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Autore: Maico    13/03/2016    3 recensioni
••Solangelo AU••
Tratto dal testo:
-Tu non mi conosci- adesso sembrava serio -potrei essere un serial killer.
-Eppure quel poco che ho visto è bastato a farmi perdere completamente la testa- ammise, rincontrando per la millesima volta quegli occhi d'ossidiana.
-Tu sei pazzo. Cappuccetto non si innamora del lupo.
-È vero- fece combaciare le fronti -è il lupo che si innamora di lei.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPPUCCETTO GIALLO E IL LUPO NON PROPRIO CATTIVO
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Data: 09/11                     Ore: 15:47 
 
-Will devi andare dalla nonna- gli aveva detto la madre, proprio pochi istanti prima -Mettiti il cappotto e portale questa fetta di crostata insieme ad alcuni frutti dell'orto. Sono sicura che le farà molto piacere. 
Eppure il ragazzo aveva storto le labbra, sgranando gli occhi azzurrissimi e spalancando la bocca, colto dall'irritazione. 
-Perché dovrei andarci io?- aveva chiesto, portandosi un indice al petto per enfatizzare il concetto -Abita a più di un'ora da qua!
-Prendi la metro- aveva risposto senza fare una piega la donna, aggrottando la fronte -metti tutto nello zaino e vai. Nulla di più e nulla di meno. 
-E non hai pensato che io oggi abbia degli impegni?- lo sdegno che trapelava da ogni sillaba -Che adesso dovrei uscire con i miei amici?
-Tanto alla fine ti lamenti sempre- continuò a metterlo all'angolo, facendo un sorrisetto di chi sapeva di aver quasi vinto -Non dici sempre che i tuoi "amici" cercano di accoppiarti con ragazzi che non hai mai visto?
-'Sta volta potrebbe essere diverso- tentò invano, venendo sbeffeggiato dalla risata della madre, accompagnata da uno scappellotto in testa. 
-Non fare storie- ritornò seria -Prima ti muovi e prima torni, no?
-Donne!- sbottò sottovoce, massaggiandosi il collo colpito -Siete solo dei demoni. È per questo che preferisco i maschi. 
-Ti conviene muoverti prima che ti tiri addosso il cucchiaio!- lo minacciò, agitando il mestolo di legno con cui stava girando il sugo, schizzandogli sia vestiti che viso. 
-Ma'!- si lamentò, strofinandosi le guance, imbrattandosi ancor di più. 
-Ops!- rise nuovamente -Adesso dovrai fare la doccia e poi andare dalla nonna. 
Will esalò un pesante sospiro, alzando le braccia e occhi al cielo, chiedendo pietà a chiunque si trovasse lassù a guardarlo. 
-Che bella giornata- mugugnò, iniziando a salire le scale, diretto in bagno. 
Eppure non sapeva quanto sarebbe "migliorata" da lì a poche ore. 
 
