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Autore: Jichan    24/03/2016    14 recensioni
«Hoseok-ah, mi racconti una storia della buonanotte?» chiese con occhi da cucciolo.
«E va bene Tae. Ma che non diventi un’abitudine» lo rabbonì con un sorriso.
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YoonSeok [side NamJin & JiKook]
Genere: Avventura, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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BTS – Bedtime Stories





Quella sera avevano tardato più del solito e tutti assonnati si preparavano ad andare a dormire.
Jin sosteneva un Namjoon che sbadigliava senza ritegno, Jimin stava appeso ad un Jungkook dagli occhi gonfi che tentava di scrollarselo da dosso senza troppa convinzione e Yoongi era svenuto sul divano, mentre Hoseok si stropicciava pigramente un occhio.
Solo Taehyung sembrava insofferente alla sfiancante giornata appena passata, saltellando qui e lì e cercando di iniziare una conversazione con chi gli capitasse a tiro. Tutti si affrettarono ad entrare nelle loro stanze per evitare l’entusiasmo del ragazzo, tranne Hoseok che si fermò per svegliare Yoongi e dirgli di andarsi a mettere a letto.
Quando l’altro tra vari borbotti e insulti si svegliò, Taehyung si era accostato loro, l’espressione furba e infantile sul volto.
«Hoseok-ah, mi racconti una storia della buonanotte?» chiese con occhi da cucciolo.
«E va bene Tae. Ma che non diventi un’abitudine» lo rabbonì con un sorriso.
Così Taehyung corse nella sua camera con un sorriso stampato in faccia, si infilò sotto le coperte ed accese la luce della lampada da tavolo, attendendo pieno di aspettativa.
Hoseok lo seguì, trascinando per un braccio un Yoongi più addormentato che altro e obbligandolo a sedersi sul letto vicino a un Taehyung rannicchiato seguendolo a ruota.
«Allora, fammi pensare…» pondera il ragazzo, l’espressione concentrata.


Min Yoongi abitava in una casa in campagna col suo cagnolino Taehyung. Era una casetta modesta la loro, fatta in legno e molto piccola, arredata spartanamente con una cucina minimale e un letto. Era isolata dal resto delle case e l’unica cosa che impediva al ragazzo di sentirsi solo era proprio il suo cagnolino, un iperattivo cucciolo dal pelo marroncino.
La maggior parte del loro tempo lo spendevano uno a dormire e l’altro a saltellare e giocare con qualsiasi cosa.
Quel giorno però era diverso da tutti gli altri.
Il cielo aveva assunto un colore grigiastro molto preoccupante e Yoongi se ne stava seduto sulle scale del portico ad osservarlo, Taehyung tra le braccia che si agitava.
Ad un tratto l’erba della vasta prateria davanti la casa inizio a vibrare scossa dal vento. Yoongi saltò in piedi, pronto a rifugiarsi nella sua cantina anti-ciclone, temendo il peggio. Purtroppo però i suoi piani andarono in fumo quando il cagnolino decise di rincorrere una farfalla.


Yoongi, che si era risvegliato sentendo l’altro raccontare una storia parlò.
«Potrei benissimo lasciarlo lì il cane, no?»
Taehyung mise su un broncio, sembrando effettivamente un cucciolo, mentre Hoseok lo guardò male costringendolo a borbottare una scusa.
La storia riprese.



Yoongi, che era troppo buono per lasciare il suo cane in balia di un uragano, sottolineò Hoseok andò a recuperarlo per poi correre a ripararsi. Però, mentre apriva la botola per scendere nella cantina, il ciclone li investì, trascinando la casa e tutto il suo contenuto con sé.
Yoongi non ebbe tempo di pensare a nulla per salvarsi che un piatto volò fuori dalla credenza colpendolo in piena faccia. Cadde svenuto.



«Non c’era un modo più gentile per farmi svenire!?» borbottò Yoongi.
«Questa è la mia storia e si fa a modo mio» lo zittì l’altro riprendendo la narrazione.

