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Autore: DigiPokeLover    23/03/2016    2 recensioni
Questa storia narra le avventure di Riolu dalla sparizione del suo amico Mirkho all'uscita dalla Torre del Tempo, alla sua ricomparsa sulla spiaggia. Il racconto è ispirato da Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori del Cielo.
Genere: Avventura, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Pokémon Mystery Dungeon
  
Senza di te
 
«Ehi! Mirkho!» urlò Riolu.
Vide la luce che circondava Mirkho, e lo raggiunse correndo.
«Eh? Mirkho… cosa c’è? Cos’hai che non va?»
Mirkho fu costretto a dirglielo, col cuore in gola. Provò una sensazione di malessere mai avuta prima, ma Riolu, una volta saputo ciò, sarebbe anche stato peggio.
«Perdonami, Riolu. Me lo sono tenuto per me per lungo tempo… pare proprio che… io ti debba dire addio…»
«Cosa?! Addio?! Cosa intendi dire???»
«Me l’ha detto Dusknoir. Qualora avessimo cambiato la storia, i Pokémon provenienti dal futuro sarebbero scomparsi… è per questo che… anch’io sono destinato a scomparire»
«Eh?? Cosa?! P-Perché? Perché?? Non capisco!»
«Grazie di tutto. Presto scomparirò… ma non ti dimenticherò mai, Riolu»
«A-Aspetta un attimo… ce l’ho fatta solo perché c’eri tu con me, Mirkho! Non capisci…? Tu mi hai reso forte, Mirkho! Se te ne andrai… io… non so… come farò…»
Riolu pianse già, ma non potette succedere altrimenti. Moralmente, Mirkho stava ancora più male. Pianse anche lui ora, non riusciva più a trattenere le lacrime negli occhi.
«No, Riolu. Devi riuscire a essere forte anche senza di me. Devi sopravvivere! Devi tornare a casa… raccontare a tutti quello che è successo qui. In modo che… non succeda mai più nulla del genere»
«Uh… Mirkho… no, Mirkho! Nooo!! Resta con me…!»
«Grazie di tutto, Riolu. Sono felice di essermi allenato con te alla Gilda… è stato bello andare insieme all’avventura… sono felice, voglio che tu lo sappia, Riolu»
«Aspetta… Mirkho…»
Ormai Riolu aveva le pupille degli occhi talmente deformate dall’enorme quantità di lacrime che non si riconoscevano più. Mirkho, d’altro canto, era nella stessa situazione.
«Mi dispiace. Sono stato davvero fortunato a incontrarti»
«Anch’io, Mirkho! Per me, tu sei… più importante di ogni altra cosa!»
«Sì, anche per me è così. Riolu… anche se non sarò più qui… non ti dimenticherò mai…»
I due grandi amici si abbracciarono forte forte, un’ultima volta, ed entrambi si bagnarono colle loro stesse lacrime. Poi si staccarono. Il giovane Shinx sentì le sue ultime parole… lo sentì gridare forte il suo nome, poi la luce lo avvolse completamente e non sentì più nulla.
«Rioluuuuuu!!!! Ti voglio bene!!!!» gridò con tutto il fiato che aveva in corpo in quel momento.
La luce, poi, si fece così potente che gli fece chiudere gli occhi. Riolu rimase ad osservare la luce che, secondo dopo secondo, si affievoliva sempre di più, fino a scomparire del tutto.
«Mirkho… Mirkho! Mirkho!!!»
Riolu si distese a terra, e si mise a piangere ed urlare a squarciagola. Per il giovane Pokémon fu un evento traumatico: il suo più grande amico, l’unico essere vivente che gli è sempre stato accanto nel bene e nel male… di colpo non esisteva più. Rimase lì a piangere per un tempo indefinito. Si rialzò in piedi e si mise a correre, ancora una volta urlando il nome di Mirkho a tutto fiato.
«Io devo sopravvivere… devo tornare a casa… tornare a casa… e raccontare a tutti cos’è successo. Perché è… l’ultimo desiderio… perché è l’ultimo… desiderio di Mirkho…»
E nel frattempo continuò a piangere. Dopo aver corso un altro po’, arrivò al Vascello Arcobaleno.
«E-Ecco…»
Salì sulla piattaforma volante che, subito dopo, si staccò da quel sentiero sospeso. Riolu si voltò
verso la Torre del Tempo, con l’oceano di dolore negli occhi. Trasse un respiro profondo, coll’intento di calmarsi.
«La Torre del Tempo è… sempre più lontana… e Mirkho… io sono sempre più lontano da Mirkho… oh, Mirkho…»
Gli occhi gli si riempirono nuovamente di lacrime; si affacciò dal bordo del Vascello Arcobaleno senza sapere nemmeno lui perché.
«Riolu!!»
«Eh?!»
La voce proveniva dall’alto. Riolu guardò in direzione della Torre del Tempo…
«Ehi, Riolu! Dove stai andando? Aspettami!»
«Mirkho!!! Vieni, Mirkho! Ti prego, vieni con me… non lasciarmi…»
«Aspettami, Riolu… non andartene… restiamo insieme!»
«No, Mirkho!!! Vieni, salta giù finché sei in tempo!»
«Non andartene… restiamo insieme… io e te… siamo una squadra!»
«Non sparire, Mirkho!!! Nooo… nooo! Mirkhooooo!!!»
Ad un certo punto, non lo vide più. Si grattò gli occhi, ma non cambiò nulla. Nemmeno il tempo di reagire che il Vascello Arcobaleno si fermò. Era arrivato alle Antiche Rovine. Si avvicinò alla scalinata di sinistra.
