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Autore: Tinucha    16/03/2016    1 recensioni
L'ultima volta in cui ho detto ad una persona di amarla l'ho fatto in lacrime. Dopo mio padre non ne sono più stata capace. Ed in quel momento, in quel momento lo avevo detto a Jorge Blanco. Al ragazzo che non avevo mai sopportato.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Ma tu, la paura di essere donna, l'hai mai sentita? >> non apre bocca. Tace come non ha mai fatto. Il Puttaniere della scuola messo a tacere dalla Secchiona. << No, eh? >> sorrido amareggiata. << Non lo sai cosa vuol dire sentire i brividi sulla propria pelle, quando ti stanno rubando, portando via il primo bacio? >> scuoto il capo << Non hai idea di cosa sia la paura >> << Ma tu che ne sai di me, eh? Tu sei solo una ragazzina che si nasconde dietro i maglioni di lana da uomo, che studia perché ha paura di prendere un brutto voto e rovinarsi la media e che giudica gli altri senza conoscerli. Te lo hanno mai detto che l'apparenza inganna? Te la sei mai fatta una chiacchierata con i tuoi? >> << Stammi a sentire Blanco, non mi importa di giudicarti, ho una vita io. Non mi importa di quel che fai e di quel che sei perché io e te non siamo niente, né mai lo siamo stati. Ma quelle ragazze a cui rubi le cose più preziose che hanno non te le senti addosso? Non le senti tremare? >> << Non penso sia un tuo problema questo >> << Hai ragione, non capisco nemmeno perché mi interessi farti ragionare. Uno come te non cambierà mai >>. << Sai perché? Perché ti immedesimi in quelle ragazze, perché tu sei così. Hai paura di tutto, anche di vivere la tua vita Stoessel. Prova ogni tanto a farla una pazzia >> << Ne ho fatte più di quanto pensi >> mi volto e vado via, lasciandolo lì,solo,a pensare. Tocco il mio polso, e sento addosso ancora quell'ago che mi trafigge per incidere sulla mia pelle una scritta indelebile. Perché si, tutto ciò di cui ho bisogno è Amore. Torno a casa di corsa incontrando mia madre che chiacchiera animamente con mio fratello Francisco. Loro non sanno come mi sento ogni qualvolta che torno da scuola dopo aver discusso con Blanco e sono vuota. Sbatto lo zaino per terra. << Ciao sono tornata >> sorrido buttandomi sul divano, entrambi scendono a guardare il mio maglione, e so che stanno pensando a lui. << Come è andata a scuola? >> mamma mi attira a se Facendomi poggiare la testa al suo petto, scrollo le spalle. << Al solito >> << Hai fame? >> << Non tanta >> << Per secondo ci sono le patatine fritte >> mi alzo di scatto << D'improvviso mi è venuta fame >> scoppiamo tutti a ridere guardandoci in viso ed entrambi mi seguono fino alla cucina. 





Sono in sala da pranzo a studiare e vedo mio fratello rientrare in casa tutto sudato e senza maglietta. Sorrido. Domani sarà la quarta partita di seguito che giocherà con il Barcellona. Lancio un'occhiata al suo petto su cui porta un tatuaggio. La mia stessa scritta. Io, lui e la mamma lo abbiamo fatto insieme dopo la Morte di papà. 'All you need is love'. Si avvicina pericolosamente sollevando le dita ed io indietreggio rannicchiandomi sul divano ridendo. << Fran no! >> avanza maggiormente cominciando a farmi il solletico, sono con le lacrime agli occhi. << Fran, Fran per favore >> rido come una pazza dimenandomi. Provo a scappare dalla sua presa. << Francisco, dai devo studiare, domani ho compito in classe >> sbuffa << Dammi qui il libro, ti do una mano >> sorrido porgendogli il mattone che ho tra le mani e mi rannicchio sul divano pronta a studiare.