Una lingua ruvida che leccava insistentemente la sua faccia svegliò Yoongi. Questo spostò il cane e si alzò lentamente stropicciandosi gli occhi, intorno a sé c’erano solo prati verdi, fiori e alberi pieni di frutti.
Presumo questa non sia l’orrenda steppa dove vivo.
Taehyung all’improvviso iniziò ad abbagliare e Yoongi spostò il suo sguardo su di lui, notando che stava abbaiando alle gambe di una donna sepolta sotto la loro casetta. Sbarrò gli occhi per poi pensare velocemente a come fuggire per non essere incolpato di un omicidio che non aveva compiuto. O almeno non volontariamente. Si alzò, pronto a fuggire, quando notò che i suoi soliti scarponi erano stati sostituiti da delle scarpette da donna con qui era difficile persino stare in piedi.
Cosa diamine sta succedendo?
All’improvviso un sonoro “pop” interruppe i suoi pensieri. Alzando lo sguardo dalle sue nuove scarpette per dirigerlo dove presumeva fosse venuto il suono, trovò a guardarlo con un sorriso gentile un ragazzo di bell’aspetto e dalle labbra carnose, i capelli neri adornati da un diadema rosa e indosso un vestitino rosa. Yoongi si stupì di aver notato prima di tutto il suo vestiario e non il fatto che il ragazzo avesse delle ali da fata e volasse a dieci centimetri da terra.
Sto sognando. Un sogno molto MOLTO strano. Come cazzo ci si sveglia?
«Salve straniero!» gli si rivolse la fatina «Io sono la Strega Buona del Nord, Jin»
«Non sembri propriamente una strega» lo interruppe Yoongi con un sopracciglio inarcato.
«Sono troppo bello per potermi mettere un cappellaccio a punta e un mantello nero, ok? Comunque, stavamo dicendo, ti ringrazio infinitamente per aver ucciso la Strega Cattiva dell’Est»
Yoongi guardò la figura rosa davanti a lui non capendo, ricordando poi della donna sotto la sua casa.
«Ah, quella lì? Beh, ci credo che è cattiva, con delle scarpe del genere anch’io sarei arrabbiato» disse occhieggiando alle scarpe argentate della strega «E a proposito di scarpe, perché indosso delle scarpette da donna? Dove sono i miei scarponi?»
La fatina sospirò, portandosi una mano alla radice del naso pizzicandola con due dita.
Poi tornò a guardarlo con un sorriso gentile.
«Perché non si intonerebbero al vestito» rispose con ovvietà.
Vestito?
Yoongi si osservò inorridito, notando effettivamente di portare un vestito azzurro e delle calze bianche.


Yoongi a quella descrizione rifilò una gomitata nel costato ad Hoseok, che però lo ignorò completamente.
Taehyung gli fece cenno di fare silenzio portandosi un dito alle labbra e al ragazzo non rimase altro che incrociare le braccia al petto e imbronciarsi.

