13/03/2016
1 recensioniHappiness
Quella giornata era giunta al termine, in fin dei conti si erano divertiti anche loro, anche se... anche se loro erano andati alle terme principalmente per dovere. Ancora nella mente del giovane angente Nishijima era impresso il ricordo della prima volta in cui era andato alle terme con quella bellissima donna che rispondeva al nome di Himekawa.
Già... Himekawa... la loro storia era stata – al suo tempo – così intensa e romantica, poi la vita aveva voluto che loro si separassero. Lui... lui, però, ne era ancora innamorato. Era felice? No, non l’era da molto tempo, dalla fine delle superiori: da quando la loro storia era finita.
“Hime-chan tu li vedi felici?” si rivolse alla sua collega, che stava camminando accanto a lui.
“Non devono mettere le loro questioni personali, quando si tratta della missione” fu la sua secca risposta. Aveva capito a chi si riferisse il suo collega. Non era stupida, d’altronde.
“Ma... sei così... fredda” si voltò verso di lei, che si era girata di spalle. Forse non voleva parlare di quel delicato argomento, si disse.
“Tu invece sei tutto il contrario...” fece qualche passo in avanti. Sì, non ne voleva parlare.
“Aspetta!” la raggiunse. Le afferrò un braccio e la fece voltare verso di sé.
Sussultò la giovane agente. Che significava quello sguardo così serio? Non poté fare a meno di chiedersi. Si perse in quegli occhi neri... erano passati anni e ancora avevano quell’effetto su di lei.
“Hime-chan... tu sei felice?” sgranò gli occhi non appena udì quella secca domanda.
Lei era felice? Di nuovo quella domanda che da anni la tormentava.
E lei la risposta l’aveva? Sorrise, no, non l’aveva, ma sentiva che presto l’avrebbe trovata.
“Si è fatto tardi... è meglio tornare alla base” gli posò una mano sulla guancia e gli sorrise. Non voleva affrontare quel delicato argomento. Voleva farlo con più calma, magari quando tutto sarebbe finito.
Se ne andò, lasciandolo lì da solo. La osservò andare verso l’auto; sorrise. Aveva centrato il punto: lei non era felice, proprio come non l’era lui.
Sì, ne avrebbero discusso in un altro momento, un momento più tranquillo... un momento in cui erano solo Daigo e Himekawa i due amici di sempre e non i colleghi di lavoro. La raggiunse con questo pensiero in mente, entrando nell’auto bianca.
Note dell’autrice: Ketsui è uscito da poco e già la mia mente è partita XD già vedendo i primi dieci minuti mostrati in anteprima mi era partita questa ship e ovviamente vedendo il film ho iniziato ad amarla.
Questo piccolo flash mi è venuto vedendo questa scena del film – di cui volontariamente ho cambiato le battute, cercando di mantenere il senso della frase – immaginando, per l’appunto, che il sensei ponesse quella domanda a Himekawa (perché è ovvio lui prova qualcosa per lei XD) e ci sono rimasta male quando non me l’hanno mostrata XD per cui ecco qua che è nato sto obbrobrio.
Ringrazio chi la leggerà e, magari, chi la recensirà.
A presto.
Già... Himekawa... la loro storia era stata – al suo tempo – così intensa e romantica, poi la vita aveva voluto che loro si separassero. Lui... lui, però, ne era ancora innamorato. Era felice? No, non l’era da molto tempo, dalla fine delle superiori: da quando la loro storia era finita.
“Hime-chan tu li vedi felici?” si rivolse alla sua collega, che stava camminando accanto a lui.
“Non devono mettere le loro questioni personali, quando si tratta della missione” fu la sua secca risposta. Aveva capito a chi si riferisse il suo collega. Non era stupida, d’altronde.
“Ma... sei così... fredda” si voltò verso di lei, che si era girata di spalle. Forse non voleva parlare di quel delicato argomento, si disse.
“Tu invece sei tutto il contrario...” fece qualche passo in avanti. Sì, non ne voleva parlare.
“Aspetta!” la raggiunse. Le afferrò un braccio e la fece voltare verso di sé.
Sussultò la giovane agente. Che significava quello sguardo così serio? Non poté fare a meno di chiedersi. Si perse in quegli occhi neri... erano passati anni e ancora avevano quell’effetto su di lei.
“Hime-chan... tu sei felice?” sgranò gli occhi non appena udì quella secca domanda.
Lei era felice? Di nuovo quella domanda che da anni la tormentava.
E lei la risposta l’aveva? Sorrise, no, non l’aveva, ma sentiva che presto l’avrebbe trovata.
“Si è fatto tardi... è meglio tornare alla base” gli posò una mano sulla guancia e gli sorrise. Non voleva affrontare quel delicato argomento. Voleva farlo con più calma, magari quando tutto sarebbe finito.
Se ne andò, lasciandolo lì da solo. La osservò andare verso l’auto; sorrise. Aveva centrato il punto: lei non era felice, proprio come non l’era lui.
Sì, ne avrebbero discusso in un altro momento, un momento più tranquillo... un momento in cui erano solo Daigo e Himekawa i due amici di sempre e non i colleghi di lavoro. La raggiunse con questo pensiero in mente, entrando nell’auto bianca.
Note dell’autrice: Ketsui è uscito da poco e già la mia mente è partita XD già vedendo i primi dieci minuti mostrati in anteprima mi era partita questa ship e ovviamente vedendo il film ho iniziato ad amarla.
Questo piccolo flash mi è venuto vedendo questa scena del film – di cui volontariamente ho cambiato le battute, cercando di mantenere il senso della frase – immaginando, per l’appunto, che il sensei ponesse quella domanda a Himekawa (perché è ovvio lui prova qualcosa per lei XD) e ci sono rimasta male quando non me l’hanno mostrata XD per cui ecco qua che è nato sto obbrobrio.
Ringrazio chi la leggerà e, magari, chi la recensirà.
A presto.