Siamo in palestra pronti a fare motoria. Sono seduta sulla panchina ad aspettare invano la prof. Una ragazza dai capelli rossi entra dalla porta e mi si avvicina spaesata. << Ciao scusa, è questa la 3 A? >> annuisco sorridendole cordialmente. << Sei una nuova alunna? >> << Si, andrò in classe con mio fratello >> << Come ti chiami? >> << Candelaria Molfese e tu? >> la guardo stranita, in classe nostra non c'è nessun Molfese. << Martina Stoessel, e sappi che sei l'unica persona che mi parla dal primo momento in cui ho messo posto in questa scuola >> << Quindi sono la tua prima amica? >> << Già >> << Anche tu sei la mia prima amica >> sorride sedendosi al mio fianco ed insieme cominciamo a chiacchierare sui nostri gusti ed il resto. Il suo cellulare vibra e lei si scusa rispondendo. << Si sono già in palestra, fratellone >> chiude il cellulare << Mio fratello arriva con i suoi amici >> la porta si apre di nuovo, e no.. Non è possibile. << Chi di loro è tuo fratello? >> << Jorge, Jorge Blanco è il mio fratellastro >> spalanco la bocca << Ha fatto il cascamorto con te? >> << Con me mai Cande, ci dovrebbe solo provare. L'unico problema è che litighiamo un giorno si e l'altro pure >> il biondo avanza nella nostra direzione. << Ciao bellissima >> roteo gli occhi e lui mi guarda << Ah giusto, ciao acida? >> << Sei insopportabile a tutte le ore del giorno Blanco, ma alle 8 meno 5 del mattino mi istighi alla violenza >> << Istigo tutte le donne a quel tipo di violenza, sai? Ho lo stesso effetto su tutte >> << JORGE! >> lo rimprovera la rossa << Mi dai il voltastomaco >> evito di rivolgergli ancora la parola e ritorno a chiacchierare con Candelaria. << Vedo che hai fatto amicizia con la mia bambina >> il cuore prende a battere forte, è la prima volta che sento quel tono così dolce uscire dalle sue labbra. << Jorge ho quasi 17 anni sono stanca di essere etichettata come una bambina >> sbuffa la rossa di fronte a me. << Sei mia e basta >> sorrido senza neanche accorgermene, mentre Saenz entra in classe con il registro pronto a martoriarci tutti quanti.






3 mesi dopo.
<< Buongiorno >> sorrido correndo in direzione della mia migliore amica che giace poggiata contro l'armadietto a guardare il vuoto sorridendo. Si volta lentamente << 'Giorno >> sghignazzo guardandola << Che c'è?? >> << Sei proprio innamorata, eh?! >> << Ti giuro Tini 3 anni fa non immaginavo neanche mi sarei persa nei suoi occhi >> << Neanche tuo fratello >> sghignazzo ricordando il momento in cui Ruggero ha confessato a Jorge che stava uscendo con sua sorella da parecchio tempo oramai di nascosto,  e che erano vicini al primo bacio. << Taci vah, ieri mi ha fatto una scenata non indifferente >> << Che ha combinato? >> chiedo già divertita << Ha parlato di sesso >> << Sempre il solito >> << Ci ha fatti sedere sul divano e ha detto a Ruggero che devo arrivare vergine al matrimonio >> << E Ruggero? >> << Ha chiesto la mia mano >> ridacchia. Scoppio a ridere di cuore a quelle parole tanto che sono costretta ad asciugarmi le lacrime agli angoli degli occhi. << Comunque stasera vieni a dormire da me, e non accetto ancora un No come risposta, sappilo >> << Cande, io.. In casa con tuo fratello non ci posso stare >> << Andiamo Tinucha non sono così male >> sento un braccio circondarmi il collo e mi volto a guardarlo mentre il sangue ribolle nelle mie vene e lui sorride. Ma un sorriso di quelli da mozzare il fiato, eh! << Non chiamarmi così Jorge te l'ho detto mille volte >> << Sei acida, colazione con i limoni, Stoessel? >> << Sei tu che mi rendi acida >> vedo un sorrisetto farsi spazio sulle sue labbra e so quello che star per dire. << Non provare a fare quella battuta, è l'unica cosa che mi farebbe incazzare di più >> << Calma splendore, sai che io potrei renderti meno acida >> sussurra roco ed io roteo gli occhi << Si Cande ci vengo >> le sorrido mentre vedo arrivare Ruggero << Ciao ragazzi, Buongiorno Rossa >> l'attira a se cominciando a sbaciucchiarsela. << Ruggè CONTIENITI o ti spacco la faccia >> mi volto a guardarlo. È geloso e a me piace quando è così possessivo e protettivo. Lo guardo meglio.. Non ha ancora staccato il suo braccio dal mio collo.







