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Autore: kagome_higu    24/03/2016    4 recensioni
Salve! Questa è la mia prima fanfiction e la ship Tikki-Plagg la fa da padrona, nonostante non sia vissuta in prima persona dai kwami ma raccontata da Fu e Wayzz a Marinette e Adrien a distanza di due anni delle prime loro avventure da supereroi! Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg, Tikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TIKKI & PLAGG




-Tu non ci hai mai fatto caso? - domandai ad Adrien mentre stava per addentare il terzo croissant.
-A cosa?
-A Tikki e Plagg! Non li trovi un po’ strani? -
E con strani potevo intendere qualsiasi cosa, ma una sola era fortemente palese ai miei occhi…
Da quando io e Adrien ci eravamo svelati le nostre identità e di conseguenza preso a frequentarci, avevo ingenuamente pensato che Tikki in compagnia di un altro kwami si sarebbe sentita più a suo agio, invece… I primi tempi era stato tutto un fuggi fuggi: quando Plagg con la scusa del formaggio, quando Tikki con influenze immaginarie che solo Fu poteva curare… Insomma sempre separati. Pian piano erano passati alla fase “imbarazzo”, più visibile sulle guanciotte del micetto nero e più orecchiabile nei balbettii sconnessi di Tikki, << tale kwami tale my lady >> scherzava Adrien. Infine, erano arrivati alla rigidità di due conoscenti che si parlavano, ma seduti ad almeno venti centimetri di distanza! Tutto questo mi insospettiva. Avevo provato qualche volta a domandare direttamente alla mia piccola kwami, magari introducendo il discorso con qualche mia paturnia su Adrien, raccontata sotto le coperte, con la luce sul comodino accesa che illuminava di un caldo colore arancio parte della stanza inghiottita dalla notte, ma Tikki mi diceva sempre tutto e niente, le sue risposte erano come la luce sul comodino, di quello che domandavo ne vedevo solo una piccola parte!
-Beh sono kwami, magari anche noi sembriamo strani ai loro occhi! - rispose Adrien confuso, sperando di avermi dato una risposta adatta.
-Si questo lo so, ma io intendevo dire che… insomma… hai visto no? … Quando lui… e poi anche lei… si beh…
-Marinette, vai al dunque! - mi interruppe il signorino Agreste ridacchiando.
-Ecco, non è che magari abbiano litigato in passato? Per motivi amorosi intendo!
Il biondo sgranò gli occhi, stirando le labbra in un largo sorriso.
-Vuoi dire che erano fidanzati come me e te my lady?!
-Si! -
E non mi sarebbe suonato poi così strano, loro sono i guardiani dei miraculous miei e di Chat Noir, gli orecchini della creazione e l’anello della distruzione, due forze complementari che coesistono, un po’ come lo yin e lo yang!
Adrien scoppiò in una fragorosa risata, una di quelle che mi faceva rinnamorare di lui ogni volta.
-Scusa, ma non riesco ad immaginarmi quei due esserini tutti testa che si baciano… o che fanno altre cose… - aggiunse alzando le sopracciglia con sguardo sornione e stringendo il mento fra pollice e indice.
-Ch… Chat Noir! - lo rimproverai prendendo il colorito di un pomodoro maturo.
-A proposito my lady, stasera avevi qualche programma in mente? - mi canzonò come se non avessi aperto bocca.
-Adrien, lo sai che io non sono ancora… ecco… lo sai che non me la sento! -
Ogni volta era un colpo al cuore rifiutarlo così, a me piaceva tantissimo, mi fidavo di lui, ed erano ormai due anni che stavamo insieme, ma non riuscivo davvero a lasciarmi andare. Adrien era sempre stato dolce e paziente, mai una sfuriata o frecciatine cattive, ma ad ogni mio rifiuto mi chiedevo per quanto ancora avrei potuto approfittare della sua gentilezza!