«Lì… sì, è stato lì… che Grovyle ci ha lasciati… maledetto Dusknoir! Ci hai… ci hai traditi!!!»
Riolu afferrò un sasso lì accanto e lo scagliò con violenza sul piazzale. Ricominciò a piangere, scendendo la scalinata dall’altra parte e lanciando nel frattempo qualche occhiata alla Torre del Tempo, che si poteva ancora scorgere, in lontananza.
«Mirkhooooo!!!»
Non ottenne nessuna risposta. Singhiozzando, entrò nella grotta. Ogni tanto si fermava a guardare gli splendidi affreschi sulle pareti. Uscito dalle Antiche Rovine, percorse un tratto di strada per un campo erboso, finché non giunse, stremato e ancora singhiozzante, da Lapras.
«Riolu… è successo, vero?»
Riolu guardò Lapras tra le lacrime.
«S-Sì… Mirkho… è scomparso… e anche Grovyle… (Sniff)…»
Lei abbassa lo sguardo.
«Mi dispiace. Purtroppo era inevitabile. Mirkho e Grovyle erano due Pokémon speciali, li ricorderò con tanto affetto»
Lapras abbracciò Riolu con le sue grosse pinne, dopodiché il vice leader del Team Pokéamici le salì in groppa, e cominciò il viaggio di ritorno.
«Lapras…?»
«Dimmi, cucciolo»
«Perché Mirkho e Grovyle sono dovuti morire? P-Perché…?»
«Figliolo… ognuno ha uno scopo, nella vita. Per esempio, c’è chi trasporta gli eroi attraverso il mare del tempo, come me, mentre Celebi e Grovyle erano qui a sacrificare le loro vite per salvare il tempo. Finalmente, Mirkho è venuto per aiutarti, per farti diventare più forte. Ma non solo te. I fratelli Kecleon, Duskull, Kangaskhan, Marill, Azurill e la loro madre… tutti sono stati salvati. E ora, figliolo, sai qual è il tuo. Devi dire a questo mondo, che hai salvato insieme ai tuoi amici, tutto quello che hai appena vissuto, in modo che non capiti più nulla di una tale gravità, evitando così altri sacrifici. Dopotutto, prima eravate in quattro, ora sei rimasto solo tu»
«Ma perché sono dovuti morire?! Rispondimiii!»
«Non lo so, figliolo. Non so chi scrive i destini di tutti»
Riolu si accucciò sul dorso di Lapras, e si rimise a piangere in silenzio. Intanto si stava facendo buio. Nonostante le lacrime gli sgorgassero incessantemente dagli occhi, si addormentò. La mattina dopo, i due arrivarono alla spiaggia di Borgo Tesoro. Si guardarono in faccia, e si salutarono. Lapras prese la via del mare, mentre Riolu, a testa china, si diresse verso la città, percorrendo la salita. Arrivò all’incrocio e…
«Mirkho! Sei tu!»
Notò il suo grande amico intento a bere l’acqua dal pozzo. Lo Shinx si volta. Cogli occhi di nuovo
gonfi di lacrime, si mise a correre per raggiungerlo ma, una volta giunto al pozzo, non c’era più nessuno. Si specchiò nell’acqua.
«Non… non eri tu…»
Tirò un pugno all’acqua talmente violento che essa inondò tutta l’area attorno al pozzo. Riolu decise di tornare alla Gilda, perché volle raccontare tutto prima a loro. Ecco, il controllo delle zampe. Il cancello si aprì… tutta la Gilda piombò di fuori… Wigglytuff e Chatot davanti a tutti. Il Capitano vide la faccia di Riolu, dopo aver notato che era da solo, e intuì subito tutto.
«Gente, entrate tutti nelle vostre camere. Subito, per favore!»
«Ma…»
«Ho detto subito, Corphish! È un ordine! Io e Chatot dobbiamo parlare con Riolu un attimo!»
«Dov’è Mirkho?!»
«Sunflora, forse non mi sono espresso bene! Andate nelle vostre camere per un po’! È una cosa urgente!»
Tutti obbedirono. Riolu, Wigglytuff e Chatot si diressero nella stanza del primo.
«Caro Riolu, la tua faccia mi dice già tutto. Era un rischio che si doveva correre. Mi dispiace tanto»
«Che è successo?» chiese Chatot.
«Mirkho e Grovyle… sono morti…» rispose il giovane Pokémon esploratore.
«Morti?!»
«Vorrei… spiegare tutto! Prima di andarsene… Mirkho mi ha chiesto di… di raccontare tutto a più Pokémon possibili… perché una cosa così non succeda più»
E così, Riolu iniziò a raccontare la storia a Wigglytuff e Chatot, piangendo a intermittenza parecchie volte. I due lo confortarono abbracciandolo più volte, dopodiché lo lasciarono solo. Riolu decise, in quell’esatto momento, che il giorno dopo avrebbe fatto convocare una riunione cittadina per raccontare la sua storia. Mirkho gli aveva chiesto questo favore, e Riolu ci teneva tantissimo, perché non voleva deluderlo. Provò a dormire un po’, essendo a corto di forze, ma non ci riuscì. Si mise a fissare il muro, prese un pennarello e si mise a disegnare.
«In questo modo… Mirkho resterà ancora di più… nel mio cuore…»
Nel giro di una decina di minuti, Riolu completò il disegno. Raffigurava se stesso, abbracciato al suo grande amico, e sopra di loro campeggiava la scritta “per sempre insieme, ti voglio bene, Mirkho”.