<< Si mamma sta' tranquilla >> guardo Candelaria roteando gli occhi mentre la voce di mia madre per telefono mi distrae. << È che è la prima volta che dormi fuori di casa >> << Lo so, ma non preoccuparti >> << Va bene amore buonanotte a te e a Candelaria allora >> << Buonanotte mamma >> premo sul rosso. << Scusala eh, ma è fatta così >> << Ti vuole bene Tini tutto qui >> mi sorride lei << Andiamo di sotto a mangiare? >> annuisco << Ovvio >> salto giù dal letto scendendo nell'enorme salotto della villa. Mi siedo comodamente sulla sedia dopo aver aiutato la mia amica. << È stato carino da parte dei tuoi lasciarci un po' di spazio >> << Già quando vogliono sanno essere adorabili >> ridacchio << Senti Cande, ma tu e Jorge.. Avete la stessa madre,vero? >> sorride << Vuoi che ti racconti la sua 
storia? >> avvampo di colpo << Non sono un'impicciona solo che vorrei capire perché è fatto così, probabilmente il suo passato mi darebbe delle risposte che lui non mi darebbe mai >> ammetto sincera. << Nostra madre prima di incontrare mio padre ha conosciuto un uomo di nome Fernando, non sto qui a raccontartela per le lunghe, si sono innamorati, ma lui, beh è morto giovane. >> << Davvero? >> << A dire il vero ci sono stati molti litigi tra i due, era un uomo un po' violento e freddo ma la mamma lo amava. Jorge se lo ricorda poco quanto niente, ma non gli piace parlarne, ricorda solo le sue mani su di lui. Quell'uomo è cambiato quando ha capito in che cosa si stava trasformando e Jorge aveva pochi anni, un paio credo, facendo due conti. È morto, non ha avuto il tempo di dimostrare un bel niente. >> scrolla le spalle tristemente. << A volte Jorge sembra provare nostalgia ed altre invece è incazzato col mondo intero >> annuisco, ora capisco perché sembra bipolare. << Non è cattivo davvero, io l'ho visto, ed è una persona d'amare se lo si conosce a dovere. Lui e Ruggero sono inseparabili proprio perché il mio italiano lo aiuta a 'ragionare' quando si scalda >> << E tua madre 
poi..? >> << Aveva preso una sbandata per papà già da un po' ed erano finiti a letto insieme, è rimasta incinta di me e alla fine pare che nessuno dei due se ne sia pentito >> sorrido << È una bella storia >> << Per me si, per la mamma e Jorge che hanno vissuto l'inferno.. >> smette di parlare e tace quando le chiavi girano nella toppa. Vedo il viso di Jorge sbucare dalla cucina. << Ciao Donne >> << Ciao >> lo saluto sentendomi particolarmente strana. Mi fa piacere aver scovato una parte di lui. << Non uscite? È Sabato sera >> << Uscire per cosa se poi ci tieni sotto controllo Jorge? >> inarca un sopracciglio la mia amica ingoiando dell'insalata. << Lo faccio per te >> << Perché mi vuoi bene? >> domanda mettendolo in imbarazzo tanto che lui arrossisce leggermente << Beh si per quello, che c'è di male? >> sbuffa leggermente infastidito. << Cambiando discorso, è solo mezzanotte, che ci fai qui? Solitamente ti ritiri verso le 7 del mattino >> << Ruggero da quando esce con te è diventato una specie di Santo. E gli altri erano presi a scopare con le loro ragazze >> roteo gli occhi. Si, è Jorge. << Beh divertitevi >> ci sorride tornando in salotto e sentendo delle voci capiamo che ha acceso il televisore.






