma ad un certo punto disse qualcosa che fece pensare tutto il contrario:
-E’ davvero un dispiacere tutto ciò-; Dean nervoso gli andò contro urlando:
-E’ l’unica cosa che hai da dire? Ma hai ascoltato?-;
-Perché mi hai raccontato questa cosa?-;
-Perché vorremmo che voi ci aiutaste a far luce su questa storia-; rispose infine Sam, con più calma, poi continuò: -Vorremmo che voi ci aiutaste senza che nostro padre ne sappia niente.Infondo, si tratta di demoni; siete grande in questo ambito-.
Il Monaco aveva un’espressione a dir poco confutabile, ed i suoi occhi blu non facevano che accentuarla. Dean era sul punto di esplodere, quando ad un certo punto, il bonzo se ne uscì fuori con una semplice frase, prima di alzarsi e andarsene:
-Domani vi porterò notizie. Vi consiglio di dormire con un occhio aperto ed uno chiuso fratelli Winchester-.
Entrambi i fratelli rimasero sbigottiti, a tal punto che non ebbero nemmeno il coraggio di dire nulla per fermare l’uomo che si stava allontanando. Come faceva a conoscere il nome della loro famiglia? Era davvero strano quel tipo, e nessuno dei due fratelli era certo che fosse la persona giusta per aiutarli; nemmeno Dean che l’aveva cercato con tanto ardore. 
   
 
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