INTRODUZIONE:prima fic, ma se avete letto la presentazione lo sapete già. light seme!! (non mi piace stare sotto, NdLight)spero vi piaccia. RECENSITE IN TANTI mi farebbe molto piacere^^ ____________________________________________________________________________________________________________________________________ < te la do io la morte > mormoravo tra me e me, mentre abbandonavo la lezione di italiano. < brutta vecchiaccia col parrucchino > imprecavo contro la prof. che aveva criticato il mio esercizio e il mio "io" creativo.< se solo potessi usare il Death Note in classe >,appoggiai la schiena al muro sospirando. Il bidello si mise a brontolare perchè avevo un piede appoggiato alla parete. Lo fulminai con sguardo truce: ammutolì di colpo. Mai mettersi contro un dio... Cercavo di contenermi;ultimamente avevo seri problemi di auto controllo. Ero stressato e frustrato per colpa di L... Corsi nel cortile della scuola, avevo bisogno d'aria. Il cielo si stagliava limpido davanti ai miei occhi. Almeno qualcosa di bello esiste al mondo. < problemi...Yagami? > quella voce,la solita voce suadente e terribilmente tranquilla. Scoppiai in una di quelle mie risate tipiche da "malvagio". < no,Ryuuga, è tutto a posto > < bene, perchè ho giusto voglia di stare in tua compagnia...Yagami > scese dal muretto su cui stava seduto e mi venne incontro con passo stanco e strisciato. < ti ho già detto che non mi piace se mi chiami per cognome > < d'accordo,allora,dove andiamo per parlare con calma? > < presumo che la casa che ti sei comprato in riva al mare sia più che sufficentemente appartata >, per un attimo mi sembrò di scorgere un sorriso sulle sue labbra. Ci incamminammo costeggiano la spiaggia, per arrivare al suddetto posto. < senti un pò,Light,cosa ne dici di comprare una bella torta per festeggiare? >,lo guardai. < festeggiare cosa?dillo che hai solo voglia di dolc... >mi interruppe, < come cosa? te ne sei forse dimenticato? oggi...è il tuo compleanno > accidenti, me l'ero davvero dimenticato... < ah,-scossi la testa ridacchiando con una mano spalmata in faccia-e torta sia. Alle fragole? > < ovviamente >. La comprai in un negozio non molto distante dalla casa.Era la pasticceria migliore della città. Arrivammo all' "umil dimora" e aprii con le chiavi che solo io possedevo. Ci accomodammo sul divano dopo aver accuratamente chiuso la porta e le tende. presi un paio di piattini e un solo cucchiaino. Cominciò il nostro solito gioco perverso, ma nell'aria di quel giorno sentivo una strana frizzantezza, avvertivo qualcosa di diverso dal solito. Afferrai la posata e presi una fragola. < apri la bocca,L > così fece mentre io prendevo in mano il frutto. Gliela passai sulle labbra. < hai qualcosa da dichiarare? >,gli chiesi, < si-parlava mentre il sapore della panna montata lo inebriava -sei stramaledettamente bravo a trovare i punti deboli delle persone...Raito > < lo so > gli sorrisi beffardo mentre gli mettevo in bocca la fragola. Chiuse gli occhi e mi afferrò il polso. Lo osservai mentre mi leccava un dito,avidamente. Mi provocava e mi piaceva da morire. Di li a poco gli sarei saltato addosso. < senti un po’,L, ti va di fare un gioco? > < dipende,Yagami > Ok, ora non lo potevo più perdonare, mi aveva di nuovo chiamato così! Mi venne una brillante idea. Ero ancora in divisa scolastica. Mi levai la cravatta… Lui fraintese e uno strano bagliore gli si accese negli occhi. Decisi di stare alla sua idea. Mi avvicinai lentamente, e gli avvolsi la fascia di stoffa rossa intorno al collo con fare sinuoso. Mi stava per abbracciare, ma con un gesto fulmineo gli passai alle spalle e strinsi la cravatta. < così mi ammazzi, Light > aveva portato le mani al collo per cercare di liberarsi. < beh, magari voglio fare un favore a kira! > risi soddisfatto dell’espressione che aveva. Mollai la presa e lo abbracciai < dai scemo, scherzavo > gli baciai l’orecchio. Si voltò e cominciò a slacciare metodicamente la mia camicia. Era come quando scartava i dolci… ci metteva un casino di tempo. < ehm,permetti? > tolsi le sue mani dal bottone di cui si stava occupando e completai l’opera. Mi fissava come se fossi stato un diamante. < continuo a sostenere la mia teoria: intelligente non è necessariamente brutto > disse dopo aver ripreso fiato. Era così dolce. Lo privai di qualsiasi indumento e cominciò la nostra danza preferita. La sua pelle bluastra cambiò lentamente, sotto sforzo, fino a prendere un bel colorito umano. Le sue mani così fredde sulla mia schiena. Il suo respiro irregolare. La foga che riusciva a sfoderare solo con me. Tutto quel tempo passato da soli…e nessuno che sapeva dove eravamo, ma soprattutto cosa facevamo. Il divano era estremamente scomodo, ma ci si poteva benissimo adattare. Mi sdraiai sul suo petto ansimante, esausto. L’imbarazzo che c’era stato le prime volte era ormai svanito, ora eravamo come una sola persona. Il che avrebbe dovuto essere un male visto e considerato ciò che nascondevo. Se avesse fatto la domanda giusta mi sarei lasciato sfuggire qualsiasi cosa. Ma ora ero troppo stanco perfino per pensare… Riemersi dal buio la mattina dopo, svegliato dal mio telefono < pronto? > la voce impastata dal sonno < Yagami Light? Ti diamo 10 minuti poi ti squalifichiamo dall’esame > era il direttore. Spensi la comunicazione e mi vestii a velocità innaturale, nonostante la fatica che facevo a camminare… < cinque minuti > disse L, che aveva seguito l’orologio con attenzione. < Dah, merda! > mi fiondai fuori e corsi verso la scuola…