Un sorriso amaro si fece spazio sul suo bellissimo volto.
-Allora possiamo andare a cena fuori, o al cinema, che preferisce my lady?
-Andiamo a mangiare una pizza? – domandai titubante.
-Oh no! Quel cibo cafone! – rispose Adrien imitando Chloè alla perfezione.
-Ma con caviale e tartufo intendevo!
-Ah! Allora forse posso provare ad assaggiare quel tipico piatto plebeo! – concluse con un gesto teatrale della mano. Sapevo di averlo ferito di nuovo, e vedere che anche stavolta come ogni volta cercava di sdrammatizzare per non farmi sentire in colpa, rendeva tutto molto più difficile.


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-Già di ritorno? – Mi chiese una vocina squillante che proveniva dalle pieghe del mio cuscino.
-Sì, faceva davvero freddo in riva al fiume!
-Ahhh che romantici! E scommetto che Adrien dopo averti fatto una dichiarazione d’amore sul ponte illuminato ti ha baciata!
-Ah! Quindi mi stavi spiando?! – apostrofai la kwami sottraendole di colpo il cuscino da sotto e facendola così rotolare fra le coperte.
Tikki era la sorella maggiore che avrei sempre voluto. Era davvero importante. Sempre pronta ad ascoltarmi e consigliare. Dolce e affettuosa come una mamma… già, chissà di quante Ladybug si era presa cura prima di me, doveva essere un’esperta psicologa ormai! Vederla così piccola e tonda però mi confondeva, lei aveva molti più anni di quanti potessi immaginare, eppure quegli occhi scintillanti, quella risata cristallina e la sua vocetta fine fine, la facevano sembrare ai miei occhi una bambina!
-Marinette, che hai? – mi domandò premurosamente l’esserino magico, preoccupato per la mia prolungata riflessione malinconica.
-Niente, è solo che… A-Adrien mi aveva chiesto s-se mi sentivo pronta, ma io… io non…
-Perché? – La sua domanda mi spiazzò. Innocente. Semplice. Schietta!
-P-perché ecco io… vorrei sentirmi sicura, all’altezza, e-e carina…- la verità è che non sapevo nemmeno io quale fosse la vera risposta.
-Marinette, ho vissuto abbastanza per poterti dire che il tempo in cui ci si sente davvero sicuri, adatti, e perfetti… non arriva mai! Siamo noi che dobbiamo crearci questa illusione. Marinette, buttati, non rimandare eternamente un qualcosa senza nemmeno saperne il reale motivo, sei una ragazza e giustamente credi di avere tutto il tempo per inseguire queste chimere, ma a volte la vita ci costringe improvvisamente a rinunciare a ciò che si dava per scontato! Marinette, fidati di lui! Vi amate e vi rispettate, saprà sicuramente rendere speciale la vostra prima volta! –
Non avevo mai sentito Tikki parlare così, non con quella voce, non con quella determinazione… non con quella nota di… pentimento? Mi parlava come se volesse invitarmi a non commettere un suo stesso errore! Possibile che fosse così?
-Tikki…
-Forza su, ora mettiti a letto, la notte porta consigli! –
Era finita così la nostra conversazione, con un sorriso materno, un bacio sulla fronte e il click della luce sul comodino.


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-Argh!
-Marinette? Tutto ok? – domandò preoccupata Alya, la mia migliore amica.
-No! Anzi, forse sì… - Avevo avuto un idea.
Se Plagg e Tikki non parlavano… Avrei potuto chiedere al maestro Fu, magari lui o il suo kwami sapevano qualcosa. Vederla così abbattuta, la sera prima, aveva sostituito la mia semplice curiosità in senso di protezione, volevo sapere per cercare di aiutarla, o quantomeno per starle vicina.
La fine delle lezioni sembrava non arrivare mai, e l’impazienza mi stava logorando a tal punto da non sapere neppure che materia la prof stesse spiegando.
