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Autore: GemuS    30/03/2009    9 recensioni
Lan Fan lo sapeva, se lo sentiva. Quello sarebbe stato un giorno importante, erano anni che lo aspettava.
Ma quello che non poteva immaginare, era
quanto la sua vita sarebbe cambiata.
Prima classificata al Doppia Coppia Contest indetto da Rue Meridian e da Shatzy in EFP Forum.
Primo lavoro delle GemuS, associazione a delinquere (XD) formata da Lely1441 e Sisya.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Lan Fan, Ling Yao
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Píng guǒ - Mela
Autrici: GemuS (Lely1441 e Sisya)
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui abbiamo elaborato la seguente storia, non ci appartengono ma sono di proprietà di Hiromu Arakawa che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di nostra invenzione, non esistenti in Fullmetal Alchemist, appartengono solo a noi.
Credits: Le citazioni ad inizio e fine fanfic appartengono alla canzone "Rock your soul" di Elisa.
Personaggi: Ling Yao, Lan Fan, Foo.
Pairing: Ling/Lan Fan.
Rating: Verde.
Genere: Generale.
Avvertimenti:
One-Shot.
Riferimenti ad anime/film/manga: La storia è partita da noi, basandoci soprattutto sulle prime apparizioni di Ling e delle sue guardie del corpo, quindi a partire dal volume 8 in poi per la caratterizzazione dei personaggi, focalizzandoci in particolare sul volume 11 per quanto riguarda la breve descrizione della loro vita prima di giungere ad Amestris. Attenzione: il finale non è assolutamente spoiler (purtroppo), è solo come
noi vorremmo che andasse.
Note delle autrici: Chiarificazione riguardo al titolo, "Píng gu
ǒ - Mela". Píng guǒ significa appunto
mela (oppure melo), in cinese. Gli ideogrammi sopra il titolo sono i caratteri cinesi della parola stessa. Tra parentesi, il concetto della mela (non mi dilungo altrimenti spoilero la storia XD) è liberamente adattato ad una cultura estremamente lontana dalla nostra; in più, nei dialoghi abbiamo deciso di dare del Voi a Ling, perché sui volumi italiani fanno un po' di casotto tra Lei e Voi (leggere il volume 8 per credere), e decisamente abbiamo trovato che il Voi fosse più adatto. I titoli onorifici hanno le iniziali in maiuscolo, ma la parola signore, intesa come "padrone", nelle parti senza dialoghi è in minuscolo.
Introduzione: Lan Fan lo sapeva, se lo sentiva. Quello sarebbe stato un giorno importante, erano anni che lo aspettava.

Ma quello che non poteva immaginare, era quanto la sua vita sarebbe cambiata.







苹果

Píng guǒ - Mela






Dedicata alla mia shore preferita, perchè senza di lei io e la gemu non ce l'avremmo fatta XD
Un abbraccio grande grande, ti voglio bene!

[Sisya]

Dedicata alla Dani.
Per il suo tifo spassionato e l'aiuto costante che ci ha dato quando siamo rimaste prive di comunicazione e disperate come solo due GemuS disperate possono essere. Ovvero tanto, tanto, tanto XD
Grazie mille, ti siamo debitrici (_ _)
[Lely]







[I don't let myself down
I don't ask myself why
I wanna be one with you
]


[Non mi lascio cadere
Non mi chiedo il perché
Voglio essere una cosa sola con te
]



Era una giornata perfetta, semplicemente perfetta.
Non faceva né troppo caldo né troppo freddo, il cielo era limpido e terso, senza possibili avvisaglie di piogge in arrivo, e non vi era neppure il minimo soffio di vento.
Lan Fan se ne stava seduta sotto il lungo portico di una delle zone del palazzo abilitate per l'allenamento, fissando con attenzione la sequenza di elaborati movimenti che un'alta figura eseguiva con precisione, senza sbagliarne neppure uno. Quando una presenza le si affiancò, non diede segno di essersene accorta, rifiutandosi di staccare gli occhi da quell'uomo mascherato anche solo per un istante.

