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Autore: EllyBeth    14/03/2016    0 recensioni
Dalla storia:
*Ma ovviamente mi sto illudendo, come ho fatto per tutta la vita. E questa illusione provocata dal dolore che la realtà non mi vuole togliere, altro non mi procurerà se non dolore.*
*Lui si era messo a ridere, schernendomi. Mi aveva detto: “farsi te? Ma dai, con tutte le gnocche che girano in quelle strade dovevano proprio andare a ripescare te? Ma fammi il favore!”.*
A tutti coloro cui il dolore di un amore non corrisposto ha dilaniato, non le viscere, non il cuore, ma la vita.
A tutti coloro cui la vita ha negato tutto, l'amore e le amicizie.
A tutti coloro che leggeranno questa storia, che possiate per sempre sorridere al futuro.
Buona lettura da Chiara
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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{Una vita senza amore
è dura;
una vita senza amici
una tortura}


 
DEDICATO A TUTTI COLORO CHE SOFFRONO PER AMORE.
SORRIDETE.
LA VITA È PROPRIO DAVANTI A VOI.


 
-Ti prego parlaci tu!- mi sono già pentita di averlo chiamato. Meno male che ho chiesto a mia sorella un sostegno, non ho proprio voglia di fare la parte della fidanzata gelosa ancora una volta. La prima è stata i prima elementare, lo ricordo come se fosse ieri.
 -No! Lo hai chiamato e adesso li parli! Non ho nessunissima intenzione di parlare al posto tuo!- peccato che lei rifiuti di aiutarmi. Forse dovrei scappare in bagno, ma riuscirebbe ad entrare dalla finestra, quindi no.
 -Ti preeeeeeeego!!!!- la speranza che quegli squilli a vuoto significhino che c’è una partita in corso si insinua in me, inutilmente. Ma in fondo, com’è che si dice? La speranza è l’ultima a morire.
 -No!- come la speranza che avevo quando, in seconda elementare, dopo aver fatto chiarezza tra i miei sentimenti e ignorato ed evitato per tutta l’estate, gli mandai un biglietto su cui gli chiesi di essere il mio fidanzatino. A quanto pare quel biglietto non lo ha mai trovato.
 -Pronto?- la voce del mio migliore amico esce dalla cornetta del telefono, facendomi urlare spaventata.
 -Parlagli tu!- dico infine a mia sorella, ficcandole in mano il telefono. Mi lancia uno sguardo omicida, facendomi rabbrividire. Almeno risponde.
 -C’è qualcuno di là?- chiede ancora lui, facendomi arrossire solo sentendo quelle quattro lettere. Lo so, ormai, di essere cotta di lui da almeno tutta la vita. No, dalla prima elementare, quando l’ho visto dare un bacio su una guancia ad una bambina che non ero io perché gli aveva dato la merenda. Avevo provato un bruciore allo stomaco, simile alla rabbia, ma forse anche peggio. Ignorando le proteste della mia timidezza avevo preso coraggio e sono passata in mezzo ai due, dando una spallata al mio amico. Lui mi aveva guardata in modo strano, confuso, ma