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Autore: Amber Argento    29/03/2009    3 recensioni
La mia prima fan fiction originale. Come dice già il titolo è una storia di un amore fra due ragazzi: Alice,bella bionda,bambolina e Luca,riservato,misterioso...per i due protagonisti mi sono voluta ispirare,nomi compresi,ad una storia d'amore nata in un talent show molto noto della tv italiana,il resto è tutto frutto della mia invenzione e fantasia!
"...Davanti a me la creatura più angelica che i miei occhi abbiano mai visto. Bella, capelli biondi liscissimi che le arrivano fin sotto le spalle, occhi di un azzurro spettacolare, sorriso smagliante, piccolina di statura ma con tutte le cosine giuste al posto giusto. Sembra un angelo..."
"...Con uno scatto fulmineo volta gli occhi e li ritrovo nuovamente piantati sui miei. È immobile, il volto inclinato alla sua destra,verso la strada ma gli occhi sono sui miei e la tazzina davanti alla bocca..."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono ormai due ore che sono  qui seduto ad un tavolino qualunque di questo piccolo bar di Roma. Fuori il sole splende talmente tanto che mi sembra perfino più luminoso che a Napoli. I miei occhi si posano su un orologio attaccato al muro,un orologio bianco,tondo,banalissimo,ne ho visti a migliaia di orologi uguali a esso. Le 10.30.Sono passate esattamente 23 ore, 12 minuti e 47 secondi dal mio trasferimento da Napoli a Roma …Il mio nome è Luca e a Roma venivo spesso da ragazzino,quando mia zia stava ancora qui…Fra un ora ho il mio primo colloquio di lavoro. Me l’ha procurato la mia migliore amica, Madda. Lei qui a Roma c’è nata e cresciuta.

Sto seduto qui da circa due ore,con lo stesso cappuccino davanti e spero solo di non essermi macchiato la felpa bianca con uno dei tre cornetti al cioccolato che ho divorato. Credo che se dovessi descrivere il mio stato al momento attuale la parola più adatta sarebbe una sola: agitazione. Mi sembra ieri quando Madda mi ha parlato del piccolo appartamento che aveva adocchiato,a pochi passi da casa sua e che avrebbe fatto proprio al caso mio. Era da un po di tempo che pensavo di trasferirmi a Roma. Non che a Napoli stessi male, ma avevo semplicemente voglia di cambiare aria. E l’occasione mi si è presentata letteralmente su un piatto d’argento,quando Madda, oltre a trovarmi il piccolo appartamentino, mi ha parlato anche di un lavoro…

Sento i campanellini appesi alla porta d’ingresso del bar trillare,ad annunciare che qualcuno sta entrando. Non ci bado molto, fin quando, la voce della persona appena entrata si mescola con quella della signora grassoccia che sta dietro la cassa. Soliti saluti e solite formali domande, della serie “Come va? Tutto bene?” Quelle solite domande ipocrite che si rivolgono al primo conoscente che si incrocia per strada: tutti si affrettano a farle ma a quasi nessuno interessa davvero la risposta,eppure la si accoglie con un sorriso e con finto interesse. In ogni caso è come se la voce appena udita mi costringesse a sollevare la testa e a distogliere lo sguardo da quel cappuccino ormai freddo. E quando la alzo è come se il cuore mi schizzasse dritto in gola. Davanti a me la creatura più angelica che i miei occhi abbiano mai visto. Bella, capelli biondi liscissimi che le arrivano fin sotto le spalle, occhi di un azzurro spettacolare, sorriso smagliante, piccolina di statura ma con tutte le cosine giuste al posto giusto. Sembra un angelo. Non solo per l’aspetto fisico ma perché è tutta vestita di bianco, dal giubotto che si toglie con grazia sventolando i capelli, alle scarpe. Sulla testa ha un sottile cerchietto argenteo. L’angelo con l’aureola. Avanza di pochi passi fino a sedersi esattamente davanti a me…peccato che sia tre tavoli più in la. Capisco vagamente che sta per ordinare qualcosa,lo deduco dal fatto che si rivolga alla signora alzando il dito. Sorridendo. Non ha smesso un attimo di sorridere. Delle parole non capisco assolutamente nulla. E’ come se stessi vedendo l’intera scena a rallentatore e con una musica di sottofondo. Lei alza lo sguardo e d’improvviso si accorge di me che la fisso. Naturale, qui dentro ci sono soltanto quattro tavolini e siamo praticamente gli unici clienti. Realizzo solo adesso di essere stato a fissarla per più di cinque minuti abbondanti da quando lei ha alzato lo sguardo su di me. D’improvviso è come se mi risvegliassi dall’incantesimo. La sua espressione è leggermente stranita. Realizzo solo adesso di aver fatto molto probabilmente la figura del coglione.