«Ok, io non so cosa sta succedendo, ma voglio svegliarmi»
«Ma questo non è un sogno! Ti sembro solo il frutto della tua immaginazione?»
Sì?
«Bene, allora voglio tornare a casa mia» disse assecondando la fatina.
«Ma la tua casa è qui» gli rispose con ovvietà indicandogli la casetta in legno.
«Non intendevo quello. Dimmi come tornare al mio paese»
«Oh beh, io di certo non posso saperlo. Non so nemmeno da dove tu venga. Per chi mi hai preso, un navigatore? Dovresti andare da Namjoon, effettivamente» rifletté il ragazzo alato.
«E adesso chi diamine sarebbe Namjoon?»
Jin spalancò la bocca portandosi una mano a coprirla.
«Non sai chi è Namjoon, mago più potente -e sexy- di tutto il Regno?»
«No, fata turchina, mi puoi dire perché dovrei andare da questo Namjoon, di grazia?» gli rispose Yoongi spazientito.
«Beh, perché lui è il mago più potente del Regno. Non mi hai sentito prima? Per farlo devi solo seguire questo sentiero giallo» disse indicandogli la via.
«Se non ho alternative…»
Taehyung abbaiò, in approvazione.
«Allora è deciso!» strillò Jin eccitato «Prendi queste scarpe, ti proteggeranno sul sentiero» disse prendendo le scarpe argentate dal cadavere della strega cattiva.
«E io dovrei mettere le scarpe di una morta?» disse facendo un passo indietro Yoongi «Non se ne parla»
Jin alzò gli occhi al cielo e facendo schioccare le dita fece scambiare le scarpe ai piedi del ragazzo con quelle fra le sue mani.
«Bene, allora direi di partire» fece il ragazzo felice.
«Aspetta, tu verrai con me?»
«Mi sembra ovvio. E farmi scappare da sotto il naso un’occasione per vedere Namjoon? Tsk»
Taehyung abbaiò ancora, facendo un giro su se stesso, felice di partire all’avventura.
«Zitto tu» borbottò Yoongi prendendolo in braccio e seguendo la fata svogliatamente.


Yoongi avrebbe volentieri picchiato la fatina che lo accompagnava, poiché non faceva altro che tessere le lodi di questo Namjoon, raccontandogli sospirando le leggende che si narravano su di lui. Parlava di draghi, mostri degli abissi e altre stronzate di cui a Yoongi non fregava nulla.
«Secondo me un uomo del genere non può che essere intelligente e bellissimo» sospirò ancora Jin.
«Non l’hai mai visto?» disse inarcando le sopracciglia incredule.
«Ahimè no! Raggiungere il luogo in cui abita non è affatto facile, nemmeno per me! E poi non avevo nessuna scusa per andarci»
«Quindi io sarei il tuo espediente?»
«Ti sembro forse uno scemo? Certo che lo sei» gli rispose quello, il sopracciglio inarcato a dire “Sei così idiota dalla nascita o ci sei diventato?”.
Mentre battibeccavano Taehyung all’improvviso si allontanò da loro correndo. Scavò una buca vicino uno steccato passandovi attraverso ed entrò in un campo di grano.
Yoongi immediatamente seguì l’animale scavalcando lo steccando e borbottando qualche imprecazione quando il suo vestito si impigliò alla recinzione. La fatina scosse piano la testa a sottolineare la stupidirà dell’altro e lo aiuto a liberarsi.
Proseguirono nel campo di grano cercando il cagnolino, che trovarono ad abbaiare ad un ragazzo appeso ad un palo. Questo era vestito con una camicia a quadri e dei jeans. I capelli sotto il cappello parevano paglia, la quale usciva dalle maniche della camicia e dagli scarponi. Yoongi si chinò per tranquillizzare l’animale e lo prese poi in braccio.
«Ehi, allontanalo da me!» proruppe il ragazzo-palo.
«Perché sei attaccato ad un palo?» chiese Yoongi ignorando la richiesta.
«Perché sono uno spaventapasseri, no?»
Yoongi non riuscì nemmeno a trovare la forza di controbattere. Era tutto troppo assurdo.
E poi con quelle guance chi potrebbe spaventare?
«Oh, uno spaventapasseri! Come ti chiami?» proruppe la fatina attirando l’attenzione dei due su di sé.
Lo spaventapasseri osservò stupito il ragazzo fata.
Uno spaventapasseri parlante stupito da un ragazzo vestito da fatina. Sto chiaramente impazzendo.
«Il mio creatore mi ha chiamato Jimin»
«Bene Jimin, facciamo un patto. Io ti tiro giù da quel palo e tu ci accompagni nel nostro viaggio. In cambio cercheremo di farti avere un cervello»
«Stai forse dicendo che sono stupido?» si accigliò.
«Beh, sei uno spaventapasseri, avrai la testa piena di paglia, no?»
Lo spaventapasseri sembrò pensare a lungo alla risposta e Yoongi iniziò a credere che l’altro era veramente senza cervello.
«Ehm… non lo so…» e rendendosi così conto di non sapere nulla, si decise «Forse sarebbe meglio che venissi con voi» disse grattandosi la nuca.
Così Jin schioccò le dita e lo spaventapasseri fu affianco a loro in un batter d’occhio.


