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Autore: Millydr    11/03/2016    3 recensioni
La battaglia contro Tartaros è finita, Fairy Tail aveva vinto, ma tutti erano distrutti. Dopo sei giorni Natsu decide di dire qualcosa di importante a Lucy, ma anche di nasconderle una notizia che potrebbe farla crollare di nuovo... Cosa succederà quando lui la lascerà da sola?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Un raggio di luce riuscì a colpirmi nonostante avessi cercato di chiudere le tende al meglio. Guardai per qualche secondo il sole che si intravedeva attraverso la fessura e poi mi rigirai nel letto. Non volevo alzarmi. Non potevo farlo. Se mi fossi alzata avrei dovuto affrontare la mia prima giornata da sola. Fairy Tail si era sciolta, lui ed Happy se ne erano andati e lo stesso valeva per molti miei compagni. Non volevo pensarci.

Se fossi rimasta a letto, sarebbe stato come se quello che era accaduto il giorno prima facesse solo parte di un incubo. Dopotutto sembrava troppo surreale per essere successo davvero. Fairy Tail, la gilda più forte di Fiore, la più divertente, la mia famiglia, non poteva essersi sciolta e non aver ricevuto nessuna obiezione. Ed era ancora più improbabile che lui se ne fosse andato, dopo quello che era successo. Non poteva essere vero.

Avevo sperato per tutta la notte che lui ed Happy entrassero dalla finestra dicendo che avevano voluto farmi uno scherzo. Uno scherzo di pessimo gusto, ma pur sempre uno scherzo.

Le lacrime ricominciarono a scendermi lungo le guance per atterrare sul cuscino già zuppo. No, non sarebbero venuti. Se ne erano andati. Mi avevano lasciato sola.

Sapevo che lui si stava comportando in modo strano il giorno precedente, avrei dovuto dire qualcosa. Forse se lo avessi scoperto, non sarebbe più partito. Forse avrebbe potuto fermare il Master. Forse in quel momento sarebbe stato al mio fianco.

Ricominciai a singhiozzare mentre pensavo a lui. Come aveva potuto farmi questo? Per un po’ gli avevo davvero creduto quando mi aveva detto che ero la persona più importante per lui, ma se fosse stato vero perché mi avrebbe dovuto lasciare con un maledetto biglietto?! Se mi amava davvero perché non portarmi con lui?! Perché non dirmelo in faccia che se ne voleva andare?!

Perché nonostante tutto continuavo ad amarlo?! Perché ero così stupida?!

Mi rannicchiai ancora di più sotto le coperte e scivolai piangendo nel mondo dei sogni.

 

Respiravo affannosamente ed ero ancora scossa dai brividi di piacere quando Natsu si lasciò scivolare al mio fianco, anche lui tremante e affannato. Girai la testa sul cuscino per osservarlo. Aveva gli occhi chiusi e il suo torace si alzava e abbassava velocemente. Avevamo fatto l’amore ed era stata la prima volta per entrambi. Era stato fantastico e al diavolo tutte le mie preoccupazioni di non essere adatta al matrimonio o che prima ci volesse un appuntamento e cose varie. Fare l’amore con Natsu mi aveva reso più felice, nonché più stanca, di quanto potessi immaginare.

Feci scorrere lo sguardo sul suo viso, mentre un sorriso adornava il mio. Aveva i capelli tutti scombinati, le guance arrossate e gli occhi ancora chiusi. Approfittai dell’occasione per far scendere lo sguardo sul suo corpo senza farmi notare. Ero ancora imbarazzata se ci pensavo con attenzione. Ero, nuda, nel letto con Natsu, nudo, dopo aver fatto l’amore. Sentii le guance infiammarsi, ma cercai di ignorarle. Natsu aveva come sempre il corpo tonico che già si intravedeva dalla maglietta aperta. Non osai far scendere lo sguardo oltre l’addome anche se sapevo che c’era il lenzuolo a coprirlo e, più importante, sapevo cosa ci fosse sotto le coperte.

Cercai di vincere l’imbarazzo e ripercorrere con la mente quello che avevamo fatto, mentre soprappensiero gli posai una mano sul petto e iniziai ad accarezzarlo con la punta delle dita.

Non mi accorsi che il suo respiro si era calmato, né che mi stava fissando, quindi quando si girò di lato, emisi un suono stridulo per la sorpresa e allontanai la mano da lui, mentre cercavo di coprirmi con il lenzuolo per abitudine.

Natsu cominciò a ridere e si sporse verso di me. «Luce, sei stata fantastica». Aveva una voce bassa e sensuale che mi fece tremare e arrossire. Borbottai qualcosa che somigliava a un “Anche tu” e tornai ad accarezzargli il petto. Natsu iniziò a giocare con una ciocca dei miei capelli rigirandosela tra le mani con aria pensosa.

«Ti amo, Natsu.» lo dissi osservando il suo viso. Volevo che sapesse che quello che era successo aveva avuto importanza per me e speravo davvero che ne avesse avuto anche per lui e che non si fosse solo lasciato prendere dal momento.

