Saori stava passeggiando per l'immenso giardino di Villa Kido. In quella giornata - non sapeva perché - si sentiva come Persefone nell'Ade; c'era qualcosa di molto strano nell'aria... Qualcosa che l'angosciava! Eppure aveva davanti agli occhi un così bello scenario, cosa poteva turbarla? 
In sottofondo sentiva le voci di Kiki e Shiryu che si stavano preparando per la partenza, visto che si prospettava un lungo periodo di pace e Saori aveva dato il suo benestare ad un breve periodo di riposo per i suoi Saints. 
La fanciulla si girò leggermente in direzione delle voci e sulle sue labbra comparve un sorriso amaro... Non voleva ammettere che era proprio quella situazione a turbarla: il pensiero che da lì a poco Villa Kido sarebbe stata deserta le chiudeva lo stomaco. 
Si era abituata ad avere tutti i suoi cavalieri in casa, i quali non mancavano mai di allegria e giocosità, anche nelle situazioni più improponibili. 
Saori si rivoltò per proseguire la sua camminata tra alberi e aiuole; era così piacevole l'atmosfera tra quelle piante: i colori, l'aria pulita... Il giardino sembrava un universo a sé, lontano dalla routine della casa.  
« Milady... Milady! » Una voce in movimento la stava raggiungendo e per lei, quella stessa voce, era inconfondibile. « Seiya! » si voltò lentamente per salutarlo e nel frattempo il Cavallo Alato l'aveva raggiunta. 
« Abbiamo finito di mettere i bagagli in macchina e... Beh... Sì, insomma... Volevo salutarla! » Saori sorrise: « Andrai con Shiryu? » chiese, riprendendo a camminare. 
« Sì, potrebbe essere un buon momento per proseguire gli allenamenti » confermò Seiya, camminandole al fianco. 
In quel momento gli irrigatori del giardino si misero in funzione, bagnando tutt'attorno al sentiero intrapreso dai due. 
« Dovresti riposare... » fece notare la reincarnazione della Dea Athena, « In fondo, non hai fatto altro che allenarti in questi ultimi mesi! » 
Seiya scoppiò in una fragorosa risata: « Dovrò pur essere preparato per impedirle di mettersi nei guai, no? » 
Quelle stesse parole, che per Seiya erano uno scherzo innocente, rappresentavano un dura verità per la ricca ereditiera, che si incupì di colpo. « Non voglio che mi dobbiate fare per sempre da baby-sitter! » obbiettò lei, arrestando la sua camminata. 
« Saori, sai che non volevo dire questo! » Seiya si fece serio, ponendosi dinanzi a lei. « Noi tutti siamo... » 
« Siete consci del vostro ruolo. Lo so, Seiya. Non c'è bisogno che tu lo ripeta: ormai ogni nostra conversazione finisce così. Semplicemente... » Saori si interruppe di colpo e Seiya vide tutta la sua contrarietà riflessa nei suoi occhi e le sorrise: « Semplicemente, lo abbiamo scelto noi e nessuno lo considera un peso. Siamo cavalieri di Athena e combattiamo per ciò in cui crediamo... E c'è chi lo fa solo per proteggere te. » A quelle ultime parole Saori sussultò: stava forse parlando di lui? La dea fece per replicare, ma la voce di Kiki la fermò: stava chiamando Seiya, la macchina stava aspettando solo lui e il Cavallo Alato non si fece attendere oltre; disse a Kiki di andare avanti e mentre il piccolo si allontanava, lui  si fermò al fianco di Saori: « Tornerò presto... Tornerò sempre! » E se ne andò.

 

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