 
Ore: 16:23
 
-Come sarebbe a dire: "Sono impegnato"?- quasi lo assordò l'urlo dall'altro capo del telefono, tanto che anche le altre persone sul treno lo guardarono di sbieco. 
Will arrossì d'imbarazzo, alzandosi il cappuccio della felpa gialla (unico capo ancora pulito nel suo armadio) cercando di scomparire in quello stesso istante. 
-Ascoltami bene Jack- lo stoppò, sperando che l'altro abbassasse i toni -È colpa di mia madre. Devo portare delle cose a mia nonna. 
-E me lo dici solo adesso? L'Ale non stava nella pelle per conoscerti!
-Sei in viva voce?
-No, ma perché me lo..?
-Dovete smetterla con 'sti cazzo di appuntamenti al buio!- sbottò stizzito, stringendo l'apparecchio talmente forte da sentire i cip all'interno scricchiolare. 
-Cerchiamo solo di aiutarti- provò a spiegarsi, non venendo però sentito dal biondo. 
-State giocando a fare i cupido tu e Milly! Perché non vi fate i cazzi vostri una volta tanto?
-Perché ci teniamo a te brutto coglione! È da Noah che non hai una relazione stabile!
-Da tre mesi Jack! Solo tre mesi!- sbuffò, ricordando quegli occhi grigi che tanto l'avevano fatto sognare, per poi abbandonarlo come un cane per strada, una volta trovato un altro cucciolo più carino e adorabile di lui. 
-Quello stronzo può anche finire sotto un'auto per me. 
-Will, vogliamo solo aiutarti. 
-Dovreste crearvi una vita voi due- continuò senza demordere, ancora arrabbiato -Saprò io quando sarò pronto ad una nuova relazione, non credi?
-Ma..
-Ho mal di testa- tagliò corto, massaggiandosi le tempie che avevano iniziato a pulsare -Ciao. 
Chiuse la telefonata, senza stare a sentire oltre gli strilli che l'altro gli lanciava, probabilmente maledicendolo in ogni lingua conosciuta e non, appoggiandosi sullo scomodo sedile, chiudendo gli occhi stanco. 
Quasi non si accorse della persona che, leggera, gli si sedette accanto, avvertendone la presenza solo dalle vibrazioni del vetro dietro di lui. 
Guardò di sottecchi il ragazzo infagottato della larga e logora felpa nera, chinato in avanti giocando con il telefono e con le cuffie, stranamente di colori fin troppo accesi, nelle orecchie. 
Non lo aveva degnato di uno sguardo, probabilmente era l'unico che non lo aveva preso per pazzo dopo la sua conversazione telefonica, sicuramente non lo aveva proprio sentito con la musica rock a tutto volume. Non lo vedeva in faccia, una cascata di capelli neri gli impediva la vista, oscurandogliela del tutto. 
Una signora, con una borsa esageratamente grande, gli urtò la spalla, facendolo finire proprio addosso allo sconosciuto, rischiando di fargli cadere di mano il telefono. 
Will scoccò un'occhiataccia al cappotto impellicciato della signora, sentendo perfino le orecchie andare a fuoco. 
Il tizio in nero lo fissava scocciato, rivelando due occhi scuri esattamente come tutta la sua figura. 
"Ma dove siamo finiti? In un film in bianco e nero?"
-Scusa- sussurrò invece, rimettendosi al proprio posto, cercando di ignorare quello sguardo che sentiva addosso, pesargli come un macigno. 
Ancora paonazzo, provò a resistere senza voltarsi; impresa che tuttavia gli risultò impossibile dopo altre due fermate. 
Aprì la bocca per parlare, girandosi ma venendo prontamente anticipato dal dark. 
-Dovresti toglierti il cappuccio- disse, tirandoglielo giù senza tante cerimonie -Potresti esser confuso per uno dei molteplici ladri delle metropolitane. 
Will arrossì a disagio, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe bianche prima di racimolare il coraggio necessario a rialzando, trovandosi però fermo a fissare solo un posto vuoto, l'eco di una canzone rock nelle orecchie. 
-Impossibile- borbottò, passandosi stancamente una mano sul volto -Sto impazzendo!
 