<< Tini >> apro gli occhi svogliata guardando la sveglia illuminarsi con un: 01:05. Sento delle mani scuotermi e mi concentro scorgendo il viso di Jorge. << Che vuoi? >> << Vieni con me >> mi tira la mano Facendomi scendere dal letto. Mi stropiccio gli occhi. << Dove stiamo andando? >> << Dalla mia moto, abbiamo bisogno di quella >> lo guardo interrogativa << Ma devo cambiarmi >> annuisce. << Jorge significa che devi uscire dalla camera >> << Non ti guarderei mai >> non so come prendere queste parole, ma un po' mi offendono. << Fa' niente va' fuori >> sbuffa << E va bene >>
Quando siamo in moto sento dei brividi attraversarmi il collo. << Stai bene? >> grida contro il rumore della velocità della moto. << Benissimo >> uso lo stesso tono sorridendo. 




<< Siamo al mare >> spalanco la bocca guardando le onde calme che si infrangono con gli scogli. << Ehm si?! >> << Perché mi hai portato qui? >> prende un pugno di granelli di sabbia per poi lasciarlo andare. << Ti ho visto nervosa oggi >> << Mi bastava non vederti >> << Perché mi attacchi sempre? >> scrollo le spalle << Non lo so >> il silenzio regna tra di noi ed è proprio lui ad interromperlo. << Candelaria ti ha parlato del mio passato >> e non è una domanda. Non so cosa rispondere per questo rimango in silenzio. << Non mi piace, non mi piace essere guardato così, lo odio >> << Guardato come? >> << Con compassione >> sbatto le palpebre ripetutamente. << Io non ti guardo con compassione >> << Si, prima lo facevi con odio >> << Ti sbagli Jorge prima ti guardavo come uno che non conoscevo ora, invece, ho abbattuto delle barriere >> << Vuoi dire che non mi hai mai odiato? >> si stende scoprendo leggermente con la maglietta il suo addome. << No >> mi stendo al suo fianco però di pancia in giù. Fruga tra le sue tasche raccogliendo il suo pacchetto di sigarette accendendone una. << Me ne dai una? >> domando disinvolta. Si gira di scatto con la sigaretta a mezz'aria << Certo che no >> << E perché? >> << Perché no >> << Avanti Jorge! >> lo scuoto voracemente. << Te la ripago, oh! >> << Ma non è per la sigaretta >> << E per cosa, allora? >> mi fermo a guardarlo. << Perché fumare fa male, non devi cominciare a.. >> scoppio a ridere << Perché ridi? >> << Pensi che stia fumando per la prima volta per farmi "cattiva ragazza" ai tuoi occhi? >> non parla, e stavolta l'ho messo io a tacere. << Non è la prima volta che fumo >> detto questo prendendolo alla sprovvista infilo una mano nei suoi jeans. Sbarra gli occhi. << Ma che fai? >> << Me la prendo da sola >> rispondo ovvia imitando i suoi stessi gesti. << Dì un po', sei sempre così Stronza? >> << Per quanto ne so tu posteresti essere più Stronzo di me >> rispondo senza guardarlo e scrollando le spalle. << Almeno io non sembro uno incazzato con il mondo intero >> chiudo gli occhi. << Beh.. Io sono così >> << Non è vero, fingi di essere così, sei sempre stata una ragazza solare, è stato altro a portarti ad essere così >> deglutisco. << Non dirlo, non provare nemmeno a nominarlo >> sbotto spegnendo il mozzicone di sigaretta mentre lui si siede al mio fianco. << Stai dicendo tutto tu >> << Tu non sai niente di me, NIENTE >> << Appunto, perché tu devi sapere troppo di me, cose che sono chiuse nelle mura di casa mia ed io non posso sapere niente di te? Non è giusto >> mi alzo di fretta e furia voltandomi di spalle. << Voglio tornare a letto, riportami a casa tua >> ordino fredda anche se so che ha ragione. Comincio a camminare quando sento la sua mano afferrare il mio polso. In un battibaleno il braccialetto si sgancia ed io sbarro gli occhi. Il polso è voltato e lui nota la scritta sul mi braccio. Lo nascondo chinandomi a raccogliere l'oggetto che mi fa da scudo, quello che nasconde una semplice frase che racconta la mia vita. << Hai un tatuaggio? >> la sua bocca è leggermente aperta ed io ancora una volta non so cosa rispondere. Afferra il mio braccio mentre il braccialetto penzola nell'altra mia mano. << All you need is love>> sobbalza leggendo e carezzando l'inchiostro sulla mia pelle. Sento la pelle d'oca quando ci guardiamo negli occhi. Il suo sguardo è intenso. Troppo, per una come me. << Amore, tutto quello di cui si ha bisogno è l'Amore? >> sorride amareggiato. << Allora non mi sbagliavo >> << Voglio andare a dormire >> non risponde e si incammina verso la moto passandomi il casco. Il ritorno è fatto di silenzi, parole trattenute e squarciate in gola. Quando poso la testa sul cuscino è inevitabile non rivolgere un'occhiata al mio tatuaggio per poi scoppiare a piangere silenziosamente. Sono diventata brava oramai a singhiozzare senza fare rumore.