Alla ricreazione acciuffai Adrien al volo per spiegargli il mio piano. Ma non appena i miei occhi incrociarono i suoi, il peso e il significato del discorso avuto la sera precedente con Tikki si fecero prepotentemente spazio fra i miei sentimenti più profondi e la realtà mi piombò addosso come Chloè faceva ogni santa mattina con il mio ragazzo. La mente prese a vagare dove non doveva certamente vagare in quel momento, dando modo al bellissimo erede della famiglia Agreste di fissarmi tra lo sconcertato e il divertito.
-E’ sempre un piacere avere questo effetto su di te, my lady! – La frase che mi risvegliò dai pensieri por…ehm… proibiti, era una tipica insinuazione di Chat Noir, eppure la voce era quella morbida e ingenua del mio Adrien. Questo non faceva che confermarmi quanto si tenesse a freno su quell’argomento, nella speranza di non farmi troppa pressione.
-Devo scoprire una cosa, e c’è una sola persona a cui posso rivolgermi! Il maestro Fu!
-Chi?
-Il medico dei kwami… il possessore del miraculous della tartaruga!
-Ah! Quel simpatico vecchietto che ci ha affidato i poteri dopo averlo soccorso!
-Esattamente! – affermai soddisfatta!


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-Maestro, sembra che abbiamo visite! – annunciò il piccolo kwami verde spiando da dietro la tenda della grande finestra dello studio del signor Fu. L’anziano con molta calma si diresse verso la porta e aprì ai ragazzi ancor prima che potessero suonare il campanello.
-Ladybug, Chat Noir! Che piacere, non mi aspettavo una vostra visita! Avete bisogno di qualcosa? Oh cielo che maleducato, sedetevi pure, vi porterò del thè caldo!
-Grazie Maestro!
-Ecco qua! Sono curioso di sapere cosa vi ha portati qua! – ammise il vecchio Fu sedendosi e sorseggiando cautamente il suo thè bollente.
-Sono qua… no cioè, siamo qua per i nostri kwami! –
Il maestro Fu alzò un sopracciglio guardandosi intorno, e notando che gli oggetti della nostra discussione non erano presenti mi esortò a continuare.
Così iniziai a spiegargli tutto per filo e per segno: dai loro strani comportamenti, arrivando ai miei sospetti… evitando ovviamente di aggiungere il particolare della chiacchierata piccante tra me e la mia kwami!
Dopo avermi ascoltato attentamente, l’anziano possessore del bracciale, poggiò delicatamente la sua tazzina e si alzò piano piano dirigendosi verso un grande grammofono, che si rivelò essere il nascondiglio segreto dello scrigno che conteneva tutti i miraculous esistenti!
-Voilà! Questo è il prezioso scrigno dei miraculous, come potete vedere tutti sono disposti intorno a questo cuscinetto centrale, tutti i miraculous ruotano attorno al potere dei vostri oggetti! – capii subito che quella era una breve introduzione ad un qualcosa di importante e forse molto pericoloso!
-Un tempo i vostri miraculous, cioè l’anello e gli orecchini erano un oggetto solo! Creazione e Distruzione erano complementari, coesistenti, perfetti a tal punto da non aver bisogno di nessun’altro! La Creazione poteva esistere solo nel momento in cui qualcosa avrebbe potuto Distruggerla, rappresentando, non la fine, ma l’inizio del progresso dell’uomo pronto a Ricreare qualcosa dalle fondamenta di ciò che era stato in passato! Questo importante gioiello era custodito da due guardiani, o meglio, due Dèi, la Dea della fortuna, Tikki, e il Dio della sfortuna, Plagg!
-Aspetti un secondo, Tikki e Plagg sarebbero Dèì, quei due folletti? – domandò Adrien che fino a quel momento era rimasto in silenzio.