«S-Spero che Chatot e Wigglytuff non mi scoprano… ma soprattutto spero che… a Mirkho piaccia… Mirkho, l’ho fatto solo per te… non sono un gran disegnatore, eppure ci ho voluto provare lo stesso…»
«Questo disegno è bellissimo. Complimenti, Riolu! Anch’io ti voglio bene»
Lo Shinx gli sorrise dal suo lettino. Si alzò, e si avvicinò a Riolu.
«Mi-Mirkho…!!! Dimmi che sei tu, ti prego!»
«Ti voglio bene anch’io… Riolu…»
Ma a quel punto le lacrime di Riolu resero distorta l’immagine di Mirkho. Sentì bussare alla porta, si asciugò velocemente le lacrime e la aprì.
«Riolu, è successo qualcosa? Ti abbiamo sentito urlare»
«Oh… ciao Bidoof. No, non è successo niente… sto bene»
Si voltò, ma anche questa volta lo Shinx non c’era più.
«È per Mirkho, vero? – disse Sunflora – Ci dispiace tantissimo. Cerca di essere forte. Siamo tutti con te»
«Grazie. Ascoltatemi… sono tutti qui o qualcuno esplora?»
«Sono tutti qui, perché?»
«Radunate tutti nell’atrio. Voglio raccontare a tutti quanti quello che è successo alla Terra Nascosta. Tutto. Da quando siamo salpati dalla Grotta Salmastra… ad adesso»
Bidoof, Sunflora e Chimecho si guardarono in faccia e annuirono.
«D’accordo. Dacci due minuti»
E due minuti furono. I tre vennero a chiamare Riolu, e lo accompagnarono nell’atrio della Gilda. Nonostante lo avessero già ascoltato, c’erano anche Wigglytuff e Chatot. Riolu si mise davanti a tutto il gruppo e, tra un singhiozzo e l’altro, iniziò a parlare.
«Ragazzi… vi devo dare una brutta notizia… qualcuno di voi l’avrà già intuito, però voglio dirlo lo stesso. Mirkho e Grovyle… sono morti»
I membri della Gilda sussultarono tutti, dal primo all’ultimo.
«M-Morti, Riolu? D-Davvero…? – fa Chimecho – Credevo che fossero rimasti feriti… e che quindi fossero rimasti da qualche parte a curarsi…»
«No… sono scomparsi. Quando siamo arrivati alla Terra Nascosta… Dusknoir e i suoi scagnozzi ci hanno teso una trappola. Ci hanno attaccati… e per evitare che ci facessimo male seriamente, Grovyle lo ha riportato nel futuro… e lì lui ci ha detto addio. All’inizio non capivo il perché, ma dopo, quando abbiamo sconfitto Dialga, che era impazzito, e sistemato gli Ingranaggi del Tempo al loro posto per sistemare il problema del tempo… e Mirkho è scomparso… ho capito tutto… Mirkho e Grovyle provenivano dal futuro… da un futuro che non esiste più… un futuro di oscurità e di paralisi totale… che adesso è stato sostituito da uno di vita e serenità… chi arriva nel passato per modificarne il futuro… è destinato a scomparire per sempre… e quindi Grovyle ci ha detto addio perché anche lui sapeva di scomparire… (Sniff)… Mirkho e Grovyle lo sapevano… ma non mi hanno detto niente per fare in modo che portassimo a termine la missione! Loro… hanno dato le loro vite… per salvarci tutti… questa era la vera missione di Mirkho prima che perdesse la memoria e diventasse un Pokémon…»
Riolu scoppiò per l’ennesima volta in lacrime. Anche alcuni membri della Gilda fecero lo stesso. Sunflora e Chimecho abbracciarono Riolu, che era sul punto di mettersi a gridare, e lo accompagnarono nella sua stanza.
«Domani… per favore, domani… vorrei convocare una riunione cittadina a Borgo Tesoro… voglio raccontare tutto anche agli altri abitanti…»
«D’accordo, ci pensiamo noi. Tu stai tranquillo e rilassati. Devi riposarti» fa Sunflora.
Riolu non uscì più dalla sua stanza. Si addormentò, e dormì fino alla mattina seguente. Per la prima volta, Loudred non svegliò Riolu urlando, bensì chiamandolo con molta calma. Il giovane Pokémon esploratore si svegliò con lo stesso umore con cui si era addormentato: col cuore pervaso di tristezza e di una sensazione di solitudine interiore. Andò nell’atrio a cantare il motto mattutino, ma poi ritornò nella sua stanza. Spalancò la finestra e si appoggiò sul davanzale, mettendosi ad ammirare il panorama. La vista panoramica su Borgo Tesoro gli infuse un po’ di tranquillità. Il discorso agli abitanti della città era previsto per il pomeriggio. Diede un’altra occhiata al disegno sul muro.
Sentì bussare la porta.
«Avanti…»
«Ciao, Riolu. Vorrei… vorrei darti queste. Spero che ti facciano sentire meglio»
«Oh… g-grazie, Wigglytuff. Le custodirò con tutto il cuore»
Il Capitano gli diede alcune foto di lui con Mirkho, scattate durante alcuni eventi nella Gilda e durante la spedizione al Lago Foschia. Le affisse subito al muro con del nastro adesivo, poiché non aveva dei chiodi a disposizione e nemmeno delle cornici.
Giunta l’ora della riunione cittadina, Riolu uscì dalla Gilda seguito dagli altri membri. Erano le due e mezza del pomeriggio. Raggiunse la piazza principale della città, mentre i membri della Gilda lo aiutavano a radunare la popolazione. Riolu era molto agitato, ma non volle tirarsi indietro. Mirkho non lo avrebbe mai voluto. Gli aveva affidato un compito… raccontare a tutti di quest’avventura.