Aveva atteso così tanto quel giorno, il giorno in cui le sarebbe stato permesso di assistere agli allenamenti di Foo; non avrebbe tollerato che un bambino qualsiasi le rovinasse tutto.
- Come ti chiami? - le chiese il nuovo venuto, accucciandosi accanto a lei. Lan Fan sulle prime non rispose, cercando fra sé e sé un metodo per potersi liberare di quello scocciatore imprevisto in maniera rapida ed indolore.
Beh, soprattutto rapida.
- Lan Fan - sussurrò alla fine, sperando che il buon senso del bambino l'avrebbe fatto tacere e lasciata concentrare di nuovo sulla scena che si stava svolgendo davanti ai due. Gli occhi del bimbo ebbero un lampo di comprensione, ma si limitò ad alzare impercettibilmente un angolo della bocca verso l'alto, senza che la sua interlocutrice di così poche parole potesse accorgersi di nulla.
- Quello chi è? - domandò con tono interessato, mentre appoggiava il mento sul palmo di una mano e cominciava a guardare attentamente anche lui.

- È mio nonno - rivelò Lan Fan, con un moto di orgoglio che le fece sollevare appena il petto e la testa. - Sai, - continuò, ora in vena di confidenze, - Lui è la guardia del corpo del principe! È una persona importante! -
- Addirittura! E dimmi, come si chiama questo famigerato principe? -

- Ling - Lan Fan trattenne bruscamente il fiato ad una mossa particolarmente contorta del ninja davanti a lei.
- Ling... - mormorò il bimbo, fattosi d'un tratto pensoso. - Per essere un principe, deve di certo trattarsi di un uomo forte e valoroso... -
- Oh, sicuramente! Anche se... - Lan Fan si girò a guardarlo per la prima volta da quando era apparso, squadrandolo ben bene. - A dire la verità, non dovrebbe essere molto più grande di noi. Credo che abbia la tua età, più o meno. -
Passarono diversi attimi di silenzio prima che la bambina tornasse a parlare, questa volta con voce più incerta.
- Vedi... Oggi probabilmente avrò l'onore di conoscerlo - disse, mentre un adorabile rossore si diffondeva piano sulle sue guance ed il tono si faceva carico di aspettative.
- Il principe è davvero fortunato, allora - sospirò il bambino, senza curarsi della lunga ciocca di capelli neri che gli era finita davanti al viso e che cominciava a pizzicargli il naso.

- Cosa dici! - mormorò imbarazzata Lan Fan, mentre il rossore si accentuava, questa volta per ben altri motivi.
- Io sono solo, e credo che anche un principe lo sia - rispose semplicemente l'altro, continuando a tenere lo sguardo fisso davanti a sé. Lan Fan rimase pensierosa per alcuni istanti, prima di rispondergli.
- Beh, se sei solo, posso tenerti io compagnia. Sempre se ti va, sia chiaro - si affrettò ad aggiungere alla fine.

Il bambino dapprima si stupì molto della sua offerta, poi le rivolse un sorriso che le scaldò letteralmente l'anima.
- Certo! Ne sarei molto felice. -
Lan Fan fece per ribattere ancora, quando il ninja mascherato si presentò davanti ai due bambini.
- Nonno, ti presento... -
Stava per chiedere il nome al suo nuovo amico, ma ciò che fece Foo la lasciò completamente basita.
- Vostra Altezza - disse infatti questi, inchinandosi davanti al ragazzino.
- V-Vostra... - balbettò Lan Fan, mentre una parte di lei cominciava ad intuire la verità e strillava per la vergogna.
- Non mi hai chiesto come mi chiamo, prima - disse con un sorrisetto malizioso il bambino, alzandosi in piedi e stiracchiandosi piano. Lan Fan avvampò e si affrettò a seguirlo, inchinandosi come poco prima aveva fatto suo nonno e mormorando mortificata le sue scuse.
- Principe, ora dobbiamo andare, avete una lezione con il vostro precettore - annunciò Foo, senza dar segno di aver compreso ciò che era appena successo.
- Arrivo, tu intanto puoi andare avanti. -
- Come desiderate. -
Foo si volatilizzò, mentre Lan Fan puntava ostinatamente lo sguardo verso il terreno, non trovando il coraggio di guardare il suo principe - e questo pensiero la fece vergognare ancora di più -.
- Vieni spesso qui? - le chiese Ling gentilmente, senza ombra di derisione nello sguardo limpido. Lan Fan lo fissò timidamente, prima di rispondergli.
- Oggi sono venuta per la prima volta, ma immagino che tornerò ogni giorno, per vedere il nonno... -