 
Ore: 16:52
 
Will si ritrovò ben presto a correre sotto la pioggia, zuppo quanto un povero pulcino, la felpa gialla appiccicata addosso pesante come un'incudine.
Lo zaino gli sbatacchiava sulle spalle, lo spigolo della teglia che sua madre ci aveva messo dentro di sicuro gli aveva appena creato un enorme livido sui reni, e i cappelli gocciolavano, appiattiti dall'acqua, incollati sul capo e la fronte. 
Starnutì, ben tre volte di seguito, maledicendo per l'ennesima volta quella donna di sua madre che l'aveva obbligato ad uscire con quel maltempo. Poco ma certo che il giorno seguente avrebbe avuto un febbrone con i fiocchi. 
-Hey biondino!
Will si guardò intorno, sbattendo più volte le ciglia per togliere quelle fastidiose goccioline, osservando stranito la ragazza bruna che agitava una mano nella sua direzione, strattonando quello che doveva essere il suo ragazzo verso di lui. 
Ok. Perché ce l'avevano con lui?
-Tutto bene?- gli chiese quella, tenendo un ombrello scarlatto nella sua direzione per ripararlo in parte dal diluvio. 
-Che giornataccia!- esclamò, facendo un piccolo risolino guardando il partner che invece rimase apatico. 
Will fece rimbalzare lo sguardo prima sulla ragazza e poi sull'altro, inquieto. 
-Grazie- disse con talmente poca convinzione che il moro inclinò il viso nella sua direzione, fissandolo con gli occhi tra il grigio e l'azzurro. 
-Anche noi siamo stati colti impreparati- continuò invece allegra lei -Beh, fortuna che io mi porto sempre dietro l'ombrello nella borsa! Anche perché tutto ciò che ci entra poi non ne esce più..- rise di nuovo, sbattendo le lunghe ciglia nere di sicuro truccate. 
Tutta quella vivacità lo lascio perplesso, diffidente nei confronti di quei due estranei che lo stavano aiutando. 
-Sei fradicio!- esclamò tutt'a un tratto, facendolo sobbalzare spaventato -O poveretto! Se vuoi puoi ven..
-Il tizio della metro?
Will vide l'espressione della ragazza irrigidirsi all'improvviso, il sorriso tenersi fino a far sbiadire il contorno delle labbra eccessivamente piene. Si girò, trovandosi davanti il dark che credeva aver solo sognato ad occhi aperti. Gli occhi d'antracite lo scandagliarono da capo a piedi, fino a che non si soffermò nuovamente sul suo volto, facendo un mezzo ghigno divertito. 
La pioggia produceva in picchiettio ritmico sulla superficie dell'ombrello blu che lo riparava, neanche una goccia sembrava averlo scalfito. 
"Non è giusto" si ritrovò a pensare, irritato "perché l'unico cristiano zuppo sono solo io?"
-Nico- lo salutò all'improvviso l'altro ragazzo, facendogli un cenno del capo che però non venne ricambiato. 
-Cosa ci fa un bel bambino come te tutto solo soletto in questa foresta di cemento?- lo prese invece in giro quello che allora doveva essere Nico, agitando un dito per aria divertito. 
-Bel bambino tua nonna!- sbottò, non sapendosi trattenere, arrossendo fino alla radice dei capelli. 
-Come siamo suscettibili- gli picchiettò un indice in mezzo alla fronte, facendolo sbuffare infastidito. 
-Che stai facendo?- esclamò, allontanandosi di scatto, venendo investito da un torrente d'acqua cadente dal cielo. 
-Dove vai idiota?- vende strattonato nuovamente vicino a Nico, protetto dalla pioggia -per farti una doccia esistono i bagni. 
-Ma dove..?- il biondo fece un mezzo giro su se stesso, alla ricerca dei due estranei che prima lo avevano avvicinato. 
-Senti- il tono adesso era gelido quanto le gocce che gli percorrevano la spina dorsale da sotto il giubbotto e la felpa -Vedo di portarti in qualche bar, così non rischi di infradiciarti ancor di più. 
-Cos'è tutta questa gentilezza?- non poté fare a meno di chiedere, seguendo comunque l'altro che aveva preso a camminare spedito. Non che avesse poi tutta questa scelta. 
-Smettila di fare quella faccia- fu l'unica risposta che ottenne, facendo cadere un silenzio pesante che li accompagnò fino all'insegna del pub più vicino. 
 
 
 
 
Data: 19/02                      Ore: 14:19
 
-Mamma!
-Sto lavando i piatti!- urlò di rimando la donna, continuando a tenere fisso lo sguardo sulla televisione che proprio in quel momento trasmetteva una delle sue telenovela preferite. 
-Mamma!- il figlio scese pesantemente le scale, facendo storcere la bocca alla donna che non aveva capito nulla dell'ultima battuta di quel bel fusto del protagonista. 
-Vado dalla nonna!
-Will!- gridò esasperata, sbattendo la spugna sulle stoviglie nel lavandino -Che tu sia dannato! Gli ha fatto la proposta e io non l'ho sentita!
-Vediti la replica- una testa bionda sbucò dalla porta, indecisa se entrare, ed affrontare così l'ire della madre, o andarsene direttamente -Come.. Come sto?- azzardò infine, parandosi davanti all'altra e facendo una piroetta su se stesso. 
-Sembri più gay del solito- fu la dolce risposta, seguita da uno spintone che per poco non gli provocò una scivolata sul pavimento -adesso lasciami guardare questa cosa in pace, sono sicura che il ragazzo per il quale ti sei preso una cotta ti strapperà i vestiti di dosso oggi!
-Mamma!
Ma la donna era tornata alla sua televisione. 
 