Il giorno dopo a tavola c'è silenzio. È proprio la rossa ad interromperlo visto che i suoi sono andati via presto. << Tini, Yoyi, perché siete così silenziosi? >> sorrido di nascosto al nomignolo che ha affibbiato al fratello. << Rossa non chiamarmi così >> sbuffa lui stiracchiandosi << Dormito poco? >> domanda categorica. << Sono andato a letto tardi >> uno sbadiglio sfugge dalle mie labbra ed io mi stropiccio un occhio. Gli sguardi dei due fratelli sono puntati su di me. << Oh no, no no no ma proprio no >> la guardo interrogativa << Che 
c'è? >> << Stanotte siete stati insieme! >> indica prima me e poi lui sconvolta. Jorge sorseggia tranquillo il suo caffè. << Non come credi. La tua amica è troppo santarellina per rientrare nella lista di ragazze che mi farei volentieri >> spalanco la bocca offesa. << Io non sono una santarellina >> inarca un sopracciglio divertito << Davvero? Sai almeno cos'è un orgasmo? >> riduco gli occhi a due fessure. 'Io devo spegnerlo, io voglio spegnerlo.' Non mi importa della domanda imbarazzante che mi ha appena posto e del fatto che la mia migliore amica stia seguendo il nostro scambio di battute. << Quello che non mi riusciresti a fare avere mai >> sbotto sorridendo da perfetta stronza. Un'atmosfera pesante si è creata nella stanza e lui sembra essere colto alla sprovvista. È in difficoltà ed è il mio cellulare che squilla sul bancone al fianco di quello di Candelaria a salvarlo. Corro a prenderlo leggendo il nome di mio fratello. << Buongiorno >> sorrido impercettibilmente. << 'Giorno >> lo avverto sbadigliare e scoppio a ridere richiamando l'attenzione dei due padroncini di casa. << Hai ancora sonno? >> << Tu che dici?! Mi sono ritirato alle 4 >> << Sta' calmo sei stato tu a chiamarmi >> controbatto.<< Si scusa, per che ora passo a Prenderti? >> guardo la mia amica che mi viene incontro. Fa segno con la mano con il numero 6. << Per le sei >> << Ok d'accordo, ci vediamo alle 6 >> << Con chi sei stato? >> gli domando gelosamente. << Cazzi miei sorellina >> sbuffo << Perché io ti devo per forza dire tutto e non posso passare del tempo con i ragazzi e tu puoi? >> borbotto nervosa. << Perché io sono tuo fratello maggiore ricordalo. A più tardi piccola, ricordati che sei mia >> riattacco senza rispondergli e la rossa mi guarda. << Ch'è successo? >> << 'A più tardi piccola, ricordati che sei mia' >> lo imito << Lo odio >> << Non è vero >> ridacchia lei mentre Jorge sorseggia altro caffè. Oh no, già è nervoso di suo. 'Gli manca la caffeina, guarda!' << Era Francisco? >> annuisco << É solo protettivo, tu sei sua non puoi fargliene una colpa >> la squadro << Candelaria, io non sono di nessuno >> 



<< Chi era quello con cui hai parlato al telefono prima? >> sbotta il Messicano quando Cande sale di sopra a prendere la sua borsa. << Non è un problema tuo >> la sua mascella si contrae e la vena sulla fronte pulsa. "Dovrei spaventarmi?" << Andiamo? >> domanda la mia amica ferma sulle scale. << Si >> << Jorge ci accompagni tu? >> << Va bene >>







