We walk together

 
Dan stava camminando velocemente per il corridoio mormorando degli insulti al suo ritardo e al suo andare a letto alle quattro di notte. Era in ritardo per la lezione di Erbologia che aveva con i Tassorosso, i suoi compagni di Serpeverde non lo avevano svegliato per fargli uno scherzo, come al solito, e lui era troppo preoccupato per il ritardo per preoccuparsi di loro, come al solito. Anche se sono delle piccole merdine.
Inoltre, il motivo per cui era rimasto sveglio fino a tarda notte, non era lo stesso di tutte le volte, ovvero i piani che cercava di fare per il prossimo scherzo, ma un pensiero fisso. Un pensiero su una persona. E non una persona qualunque, ma il suo migliore amico, Phil Lester, Tassorosso. Non era neppure certo di poterlo chiamare ancora così dopo quello che era successo il giorno prima.
Era un pomeriggio di domenica e i due stavano facendo gli ultimi compiti per il giorno successivo, o meglio, Phil aveva costretto Dan a farli. Maledetti quegli occhi.
Avevano quasi finito, ma Dan si era ritrovato perso a guardare Phil, pensando a come sarebbe stato baciarlo. Ma non poteva farlo, erano migliori amici e sicuramente il Tasso non era innamorato di lui. Non che lui lo fosse, ovviamente. Ma il corvino continuava a parlare e Dan continuava a fissare le sue labbra. Non sentì neanche la voce di Phil che gli chiedeva se andava tutto bene, quando si sporse sul tavolo e appoggiò le labbra su quelle del ragazzo di fronte a lui.
Improvvisamente conscio di quello che aveva appena fatto, si staccò e guardò spaventato il suo migliore amico, o qualunque cosa fosse per lui. E, senza neanche aspettare una risposta, corse fuori dalla biblioteca e si chiuse dentro al suo dormitorio, imprecando contro tutti quelli che gli chiedevano cosa avesse.
Così aveva passato la notte a pensare a quel maledetto bacio e si era ritrovato in ritardo per la lezione di Erbologia. Che era con i Tassorosso. E lui era sempre in coppia con Phil.
Cercò di scacciare tutti i pensieri riguardo al moro e uscì dal castello, diretto verso le serre. Non si era nemmeno accorto che pioveva quando era uscito dal castello e ora non aveva l’ombrello per ripararsi e gli sarebbero venuti i suoi odiosissimi capelli da Hobbit. Dannazione.
Inciampava continuamente a causa della sua scarsa coordinazione e della fretta e, senza volerlo, si immaginò Phil che inciampava come al solito quando passavano per il parco. Sorrise dolcemente per la sua dolcezza innocente, per poi arrossire al pensiero e scacciarlo.
Entrò nella serra 6, facendo girare tutti verso di sé.
“Grazie per averci degnato della sua presenza, signor Howell. Spero che non sia un’abitudine, perché quest’anno ragazzi avete i M.A.G.O., se per caso ve lo foste scordati.” Lo accolse il professor Paciock, con un tono ironico, perché non era mai cattivo coi suoi alunni, infatti Dan gli fece un sorriso di scuse per poi cercare un posto libero e realizzare che l’unico era quello vicino a Phil. Non che non lo sapesse, ma ci aveva sperato.
Si diresse verso il posto come un condannato si dirige al patibolo e gli fece solo un piccolo segno di saluto, senza accorgersi dello sguardo furbo di Phil, che sorrise contento, girandosi dall’altra parte per non farsi vedere.
La lezione proseguì, con continui riferimenti agli esami di quell’anno e gli interventi di Phil –grande amante della materia- che facevano guadagnare punti alla sua Casa.
Quando Paciock disse che potevano andare prima per asciugarsi un po’ prima della lezione seguente, tutti uscirono e Dan mise via le sue cose molto lentamente, vedendo che l’amico era già uscito. Certo non si aspettava di vederlo fuori dalla serra, con l’ombrello rosso e un sorriso diretto a lui e solo a lui. Rimase sotto la pioggia a fissarlo a bocca aperta.
“Non vuoi venire sotto? Lo sai che poi ti vengono i capelli da Hobbit.” Sorrise Phil.
Dan non se lo fece ripetere, l’argomentazione aveva funzionato bene e, anche se un po’ sorpreso, si fece prendere sotto l’ombrello.
Senza dire niente di più, i due si incamminarono verso il castello, solo che, essendo sotto lo stesso ombrello, inciampavano ancora più del solito e per poco Dan non cadette a un certo punto, se Phil non lo avesse preso per il braccio e tirato verso di sé. Nel farlo, il castano era andato a finire contro il petto dell’amico e ora era avvolto dalle sue braccia, con gli occhi spalancati.
“Ehi, Dan?” disse Phil all’orecchio del Serpeverde, che alzò la testa verso di lui, speranzoso senza neanche saperne il motivo.
“Sì?”
Phil si avvicinò verso il viso del ragazzo e, con tutta la dolcezza che un Tassorosso poteva avere, lo baciò. Dan era così sorpreso e contento, che non sapeva cosa fare in un primo momento, poi un insieme di sentimenti lo colpì e rispose al bacio con tutta la passione che aveva in corpo. Rimasero un po’ a baciarsi e ridere naso contro naso per la felicità dell’essere insieme che potevano finalmente mostrare.
“Dan ora dovremmo probabilmente andare, se no poi perdiamo le prossime lezioni…” disse riluttante Phil.
“Uff… e va bene,” rise, “ma come facciamo a non inciampare continuamente?”
“Basta camminare insieme.” Sorrise il suo ragazzo, avvolgendo con il braccio il fianco di Dan che sorrise e appoggiò la testa sulla sua spalla.
 
 
MY CORNER^^
Hello everybody!
Questa è la mia prima phanfiction so, pls, don’t be mean with me e ditemi cosa ne pensate con una recensione!
Dedicata a _squishyhowell perché mi ha detto di farla subito, anche se ci siamo appena conosciute e alla Megs, nella speranza che prima o poi li shipperai anche tu. Io continuo a sperarci.
Con tanti muffins,
hayhey :3