Ed ecco, Riolu iniziò il discorso. Fece un discorso il più completo possibile… cominciò col dire che Dusknoir aveva mentito tutto il tempo, e che Grovyle, con gli Ingranaggi del Tempo, intendeva fare quello che non riuscì a fare con Mirkho quando erano insieme, per poi narrare di ciò che faceva Mirkho prima di diventare un Pokémon e perdere la memoria. Proseguì col raccontare le sue avventure con Mirkho alla Gilda. Poi, raccontò di quel giorno in cui sono finiti nel futuro. Non erano cascati per sbaglio nel portale come si è voluto far credere, bensì erano stati rapiti dallo stesso Dusknoir. Lì Dusknoir si rivelò essere il cattivo, e i due amici esploratori scoprirono che a fianco di Grovyle c’era proprio Mirkho. Ma non avevano molto tempo: bisognava tornare nel passato per prevenire la paralisi del pianeta. Grazie a Celebi riuscirono a tornare in questa epoca, Grovyle recuperò nuovamente gli Ingranaggi del Tempo, i tre dei laghi lo aiutarono, e tutti e tre insieme andarono nel luogo dove dovevano essere posizionati gli ingranaggi. Narrò del combattimento contro Dialga, di come lo sconfissero, e di come Mirkho scomparve poco dopo, mentre tornavano a casa. Concluse il discorso dicendo che sia Mirkho sia Grovyle sapevano di scomparire se avessero alterato la storia, ma non dissero nulla a lui per non compromettere lo svolgimento della “missione suprema”, così Riolu decise di chiamare quell’avventura. Disse che i suoi due amici avevano dato la loro vita per salvare questo mondo. Un Pokémon ed un umano, in coppia. Solo per amore di questo mondo.
Riolu scoppiò in lacrime più volte, il pubblico, anch’esso commosso, applaudì. Alla fine, esausto e con le lacrime che gli avevano ormai inondato interamente il viso, il co-fondatore del Team Pokéamici si vide costretto a tornare alla Gilda. Giustamente, né a Chatot né a Wigglytuff balenò in testa l’idea di mandarlo in missione da qualche parte. Il giovanotto era depresso, giù di morale come non mai, aveva la morte nel cuore. Gli ci vorrà sicuramente del tempo per riprendersi. Bè, si sa come si sente un’anima quando viene mutilata.
Riolu si mise a guardare una foto di Mirkho sorridente.
«Ecco, Mirkho… ho fatto quello che volevi… ho esaudito il tuo ultimo desiderio… ho raccontato a tutti… della nostra ultima avventura…»
«Sei stato bravissimo, amico mio. Sono orgoglioso di te. Ora… sono ancora più felice… di quanto lo sia mai stato…»
«Eh?! M-Mirkho… n-non sei tu, vero? Sei ancora… un’illusione?»
«Grazie, Riolu. Sapevo di contare su di te. Ti voglio bene, non sai quanto!»
«Anch’io ti… ti voglio bene, Mirkho! I-Io…»
Ancora una volta le lacrime lo costrinsero a stropicciarsi gli occhi, e quando li riaprì, lo Shinx non c’era più.
«Anfanf… p-perché?! Perché mi vengono le allucinazioni?! Mirkho è… scomparso, ma allora perché lo vedo ovunque? Perché???»
Riolu sospettò di essere sull’orlo della pazzia. Realizzò che l’unica cosa possibile per porre fine alle allucinazioni era di levarsi Mirkho dalla testa, ma com’è possibile lasciar perdere tutto d’un tratto colui che gli ha cambiato la vita? Decise che per ora era meglio riposare, per poi uscire all’aria aperta per un giretto serale. E così fece.
La mattina dopo, Riolu si svegliò tardi. Andò nell’atrio, pronunciò con voce flebile il motto mattutino, terminato il quale, Wigglytuff iniziò a parlare:
«Membri della Gilda, da oggi daremo una mano a Riolu, vorrei che ognuno di voi, quando va in missione, diffonda questa storia in ogni luogo possibile. Questo è ciò che Mirkho ha chiesto prima di scomparire… e questo è quello che faremo, per fare in modo che Mirkho e Grovyle vivano nei cuori di più Pokémon possibili! Solo così potremo degnamente onorare la loro memoria ed evitare, come ha detto lo stesso Mirkho, altre tragedie come quella appena passata»
Tutti applaudirono.
«G-Grazie, amici… grazie mille!»
Riolu venne abbracciato da tutti. Poi, ognuno andò per conto proprio.
«Ehi, Riolu… per caso, hai intenzione di andare a svolgere missioni, oggi?»
«Mmh… non so, Wigglytuff… devo ancora recuperare le forze sul piano morale…»
«Se non vuoi, va bene, noi non ti costringeremmo mai, per l’amor di Arceus»
«Guarda… adesso vorrei andare a farmi un giro per Borgo Tesoro, giusto per riordinare le idee»
«D’accordo. Facci sapere, allora. A dopo»
Riolu salutò con un gesto del braccio, dopodiché uscì dalla Gilda. S’incamminò verso la città. Tutti coloro che lo incrociavano per strada, lo salutavano e lo consolavano. Duskull, i Kecleon, i fratellini Marill e Azurill, e molti altri. Dirigendosi verso il Promontorio Sharpedo, poco prima di incrociare il deposito di Kangaskhan, notò un negozio che fino a qualche tempo prima non c’era. Leggendo il cartello, vide che si trattava di un negozio di fotografia.