Natsu smise improvvisamente di rigirarsi i miei capelli tra le dita e dopo un istante un sorriso gli illuminò il volto. Si piegò su di me finché non vi erano solo pochi centimetri a separarci e mi guardò dritto negli occhi. «Anch’io ti amo, Luce.» E detto questo mi diede un bacio pieno di passione.

Dopo qualche minuto, le cose diventarono sempre più incandescenti, tanto da farci ritrovare seduti con me a cavalcioni sopra di lui. Iniziò a tracciare una scia di baci delicati lungo la mascella fino ad arrivare all’orecchio dove mi succhio il lobo per qualche secondo. Quelle semplici azioni mi fecero gemere dal piacere e iniziai ad accarezzargli la schiena. Quando si fermò stavo per protestare quando sentii la sua voce. «Luce, tu sei la persona più importante della mia vita. Ricordatelo sempre.».

Sorrisi felice e gli presi il viso tra le mani, allontanandolo abbastanza da poterlo guardare in faccia. «Anche tu, Natsu.» E detto questo ricominciai a baciarlo.

 

Tump tump tump.

Mi rigirai sul letto cercando di rimanere bloccata nel mondo dei sogni. Pessima idea visto che così fui colpita di nuovo dalla luce del sole e dovetti dire definitivamente addio al mio stato di semi incoscienza. Grugnii e cercai di chiudere forte gli occhi e coprirmi con il lenzuolo. Non pensare, Lucy. Se lo fai poi te ne pentirai. Non pensare, non pensare, non…

Tump tump tump

Ricominciarono a bussare alla porta e sbirciai da sotto le coperte. Poteva essere… no, avrebbe usato la finestra. Erza, Gray? No, sarebbero entrati senza bussare. Allora non era abbastanza importante da farmi alzare da quel letto. Tornai a rintanarmi nel mio bozzolo di coperte.

«Lu-chan? Sei in casa?»

Tump tump tump.

«Shrimp probabilmente non c’è»

«Non è possibile, ho anche chiesto alla padrona di casa e ha detto che non è uscita.» La voce di Levy sembrava triste. «Lu-chan, dai, apri la porta!».

Grugnii di nuovo cercando di ignorare il senso di colpa di lasciare Levy fuori la porta di casa mia.

Si sentirono dei passi che si affievolivano e pensai che finalmente ero sola. Potevo tornare a deprimermi. Fantastico.

Stavo per ricadere nel mondo dei sogni quando si sentirono delle chiavi e poi la porta aprirsi. Accidenti! Perché la proprietaria non si faceva i fatti suoi?! Mi rannicchiai ancora di più sotto le coperte, sperando di riuscire a passare inosservata.

«Lu-chan? Ci sei? L… Lu-chan?» La voce si fece più vicina, fino ad essere sopra di me.

«Shrimp, penso sia meglio che io aspetti fuori.» La voce di Gajeel parlò di nuovo e si sentì prima una porta chiudersi e poi dei passi attutiti allontanarsi.

«Lu-chan?»

Grugnii, ma non uscii dal mio rifugio.

«Lu-chan lo so che è difficile affrontare la fine di Fairy Tail, ma non puoi fare così.» Sentii uno spostamento sul letto e capii che si era seduta accanto a me. Continuai a non parlare e lei ricominciò. «Non dobbiamo abbatterci così, dobbiamo andare avanti.».

Sospirai e parlai con voce rotta. «Non è solo per Fairy Tail, Levy-chan.».

Per alcuni secondi non ricevetti risposta e sbirciai da sotto le coperte. Levy sembrava confusa. «Cosa è successo, Lu-chan?».

Feci un altro sospiro. Non potevo tornare indietro, tanto valeva dirglielo. «Si tratta di N… Natsu.» Lei sembrava ancora più confusa, ma non disse nulla aspettando che fossi io a parlare. Abbassai lo sguardo. «Lui ed io… la notte prima che il Master sciogliesse Fairy Tail… noi… siamo stati insieme.» Stavo per tirarmi di nuovo le coperte sulla testa, quando Levy mi prese per un polso. Alzai lo sguardo e sembrava ancora confusa, ma almeno stava sorridendo. «Lu-chan, è fantastico! Non lo pensi anche tu?».

Sorrisi malinconica e le lacrime ricominciarono a scendermi lungo le guance. A quel punto Levy iniziò ad andare nel panico e a cercare sulla scrivania dei fazzoletti. «Sì, è fan… fantastico…» riuscii a dire tra un singhiozzo e un altro. Poco dopo lei tornò con in mano dei fazzoletti per me, che iniziai subito ad usare, e un foglio di carta. La lettera di Happy e Natsu.

Sbattei le palpebre per cercare di far scomparire le lacrime e osservai la sua reazione che passò dal confusa per la scrittura, allo sconvolto, al furioso.