- Bene! Allora ti aspetterò! -
- Ma... -
- Non avevi detto che mi avresti tenuto compagnia? - le ricordò Ling, con un'ombra di delusione nella voce.
- Sì, certo! Ma a dire la verità, credevo che non mi voleste più dopo la figuraccia di prima - confessò Lan Fan, arrossendo appena.
- Non scherzare! Allora, a domani? -
Lan Fan aveva promesso, certo, ma non fu per quel motivo che gli sorrise e gli diede conferma di una cosa che avrebbero ripetuto per molti, molti anni a venire. Non solamente per quello, almeno.
Lo osservò sparire, salutandolo con un timido cenno della mano, mentre lui le rivolgeva un sorriso radioso.
Dirigendosi verso la sua nuova camera (nuova, in quanto si era appena trasferita a palazzo), si mise a correre e a ridere contenta, senza sapere neanche lei il motivo preciso.

Era semplicemente felice.

- Ling? Ma… - Lan Fan si interruppe, giusto il tempo necessario per aggrottare la fronte e assumere un'aria contrariata. - Si può sapere cosa stai facendo? -
Il giovane principe spostò rapidamente lo sguardo birichino sulla ragazzina, che gli restituì un'occhiata di ammonimento. I due codini scuri attorcigliati ai lati del viso le conferivano un'aria infantile in netto contrasto con gli occhioni seri e il portamento da adulta. Ling si illuminò in un sorrisetto compiaciuto, per poi tornare a dedicarsi a quella che era diventata una delle sue attività di intrattenimento preferite, ovvero, la nobile e antichissima arte… Di fare le pernacchie alle impassibili guardie reali. Un'altra occasione mancata per mostrare un po' di sano contegno, se non altro, si disse Lan Fan con un sospiro.
- Non sei molto gentile - gli fece perciò notare accostandosi allo sgabello sul quale stava in piedi l'amico.

Ling indossava una veste di seta pregiata talmente ampia che avrebbe potuto benissimo nuotarci dentro.

- Tanto non possono farmi niente. È proprio questo il bello - obbiettò lui stringendosi nelle spalle come se quella fosse una giustificazione più che sufficiente. - Gné gné gné! - aggiunse quindi alla volta delle due guardie per ribadire il concetto, e mostrò loro la lingua sventolando le mani seminascoste dalle lunghissime maniche dell'abito. Lan Fan lo fissò accigliata per qualche secondo, per poi ruotare gli occhi.
- Scommetto che la prossima volta che passerai di qua, ti faranno lo sgambetto. -
- No che non lo faranno. Io sono il principe - ribatté tronfio.
- Beh, uno dei tanti in realtà - lo corresse lei ridendo appena.
Il ragazzino si imbronciò un po', lasciandosi crollare sullo sgabello in barba alle raccomandazioni del sarto di corte, con le gambe a penzoloni e la veste scomoda che si afflosciava mollemente a terra; poi con una mossa furtiva sgraffignò una mela matura dal tavolino posto lì accanto, rimanendo per qualche secondo a rigirarsi il frutto rotondo tra le mani, la fronte corrucciata - … Senti, Lan Fan, secondo te cosa vuol dire che gli uomini e le donne sono come due metà di una stessa mela? - domandò tutto d'un tratto, voltandosi di nuovo a fissarla incuriosito.
Lei si accomodò a gambe incrociate sul pavimento di legno, fissandolo da sotto in su, stupita.
- Chi te lo ha detto? -
- Tuo nonno, ieri. -
Lan Fan ci rifletté un attimo.
- Non so cosa vuol dire - concluse poi delusa.