 
Ore: 15:44
 
-Ciao Nico- salutò Will, sedendosi accanto al moro -Anche oggi qua?
-Come tutte le domeniche, no?- fu la lapidaria risposta che gli fece congelare il sorriso sulle labbra. 
"Dio, ma 'sto qua non si rilassa mai?"
-É da ben tre mesi che ci conosciamo. Eppure non so ancora cosa tu ci faccia nella metro- tossicchiò, provando a tastare il terreno -Non è che vai a trovare la tua ragazza?
-Ah!- la risata improvvisa lo fece saltare sul posto, osservando con tanto d'occhi Nico. 
-Stai scherzando vero?- gli diede una pacca sulla spalla che lo fece sbilanciare -ci mancherebbe solo la seccatura di qualche donna!
-Beh, ammetto che siano delle piaghe quando ci si mettono d'impegno- alzò le spalle, sghignazzando. 
-È per questo che preferisco i ragazzi, a loro poi non frega niente della delicatezza. 
Will rimase immobile sul posto scomodo, un sorriso ebete che si allargava sempre di più sul volto, scuotendo divertito la testa. 
-Che cazzo ridi?- gli venne chiesto all'improvviso dall'altro, un sopracciglio scuro inarcato ad esprimere tutta la perplessità di Nico. 
-Cappuccetto sta impazzendo. 
-Smettila- gli diede una sberla debole sul braccio, ancora ebbro da quella cosa calda che sembrava tanto soddisfazione -Mi sono messo quella felpa solo una volta. 
-La prima volta. 
"Magari ce la faccio" appoggiò il capo al vetro, rubando un'auricolare a Nico "Con la determinazione si ottiene tutto infondo"
 
 
 
