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Autore: Seeph    15/03/2016    5 recensioni
“E se dovessi tradirmi?” gli aveva chiesto una volta Yoongi.
“Non lo farò mai” lo aveva rassicurato Jimin, sorridendogli affettuosamente.
“E’ una promessa?” gli aveva chiesto il più grande e l’altro, prima di rispondere,
aveva lasciato un dolce bacio sulle sue labbra.
“Sì, è una promessa.”

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Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come down





 

“E se dovessi tradirmi?” gli aveva chiesto una volta Yoongi.
Non lo farò mai” lo aveva rassicurato Jimin, sorridendogli affettuosamente.

“E’ una promessa?” gli aveva chiesto il più grande e l’altro, prima di rispondere, aveva lasciato un dolce bacio sulle sue labbra.
“Sì, è una promessa.”


 

Allora perché proprio ora Park Jimin -colui che aveva solennemente promesso di amare sempre Yoongi e non tradirlo mai- si ritrova ad ansimare contro le labbra di Jungkook e affondare dentro di lui, senza provare nemmeno un briciolo di rimorso? Tutto quel che le sue azioni lasciano trapelare sono desiderio e lussuria.

Dovrebbe star male, sentirsi lentamente morire dentro per quel che sta facendo al suo ragazzo. Jimin sa bene che Min Yoongi, per quanto voglia fare il duro e la maggior parte delle volte possa apparire impassibile, è in realtà una persona buona ed estremamente fragile e che no, non si merita assolutamente tutto questo. Eppure Jimin adesso è lì che, con i capelli umidi e il corpo imperlato di sudore, continua imperterrito a compiere quelle riprovevoli azioni.

Anche Jungkook sa di star facendo una cosa sbagliata nei confronti di Yoongi, che è uno dei suoi migliori amici, ma non accenna nemmeno lui ad interrompere quell’unione. Tutto quel che si limita a fare è gemere incontrollatamente e fremere, guidato dalla passione che pian piano sembra starlo consumando.

Le loro mani corrono lungo i loro corpi accarezzandosi, stringendosi, bramandosi. Le loro lingue non fanno altro che leccare sensualmente e i loro denti mordere selvaggiamente, poi i loro respiri s’incontrano e si perdono in un bacio passionale che manda su di giri entrambi.

La mezzanotte è da poco passata e i loro gemiti continuano a riempire quella camera d’albergo, rischiarata solamente dalla piccola lampada posata sul comodino poco distante da loro. Jimin però non sa che fuori da quella stanza, qualcuno nascosto nell’ombra, li sta osservando.
 

L’avrebbe saputo solamente un po’ di tempo più tardi, con le sirene di un’ambulanza
e i pianti disperati dei suoi compagni a fare da sottofondo.

 

Le loro ombre in continuo movimento si riversano prepotentemente sulle pareti chiare della stanza e sulle tende, sugli oggetti e su qualsiasi altra cosa... anche su Yoongi che li guarda, attraverso la porta lasciata accidentalmente socchiusa, rimanendo immobile e in silenzio.

Il ragazzo, nascosto nella penombra del corridoio buio e desolato, respira piano e le sue labbra sono schiuse, il suo sguardo spento. E’ da qualche minuto che continua a fissare quelle due figure davanti a sé, eppure ancora non riesce a realizzare quel che sta accadendo.

Yoongi sente l’impulso irrefrenabile di spalancare la porta e piombare nella camera. Potrebbe farlo cominciando a urlare brutte parole cariche di disprezzo e odio a quello che è ancora il suo ragazzo, oppure potrebbe entrare sorridendo e battendo le mani ironicamente. Ma dopotutto Yoongi è una persona estremamente calma e pacata perciò non reagisce, nemmeno quando vede il suo ragazzo scoparsi qualcuno che non è lui, e tutto quel che fa è rimanere a guardarli, mentre il suo sguardo diventa vitreo e delle lacrime calde prendono a scorrere lungo le sue guance arrossate.

Sa di starsi facendo del male, psicologico e anche un po’ fisico, eppure non riesce a smettere di guardarli, di guardarlo. Lo vede, vede quel che sta facendo proprio in questo momento. Lo vede perfettamente e, dio, quanto vorrebbe diventare cieco all’istante così da non poterlo più fare.

Lo supplica mentalmente di fermarsi ma no, Jimin non si ferma affatto.

La gola di Yoongi è completamente secca, così come i suoi arti totalmente paralizzati. Le lacrime si riversano così copiosamente dai suoi occhi, tanto da arrivare a bagnargli il collo.