Mentre guida posso ammirarlo in tutta la sua bellezza. È concentrato. Gli occhi sono fermi sulla strada. I muscoli guizzano sotto il suo giubbotto di pelle ed io penso che l'ultimo briciolo di lucidità che avevo sia andato a farsi benedire. << Jorge voglio farmi un tatuaggio >> sobbalzo sul posto << Non se ne parla >> sbotta lui severo << Ma non è giusto. Perché tu si ed io no? >> aspettate un attimo.. << Jorge ha dei tatuaggi? >> lei annuisce felice << Sulle costole Tini, sono delle scritte >> lo guardo curiosa, non me n'ero mai accorta. Sono ancora infuriata con lui. << Non ci avevo fatto caso >> << Non sei venuta a letto con me come avresti dovuto farci caso? >> sbatto le palpebre, forse non ho capito bene. << Puoi ripetere? >> << Hai sentito benissimo >> stringe il volante. << Non faccio parte della cerchia di ragazze che ti faresti volentieri, sono una santarellina io te lo ricordi? >> << Ragazzi se la prossima volta dovete litigare così non ve lo dico più che voglio farmi un tatu.. >> << Non dire quella parola. Tu non ti farai un tatuaggio >> la rossa rotea gli occhi << Potrai impedirmelo ancora per poco, una volta che sarò maggiorenne non ci sarà più nulla da fare >> tocco il mio polso guardando la scritta, oggi non mi andava di portare il braccialetto. Dallo specchietto incontro lo sguardo di Jorge, ma non fiato. << Ehi aspetta ma quello è un tatuaggio. Che fico! >> sbotta Candelaria tirandomi il braccio e Facendomi ridere ancora per poco. << All you need is love. Mm.. Ha qualche significato o lo hai fatto tanto per? >> << Lunga storia >> << Ho tutto il tempo del mondo >> << Si, ma non ora >> guarda ancora sorridente il tatuaggio << Ne vorrei uno uguale.. E poi.. Perché non ne sembri sorpreso tu? >> sbotta rivolgendosi a suo fratello. << Perché lo sapevo già >> dice solo << E come facevi a saperlo? >> trattengo il fiato e prego tutti gli Dei e i santi nel mondo che non le racconti della nostra discussione. << Ce l'ha al polso Candelaria, sei tu quella che ha problemi con la vista non io >> sghignazza divertito mentre io lancio un sospiro di sollievo. << Ma che Stronzo che sei >> però ride anche lei ed io non posso fare ameno di unirmi. Il mio cellulare squilla ed io ridacchio. << Ancora tu? Come farò a liberarmi di te moro? >> << Semplicemente non ci riuscirai riccia >> << Che cosa è successo? >> << Sono in spiaggia ti va di fare un giro? >> sono parecchio tentata per questo mi mordo il labbro. << Che succede? >> copro il cellulare con la mano << Fran è un spiaggia e mi ha chiesto se mi va di andarci >> << Ci andiamo >> << Con lui? >> indico occhi verdi << Non sarò manesco con il tuo fidanzatino se non me ne darà motivo >> scoppio a ridere. 'Fidanzatino'. Mi sa che non ci ha capito un cazzo. Sua sorella mi segue a ruota e mi lascia un'occhiata di intesa. << Arriviamo >> annuncio felice e spensierata. << Aspettaci lì >>





La spiaggia è deserta, strano, perché  è una bella giornata. Fran lo intravedo subito e senza preavviso le mie gambe si muovono cominciando a correre. È di spalle. Si volta e mi abbraccia sollevandomi. Non ha la maglietta. Nel frattempo Candelaria e Jorge ci hanno raggiunti ed io comincio con le presentazioni. La mia amica guarda il suo petto e sgrana gli occhi. << Ma avete lo stesso tatuaggio >> lui sorride amareggiato e mi tocca il polso stringendomi << Anche la mamma ce l'ha >> confessa mentre io lo guardo male. << Aspetta quindi tu cioè lei.. Siete fratelli? >> chiede Jorge indicandoci << Si >>.
Uno strano sospiro di sollievo abbandona le sue labbra tanto da farmi aggrottare, confusa, la fronte. La giornata passa in fretta, soprattutto perché verso le 10.30 ci raggiungono Ruggero e tutti gli altri ragazzi del gruppo. Mio fratello non può fare a meno di rimanere incantato alla vista di Mercedes, una ragazza dolcissima ed ultrasensibile ma anche una tipa tosta e agguerrita. Decidiamo di pranzare in spiaggia e quando ci rendiamo conto che si è fatto tardi ed il sole sta tramontando, ci salutiamo per poi separarci. Quando entro in auto Francisco pare uno in fibrillazione. << Oh ma ti riprendi? >> domando ridendo << Cazzo, ma hai visto quanto è bella quella creatura? >> << Si, è bella Fran ma è tanto bella quanto pericolosa. Quindi fa' attenzione a ciò che fai, perché se per caso ci esci insieme e la fai soffrire e lei si vendica sappi che non mi schiererò dalla tua parte >> << Che bello poter contare su di te, Martina >> risponde ironicamente. << Apri gli occhi, tutto qui >>