«Un negozio di fotografia? Forse… ehi, e se collezionassi delle foto che possano narrare, in qualche modo, la nostra storia? Tutto ciò che ha avuto a che fare con noi… così, nel caso che un giorno, finito l’addestramento alla Gilda, lasciassi Borgo Tesoro… avrei un ricordo ancora più vivido della nostra vita qui… chi lo sa, non è detto che io rimanga sempre qui, a me piace esplorare, se scoprissi un posto nuovo e decidessi di stabilirmici… ok, entriamo»
Entrò nella tenda, e dietro al bancone trovò una Milotic dalle scaglie luccicanti e dalla coda multicolore.
«S-Salve…»
«Mh? Oh, ciao… io ti conosco! Sei quel Riolu che ha raccontato quella triste storia in piazza, ieri… giusto?»
«Sì, sono io…»
«Ero tra il pubblico. Mi sono commossa e ho pianto… avete salvato il mondo… ma avete pagato un prezzo salatissimo al destino. Mi dispiace tanto»
«La ringrazio per la comprensione… ma ora… vorrei cercare di superare questo momento…»
«Dammi del “tu”, tranquillo. Spero che tu ti possa riprendere il prima possibile. Tiferò sempre per il Team Pokéamici. Avanti, dimmi di cosa hai bisogno»
«Vorrei comprare una macchina fotografica, qualche rullino… e degli album»
«Oh, ti vuoi dare alla fotografia… d’accordo. Dammi due minuti, ti recupero tutto il materiale»
La Milotic andò nel retro della tenda, e prese ciò che le aveva chiesto Riolu.
«Ecco qui. Questa macchina fotografica è semplice da usare, costa poco ma fa foto di alta qualità, fidati di me. Poi… qui ci sono tre rullini da 36 foto ciascuno, e un paio di album. Va bene?»
Riolu visionò il materiale.
«Ok. Quanto ti devo?»
«La macchina fotografica costa 100 ₱, i rullini sono 10 ₱ ciascuno, e gli album 20 ₱ ciascuno, quindi in totale sono 170 ₱»
«D’accordo, ecco qui»
«Grazie mille. Sai come usare la macchina fotografica?»
«Eh… ho una vaga idea… mi aveva spiegato qualcosa il mio capogilda Wigglytuff, ma non sono sicuro di ricordarmi…»
«Nessun problema. Vedi questo scomparto dietro la macchina fotografica? Qui ci va il rullino. – aprì una delle confezioni dei rullini – Vedi questa linguetta all’inizio della pellicola? La devi infilare in questa bobina, e il corpo del rullino dall’altra parte. Poi chiudi tutto e la accendi. L’unica cosa che non devi mai fare è aprire lo scomparto una volta scattata la foto, perché la pellicola è sensibile alla luce, e quindi perderesti la foto scattata»
«Mh… sembra semplice. E qua sotto cosa ci va? Ci sono due buchi…»
«Lì… ah, sì. Lì ci vanno le batterie. Adesso te le prendo. Perdonami se sono un po’ sbadata, ho appena aperto la mia attività…»
«Non ti preoccupare. Anch’io all’inizio della mia carriera di esploratore, non essendo esperto, combinavo tanti casini… ma grazie a Mirkho, e grazie anche alla mia forza di volontà, da allora sono migliorato. Però devo migliorare ancora di più. Quindi, sono sicuro che anche te avrai modo di fare esperienza col tempo»
«Sei molto saggio, davvero… ti ringrazio molto, eh eh… sono esperta di fotografia… ma non di gestione di un negozio. Prometto che migliorerò»
«Ah, le batterie quanto costano?»
«Nah, quelle te le regalo. Ne ho da dar via… non disturbarti»
«Grazie mille. Ora vado, ci vediamo!»
«È stato un piacere aiutarti. Buona fortuna con le tue avventure. Alla prossima!»
Riolu uscì dalla tenda di Milotic e si diresse al Promontorio Sharpedo. Si mise subito a scattare foto: una al mare, una alla spiaggia che si vedeva in lontananza, una alla strada principale di Borgo Tesoro, una ai lettini, una alla targhetta dell’esploratore… e una a se stesso. Rimase nel Promontorio Sharpedo per quasi mezz’ora, poi decise di andare in spiaggia. Per far prima, Riolu prese un mezzo pubblico, che gli permise di arrivare al crocevia in brevissimo tempo. Percorse la lunga discesa che porta alla spiaggia e, non appena mise una zampa sulla sabbia, i suoi occhi si riempirono di nuovo di lacrime. Raggiunse il punto dove trovò Mirkho, proprio in corrispondenza di una roccia. Fotografò anche quel punto lì, dopodiché prese un sassolino e incise un segno su quella roccia.
«Qui… proprio qui… ho trovato Mirkho… da qui tutto è partito… oh, Mirkho, quanto mi manchi…»
Guardò il mare. Lapras non c’era, probabilmente era tornata alla Terra Nascosta. Si sdraiò sulla
sabbia, pancia al cielo. Chiuse gli occhi per qualche secondo, mentre ascoltava le onde del mare sbattere sulla spiaggia. I Krabby stavano facendo le loro bolle.