- Io invece sì. È molto semplice, no? -
- E quindi? -
- Vuol dire che tuo nonno ieri ha esagerato col sake - fece Ling scoppiando a ridere. Lan Fan gli lanciò un'occhiataccia.
- Deve per forza significare qualcosa - replicò sdegnata. - Solo che tu non puoi capirlo, tutto qui. -
- Ma se non lo sai neanche tu - le ricordò lui sbuffando.
- … Vorrà dire che lo scoprirete entrambi a tempo debito - concluse qualcuno alle loro spalle con tono conciliante.
I due ragazzini sussultarono. Soprattutto Ling, che fece un salto sullo sgabello di almeno tre centimetri.
- Ehm. Da quanto tempo esattamente siete dietro di noi, Foo-san? - domandò Ling nervosamente, mentre Lan Fan si apriva in un sorrisetto divertito.
- Il necessario, Vostra Altezza - replicò il ninja inginocchiandosi con una breve risata, gli occhi scuri e comprensivi. - Sono venuto a prendervi per scortarvi al tempio, la cerimonia annuale sta per avere inizio. I vostri fratelli sono già tutti arrivati, Signore - aggiunse rispondendo alla muta domanda negli occhi del principe. - Lan Fan, ti ricordo che la cerimonia è riservata ai membri della famiglia imperiale - disse poi rivolgendosi alla nipote, che lo fissò battendo le palpebre.
- Oh. C-Certo - balbettò la ragazzina intrecciando le mani in grembo e costringendosi a deglutire. Si volse a fissare l'amico sforzandosi di sorridere, mentre lui le rivolgeva un'ultima occhiata raggiante da sopra la spalla, sventolando una manica nella sua direzione mentre veniva condotto via.
Rimasta sola nella stanza silenziosa, Lan Fan rimase ferma a fissare davanti a sé anche dopo che i due furono spariti dietro l'angolo e le guardie si furono accodate, per poi riscuotersi e prendere a sfregarsi con insistenza un braccio sugli occhi appannati, e sfilare quasi con rabbia i nastri dai suoi codini.
Infine si chinò sui talloni a raccogliere la mela abbandonata da Ling nella fretta, riponendola al suo posto e rimanendo a guardarla, i pugni chiusi.
Quella fu la prima volta che Lan Fan comprese. Era il suo migliore amico, certo. Ma lui era prima di tutto il figlio dell'imperatore.
Condividevano gli stessi spazi, lo stesso tempo... Ma vivevano su due piani completamente differenti.
Se lei e Ling fossero state due metà, probabilmente non avrebbero mai combaciato.


Aveva visto sgretolarsi davanti a lei i momenti in cui poteva restargli accanto.
Gli impegni erano sempre troppi, il tempo a disposizione sempre troppo poco. Ed era fiorito uno scomodo imbarazzo a dividerli, si era persa gran parte della complicità, mentre entrambi crescevano, e lei si sentiva allontanare da lui giorno dopo giorno, come in un processo invisibile, costante e inevitabile. Lui non osava più sorriderle come una volta, forse per pudore, forse per non alimentare voci, e lei non arrivava più nemmeno a concedersi di fantasticare di poterlo tenere di nuovo per mano.
Lo stava perdendo.
Glielo stavano portando via, ma non sapeva neppure chi incolpare.
Lui, se stessa, i pettegolezzi, il rigido protocollo, il rossore che imporporava le loro guance ad ogni incrocio imprevisto di sguardi, non lo sapeva.
E si era sentita piccola, sciocca ed impotente per tanto tempo. Era rimasta a guardare, perché non le era concesso fare altro. Era semplicemente rimasta a guardare, temendo con angoscia la venuta di quel giorno in cui si sarebbero riconosciuti in due completi estranei.