Siamo sulla spiaggia con il fuoco accesso seduti su dei teli mare. Fran ha con se la sua chitarra. La osservo. E poi mi volto a guardare Jorge. Non canterò davanti a lui. << Dai Fran cantate >> ci invita allegramente Macarena stretta tra le forti braccia di Damien. << Io non canto >> li avviso tirandomene fuori << E perché, no? >> scrollo le spalle mentre Stephie sorride sussurrandomi un: << Se non canti mi ritroverò costretta a pensare che ti piaccia qualcuno >> ridacchio nervosamente- istericamente << Non è vero >> << Dimostralo >> il moro si avvicina a prendere la chitarra e comincia a pizzicarne le corde. << ..Quiero Mirarte, quiero sonarte, vivir con tigo cada istante.. >> 




<< Wow >> ci guarda con aria stranita Pasquarelli. << Dobbiamo scoprire altro Stoessel? Hai gusto nel vestire, sei sensuale, canti, balli.. Cosa non sappiamo? >> domanda Alba << Troppe cose >>.

 Jorge pian piano mi si avvicina << Mi piace quando sorridi >> sussurra << Sei bella >> sorrido. Sembra un bambino. Mi volto a guardarlo ad un soffio dalle sue labbra. I suoi occhi scendono fino alla mia bocca, deglutisce. << Ah si Blanco? Sono bella? >> << Troppo >> posa una sua mano sulla mia. << ..VERO MARTINA? >> sbotta mio fratello interrompendoci, mi volto spaventata a guardarlo << Eh?! >> guarda male sia me che Jorge << Vero che rimarrai vergine fino ai tuoi 40 anni? >> lo guardo male << No, che non è vero cavernicolo! >> << Non permetterò a nessuno di avvicinartisi >> << Dai, scemo >> ridacchio stendendomi sulle sue gambe e guardandolo mentre il mio maglioncino si alza fino a scoprire il mio ombelico. << Ti voglio bene >> << Mm. >> mi guarda sospettoso << Anche io >> si scioglie abbracciandomi. Mi scontro con gli occhi di Jorge. Sembra così dolce ed innocente. "Vieni un attimo con me?" Sussurra con le labbra mentre sento il mio cuore battere così forte, tanto da distruggermi la gabbia toracica. Mi metto a sedere annuendo e tutti sembrano accorgersene. << Io e Jorge andiamo a fare una passeggiata più in là >> gli occhi di mio fratello mi guardano con un pizzico di gelosia, ma Mercedes posizionandosi al suo fianco gli sorride dolcemente, per poi farci l'occhiolino. << Andate pure >>. Il Messicano mi porge una mano aiutandomi ad alzarmi, sento gli occhi dei nostri amici su di noi e per tutto il percorso tengo lo sguardo bassa, sulle nostre mani così vicine da sfiorarsi. Ad un certo punto sento il cuore arrivarmi in gola, nello stesso istante in cui lui fa si che le nostre mani si intreccino. È tutto così bello e pulito. Alzo lo sguardo sul suo viso, sembra così bambino ed uomo al tempo stesso da non sembrare vero. << Qui va bene >> sussurra roco impedendomi di non boccheggiare a quel timbro di voce orgasmico. Mi guardo intorno quando i suoi occhi scivolano nei miei dopo aver compreso cosa mi sta succedendo. Siamo in una spiaggia come tante. Solo più piccola e nascosta. La mano che non stringe la mia, carezza il mio fianco nudo scoprendolo di poco. Sento solo la mia pelle attraversata di brividi. Sale su fino a carezzarmi il collo,  i capelli, le guance e le labbra. Sta disegnando le mie labbra ed io sento che il mio cuore si è fermato. << Martina? >> << Mh? >> rispondo a monosillabi dal momento che la sua voce continua ad essere così calda e dolce. << Posso rubare il tuo primo bacio? >> si avvicina di più facendo sfiorare i nostri nasi. Poso le mani sul suo petto