«Quel… quel… quell’idiota!» Urlò abbastanza forte da farmi tremare. «Come osa? Come può andarsene lasciandoti così? Proprio quando Fairy Tail si è sciolta!» Guardò furiosa la lettera per un ultima volta prima di riporla con poca delicatezza sulla scrivania. «Gajeel!».

Si sentirono dei passi affrettati e la porta sbattere contro il muro e il Dragon Slayer del ferro fece il suo ingresso. Lo guardai con la coda dell’occhio mentre esaminava la stanza in cerca di una minaccia. «Che succede? Dov’è il nemico?».

«Il nemico è quell’idiota dai capelli rosa!» Sia io che Gajeel fissammo sconcertati la dolce Levy che insultava poco garbatamente un suo compagno. Un’immagine più che rara. «Lo devi trovare. Lo devi picchiare.» Si avvicinò lentamente a Gajeel. «Lo devi trascinare qui su un treno. Lo devi picchiare di nuovo e poi…».

«No.».

Levy si fermò a metà frase e si girò a guardarmi. «Ma, Lu-chan, quel…».

«Non lo trovereste. Na… Natsu non vuole essere trovato. Non sapeva dello scioglimento della gilda e…».

«Questo non giustifica quello che ha fatto a te!».

Arrossii violentemente mentre Gajeel stava processando quello che intendeva Levy. Prima guardò Levy, poi si girò a guardare il letto e poi fissò lo sguardo su di me. Dopodiché iniziò ad “annusare” l’aria e mi venne una gran voglia di tornare sotto le coperte a morire di vergogna. Perché i Dragon Slayer dovevano avere un fiuto così particolare? Era capace di capire che cosa fosse successo in quella stanza?

Levy realizzò quasi all’istante di che cosa aveva combinato e si coprì la bocca con le mani, arrossendo violentemente e lanciandomi uno sguardo di scuse.

«Idiota.».

Io e Levy ci girammo a fissare Gajeel e io arrossii fino alla punta dei capelli perché ormai aveva capito. Non volevo nemmeno sapere che cosa avesse odorato o cosa avesse notato che gli aveva dato la conferma. Forse bastava la mia faccia imbarazzata.

«Posso trovarlo e riportarlo qui. Salamander ha fatto una cosa che nelle usanze dei draghi sarebbe da punire amaramente.» Gajeel aveva la voce fredda come il ghiaccio e parlando continuava a fissare me. «Posso fare ciò che mi ha chiesto Levy e lui si meriterebbe ogni pugno, però devi essere tu a darmi il via.».

Io lo fissai sconvolta. Gajeel che chiedeva il permesso a me di fare qualcosa? Il mondo si stava ribaltando? Però ci pensai. Lui poteva trovarlo, avevo lo stesso fiuto, gli stessi sensi sviluppati. Ma potevo davvero permettermi di bloccare Natsu? Chi ero io per farlo? La sua migliore amica con la quale aveva avuto l’avventura di una notte? Non era abbastanza. Lui stava facendo quel viaggio per poter diventare più forte, Natsu voleva sconfiggere Acnologia. Non ero nessuno per farlo tornare indietro.

Abbassai lo sguardo per fissarmi le mani e il mio viso si oscurò. «Non sono nessuno per dire a Natsu di tornare indietro. Ha fatto questa scelta per cercare di tener fede a una promessa che ha fatto. Se mi ha lasciato qui, vuol dire che per lui non ero abbastanza importante. Lo amo e non posso costringerlo a fare qualcosa che non desidera.» Alzai lo sguardo mentre le lacrime erano tornate a scendere silenziose sulle mie guance per fissare Gajeel.

Quest’ultimo, però, sembrava molto confuso. «Nessuno? Tu…» La confusione scomparve in pochi secondi, rimpiazzata da una furia ceca. «Quell’idiota!».

«Gajeel» Levy gli si avvicinò e poggiò una mano sul braccio, «Sappiamo che Natsu è un idiota, ma che cosa sai tu che noi non sappiamo?».

Gajeel cercò di calmarsi e poi guardò la lettera sulla scrivania. «Qualcosa che Salamander dirà una volta che sarà qui.».

«Gajeel, tu…» Levy stava per innervosirsi di nuovo quando il Dragon Slayer del ferro scosse la testa.

«Mi dispiace, ma non posso dire nulla. É una cosa di cui non ci è possibile parlare apertamente, solo Salamander può farlo.» Si girò a guardarmi e lessi ancora un misto di rabbia e tristezza nei suoi occhi. «Per il momento non posso fare o dire nulla»

«GAJEEL!».

Lui sospirò e si rivolse alla furiosa Levy. «Shrimp, i draghi e i Dragon Slayer hanno fatto un giuramento, siamo impossibilitati di parlare di alcune cose e questa…» disse guardando me «… è una di queste cose.».

 

 

Nota: Mi dispiace se non sono riuscita a rendere perfettamente la scena Nalu, ma arrossivo e mi imbarazzavo da sola mentre provavo a scriverla, quindi spero che apprezziate lo sforzo.

   
 
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