Rabbrividì, e forse non solo per il freddo pungente, mentre attraversava la stanza a piedi nudi nella veste leggera.
Si inginocchiò davanti alla fiamma tremula della candela, inclinando lo specchio decorato e fissando per qualche attimo le proprie gote pallide.

Lo stesso specchio, qualche anno prima, aveva riflesso l'immagine di una ragazzina che si acconciava i capelli con nastri colorati, e sorrideva al pensiero dei preparativi per l'imminente cerimonia dalla quale non sapeva di essere esclusa. Adesso, la superficie trasparente e traslucida mostrava una giovane donna che impugnava la lama del suo kunai con mano ferma e si recideva le lunghe ciocche scure senza distogliere lo sguardo. Avvertì una lacrima dispettosa rotolarle lungo il profilo della guancia e cadere a bagnare lo specchio, ma non si fermò ad asciugarla. - Dovrai tagliarti i capelli, almeno per i primi tempi, - aveva decretato suo nonno dopo quegli interminabili minuti di attesa in cui era rimasta inginocchiata di fronte a lui, la fronte china a toccare il pavimento, e lo aveva pregato di prenderla con sé come sua allieva. Non era stata una decisione impulsiva, non era il mutevole capriccio di una bambina, gli aveva ripetuto fino allo sfinimento. Era una preghiera, determinata e silenziosa. Era l'unico modo, e lei non era disposta a sentirsi dare un rifiuto.
Né a stare a guardare, non più. Non senza combattere.


In quel momento, ancora prima di aver serrato le dita sull'elsa di una spada, ancora prima di aver sottoposto il suo corpo ad allenamenti sfiancanti, e ancora prima di essersi fermata ad osservare il proprio volto sconvolto e pallido nello specchio, Lan Fan avvertì il suo voto marchiarsi a fuoco in ogni fibra del suo corpo. Ling era il suo signore e migliore amico. Accettando ciò, fece di lui anche la sua unica vocazione.
E divenne la metà imperfetta del suo principe.


- Perché? Per quale motivo hai compiuto una sciocchezza del genere?! -
In quanto guardia personale del principe, Lan Fan aveva dei precisi ordini da rispettare; in questi, rientrava anche l'obbligo di rispondere sempre e comunque al proprio padrone del proprio operato. Ma lei sapeva che anche se glielo avesse spiegato, Ling non avrebbe comunque capito.
Come si fa a comprendere l'altro, quando si è solo una metà spezzata di esso?
- Volevo proteggere la vostra vita, Signore. -
Ling si voltò inferocito, squadrandola con rabbia, ferito da quel modo di parlare così impersonale, munito di titoli onorifici che non avevano mai usato.
- E non bastava Foo per questo? Sai cosa potrebbe accaderti? Non ti sei accorta di tutti i complotti orditi nei confronti dei primi figli dell'imperatore? -
Lan Fan chinò rispettosamente il capo, nascosta dietro quella maschera che le avrebbe celato il volto fino alla morte.
- Questo è uno dei motivi che mi hanno portato alla mia scelta, Vostra Altezza. Non si è mai troppo cauti per certe cose. -
Ling le diede una lunga e profonda occhiata, prima di avvicinarsi lentamente alla sua nuova guardia personale. Quando allungò una mano, facendo il gesto di toglierle la maschera, Lan Fan si ritrasse impercettibilmente con un piccolo tremito.
La sera prima aveva abbandonato il suo futuro insieme alla sua femminilità. Certi atteggiamenti non le erano concessi, non più.