«Tutto è esattamente come allora… le bolle… le onde del mare… questa leggera brezza… questa sabbia morbida… le nuvole… tutto è esattamente come il giorno in cui ho trovato Mirkho qui… sembra passato tanto tempo, praticamente una vita… con lui sono rinato… prima non ero nessuno… non ero altro che un semplice Riolu nullafacente… Mirkho è arrivato… e mi ha insegnato ad essere qualcuno… e io gli devo molto… grazie, Mirkho, grazie… avrai avuto la memoria cancellata… sarai stato anche un essere umano… ma sei riuscito comunque ad aiutarmi… non riuscirò mai a trovare le parole per ringraziarti abbastanza… Mirkho mio…»
Riolu si addormentò lì, sulla sabbia, nell’esatto punto dove ritrovò il suo grande amico, coccolato dalla brezza e dalle onde del mare.
«Ehi, Riolu! Riolu! Sveglia!»
«Mirkho! Eh… cosa…?»
«Purtroppo… sono Bidoof… Riolu, è ora di cena… sono venuto a chiamarti, ti ho cercato ovunque!»
«Oh… Bidoof… ok, arrivo!»
I due Pokémon esploratori ritornarono alla Gilda per la cena. Cenarono lautamente, e dopodiché andarono a dormire.
A metà nottata, più o meno, Riolu iniziò a muoversi ripetutamente nel lettino. Aprì gli occhi, e si ritrovò in un ambiente pieno di luce.
«Ah… Mirkho… Mirkho!»
«Ciao, Riolu! Finalmente ritorno a parlarti!»
«Mi senti, Mirkho?! Riesci… a sentirmi?!»
«Ti sento forte e chiaro. Ciao, amico mio»
I due si abbracciarono fortissimo.
«Dove sei finito, Mirkho? Dove…?»
«Io? Sono sempre stato con te, Riolu! Accanto a te… nel tuo cuore! No… basta piangere!»
«S-Scusami… io… ti voglio bene, Mirkho!»
«Lo stesso vale per me. E così sarà per sempre!»
«Da quando sei sparito… ti ho visto ovunque… avevo le allucinazioni… e tutte le volte stavo male!»
«Lo so… purtroppo questo non dipende da me. Mi dispiace molto che tu debba soffrire in quella maniera a causa mia… e anzi, mi dispiace di non averti detto che sarei sparito… credimi, l’ho fatto per salvare questo mondo, che sento come casa mia!»
«Ti capisco, Mirkho… hai fatto solo bene… perché ora, grazie a te, questo mondo è salvo!»
«No, Riolu… grazie a noi! Non è tutto merito mio… in alcune occasioni, se non ci fossi stato tu, non saremmo mai riusciti ad andare avanti!»
«Grazie… amico mio… tu mi hai aiutato moltissimo… prima non ero nessuno, ora invece…»
«Sbagli, Riolu. Tu sei sempre stato te stesso… oggi, quando eri in spiaggia, ti ho sentito… non è vero niente… non sei mai stato un nullafacente! Anche quando provavi ad iscriverti alla Gilda… stavi facendo qualcosa! Qualcosa per farti diventare più forte! Quella era una prova di coraggio per te! Tu hai sempre avuto una grande forza di volontà, è questa che ti contraddistingue! Tu sei unico, credimi! Noi due siamo unici! Ascolta queste mie parole… e prosegui la tua vita!»
Riolu scoppiò in lacrime.
«M-Mirkho… amico mio… torna da me, ti prego… ho bisogno di te! Sei tutto per me…!»
«Purtroppo non posso tornare. Non è possibile. Io non esisto più, ora, se non nel tuo cuore e in quello di chi mi ha voluto bene. Faccio parte del passato ormai. Io facevo parte di un futuro che è stato modificato… di conseguenza, non posso più esistere. E poi, te lo dissi, in quel fatidico momento… tu puoi sopravvivere anche senza di me… basta solo che tu lo vuoi. Nient’altro. Tutto dipende da te stesso, ora. Vai avanti… fallo per me!»
«Lo farò, Mirkho! Te lo prometto!»
«Bravo, così ti voglio. E non solo adesso, tutti i giorni! So che ce la puoi fare, Riolu! Io sarò sempre con te, fino alla fine! Ricordatelo! Tu sei forte! E diventerai sempre più forte!»
«Certo! Io sono forte! Andrò avanti… e ti terrò sempre nel mio cuore!»
«Io credo in te, non deludermi! Tieni alto l’onore del Team Pokéamici! Io adesso devo andare… è stato bello tornare a parlare con te!»
«Lo farò! Mirkho… avrò modo di parlare nuovamente con te?»
«Non posso saperlo. Però, farò il possibile per starti accanto. Vieni qui, amico mio!»
I due si abbracciarono forte forte, ed entrambi versarono lacrime.
«Addio, Riolu…! E grazie di aver raccontato tutta la storia agli abitanti di Borgo Tesoro! E anche… di quel bel disegno che hai fatto lì, vicino alla porta!»
«A-Addio, Mirkho mio…»
Mirkho appoggiò una zampa sulla guancia di Riolu… e fece partire una leggera scossa elettrica.
«Aaaahhh!!!»
Riolu si alzò in piedi di scatto. Scoprì di essere di nuovo nella sua stanza alla Gilda. Si portò la zampa sinistra sulla guancia, che gli prudeva. Subito dopo, riscoppiò a piangere in silenzio.
«Mirkho… credevo fosse reale… e invece era solo un sogno. S-Sembrava… così realistico…!»
Guardò fuori dalla finestra, e poi si rimise subito a dormire. Di lì a poco il sole sarebbe sorto.
Il giorno dopo, Riolu cantò il motto mattutino insieme agli altri membri della Gilda. Diversamente dalle altre volte, lo cantò con un po’ più di convinzione.
«Ok, Pokémon! È ora di lavorare! Datevi da fare!»