 
Data: 04/04                      Ore: 23:53
 
-Sai- Nico iniziò a parlare, stendendosi quasi completamente addosso al biondo, appoggiando la testa riccioluta sulla sua spalla -mi sono sempre domandato: perché ti sei preso una cotta per me?
Will avvampò, emettendo un mezzo gemito strozzato, coprendosi gli occhi con il dorso della mano, ridacchiando incredulo. 
-Forse perché sembri tanto "dannato e maledettamente arrapante"
Nico rise con lui, le menti di entrambi fin troppo annebbiate dall'alcool che quella sera avevano bevuto, gli unici nel vagone della metro a quell'ora tarda. 
-Sei ubriaco!- lo prese in giro, spiaccicandogli una mano pallida in faccia per guardarlo dritto negli occhi blu, lucidi -Non avresti mai avuto le palle per dirmelo da sobrio. 
-Su questo non ci piove!- gli strinse maggiormente le braccia intorno alla vita, e come ci erano finite là?, sorridendo ancora -però adesso mi sento più leggero. 
-Probabilmente sono i bicchierini che hai tracannato prima. 
-Oppure è solo quello che ho trattenuto fino ad adesso- gli occhi cerulei si strinsero, fissando il viso sottile che gli sfiorava la guancia. 
-Nico?
-Ohi! Presente!- alzò lo sguardo brillo verso di lui, le labbra incurvate verso l'alto. 
Will ci provò. 
Tenne fermo il viso di Nico fra le sue mani, avvicinandosi per premere le labbra sulle sue, saggiandole, avvertendone la ruvidezza e l'aroma di nicotina e alcool. 
Le pressò, come ad imprimerne il ricordo nella mente in modo tale da ritrovarle anche dopo passata la sbronza, sentendo quelle iridi puntate addosso come fari, pungenti come spilli. 
Si staccò tentennante, facendo saettare gli occhi sui finestrini, incontrando il suo stesso sguardo a metà fra lo sconvolto e l'esaltato. 
-Probabilmente non ne avrei avuto il coraggio normalmente- borbottò quasi a se stesso, leccandosi nervosamente le labbra e facendo un sorrisetto di circostanza a Nico. 
-Scusa ma volevo farlo da un po'. 
-Sai Cappuccetto- gli disse immergendo le mani nei suoi capelli biondi, arruffandoli più di quanto già non fossero stati -stai andando dritto dritto nella tana del lupo cattivo. 
-Non dirmi che saresti tu- lo prese in giro, nascondendo il volto in quei fili neri. 
-Tu non mi conosci- adesso sembrava serio -potrei essere un serial killer. 
-Eppure quel poco che ho visto è bastato a farmi perdere completamente la testa- ammise, rincontrando per la millesima volta quegli occhi d'ossidiana. 
-Tu sei pazzo. Cappuccetto non si innamora del lupo. 
-È vero- fece combaciare le fronti -è il lupo che si innamora di lei. 
-Non me la ricordo questa parte- ammise Nico, sfiorandogli la punta del naso. 
-L'hanno tolta- Will annuì convinto, facendo ridacchiare l'altro ragazzo -Sai perché il lupo avvicina Cappuccetto?
Nico sorrise, scuotendo il capo con un gesto di diniego. 
-Perché?
-Perché Cappuccetto era da sola nel bosco. Avvicinandosi per primo, il lupo ha scacciato gli animali che volevano farle del male. 
-Ti ricordo che poi l'ha quasi mangiata. 
-Non si può cambiare chi si ama. Ti faccio notare che alla fine non hanno ucciso il lupo, l'hanno solamente ingannato. 
-E tu?- Nico gli strinse il mento -Mi ingannerai?
-Non sarò Einstein ma non sono neanche così stupido. Non avrei nessun motivo per farlo. 
La risposta parve soddisfare il moro che gli strattonò il capo in avanti, facendo cozzare i denti per il troppo slancio, riprendendo il bacio che Will aveva iniziato, solo molto più spinto.
-È da quella volta che mi sei venuto addosso che voglio morderti le labbra- borbottò, stringendo fra i denti quella pelle morbida, strappando un mugolio al biondo. 
-Basta che non me le stacchi- gli strizzò l'occhio, tenendolo appiccicato al proprio petto, i cuori che come tamburi risuonavano simili a grancasse nei loro petti. 
-Idiota. 
E, chissà perché, scoppiarono entrambi a ridere. 
 
 
 
 
Data: 27/04                        Ore: 9:18
 
-Brutto stronzo che non sei altro!
Will allontanò il telefono dall'orecchio, sospirando rassegnato. 
-Anch'io sono felice di risentirti- borbottò, alzando gli occhi al cielo. 
-Tu non puoi..! Non..! Come ti permetti di chiamarmi dopo sedici giorni di completo silenzio, dicendomi "ciao Jack"! Non ne hai il diritto!
-Non farmi la paternale!- sbottò, imbronciandosi. 
-Ho creduto che fossi morto!
-Ma fammi il piacere- sbuffò -Avresti chiamato i servizi segreti sennò. 
-Tanto lo sapevo che stavi con il tuo nuovissimo ragazzo. Scommetto che avete fatto i conigli per tutto questo tempo!
-Jack!
-Cosa?- silenzio -Non ti accorgi neanche che ti stai allontanando dai tuoi amici. 
-E forse sto facendo bene!- ringhiò, alzandosi irrequieto dal letto della propria stanza -Perché questi miei "amici" non mi supportano mai! Prima mi cercate disperatamente un partner e poi non vi sta bene se ne trovo uno! Se volete un "amico gay" solo per vantarvi della vostra apertura mentale allora trovatevene un'altro!
-E quanto di quello che hai detto te l'ha messo in testa lui? Eh?!
-Niente mio caro stronzo!- urlò, sbattendo una mano sul comodino -Se foste stati veramente miei amici, sareste stati felici per me!
-Vaffanculo!
-Fottuti tu!
Will posò con mal grazia il cellulare, rabbioso e furente, portandosi le mani nei capelli più volte dal nervosismo. 
-Cazzo!- imprecò un'ultima volta al cielo, lasciandosi cadere sul materasso. 
 