- Vi prego di perdonarmi - sussurrò, sperando che il suo signore la comprendesse. Sapeva che a Ling ci sarebbe voluto ancora molto, molto tempo.
Il principe drizzò il capo, riacquistando d'un tratto la linea dura degli occhi che, senza accorgersene, aveva perso poco prima. Per un momento, si era sentito in grado di supplicarla; anzi, lo avrebbe fatto sicuramente, se non si fosse reso conto che lei non lo voleva.
Lan Fan desiderava davvero restargli accanto, era disposta a morire pur di riuscire nel suo scopo, quello di proteggerlo; lui non poteva far altro che accettarlo, accondiscendere ad una richiesta per lui incredibilmente assurda.
Ritirò la mano tesa poco prima, stringendo piano il pugno e voltandole le spalle.
- Bene, mi fido di Foo e delle sue decisioni. Puoi andare. -
Lan Fan si inchinò velocemente, sentendo gli angoli degli occhi pizzicare pericolosamente.
- Fai del tuo meglio, mi raccomando - le disse il principe, prima che lei uscisse dalla stanza. La ragazza annuì, rincuorata appena, richiudendo la porta e sparendo nel nulla.
Ling rimase a fissare a lungo il muro davanti a sé, visualizzandoci sopra il viso dell'amica, che avrebbe rivisto chissà quando. Sempre se ci fosse riuscito ancora. Si gettò sul letto, dando un pugno rabbioso contro il morbido materasso e nascondendo il viso tra le preziose lenzuola di seta ricamate, mentre nello stesso istante Lan Fan si rifugiava in cima al tetto di un lungo colonnato, cercando il modo di far cessare il tremolio alle mani. Ormai aveva compiuto il passo decisivo, non si sarebbe di certo tirata indietro proprio adesso. Ling la conosceva bene, e l'aveva capito.
Ed ora, separati proprio per cercare di non allontanarsi, riflettevano su cosa sarebbe accaduto ancora nella loro vita.
Se ne fossero stati capaci, avrebbero sentito i loro cuori battere all'unisono.


Lan Fan percorreva, anni dopo, i lunghi corridoi reali, con una strana sensazione nel petto. Il principe l'aveva fatta chiamare in tutta fretta, e Foo si era rifiutato di rivelarle alcunché; tutto questo contribuiva a creare dell'agitazione nella ragazza, in un periodo già teso come lo era quello che stavano vivendo, con la vita dell'imperatore che si accorciava sempre più a vista d'occhio ogni giorno che passava e gli eredi che cominciavano già a scalpitare impazienti.
Bussò piano alla porta della camera del suo signore, per poi entrare non appena sentì il permesso venirle accordato da una voce all'interno.
Ling sedeva con le braccia incrociate al petto, lo sguardo risoluto.
Si inchinò brevemente di fronte a lui, e ad un suo cenno gli si accomodò accanto, in silenzio.
- Ho intenzione di lasciare Xing il più presto possibile. Se riuscissi davvero ad ottenere la pietra filosofale di cui ti ho parlato, Lan Fan, avrei finalmente una possibilità concreta per aspirare a diventare imperatore. E allora, sarei finalmente in grado di provvedere alla nostra tribù. È una possibilità remota, lo so, ma è l'unica che abbiamo. Devo assolutamente tentare - mentre parlava, nei suoi occhi balenò per un istante una scintilla determinata e viva. - Quindi ti chiedo, Lan Fan, sei disposta a venire insieme a me? Sappi che comprenderò un tuo rifiuto. -
Il ninja si sfilò la maschera dal viso, rivelando lo sguardo fiero della ragazza cresciuta al suo fianco, che si volse a fissarlo.
Solitamente avrebbe avuto molto pudore nel mostrarsi a viso scoperto di fronte a lui, ma quella volta no, era troppo importante.
Voleva che la guardasse in faccia. Che non avesse dubbi, riguardo alla sua decisione.
Che sapesse quanto fosse orgogliosa di lui.
- Altezza, sono pronta a dare la vita per il mio Signore. -
- Ti ringrazio - rispose mentre la giovane si rialzava. - Aspetta, Lan Fan - fece poi tutto ad un tratto, bloccandola.
Lei si voltò sorpresa, prendendo al volo la mela rossa che lui le aveva appena lanciato.