io mi ero messa a correre lontano da qui due, per scappare. Non perché mi vergognavo del fatto di aver fatto la parte della fidanzata gelosa, ma perché avevo paura di quello che provavo. Sfarfallio nello stomaco, il cuore a mille. Mi faceva quasi male tanto batteva forte. Ma con il tempo ho imparato a conviverci. Ho imparato anche a convivere con la gelosia, la delusione, la rabbia, la tristezza che mi avvolgono quando lui viene circondato da ammiratrici. Le sue fan. Chi non ammirerebbe il capitano della squadra di baseball? Ovvio, tutti i più fighi devono fare uno sport, è la regola dei romanzi rosa. Non tutti ovviamente, ma molti sì. Fatto sta che io rodo di invidia ad ogni partita, quando vado a vederlo e quelle galline di cheerleader continuano ad urlare il suo nome, come se stessero venendo. Oddio che cose imbarazzanti!
 -Sì, sono io.- mia sorella mi desta dai miei ricordi, mettendo in vivavoce il mio cellulare. Già, l’ho chiamato con il mio cellulare. E lui ovviamente ha il mio numero. Quindi sa chi dovrebbe parlare con lui, e anch’io lo so! Ma non so che dirgli.
 -Ah ciao… Ma perché sei tu al telefono di…- sta per dire il mio nome, sta per dire il mio nome, sta per dire il mio nome! L’emozione mi si legge negli occhi. Sono proprio innamorata persa.
 -Di mia sorella?- mia sorella, una sadica mostruosa, deve essersene accorta, perché lo ha bloccato proprio sul più bello. Accidenti a te! –Vedi, voleva chiamarti per fare la parte della fidanzatina gelosa ma poi non ne ha avuto il coraggio.- brava, brava. Aspetta che? Non avrà mica intenzione di spifferargli tutto vero?
 -Gelosa? E perché mai?- non devo sciogliermi al suono della sua voce, no. No!
 -Chiedilo a lei.- così dicendo mi lancia il cellulare ed io, ingenua come sono, lo prendo al volo per paura di romperlo. Ma che stupida, perché? I Nokia sono indistruttibili, se fosse caduto non sarebbe successo niente!
 -P…Pronto?- tremante porto il cellulare all’orecchio, mentre mia sorella mi fa l’occhiolino e sparisce su per le scale. No… Non lasciarmi sola!
 -Era ora! Embè, che succede?- mi chiede impaziente.
 -Zitto! Non voglio sentire la tua voce, parla in silenzio!- la sua risata dall’altra parte del filo mi fa intuire che non si è offeso per il mio “non voglio sentire la tua voce”! Ma che ho in testa!? Non potrei dire bugia peggiore. Non voglio sentire la tua voce, certo. E immagino che la gente non voglia più respirare adesso! Non mi stupirei affatto se dietro di me ci fosse Fufy, il cane di Harry Potter a tre teste, pronto a divorarmi. Per sicurezza mi guardo alle spalle, e non vedendo nessuno sospiro di sollievo. –Mia sorella si è… Inv..Inventata tutto per farmi fare la figura dell’idiota! Sì esatto, proprio per questo!-
 -Ah ok, niente allora. Quindi mi ha chiamato sempre lei, per lo scherzo. Giusto?-
 