Tutto il gruppo urlò “urrà!”, come al solito. Riolu andò al piano di sopra per scegliersi delle missioni, si prese un paio di fogli, scelse altri tre membri della squadra dal raduno, e partì. Una volta svolta la missione, tornò alla Gilda per la cena. Successivamente, uscì per andare in giro per Borgo Tesoro a fare foto. Questa attività lo gratificava molto, facendolo sentire un po’ meglio.
Tre giorni dopo, però, ebbe un violento battibecco con alcuni membri del Team Pokéamici, al raduno, di una gravità tale che decise di licenziarli dal team. Non si era ancora completamente ripreso dalla perdita di Mirkho, e questo improvviso litigio lo buttò giù di morale. Alla fine, i Pokémon allontanati dal Team Pokéamici furono in tutto sette. All’inizio erano in tre, gli altri quattro se ne andarono per protesta. E non fu una bella cosa nemmeno su un altro profilo: il Team Pokéamici era sceso sotto il numero minimo di componenti necessario per le missioni. Difatti, la Federazione Nazionale delle Squadre d’Esplorazione nei suoi regolamenti aveva scritto che nel raduno bisognava avere almeno cinque membri, così che nel caso i quattro membri principali avessero un qualunque tipo di contrattempo, ci fossero gli adeguati sostituti. Invece, Riolu era rimasto l’unico membro principale, e nel raduno i Pokémon erano solo quattro.
Proprio a causa di questo, Wigglytuff e Chatot dichiararono, con grande dispiacere di Riolu, la sospensione temporanea del Team Pokéamici da qualunque tipo di attività esplorativa e assistenziale, col conseguente “commissariamento” del comando allo stesso Chatot. Di fatto era lui a scegliere chi portare in missione e quando, lasciando a Riolu solamente la facoltà di scegliere la missione da svolgere e la scelta degli strumenti. Mirkho gli aveva lasciato il comando del Team Pokéamici, ma questo suo incarico durò poco. Questa nuova serie di delusioni, dopo la scomparsa di Mirkho, unite alla consapevolezza di non poter più accontentare il suo grande amico, gli ammazzò definitivamente il morale. Per qualche secondo, gli balenò in testa l’idea del suicidio, ma fortunatamente scartò quasi subito questa cosa, nonostante le tante batoste morali. Sapeva che Mirkho non l’avrebbe mai voluto, per nessun motivo. Gli aveva chiesto di andare avanti, qualunque cosa succedesse.
Un mese dopo, ebbe un altro sogno. Ancora su Mirkho. Sognò il suo ritorno: se lo ritrovava davanti mentre sceglieva una missione da svolgere. Abbracci, lacrime… che poi si trasformarono in altre lacrime, lacrime di tristezza, dopo che si svegliò.
«A-Ancora… p-perché… Mirkho… Arceus, io ti prego… rivorrei Mirkho qui con me… lui significa tutto per me, è la mia vita! Mirkho è il più grande amico che io abbia mai conosciuto…»
Piangendo, si rimise a dormire.
«Riolu, svegliati! Sei in ritardo per il motto mattutino!»
«Uh… eh? Oh, sì, arrivo, Chatot… dammi solo un attimo…»
Riolu rimase un paio di minuti nella sua stanza a pensare al sogno che aveva fatto quella notte.
«Ok, Riolu, hai scelto la missione?»
«Sì. Dobbiamo cercare uno strumento, il Nastroforza, da consegnare a un Pokémon di nome Braixen. Il dungeon in questione è la Foresta Bruma»
«D’accordo, vai a chiamare Sunflora, oggi viene lei con noi»
«Va bene, Chatot»
Dopo che Sunflora si unì al gruppo, i tre partirono alla volta del dungeon. Lo raggiunsero in circa un’ora. Subito dopo essere entrati nella Foresta Bruma, Riolu iniziò a mostrare segni di insofferenza. Si affaticava in fretta, e gli faceva male il petto.
«Tutto bene, Riolu?»
«S-Sì, Sunflora… sto bene…»
«Hai cominciato a sentirti male adesso? Prima mi pareva che stessi benissimo» gli chiese Chatot.
«Appunto… mi è venuta una fitta adesso, non so perché…»
«Dai, che dovremmo essere arrivati, ormai. Prova a mangiarti una Baccarancia e un Semesalute, vedrai che starai meglio»
Riolu prese la borsa, ma all’improvviso iniziò a tremare. Chatot e Sunflora non fecero in tempo a chiedergli che avesse, che Riolu crollò per terra come un sasso, rimanendo immobile.
«Riolu!»
Chatot si accertò delle sue condizioni.
«Sunflora, prepara immediatamente un’Evadisfera, la situazione è seria! Dobbiamo interrompere l’esplorazione e portare Riolu da Chansey!»
«Subito! Ecco qui!»
Sunflora prese la sua sacca dei tesori, prese un’Evadisfera e la attivò. Pochi secondi dopo, si ritrovarono a Borgo Tesoro. In tutta fretta, portarono il poveretto nella capanna di Chansey, Pokémon molto conosciuto in città, non solo per la sua abilità nel curare le uova, ma anche nel prestare cure mediche di ogni tipo.
«Chansey, abbiamo bisogno del tuo aiuto! Riolu sta male!»
«Eccomi. Di che si tratta?»
«Riolu s’è sentito male durante un’esplorazione. Si è accasciato a terra e non s’è più rialzato!»