 

 

 

Questo ragazzo sarà mezz’ora che mi fissa. Distolgo lo sguardo da lui portandolo sulla vetrata alla mia destra,oltre il bancone. Magari ho qualcosa di stranissimo sul viso e nemmeno me ne sono accorta. La vetrata mi rimanda la mia immagine. No,sembra che non ci sia nulla che non vada. Riguardo lui: continua a fissarmi, sul volto ha quasi un piccolo sorriso…Oddio,non mi sarò imbattuta sul solito maniaco di turno? Sposto ancora lo sguardo, non vorrei incoraggiarlo, con quello che si sente alla tv al giorno d’oggi… Ma la mia solita maledetta curiosità vince e dopo pochi attimi lo guardo ancora. Non mi guarda più. Meglio. O no? Infondo non è male… Ha i capelli scuri tutti tenuti in su con chissà quanti chili di gel… gli occhi sembrano essere scuri. Da quello che posso vedere indossa una felpa bianca e un paio di jeans chiari… dal viso gli darei… mmh.. 25 anni? Però,quella barba così incolta… magari ad un'altra farebbe sexy a me sa di trasandato… ma questo dove crede di andare…

-Ecco qui!- la cameriera mi distrae dai miei pensieri con quell’invitante tazza di cappuccino fumante.

-Oh,grazie Betty- Le sorrido. Io sorrido sempre,fa parte di me…

Prendo ben due bustine di zucchero e le svuoto dentro la tazza. Giusto perché è un cappuccino, fosse stato solo caffè ne avrei aggiunta un'altra.

Non voglio, ma il mio sguardo non può far a meno di posarsi di nuovo sullo sconosciuto di fronte a me. Non mi guarda più. Sta guardando fuori con la tazzina in mano. Con uno scatto fulmineo volta gli occhi e li ritrovo nuovamente piantati sui miei. È immobile, il volto inclinato alla sua destra,verso la strada ma gli occhi sono sui miei e la tazzina davanti alla bocca… Bhe, nemmeno io devo avere tutta quest’aria intelligente, con la mano ancora semialzata a sorreggere la bustina di zucchero vuota…

 

Sono alcuni minuti che ci guardiamo immobili. Mi scappa quasi da ridere a vederla con quella bustina dello zucchero in mano ancora sospesa…Adesso sta cambiando espressione,la sta mutando in un sorriso. Mi sta sorridendo. Il mio sguardo invece rimane immutabile. Mi muovo solo per riappoggiare la tazzina sul tavolo. L’angelo ha velocemente tolto e rimesso lo sguardo su di me. Un rapido sbattere di ciglia. Poi mi fa un piccolo cenno con la mano,un cenno di saluto. Lentamente la mia espressione si allarga in un sorriso. Basta,ho deciso. Non sono più un ragazzino di tredici anni,ne ho 24 ormai,cazzo. Ora vado lì e attacco bottone. Sono in una nuova città,è una nuova vita. Bisogna buttarsi. Faccio per alzarmi,distogliendo lo sguardo da lei solo per quell’attimo necessario a raccogliere la mia giacca di pelle nera. Faccio per avanzare di qualche passo ma con delusione noto che non è più sola al tavolo. Una ragazza grassoccia, che sembra la miniatura della signora dietro la cassa s’è seduta di fronte a lei. Penso che la delusione in questo momento mi si legga in faccia…

 

-Aly!-

Daria, la figlia della proprietaria mi si avvicina e con uno scatto si siede sulla sedia di fronte a me. Io e Daria ci conosciamo da 6 anni, abbiamo fatto il liceo insieme.

-Dary! Allora, hai fatto pace con Stefano?-

-Per favore guarda…- Daria inizia a gesticolare…quando fa così,solitamente,è il preludio di una lunga lunga sfogata…

-A volte non lo sopporto proprio! È davvero odioso! E io non capisco,davvero,come possa diventare così…- Eccola. Partita. Daria quando inizia una discussione praticamente non la ferma più nessuno. Le sorrido,pronta ad ascoltarla. Butto uno sguardo allo sconosciuto di prima,l’ultima volta che l’ho guardato sembrava venire dalla mia parte… Ma…cos’è successo? Con un pizzico di delusione noto che…non c’è più!

Si,ammetto di esserci rimasta un po’ male… Ma possibile che sia uscito in una frazione di secondo così breve,senza che io me ne accorgessi? Mi giro e guardo la strada attraverso la vetrina. Eccolo lì,che attraversa il marciapiede e prosegue dritto verso la strada opposta. Non si volta,non mi guarda più.

-Mannaggia!-

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!^^ Allora,sono impaziente di sapere cosa ne pensate!^^ Vi annuncio che questa fan fiction ho intenzione di portarla avanti sul serio,con o senza commenti,perchè mi piace e ci tengo,non la cancellerò dopo un pò per mancanza d'ispirazione,come ho fatto con le altre (ehm,si spera!! '^^)

In questo chappy i nostri protagonisti non si sono neppure parlati...so che magari il capitolo poteva risultarvi un pò pallosetto ma mi serviva x introdurre!Gli altri saranno più intensi,via via che la storia prosegue,prometto...che dire?Ditemi in tanti cosa ne pensate!Critiche,complimenti,ditemene i tt e di più...accetto tutto!^^

   
 
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