-Folletti, spiritelli, esserini magici, chiamali come vuoi, ma quello non è il loro reale aspetto! I kwami in realtà hanno sembianze molto simili a quelle umane, solo quando devono attivare i loro gioielli mantengono quella piccola forma da spirito guida! –
Quella notizia mi fece rimanere attonita! Quindi sia Tikki che Plagg erano due persone!
-Sul serio? Vuole dire che i nostri kwami sono degli esseri umanoidi? – cercò conferma Adrien.
-Esatto! Aspetta forse dovrei avere qualche loro figura sul libro degli eroi… Wayzz sai mica dove l’ho messo? –
-Si maestro, è nascosto in bagno nel mobiletto della carta igienica! –
Che posto bizzarro e molto… inquietante dove nascondere un libro a quanto pare antichissimo.
-Oh ma certo! Torno subito ragazzi! –
Adrien era rimasto sconvolto dalla notizia, fissava il vuoto cercando probabilmente di immaginare Plagg in versione umana! Ed io non ero da meno.
-Trovato! Wayzz, come farei senza la tua memoria di ferro?!
-Fareste molto male – ammise il kwami gongolandosi scherzosamente.
-Eccoli qua! Ovviamente è un antico disegno, ma è ben fatto e rende l’idea! –
Il maestro Fu girò il libro dalla nostra parte e picchiettò con l’indice su una bellissima raffigurazione di due ragazzi: uno alto con la carnagione scura, I capelli color ebano, corti e arruffati da cui spuntavano due orecchie di animale, gli occhi felini di un verde brillante e il sorriso malizioso. L’altra era una graziosissima ragazza di carnagione rossastra, con grandi occhi azzurri che riflettevano tutta la sua giovialità, capelli mossi di media lunghezza e una frangetta nera da cui spuntavano due finissime antenne. Entrambi erano vestiti con dei tradizionali kimono giapponesi.
Rimasi estasiata. Erano davvero bellissimi!
-Che belli! – esclamò Adrien.
-Ma tutto questo come ha a che fare con lo strano comportamento dei due?! –
In effetti per quanto potesse essere interessante, non capivo cosa potesse significare.
-Che impaziente, adesso ci arrivavo! -
-Tikki e Plagg si può dire che stessero insieme a quei tempi! - interruppe il piccolo Wayzz.
-Allora avevo ragione! Hanno litigato quindi? - chiesi più incuriosita che mai.
-Non proprio, in realtà per colpa di una forza malvagia, che come Papillon, voleva conquistare il loro miraculous, Plagg rischiò la morte! Tikki per salvarlo decise di spezzare il gioiello conferendogli così una nuova energia vitale! Ma quel gesto ebbe una dura conseguenza, la divisione del miraculous accentuò le loro diversità, e ciò che prima era grigio divenne inesorabilmente bianco e nero! Da allora fortuna e sfortuna, creazione e distruzione, sono due cose distinte, che hanno bisogno l'una dell'esistenza dell'altra, ma che operano in modo separato! -


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Quello era stato il pomeriggio più strano della mia vita! Troppe notizie sconcertanti tutte insieme!
Ma la cosa più dolorosa era stata l'aver compreso che Tikki la sera prima stava davvero cercando di mettermi in guardia! Anche lei come me, probabilmente, aveva rifiutato le avances del suo amato nonostante ne fosse innamorata!
In quel momento guardai il profilo di Adrien, ancora assorto nei suoi pensieri, e dentro di me iniziai a chiedrmi che cosa mi frenasse realmente. Ma non mi veniva a mente niente. Avevo sbagliato tutto credendo di poter averlo sempre al mio fianco, nonostante fossimo entrambi supereroi e rischiassimo la vita ogni girono! Mi fermai di colpo aspettando che Adrien si voltasse e mi guardasse finalmente negli occhi. Mi sentivo stranamente sicura, come quando indossavo la maschera della paladina di Parigi.