facendo per respingerlo, ma l'unico effetto che ottengo è quello di attirarlo di più a me. "Come una calamita". La sua mano destra stringe ancora la mia e l'altra adesso mi carezza insistentemente e dolcemente la guancia destra. Respira in modo affannoso e così dannatamente sensuale. << Poi non si torna più indietro, piccola. Rimarrò il tuo primo bacio, per sempre >> brividi. Brividi ovunque. Né di freddo, né di paura. Brividi. E basta. << Ti tornerò sempre in mente quando penserai il tuo primo bacio, Martina. Io, l'odioso e senza cuore Jorge Blanco >> non sono disposta ad ascoltarlo un minuto in più e mi lancio a capofitto sulle sue labbra. "Morbide come la seta, dolci come il miele, invitanti come le patatine fritte". Mi gira la testa, le mie gambe non reggono ed entrambi cadiamo nella sabbia pronti a non fermarci mai più. Non ho mai baciato nessuno eppure mi sembra che le mie labbra siano pronte a muoversi e contorcersi con le sue da tutta la vita. I battiti dei nostri cuori ed i respiri accelerati si confondono.
<< Fai l'amore con me, Jorge? >> sorride dolce e divertito << Stoessel ti ho appena rubato il primo bacio, non pensi sia eccessivo rubarti altro? >> ma io sono seria << No, non è eccessivo >> attorciglio le gambe intorno alla sua vita costringendomi a non pensare. Sospira, in quel modo affannato e le labbra serrate. Non fiata più. In un attimo mi ritrovo senza vestiti e anche per lui è lo stesso. << Gli altri ci staranno cercando >> soffia con addosso ancora i jeans aperti dalla cerniera dai quali si intravedono i suoi boxer. << Che continuino a farlo >> torno sulle sue labbra e in pochi secondi mi ritrovo totalmente nuda sotto di lui. << Sei bellissima >> boccheggia dolce sulle mie labbra. Mi bacia, senza pietà o ritegno. Mi bacia come se il mondo non esistesse, come se fossi l'unica. Mi bacia. E basta. E quando lo sento dentro di me quasi sobbalzo per il dolore lacerante che mi colpisce, trattengo il fiato conficcando le unghie nelle sue spalle e spingendo  la mia fronte contro la sua. << Si sta davvero bene dentro di te, piccola >> sussurra roco mentre il respiro mi si mozza definitivamente e lo stomaco si contorce. << Hai le guance arrossate, sembri una bambina, sei così bella Tini >> ansimo lì sotto di lui. Ancora presa dal dolore, ma felice come non lo sono mai stata. << Ti amo >>. In quel momento crollo definitivamente, sia nel campo emotivo che nel resto. Mi vengono in mente Cande e le nostre chiacchierate: "Mai Tini, non ha mai pronunciato il Ti Amo, per lui è un segno chiaro di debolezza, tanto stupido quanto potente. Non l'ha mai detto nemmeno alla mamma". E mi sento così fortunata e forte, ora. << Ti Amo >> ripeto anch'io. Ma non lo faccio come fanno quasi tutti. Non lo dico per rispondere al suo Ti Amo, lo dico perché lo sento. L'ultima volta che ho detto 'Ti Amo' l'ho fatto in lacrime davanti a mio padre che moriva. Le lacrime prendono la meglio su di me e Jorge mi sussurra parole dolci continuando a spingersi piano in me. Non so dopo con che forze siamo tornati dai nostri amici, so che eravamo spettinati, affannato e stanchi, ma mano nella mano.




Ciaooo 😆😆😆 
Che ne pensate? Si, so bene che un paio di scene sono molto simili a due mie vecchie storie ma hanno dato il loro contributo, credo (?) e spero..
Un bacio 😘
Spero che vi piaccia ❤️
-La vostra Tinucha
   
 
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