 
Ore: 11:58
 
Aveva indossato i primi vestiti che gli erano capitati sotto mano, ancora accecato per la precedente conversazione, dirigendosi a passi pesanti verso l'unico luogo dove sapeva, e sperava soprattutto, di trovare un po' di sollievo. 
La stazione della metro, nonostante il suo grigiore, le crepe d'intonaco e le scritte volgari sui muri, non gli era mai  sembrata più accogliente. Un porto sicuro dove nascondersi. 
Perfino le espressioni delle diverse persone che lo sorpassavano, le occhiaie violaceo e le iridi vacue, erano per lui come un sospiro dalla merda che quel giorno gli era caduta addosso. 
"Amici.." digrignò i denti "col cazzo!"
Tutti, una volta entrato nel solito vagone, sembravano come intimoriti dall'aura tetra che emanava, standosene a buona distanza da quel ragazzo con addosso una sgargiante cuffia gialla sul capo. 
Will non ci fece troppo caso, stando vicino a Nico si era più che abituato a quell'improvviso cambio di approccio che aveva la gente con lui, quasi ammoniti dagli occhi fulminanti del suo ragazzo. 
Infatti. Nico. Chissà se l'avrebbe incontrato.. Beh, sperare non gli costava nulla infondo; magari la fortuna sarebbe girata dalla sua parte per una volta, no?
Sì, certo. Come se a lui capitasse una botta di culo. In quel periodo stava andando tutto storto, dagli amici ai familiari. E tutti fissati con un unico punto: Nico. 
"Perché non l'ho ancora conosciuto?" diceva sua madre "Come fai a non sapere neanche come si chiamano i suoi genitori?"
Come se a lui fregasse qualcosa dei genitori dell'altro. Mica usciva con loro!
"Come puoi mettere un'estraneo davanti ai tuoi amici?" questa volta la voce di Jack "Dopo tutto quello che abbiamo fatto per te!"
Per lui. Per lui! Cosa hanno fatto di così importante oltre ad organizzargli appuntamenti al buio finiti nel peggiore dei modi?
Che andassero tutti a quel paese! Cosa ne volevano sapere loro di quello che provavano Will e Nico? Che cosa ne sapevano dei loro discorsi, delle confidenze (maggiormente di Will) che si scambiavano, delle opinioni, dei pensieri? E il loro rapporto?
Era sbagliato innamorarsi di una persona conoscendone solo una parte? Era sbagliato riporre fiducia in quelle iridi d'onice?
Era la sua vita! Sua! Nessuno avrebbe potuto obbligarlo a fare o meno qualcosa, che andasse dal mangiare degli schifosissimi broccoli al lasciare un ragazzo. 
Guardò con le palpebre socchiuse il vagone, non trovando niente che attirasse la sua attenzione all'infuori di due bambinetti urlanti, aggrappati quasi disperatamente alle gambe della povera donna. 
Si massaggiò le tempie pulsanti, stringendo i denti per non urlare contro quei due demoni di stare zitti, desiderando più di ogni altra cosa l'arrivo della fermata numero quattro. 
Solo una volta sceso il suo cervello gli fece notare un dettaglio non proprio irrilevante. 
Come avrebbe trovato Nico?
Avrebbe potuto bazzicare per la stazione fino a quando il Sole non fosse stato prossimo al tramonto, provando a riconoscere tra quella marmaglia di persone una familiare testa mora. 
"La fai troppo facile" si disse da solo, allontanandosi dal centro di quella che pareva una migrazione di massa "è come cercare l'ago nel pagliaio"
 