-Marinette che hai? Sei trisete per Tikki e Plagg? Infondo anche se non stanno insieme sono ancora vivi, l'uno accanto all'altra! -
Lo guardai fisso negli occhi come non mi ero mai concessa prima. Mi sembrò di vederlo per la prima volta. Tutti i dubbi e le paure erano state dissipate dalle parole di Tikki e la sua triste storia! Non era bello che io evitassi un errore imparando da chi invece aveva sofferto e con premura cercava di evitarmi il medesimo dispiacere, ma allo stesso tempo non comprendendo l'insegnamento avrei sminuito tutto, dal suo dolore al suo coraggio nel trovare uno spiraglio di luce nell'amore, altrui non potendo più agire sul suo!
-Adrien!
-Dimmi my lady! -
certo, tutto questo non riusciva di certo  a cambiare il mio perenne imbarazzo in così poco tempo, ma infondo Tikki aveva detto bene, dovevo comunque buttarmi perchè infondo quando mai sarei diventata una ragazza senza ombra di imbarazzo?!
-Ti va di... ecco... stasera io... i miei sono partiti stamani per passare un week-end alle terme e... io sono sola in casa... cioè con Tikki... ma poi lei dorme e io se sento dei rumori mi spavento!
-Mi stai per caso invitando per un pigiama party?
-Beh... più o meno! - balbettai rigirandomi una ciocca di capelli.
-Stasera io non posso, ma se proprio hai paura del buio posso chiedere al mio amico Chat Noir di  passare da te! - colsi una punta di malizia nel suo tono di voce, un ingenua malizia che mi fece venir voglia di reggere il gioco.
-Per me v-va bene, ma non hai paura che il micio possa approfittare di una povera ragazza indifesa?
-No, non lo farebbe mai, a meno che la ragazza non gli faccia intendere di apprezzare le sue avances!
-Mhh, allora io non dormirei tranquillo fossi in te signorino Agreste! - conclusi riprendendo la marcia verso casa e lasciandomi alle spalle un Adrien Noir molto soddisfatto!
Non ero affatto pronta, ma Tikki aveva ragione, Adrien avrebbe saputo rendere speciale la nostra prima volta.


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-Guarda Plagg che splendida luna piena, sembra poggiare sulla punta delle Tour Eiffel!
-Sembra una succulentissima forma di pregiato Camembert!
-Sempre il solito maiale che sogna ghiande! - canzonai il mio amico e collega felino.
-A proposito mademoiselle, ma perchè dobbiamo stare esiliati sul terrazzo mentre loro si coccolano al calduccio? -
scoppiai a ridere, Plagg era sempre il solito, nei secoli non era cambiato di una virgola, sempre così adorabilmente acuto, pigrone e brontolone.
-Perchè noi siamo di troppo stasera! L'amour triomphe sur le mal! (l'amore trionfa sul male) - recitai solenne accompagnando il tutto con una piccola risatina.
Plagg rimase in silenzio ad osservare la luna, la cui luce si rispecchiava scintillante nei suoi occhioni smeraldo.
-Mh, perchè mi fissi? -
accidenti non mi ero accorta di essermi incantata.
-Stasera fai troppe domande! - risposi fingendomi seccata.
Lui sorrise e riprese a guardare la la luna.
-Plagg io volevo dirti che mi dispiace di non essermi lasciata anda...
-Toujours! (sempre)
-Mh?!
-L'amour triomphe TOUJOURS sur le mal! (l'amore trionfa sempre sul male) -




Salve! Questa è la mia primissima fanfiction e ho voluto
dedicarla ai nostri piccoli kwami! La storia del gioiello unico
e della relazione tra i due, non è spoiler, tranquilli, 
me la sono immaginata io volendo dare spazio a entrambi (e
soprattutto fangirlando su questa adorabile ship!!! *-* ). 
Spero vi sia piaciuta!
Alla prossima!
   
 
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