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Autore: Raymox    12/03/2016    2 recensioni
Lo ammetto, non è un titolo molto fantasioso, ma rispecchia perfettamente la storia quindi non potevo non mettere questo.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Geoff, Harold, LeShawna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Camminavo. La ghiaia mi scricchiolava sotto le suole,  producendo l’unico rumore percettibile nel buio della notte, insieme al mio respiro. Tenevo lo sguardo basso, perso nel nulla, senza un vero punto dove guardare. La flebile luce del lampione si riversava sul sentiero quasi oscuro e si perdeva nel prato sconfinato dove le tenebre inghiottono ogni cosa. Un albero del quale i rami si protendevano al di sotto del lampione, proiettava la sua ombra sul chiaro dei sassolini, donando all’ambiente un’atmosfera di solitudine e di abbandono. Forse ero solo io che volevo vedere quel luogo così, poiché il mio animo era in preda alla malinconia, anche se lentamente mi stavo abituando a questa nuova realtà.
Leshawna…  Come se il vento mi dicesse il suo nome, come se volesse parlarmi di lei.
Leshawna… Ripeteva, mentre mi consolava con la sua gelida carezza.
 
Mi appoggiai con la schiena sul lampione stanco di andare senza meta. Allora presi il cellulare dalla tasca e mi misi le cuffiette. Sembrerà banale, ma quando si è tristi non c’è niente di meglio che ascoltare i propri idoli.
Premetti “play”.
 
"No no, no no non mi lasciare
amore mio ti amo, afferra la mia mano
amore mio ritorna, resta con me ancora
non mi spezzare il cuore, ti prego non andare, ti prego no."
 
Mi sentii già meglio, la voce di Canazzo era sempre stata la mia preferita. In un attimo mi faceva dimenticare ogni preoccupazione. Mi fece venir voglia di agitarmi, di ballare proprio come nel suo video; avevo sempre invidiato le sue meravigliose mosse. Non immaginavo di certo che qualcuno mi stesse osservando.
 
POV Duncan
Stavamo tornando da una festa, eravamo stanchi e avevamo deciso di passare per il parco per fare prima. Era stata la classica festicciola in discoteca: ti presenti in ritardo, bevi, ti scateni sulla pista da ballo, bevi, fai il cascamorto con qualche ragazza, bevi e te ne vai ubriaco fradicio. Noi però avevamo ancora un briciolo di sanità mentale per capire ciò che stava succedendo... o almeno io l’avevo.
- Hey Duncan, quello non è Harold?- mi chiese Geoff con voce non troppo sobria indicando il rosso appoggiato al lampione.
- È vero, è lui – risposi io. Dovetti sorreggerlo perché stava rischiando di cadere per quanto era ubriaco.
- Andiamo a salutarlo – disse e fece per dire uno dei suoi classici “Hey, amico!”, ma lo bloccai e lo trascinai dietro un cespuglio.
- Guarda – dissi facendo un cenno con la testa verso Harold.
- Ma che sta facendo?- chiese da terra con la faccia stupita ma divertita.
- Credo stia ballando – e scoppiai a ridere stando attento a non farmi sentire. Presi il cellulare e cominciai a riprendere quell’ esilarante spettacolo.
 

 "Da una settimana che sono lasciato, ero fidanzato
ora sono lasciato
ero fidanzato, ora sono lasciato
ora sono lasciato ed ero fidanzato
da una settimana sono rimasto solo
ero fidanzato e ora sono solo
ero fidanzato e ora sono solo
e ora sono solo, ed ero fidanzato."


POV Harold
Preso dalla musica e dall’euforia del momento, mi lasciai andare: mi tolsi la maglietta e cominciai a rotearla in aria mentre con il bacino ancheggiavo vorticosamente. Seguivano urla, schiamazzi, e pezzi di canzone che urlavo a squarciagola. Lanciai via la maglietta e mi scatenai come mai feci in vita mia.

"No no, no no non mi lasciare
amore mio ti amo, afferra la mia mano
amore mio ritorna, resta con me ancora
non mi spezzare il cuore, ti prego non andare, ti prego no
amore mio ti amo, afferra la mia mano
amore mio ritorna, resta con me ancora
non mi spezzare il cuore, ti prego non andare, ti prego no."
 
POV Duncan
Ancora non credevamo ai nostri occhi. Anche se in tutti gli anni del liceo Harold aveva sempre trovato il modo di ridicolizzarsi, questa volta si era superato.
Io e Geoff ci stavamo trattenendo dallo scoppiare a ridere; a me lacrimavano gl’occhi e dovetti più volte tappare la bocca al biondo per non farci sentire.
- Zitto o ci farai scoprire – gli sussurravo anche se non ero molto autoritario con il sorriso stampato sulle labbra.
Intanto lo show andava avanti...
 

"No no, no no non mi lasciare
amore mio ti amo, afferra la mia mano
amore mio ritorna, resta con me ancora
non mi spezzare il cuore, ti prego non andare, ti prego no "X3
 
Interruppi la registrazione quando vidi che Harold si era calmato. Riprese la maglietta, lasciata a terra poco distante da lui, e come se non fosse successo niente se ne andò. Quando fu a debita distanza, trascinai Geoff fuori dal cespuglio e scoppiammo in una grassa risata.
- Ho sempre saputo che Harold fosse ridicolo, ma non immaginavo fino a questi livelli!- ridevo io.
A Geoff erano venute la lacrime agl’occhi per il divertimento che ora gli rigavano il viso.
- Ho un’idea ,– aggiunsi – carichiamolo su Youtube!-.
 
POV Harold
Il giorno dopo mi presentai a casa di Leshawna vestito elegante e con un bouquet di rose in mano. Speravo che si sarebbe rimessa con me.
Con un po’ d’ansia e una punta di timore suonai il campanello. Dall’altra parte lei rispose con un “arrivo”. Nel tempo che intercorse, mi sistemai i capelli e mi ripassai quelle due paroline che mi ero preparato. La porta si aprì. Era vestita in abiti da notte; con un pigiama rosa e le pantofole bianche con la faccia da coniglio. Aveva la faccia un po’ assonnata, anche perché erano la 22:00 di sera; avevo pensato che la sera fosse  il momento migliore per andarla a trovare.
In quel momento ogni cosa che mi ero preparato mi svanì dalla mente e feci per dirle almeno un semplice “ciao”, ma lei mi bloccò prima che potessi dire “a”. Con disprezzo mi liquidò con “Ma vai a casa, cretino!” sottolineando con la voce l’ultima parola e sbattendomi la porta in faccia.
Ero sbigottito: cosa avevo fatto di male?
 
Angolo autore:
Buongiorno lettori ( o buonasera, dipende ),
Ho voluto fare questa storia, non per prendere in giro il povero Canazzo, ma per farvi passare il tempo e magari divertirvi.
Se avete tempo, scrivetemi anche una piccola recensione per dirmi cosa ne pensate, se vi è piaciuta, se devo correggere qualcosa o se mi volete morto dopo questa storia.
Spero veramente che scrivere “POV” si usi ancora per segnalare il cambio di prospettiva nella storia, altrimenti vi prego di segnalarmelo.
Io vi saluto sperando di avervi intrattenuto almeno un po’.
Ci si vede!
 
p.s. Ringrazio Miky per l’aiuto nella realizzazione della storia.
  
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