 
Ore: 12:33
 
Solo dopo aver strisciato i piedi per ben due ore e mezza, ed essersi consumato le suole delle sue povere scarpe, riuscì a trovare Nico. 
Forse. 
Non ne era molto sicuro in effetti, magari era solo un altro darkettone con felpe extra-large e spalle curve. 
E il ragazzo sembrava avere il fuoco sotto i piedi, saettando tra quei corpi tutti simili fra di loro, scivolandoci in mezzo come acqua, furtivo come un'ombra. Will, dopo l'ennesima botta tirata per sbaglio e le dovute scuse, si stupì di come le persone sembravano contrariamente non accorgersi di Nico.
"Se è Nico"
Provò ad accelerare il passo, come mai ci fosse tutta quella folla di giovedì, per di più di pomeriggio era un mistero, schivando alla meno peggio le persone che gli erano d'intralcio. 
Quando distarono solo pochi metri, cercò di agguantarlo, fermandolo, alzando il braccio. Ma qualcuno lo anticipò. 
Un uomo di circa trent'anni affiancò Nico, posandogli una mano sulla spalla, obbligandolo ad arrestare la sua corsa, spingendolo dove c'era meno affluenza. Meno occhi. 
Will strinse la mascella, l'espressione grave che aveva l'uomo non gli era piaciuta affatto, seguendoli senza dare troppo nell'occhio. 
-Cosa vuole ancora da me?- sentì la voce rabbiosa del fidanzato, i pugni serrati mentre cercava di scrollarsi di dosso quelle mani che, come tenaglie, rimanevano ben ancorate su di lui. 
-Lo sappiamo che sei stato tu!- rispose con lo stesso tono l'altro, spintonandolo contro la parete del corridoio secondario, deserto -Smettila di fare lo sbruffone ragazzino!
-Lasciami! Non avete prove! Queste non sono altro che minacce!
-Sentimi- gli strinse il collo, facendo cozzare la nuca di Nico sul muro, facendogli sfuggire un mugolio sofferto -non me ne frega un cazzo di quello che dici, ok?
Nico alzò il dito medio. 
-Fottuti ragazzini!
Will non fece in tempo a muovere un solo passo che il pugno dell'uomo colpì in volto Nico, facendolo scivolare a terra, il viso girato di scatto proprio verso di lui. 
Il biondo osservò terrorizzato quelle iridi nere che lo fissavano stupite, per nulla turbate apparentemente per il gonfiore che iniziava a palesarsi sulla sua mascella. 
-Hey!- come colpito da una scarica elettrica, Will marciò velocemente verso di loro, una nuova rabbia che gli faceva prudere le mani -Che cazzo credi di fare?
Lo spintonò abbastanza lontano in modo tale che Nico non fosse oppresso dalla sua mole, guardandolo in cagnesco mentre controllava distrattamente l'ematoma che stava prendendo forma su quel volto che tanto conosceva. 
-Tkz- uno sputo a terra -Non è finita qui di Angelo. 
-Fottiti bastardo!- urlò Will alla schiena dell'uomo che ormai si era già dileguato fra le altre persone. 
Una risata lo fece voltare verso Nico, sghignazzante e con le mani a comprargli gli occhi, il corpo scosso da singulti. 
-Will..- gli diede una fiacca pacca sul braccio -Non sai che Cappuccetto ha aiutato il cacciatore? Perché sei corso per aiutare il lupo?
-Smettila con questa storia di Cappuccetto!- gli prese le spalle, sballottandolo fino a quando non smise di ridere -Chi era quello là? Se ti tocca ancora gli spacco il culo!
-Era solo il cacciatore. 
-Nico!- alzò le mani al cielo, esasperato -Non è il momento. 
-È un poliziotto Will- lo spiazzò -Beh, è anche un cliente di Norma, quindi non so se è meglio definirlo così o drogato. 
-Cosa?
-Sei arrabbiato adesso? Perché sai che ho problemi con la legge?- un sorriso amaro incurvò quelle labbra sottili, gli occhi chiusi e la testa abbandonata sul muro. Appariva sereno Nico, probabilmente aveva immaginato la reazione di Will a quella rivelazione talmente tante volte da stamparsela nella mente. 
-Sono incazzato perché quel tizio se l'è presa con te!