I due ragazzi all’interno della stanza invece sono troppo concentrati e persi nel loro amplesso per accorgersi che, fuori da quella camera ad appena tre metri di distanza, un ragazzo sta lentamente cadendo a pezzi e perdendo la sua integrità mentale.

Come puoi fare questo?
Come puoi fare questo a me?
Io che t’avrei amato incondizionatamente,
che non t’avrei mai ferito.
Io che t’avrei sempre protetto da tutto
e fatto sentire come la cosa più importante. Pensa Min Yoongi, ma a cosa serve ormai?

Per un attimo lo sguardo di Jimin guizza verso l’ingresso della stanza e Yoongi rimane paralizzato con gli occhi sbarrati, ma il minore non può vederlo, così come Yoongi non riesce più a vedere il vero Jimin.

Dov’è finito il ragazzo che aveva promesso di non tradirmi mai? si chiede adesso Yoongi.
 

Non sapeva ancora che da lì a qualche minuto non avrebbe più dovuto pensarci,
quella nuova consapevolezza sarebbe giunta solo una manciata di istanti più tardi.

 

Il ragazzo sospira e, per un’ultima volta, scruta attentamente Jimin e Jungkook prima di allontanarsi.

Cammina lentamente percorrendo il lungo corridoio scuro. Si allontana da lui eppure la sua vista rimane offuscata, il groppo in gola gli procura ancora il bruciore al naso e quel maledetto nodo alla bocca dello stomaco continua a stringersi inesorabilmente.

Yoongi in cuor suo sentiva che, prima o poi, sarebbe successo qualcosa del genere e per molto tempo aveva pensato a cosa avrebbe provato se fosse veramente accaduto. Aveva passato giornate intere a rimuginarci... ma adesso che ha l'onore di provare questo dolore realizza che fa male, molto più male di qualsiasi pensiero.

Durante il suo percorso scorge una rampa di scale e senza nemmeno pensarci, perché ormai non riesce più a farlo con consapevolezza, comincia a salire. Sale un gradino dopo l’altro, una rampa dopo l’altra, un piano dopo l’altro e tutto è avvolto nel buio, ma lui continua la sua ascesa fino a ritrovarsi al cospetto di una porta.

Apre l’uscio e il vento lo invita, con un debole soffio gelido, ad uscire all’aperto.

Yoongi lo fa senza aspettarsi nulla, proprio per questo rimane stupito quando si accorge del paesaggio che si erge davanti ai suoi occhi. Il cielo scuro punteggiato di stelle e la città illuminata al di sotto regalano un’atmosfera sublime. Gli sembra di riuscire di nuovo a respirare e di non sentirsi poi così distrutto, ma quella sensazione si affievolisce pian piano fino a scomparire completamente quando ritorna nella sua mente il pensiero di lui.

Chissà cosa penseranno gli altri domani, quando mi vedranno più stanco del solito, più pallido del solito e con gli occhi rossi e gonfi... pensa il ragazzo.
 

Ancora pochi secondi e avrebbe realizzato che finalmente non si sarebbe
più dovuto preoccupare di questo, 
così come di qualsiasi altra cosa.
 

L’ingresso dietro di lui si richiude sbattendo, nell’esatto momento in cui Yoongi cade in ginocchio e, anche se è da solo, si copre il volto con le mani vergognandosi delle sue lacrime. Si sente patetico ma non può fare a meno di piangere. I suoi singhiozzi si perdono nel vento, ma purtroppo non fanno la stessa cosa il suo dolore e la sua sofferenza.

Per cosa sto vivendo adesso? si chiede ma in realtà non vuole davvero trovare una risposta... non più.

Yoongi si rialza da terra, si avvicina con passo lento alla ringhiera e, ancor prima di rendersene davvero conto, ha già scavalcato l’ostacolo e adesso è dall’altra parte in piedi sul cornicione. Allarga le braccia e urla mettendoci tutta la forza che gli rimane, grida finché i polmoni non cominciano a bruciargli e la gola prende a graffiare. Poi il silenzio torna a regnare intorno a lui.

Lascia ricadere le braccia lungo il suo corpo mentre il vento placido gli scompiglia un po’ i capelli chiari. Yoongi abbassa lo sguardo verso la strada situata a molti, forse troppi metri sotto di lui. Sembra davvero distante da dove si trova ora e le auto che stanno attraversando quella via appaiono piccole come la testa di uno spillo. Realizza ciò mentre si avvicina sempre di più al margine del cornicione.

Un’altra lacrima, l'ultima, percorre il volto pallido del ragazzo e infine abbandona il suo viso scagliandosi nel vuoto.

Yoongi adesso sa cosa fare...














la seguirà.

   
 
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