Chansey lo visitò per bene, dopodiché emise il suo responso:
«Ha avuto un attacco di cuore, fortunatamente di lieve entità. So io cosa fare, non preoccupatevi. In un paio di giorni lo avrete in forma»
«D-Davvero…?» mugola Sunflora, spaventata.
L’infermiera lo porta all’interno della capanna.
«Tranquilli. Un bel trattamento a base di Revitalseme, Semevita, Semesalute e Baccarancia lo rimetterà a nuovo. Finora ha sempre funzionato, quindi non c’è da preoccuparsi»
«Oh… meno male! Attendiamo notizie. Ad ogni modo… per te, è normale che a un Pokémon giovane e fisicamente forte come Riolu venga un colpo di cuore?»
«Bè, ecco… teoricamente no, e in effetti mi pare strano. Un attacco di cuore in questo caso è possibile che si verifichi in caso accadesse un evento molto traumatico per il soggetto in questione…»
«Ah, quindi… qualche tempo fa, Riolu ha subito la perdita del suo compagno d’esplorazione, che si è sacrificato per salvare il mondo…»
«Vuoi dire… che lui è quel Riolu? Quello che ha salvato il mondo insieme ad un certo Mirkho?»
«Sì, è lui. Entrambi si sono allenati nella nostra Gilda»
«Oh… mi dispiace. Ad ogni modo, ora ho capito tutto. Povero Riolu, dev’essere stata dura… grazie per avermelo portato subito! Me ne prenderò cura personalmente!»
«Grazie, Chansey. Speriamo in bene»
Chansey entrò nella sua capanna, mentre Chatot e Sunflora rientrarono alla Gilda e avvisarono tutti del malore che aveva colpito Riolu.
Ogni tanto qualcuno andava a trovarlo, e col passare del tempo fortunatamente si riprese. E poco dopo essere tornato pienamente operativo, ebbe anche una buona notizia: il Team Pokéamici venne riammesso alle attività esplorative ed assistenziali, dopo che un giovane e scatenato Dragonair decise di unirsi alla squadra. Per la prima volta da quando Mirkho scomparve, Riolu sorrise. E proprio questo simpatico Dragonair contribuiva a farlo stare di buon umore.
Un giorno come gli altri, Riolu si alzò la mattina, cantò il motto mattutino, e partì in missione con Dragonair, Furfrou e Amaura. Terminata la missione, tornarono a casa. Riolu rientrò alla Gilda, mentre gli altri tre presero la via del raduno. Poco prima di cena, poiché mancava un po’, decise di andare fino in spiaggia. Decise di farlo proprio in quel momento perché era lo stesso in cui, parecchio tempo prima, aveva trovato Mirkho. E lui voleva ricordarlo così.
Uscendo dalla Gilda, incrociò Bidoof:
«Eh? Salve, Riolu. Stai uscendo?»
«Sì. Esco a fare una passeggiata»
«Buona idea, sì, sì. Però presto sarà ora di cena. Non fare tardi!»
«Ok. Capito»
Riolu scese la scalinata, raggiunse l’incrocio, e prese la direzione della spiaggia. Si fermò vicino alla riva e si sedette.
«Oh, wow… è magnifico! Non lo vedevo da un sacco di tempo. È bello come ricordavo. Ero troppo impegnato per venire a vederlo. Ma mi è mancata… questa splendida vista. Chissà quand’è stata l’ultima volta… l’ultima volta è stata… oh… l’ultima volta è stata… quando… quando ho conosciuto Mirkho… la vista quella volta era più o meno la stessa…»
Si avvicinò al punto in cui aveva trovato il giovane Shinx.
«I Krabby facevano le bolle lungo la spiaggia… e poi mi sono accorto che c’era qualcuno… proprio qui… Mirkho era… a terra, incosciente… è stato quando… Mirkho ed io… quando è cominciata la nostra avventura»
Si mise a ricordare tutti i momenti passati insieme, dalla loro prima missione nella Grotta Marina, fino al salvataggio del mondo.
«Ricordo tutto con grande nostalgia. Tutti questi ricordi del tempo passato con Mirkho… ricordi… di Mirkho… ma ora… Mirkho non c’è. E Mirkho… non è più qui…»
Colle lacrime agli occhi, Riolu si sdraiò per terra e si mise a piangere a squarciagola.
«Aah! Riolu!»
Era Bidoof, venuto a cercarlo.
«È da tanto che sei fuori, ero preoccupato per te… c-che cosa ti succede?»
Riolu si rialzò lentamente, si voltò verso Bidoof e, sempre in lacrime, gridò:
«B-Bidoof! Bidoof! Aaaaah!!!»
«C-Co…? Qual è il problema?»
«N-Non riesco a… a non pensare a Mirkho… waaah!!!»
Bidoof lo abbracciò e lo strinse forte a se, cercando di consolarlo. La sua attenzione, però, venne catturata da una sfera di luce gialla poco dietro Riolu.
«Ehi… che succede…?»
Quando dalla luce gialla comparve proprio lui, Mirkho… Bidoof rimase a bocca aperta.
«Riolu…! Ehi, Riolu, guarda!»
«(Sniff)… c-cosa?»
«Dietro di te!»
Riolu si voltò. E subito dietro di lui, si ritrovò Mirkho!
«M-M-Mirkho… Mirkhooooo!!!»
Anche lo Shinx si voltò.
«Riolu… ciao, Riolu!»
Riolu gli corse incontro, colle pupille degli occhi deformate dalle lacrime. Lo abbracciò stretto stretto, e lo tastò colle mani ripetutamente.
«Oh, Mirkho…»
«Sono qui, Riolu… sono tornato… non piangere più…»
 
FINE
   
 
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