-Sì sì, certo! Giustissimo!- amo quando la gente mi dà motivazioni! Non mi fa scervellare troppo alla ricerca di una bugia abbastanza grossa da coprire la verità. Eh, la verità, grande quanto l’oceano e a volte dolorosa come lo squarcio creato da un coltello nel tuo cuore.
 -Bene. Sai chi ho incontrato oggi? Ti ricordi quella biondina che mi dava la merenda alle elementari da cui tu ti tenevi alla larga, eh, te la ricordi?-
 -Sì…- il cuore mi fa tanto male, ho paura di quello che potrebbe dirmi. Che sia quella tipa che ho visto con lui oggi?
 -Oggi l’ho incontrata! Siamo usciti, abbiamo preso un gelato, e ho scoperto che fa la cheerleader alla nostra scuola! Il che è strano, perché non l’ho mai vista. Comunque, ci siamo messi a parlare e all’improvviso ho sentito una sensazione piacevole nel petto, come una specie di mano che avvolgesse il io cuore, facendolo scaldare e aumentare di battito. Poi sentivo lo stomaco in subbuglio, il respiro affannoso e provavo rabbia verso ogni ragazzo che la guardava. Sai che cos’è?- quello che provo ogni giorno vedendoti, parlandoti, anche ora. Solo che a me ora fa male. Fa tanto tanto male. Quindi è questo l’amore? Un sentimento che ti prende il cuore, ci gioca, poi lo butta a terra, completamente distrutto e privo di vita, di emozioni. È davvero questo quel sentimento meraviglioso che ti porta in cielo, in Paradiso, che ti fa vivere solo e sempre della stessa aria che respira colui o colei che ami? È davvero questo quel sentimento che in questo momento mi sta dilaniando le viscere da dentro, spezzandomi il cuore, la voglia di vivere, di respirare? È davvero questo?
 -Sì…-
 -L’amore! Non mi aspetto che tu capisca, tranquilla, ma è davvero una cosa meravigliosa!- ti manda in Paradiso ma allo stesso tempo all’Inferno. Sì, proprio meravigliose le lacrime che in questo momento mi stanno solcando le guance, bagnandomi il viso come mai era successo prima d’ora. Ma devo trattenermi. Almeno mentre parlo con lui. –Ora capisco perché tutti ne parlano così bene, sai? E sai un’altra cosa? Le ho chiesto di mettersi con me, e lei ha accettato! Stasera ci vedremo per darci alla pazza gioia, mica volevi dei nipotini?- nipotini… Oh sì… Ma non da te. Io da te voglio solo figli. Ma non credo che sarà mai possibile ciò. Nipotini… Come vorrei spaccare questo telefono, come vorrei che provasse tutto il dolore che sto provando io in questo momento, come vorrei che fosse il mio migliore amico! Migliore amico, già… Quindi io dovrei anche… Sostenerlo? Aiutarlo? Essere felice per lui? Dovrei, ma non riesco. Non ce la faccio. Riesco solo a piangere, ad odiarlo e ad amarlo allo stesso tempo.
 -Sì…- non riesco a dire nient’altro, le lacrime mi stanno togliendo il respiro, e i singhiozzi non mi fanno riprendere fiato. Morta per soffocamento in seguito a delusione d’amore, già vedo i titoli sui giornali in prima pagina.
 -Tranquilla che ne avrai, eccome se ne avrai! Tanti che non ricorderai neanche i loro nomi!- e mi viene da sorridere, tra le lacrime, perché in qualche modo pensa a me. Ma ovviamente mi sto illudendo, come ho fatto per tutta la vita. E questa illusione provocata dal dolore che la realtà non mi vuole togliere, altro non mi procurerà se non dolore. –Va tutto bene? Mi sembri strana.- basta… Basta… Non ce la faccio più… Basta, ti prego… Non illudermi, basta…
 -Sì, sì, mi fa solo male il cuore. Tanto, tanto male.- decido di essere sincera. Poi chiudo la chiamata. Mi lascio scivolare a terra, piangendo forte, tanto da richiamare mia sorella. Viene da me e mi abbraccia, la mia adorata sorellona. Ha capito tutto, lo so, ed è per questo che sta in silenzio. Per non peggiorare la situazione, già critica di per sé. E non posso fare a meno di sentirmi amata, in quel momento. Ma non è da lei l’amore che voglio ricevere, ma dal mio migliore amico. Lui che tanto penserà che sia uno scherzo, come quando una volta, che ero in prima superiore, gli avevo detto che dei tizi mi avevano aggredita, e per poco non mi prendevano lì, in quel vicoletto. Lui si era messo a ridere, schernendomi. Mi aveva detto: “farsi te? Ma dai, con tutte le gnocche che girano in quelle strade dovevano proprio andare a ripescare te? Ma fammi il favore!”. Mi ricordo quelle parole come si ricorda il primo amore, perché furono le prime a farmi capire che non dovevo illudermi, che per me non ci sarebbe mai stato un lieto fine per me. Non con lui.
 
Angolo autrice:
 niente di esibizionistico o di stravagante o di nuovo, solo una shot con un finale diverso, per tutti coloro, maschi e femmine che siano, che soffrono per amore. Un amore non corrisposto, uno dei più difficili.
 Guardatevi intorno, li vedete?
 Loro sono tutte le persone che vi amano, che vi vogliono bene. Che meritano di stare davvero con voi.
 Siate felici e sorridete, perché è peggio una vita senza amici che una senza amore.
 Un abbraccio, Chiara
   
 
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