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Autore: milla4    11/03/2016    0 recensioni
Amore e magia uniti in una piccola e dolce bambina.
Ormai Howl, Sophie, Calcifer e la Strega delle Lande sono diventati una piccola e strana famiglia e, l'arrivo della piccola di casa, porterà nuove avventure, e una nuova amica!
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Howl/Sophie
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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A Diane non piaceva camminare,  gattonando si scoprivano più cose, come quella strana pallina di carta su cui erano disegnati strani simboli.
Delle linee concentriche di uno strano colore a lei familiare.
 
Diane amava il colore in generale, l’attirava come una torta con una mosca; la sua camera, infatti, era di un bel color lilla che, i suoi genitori, avevano tinteggiato dopo aver notato l’effetto rassicurante che aveva sulla loro bambina.
 
Quello strano disegno era proprio di un colore simile al lilla, più scuro forse, ma ai suoi occhi inesperti era uguale; così,  posò la sua piccola mano proprio al centro del foglio.
 
La porta si aprì.
 
 
***
 
-… Howl, non sarà pericoloso?-  chiese Sophie apprensiva; -Certo che no! Andremo noi con lei e nulla potrà farle del male, si divertirà e poi è un regalo per quando sarà più grande: promesso-
 
Le signore della casa stavano chiacchierando allegramente, riposando sui divani del salotto, quando Howl era entrato in evidente stato d’ansia; Sophie lo guardava senza capirne il motivo… era successo qualcosa alla sua Diane? Il castello aveva avuto un problema?
 
Niente di tutto questo, fortunatamente.
 
 
Parlavano, gli adulti; Diane riconobbe la voce della madre che sovrastava le altre e le piaceva quel miscuglio di parole per lei ancora molte senza senso, ma quando vide la porta aprirsi di scatto, tutta la sua attenzione fu rivolta ad essa.
 
Era blu, come  nella storia della sua amata Nonnina
Quelle parole le erano entrate in testa molto facilmente, come “pappa”, “mamma “ e “papà”.  
Muovendosi velocemente, raggiunse quell’antro che ben conosceva e, vi entrò, senza accorgersi che un intruso dal pelo fulvo e coperto da piccoli pezzi bianchi l’aveva seguita.
 
Caldo e granuloso, queste erano le sensazioni che percepiva al tatto, non le dispiaceva, ma era molto strano; avanzò lentamente, sapeva dove si trovava, era strano, ma era così.
 
Il Deserto del Non ritorno.
 
 
La porta le si richiuse alle spalle.
 
 
 
***



 
-Oh, no! Diane… Diane… Diane- Sophie urlava disperata, la sua bambina era intrappolata in un luogo per lei, madre, inaccessibile. Era stata creata in modo tale che solo la destinataria del regalo potesse decidere di aprirla, con una parola magica scelta quando sarebbe stata più grande.
 
Era inconcepibile, guardava la sua bambina disegnata nell’enorme libro che, Markl, le aveva spiegato avrebbe dovuto contenere le rappresentazioni su carta dei sogni e delle fantasie di sua figlia.
 
Ma invece, per una piccola distrazione, ora  il suo più grande tesoro era intrappolato in un mondo a lei sconosciuto.
E tutto per colpa di quell’irresponsabile di suo marito.
Lo aveva perso, aveva perso lui biglietto con l’iscrizione magica che fungeva da chiave e, per caso, era stato attivato dalla magia della piccola maga.
Era solo una congettura, certo, ma anche una certezza; l’unica di quel momento.
 
Chiedeva scusa Howl, implorava, piangeva ma non c’era nulla che potesse farla sentire bene.
Non lo odiava, ma si sentiva stanca e delusa. Tutto qui.
 
 
-Niente panico. Dobbiamo prima capire il luogo in cui si trova… ma… un momento. Ha solo un anno, come può già immaginare cose così complesse?-
 
Era vero, tutti in quella stanza corsero introno al tavolo su cui era posizionato il libro.
Non era un deserto quello che stava attraversando? E, non era una palude, quella stava fronteggiando?, Non era…
-Come corre veloce… e cos’è quella macchia rossa, accanto a lei? E quei fiocchi bianchi?- Olive straparlava, le succedeva sempre quando era nervosa.
-Nella fantasia, il tempo non scorre normalmente,  dipende dalla persona che la possiede- le spiegò sussurrando il suo fidanzato.
 