- Altezza…? - sussurrò interdetta, alzando il viso arrossato e battendo gli occhi nel riverbero del sole che filtrava dai tendaggi.
Ling inclinò la testa e rise, e accanto al giovane uomo che amava, Lan Fan per un attimo rivide il ragazzino di tanti anni prima, col suo sorriso dalle labbra arricciate e un luccichio pieno di vita.
- Fai a metà con me? -


Anche due piani diversi, alle volte, si intersecano.
Anche due metà imperfette, alle volte, combaciano.


Quando lo vide lì, steso a terra e sanguinante, il suo cuore ebbe un tuffo. Si precipitò da lui, ignorando volutamente gli strepiti della sua coscienza che l'avvertiva che quello poteva anche non essere il suo principe, non più, perché da quel corpo sentiva provenire l'essenza di centinaia di altre anime.
- Signore...! - urlò, girando il suo corpo per poterlo vedere in viso. Questi aprì lentamente un occhio, e quando la riconobbe sorrise appena.
- Lan Fan... Ma che fine ha fatto la tua maschera? -
- Altezza, le sembra il caso di fare certe domande qui? Le ricordo che fuori infuria la battaglia! -

Ling chiuse gli occhi, ascoltando attentamente i rumori che provenivano dall'esterno. Per un attimo la ragazza temette che il suo signore si fosse addormentato (sarebbe stato decisamente da lui, soprattutto in un momento come quello), ma proprio quando stava per richiamare la sua attenzione, vide un ghigno amaro apparire sulle sue labbra.
- Ce l'ho. -
Lan Fan ci mise solo un istante per afferrare il significato di quelle parole.

- La... La Pietra Filosofale? -
Ling annuì, aprendo di nuovo gli occhi e sfilando da una tasca di quello strano cappotto bianco,
così strano addosso a lui, rifletté Lan Fan, il pugno chiuso. Lo aprì lentamente, rivelando al suo interno una minuscola pietra rosso rubino, i cui riflessi cupi la ipnotizzarono per qualche istante. Le lacrime cominciarono a scendere copiose ancor prima che se ne accorgesse.

- Un piccolo ricordino del simpatico homunculus che prima era dentro di me. -
- È... È finita! -
Sussurrò Lan Fan con voce strozzata, come se non si rendesse ancora conto di ciò che significava.
- Sì, Lan Fan... È finita, finalmente. -
In quel momento, osservando la faccia distrutta del suo signore, ripensando a tutti i sacrifici che avevano dovuto compiere per arrivare fin lì, a tutto quello che avevano passato insieme e non, l'unica cosa che Lan Fan riuscì a fare fu abbracciare Ling, dando sfogo così ad un desiderio troppo a lungo rimasto sopito nel cuore.
Il suo principe rimase per qualche attimo rigido come una statua di granito, non capendo bene cosa stesse succedendo; poi qualcosa che non aveva mai provato prima gli strinse il cuore, e si trovò suo malgrado ad abbracciarla a sua volta, passando le dita in quei capelli scuri che sin da piccolo aveva tanto desiderato accarezzare.
- Torniamo a casa, Altezza? -
Ling trattenne una smorfia di dolore per un'improvvisa fitta al costato, e si prese del tempo per rispondere, perfettamente conscio di quello che li avrebbe aspettati a Xing.
- Sì, Lan Fan. Torniamo a casa.


Il giovanissimo imperatore compì qualche primo passo in avanti, gli occhi spalancati e il peso insolito del copricapo reale che gravava sulla sua persona.
Nel silenzio carico di tensione che seguì, mentre faceva scorrere lo sguardo tutt'intorno, poté quasi avvertire l'immensa folla racchiusa nell'arena trattenere il fiato insieme a lui in quegli interminabili secondi che precedettero il gran boato di acclamazioni.