Will gli prese fermamente il viso fra le mani, accarezzando con inattesa dolcezza la pelle nivea. 
-Nico, non saprò quasi nulla di quello che fai quando non siamo insieme- una pausa dove appoggiò le loro fronti una dall'altra -ma credo di conoscerti abbastanza da sapere per certo che tu non spacci. 
-Tu sei pazzo, non puoi basarti solo sul tuo istinto!- Nico gli sfiorò le labbra -Sei un'idiota Cappuccetto. 
Il bacio fu uno sfiorarsi lieve, una carezza leggere, diverso da quelli che erano soliti scambiarsi. Non c'era l'impeto del sesso, la fretta che l'adrenalina e la passione ogni volta li veniva iniettata nelle vene, insieme all'impazienza. Questo bacio era lento, uno stuzzicarsi innocente che faceva percepire un calore del tutto nuovo, un dirsi: "Sono qua e non ti lascio". 
Quella probabilmente era la cosa più vicina ad un "ti amo" che si erano mai dati durante la loro relazione. 
-Nico- Will gli ansimò sulle gote, guardandolo con gli occhi azzurri brillanti -non voglio obbligarti a svelarmi la tua vita. Non voglio essere io a importelo. Desidero che tu abbia il bisogno di parlarmene, senza pressioni di alcun genere. Io rimango qui, non scapperò e sono disposto ad aspettare. Non lo so, credo di amarti- si leccò le labbra rosse, arrossendo e cercando di non guardarlo in faccia per l'imbarazzo -e finché sentirò questa.. "cosa" nel petto non ti abbandonerò. Mi basta sapere quel che so per confessartelo. Ti amo, ok? Ho perso la testa da quella volta sotto la pioggia, forse anche prima quando mi tolsi il cappuccio con quel tuo ghigno strafottente. 
-Will- Nico sospirò, intrecciandogli le mani nei capelli biondi, facendogli cadere a terra la cuffia dall'improponibile colore -la prima volta che ti ho visto ho pensato di derubarti. 
-Ma non l'hai fatto- replicò senza dargli il tempo di aggiungere altro. 
-Non riuscirò a farti cambiare idea, vero?
-Non riuscirai a farmi scappare- Will scosse la testa, aiutando l'altro a rimettersi in piedi -Cappucceto alla fine lo salva il lupo cattivo. 
Nico sorrise, mettendogli un braccio intorno alla vita, appoggiandosi quasi completamente a Will. 
-Andiamo a casa- sussurrò il moro. 
-A casa..- Will gli diede un bacio fra i capelli spettinati, nascondendo il sorriso che proprio non ne voleva sapere di scomparirgli dalla faccia. 
-Ah, Nico?- l'altro lo fissò con un sopracciglio inarcato -Se rivedrò mai quel poliziotto, non ti garantisco che non lo pesterò a sangue. 
Risero insieme, tornando indietro sulla metropolitana, sedendosi al loro solito vagone, stretti fra le persone estranee, in un mondo loro dove non esistevano altri all'infuori di Nico e Will. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
Oddei, il ritorno della pucciosità!
Si, vabbè, diciamo che le cose "dolci" come queste non rientrano molto nel mio stile, ma quando ci vuole ci vuole!
Finalmente un po' di leggerezza e amore nell'aria!
Ringrazio chi è arrivato fino a qua a leggere questa storia, sopportando tutte le disavventure e non che sono capitate al nostro bel Cappuccetto.
Più che altro, con questa one-shot, volevo far risaltare l'amore fulminante che può cogliere determinate persone, e la determinazione di conquistare qualcuno anche se scostante. 
Diciamo che ho voluto rappresentare Will come il paladino dell'amore puro (?) e Nico non può fare altro che arrendersi a quest'uragano biondo. 
La favola di Cappuccetto rosso è servita quindi come storia parallela a questa, ricreata secondo la mente di Will. 
-quanto lo adoro sto ragazzo?-
Un altro grazie ai lettori, spero abbiate gradito la storia -e sorvolato su eventuali errori.. non sia mai che non ne abbia salato uno!-
Un Buonsalve a tutti
Maico
   
 
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