23/03/2016
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La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.
Charles Bukowski, Storie di ordinaria follia, 1972
“Correva l’anno…” avrebbe probabilmente cominciato uno storico.
Ma questo, mio caro lettore, non è di certo un libro di storia. O meglio, non è quel certo tipo di libro di storia che tutti si potrebbero aspettare.
La storia parla sempre dei grandi, non è così? Chi non conosce quando è stato assassinato Giulio Cesare, quando Carlo Magno ha creato il suo impero, quando Ghandi e Martin Luther King hanno cambiato la storia dei popoli, quando Colombo ha scoperto l’America?... ma dimmi, tu che stai leggendo adesso, chi si prende la briga di raccontare la storia del popolo?
La storia di coloro che vivono la vita quotidiana senza avere paura di essere dimenticati una volta morti? Chi vuole raccontare la banale vita di un contadino che mantiene la sua famiglia; di un ladro che vive sulla soffitta di una casa abbandonata; di una dama di corte che è follemente innamorata di una guardia della regina; di un ragazzo che cerca di sopravvivere alla dura vita di tutti i giorni; di un assassino o di un pastore; o di un vecchio che vive in una chiesetta rossa?
Chi vorrebbe mai raccontare di loro?
Ebbene, questo libro raccoglie storie ricavate da oggetti scoperti per caso nel fondo di una cantina o da persone incrociate per strada oppure da sogni e desideri.
E mi raccomando, non aspettarti troppo da loro, perché infondo sono solo storie di gente comune.