Provavano, si sforzavano di comprendere da dove venisse fuori quella strana storia; tutto era cominciato con un enorme deserto dove, Diane insieme alla macchia rossa, poi subito compreso fosse Coco, e alla strana neve aveva cominciato il suo strano cammino; in seguito un’enorme pozza d’acqua verdognola, una giungla fatta interamente di carta…
 
-Oh cielo!- la Nonnina si portò le mani davanti alla bocca: era la sua storia.
Quella della Regina Rossa.
-Cosa c’è?- chiese spaventato Howl.  Sapeva che non poteva succedere niente di male alla sua Scimmietta,   era stato il suo primo pensiero quando aveva pensato al regalo, ma non poteva accedere in quel luogo;  il fatto poi che la donna del suo cuore non lo guardasse neanche di sfuggita, gli stringeva l’anima.
-Sophie non ti arrabbiare, ma le ho raccontato la storia della Regina Rossa, quella che tu  non volevi le narrassi…-.
Silenzio.
-Non m’importa di nulla, del fatto che avessi detto niente magie, che non volessi  quella stupida storia… nulla di nulla: voglio solo la mia bambina con me, adesso- era esplosa, Sophie aveva urlato quelle parole con tutta se stessa.
 
Tutti la fissarono, non era da lei urlare così; tutti meno che Howl.
Era assorto nei suoi pensieri: conosceva quella storia, sua madre gliela ripeteva in continuazione per farlo stare buono... era un ricordo lontano, di untempo dimenticato.
 
Un’illuminazione.
 
-È un sortilegio, la favola è un sortilegio, ecco perché la sua fantasia è tanto nitida! La Strega delle Lande non la ricordava come tale perché oramai è umana. Se non sbaglio la prossima tappa è il Vento Portentoso.-  sospirò, non aveva recuperato sua figlia ma almeno qualcosa si  era chiarito… rimaneva solo quella strana neve, che, accompagnava la piccola e Coco.
 
 
Diane non aveva né fame né sete, camminava senza stanchezza, non come lo strano animale che l’aveva seguita sin dall’inizio del suo viaggio, che si era fermato varie volte nel corso del suo viaggio verso il Castello Nero, ogni volta addormentandosi.
 
Coco era esausta ma non si sarebbe mai allontanata da quella che, in quel momento, rappresentava l’unica parte della sua famiglia;  i suoi sensi non riconoscevano quel luogo.
 
Camminavano, anzi, gattonavano da ore ormai eppure Diane era allegra e sorridente, avrebbe incontrato la  Regina Rossa e  avrebbero giocato assieme.
Certo, nella storia della Nonnina, i suoi genitori erano morti, ma cos’era questa morte di cui parlava?
Era un concetto difficile da capire, anche se sotto magia.
 
All’improvviso un enorme boato fece rizzare la schiena del gatto, un’enorme tromba d’aria si alzò, travolgendo tutto ciò era attorno ad esso.
Diane non era spaventata, niente in quel luogo la faceva piangere, sapeva che tutto era suo amico.
 
Non la pensava allo stesso modo Sophie che, con angoscia, vide il suo amore travolto da una tromba d’aria; si portò le mani alla bocca e incominciò a piangere.
 
Howl le aveva detto che  quel sortilegio era fatto in modo da spingere ogni bambino verso la Regina Rossa che avrebbe donato loro calma e indotto il sonno, per poi dileguarsi. Solo che Diane era racchiusa in quel mondo e, quindi, forse non l’avrebbe lasciata andare.
 
Non poteva crederci,  tutto era perduto, si sentiva morire ad ogni respiro.
In qualche modo, l’enorme dolore che mostrava di possedere Howl, con le sue spalle incurvate, il suo sorriso spento, i suoi pugni chiusi, glielo faceva sentire vicino come mai prima d’ora.


Note:
Siamo quasi alla fine, direi che mi è uscita più tragico di quello che avevo in mente iniaziaemte, ma anche così mi piace. In fondo anche il film, in alcuni punti, lo è, no?
   
 
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