Sarebbe stato un buon imperatore, non c'erano dubbi. Amava immensamente la sua gente, e aspettava quel momento da tutta la vita.
Eppure sapeva bene che non sarebbe mai stato lo stesso, se al suo fianco non ci fosse stata lei. Se non ci fossero stati gli occhi umidi e orgogliosi della splendida giovane donna accanto a lui, e quel sorriso che non sapeva e non voleva frenare.

Ling intrecciò le dita nelle sue, incurante delle migliaia di persone che potevano vederli.
E quando sentì che lei rispondeva alla stretta, si sentì finalmente completo.



[You’re holding my hand
I’m holding your life
'n I feel like I'm one with you
And I wanna be one with you
]


[Stai tenendo la mia mano
Sto tenendo la tua vita
E mi sento come fossi una cosa sola con te
E voglio essere una cosa sola con te
]

[Rock Your Soul - Elisa]











Giudizio dei giudici:





Prima classificata:

Píng guo – MELA (GemuS)
Correttezza grammaticale e l'uso proprio del lessico: 9,5
Originalità: 9,5
Aderenza ai personaggi (IC): 9,5
Capacità di rendere organica la FF: 9,13
Giudizio personale dei giudici: 6
Totale: 43,63

Giudizio (Rue meridian86):
La grammatica è pressoché perfetta; la punteggiatura presenta alcune piccole imperfezioni ripetute.
La trama è assolutamente originale, percorrendo la vita dei due dall'infanzia al lieto fine; gli episodi sono descritti con precisione tanto da renderli credibili come capitoli del manga, la presenza di Foo è fondamentale pur rimanendo secondaria.
Il finale (a parte rispondere alle aspettative schifosamente di parte della sottoscritta) è credibile nel contesto del manga.
I personaggi sono totalmente IC, sebbene Ling sia, nel bilancio totale, quasi schiacciato dalla figura di Lan Fan e quindi la caratterizzazione del principe sia relegata ad uno spazio minore.
Questo fatto fa calare il voto nell'organicità della FF che sarebbe altrimenti molto più alto.
Tre punti pieni per il giudizio personale in quanto si apprezza la presenza di una trama perfettamente sviluppata.

Giudizio (Shatzy):
La vostra fanfic mi è proprio piaciuta. Esauriente è la prima parola che mi viene in mente, dà uno spaccato trasversale della vita di Ling e Lan Fan ripercorrendo le tappe fondamentali, dall’inizio della loro storia al dolce lieto fine, ponendo attenzione ai cambiamenti avvenuti, dai titoli onorifici ai sentimenti e all’importanza sempre maggiore che assume l’altro. I personaggi sono mantenuti IC costantemente, nonostante le situazioni presentate siano anche molto diverse tra loro; i caratteri si ritrovano ben approfonditi e sviluppati, riuscendo a dare una visione probabile anche di momenti, come la loro infanzia o la conclusione, di cui non abbiamo traccia nel manga.
Storia accuratissima nell’uso del lessico e nella precisione della grammatica, non c’è una virgola fuori posto o una svista, e lo stile risulta lineare e scorrevole, con alcune immagini molto delicate. Inoltre, siete riuscite ad avere una sincronia perfetta, l’organicità raggiunge un livello notevole, si sente un accurato lavoro sotto. Il tema della mela come metafora di due parti che combaciano non è originalissimo, ma siete comunque riuscite a gestirlo bene e a non scadere nel banale.
Fanfic dai tratti semplici, ma dalle introspezioni profonde e corrette, molto molto bella, complimenti. Il testo della canzone scelta poi si intreccia perfettamente alla trama.





Note delle GemuS:

Che dire, siamo felicissime, entusiaste, siamo *O*
Grazie a tutti per la magnifica opportunità offertaci. Tutti i nostri complimenti alle giudici, alle podiste e alle altre partecipanti, siamo state tutte in gamba, e diciaaamocelo XD
Thanks (_ _)

  
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