La combriccola tornò sul sentiero giallo e man mano che andavano avanti questo diventava sempre più accidentato e pieno di fossi. Jin superava le buche facilmente volando, Taehyung le saltava mentre Yoongi le aggirava. Purtroppo Jimin, non avendo effettivamente cervello, tirava dritto inciampando in esse, ma si rialzava prontamente per nulla scalfito.
«Un vantaggio di essere fatto di paglia» aveva detto.
Poi aveva iniziato a parlare di come fosse stato fabbricato e fosse felice di aver preso vita e di come non conoscesse nulla poiché subito dopo messo a sorvegliare il campo di grano. Si fermava spesso davanti le cose a lui sconosciute, chiedendo agli altri di dirgli il nome.
«E questo cos’è?» chiese a Jin, un insetto rosso e nero poggiato sulla mano.
«Quella è una coccinella»
Era buffo vedere come l’altro rimanesse estasiato da cose così comuni. Era ingenuo, proprio come un bambino.
Anche le guance sono quelle di un bambino.
All’improvviso un gemito si udì dalle fronde circostanti.
«L’avete sentito? Cos’è, il verso di qualche animale a me sconosciuto?» chiese Jimin sovraeccitato.
«Sembrava più umano» borbottò Jin tra sé e sé avvicinandosi al suono.
Gli altri lo seguirono, trovandosi davanti un ragazzo immobile come uno stoccafisso. Era vestito con una semplice canotta bianca e degli stretti pantaloni neri.
«Era ora che qualcuno arrivasse! È da giorni che chiamo aiuto!» sbottò quello «Sono fatto interamente di latta e qualche giorno fa ha piovuto a dirotto e le mie giunture si sono tutte arrugginite. Mi serve dell’olio per rimetterle a posto. Portatemelo»
Taehyung morse una gamba del ragazzo insolente, facendosi però male ai denti.
Yoongi stava per rispondere male al ragazzo, quando Jimin riapparve con dell’olio preso da chissà dove, iniziando ad oliare le giunture del ragazzo. Quando ebbe finito l’altro non lo ringraziò nemmeno.
«Ehi, un grazie sarebbe gradito» gli disse infatti Yoongi con astio.
«Io non posso ringraziare» disse l’altro «Perché essendo solo un pezzo di latta non ho un cuore»
Bene, quello non ha il cervello, questo non ha il cuore… io non ho più la ragione…
«Cos’è il cuore?» gli chiese lo spaventapasseri.
«È un organo che ti fa provare emozioni» gli rispose il ragazzo di latta.
«Per esempio quando pensi o sei vicino alla persona che ti piace batte più forte» continuò Jin, la testa fra le nuvole.
«Oh, lo sento proprio adesso!» rispose Jimin.
«Ah e a chi staresti pensando?» chiese Yoongi senza reale interesse.
«A lui» disse lo spaventapasseri indicando il ragazzo di latta un po’ imbarazzato.
«Io?» chiese quello.
«Ma se non lo conosci nemmeno!? Guarda, lascia stare, non mi interessa. Proseguiamo?» chiese Yoongi «Vorrei tornare a casa mia il prima possibile»
«L’amore sta sbocciando e tu te ne freghi!? Dobbiamo portarci dietro il ragazzo di latta, così che Namjoon gli dia un cuore e possa innamorarsi dello spaventapasseri!» ordinò Jin.
Yoongi sospirò dicendogli di fare come meglio credeva.
Così il ragazzo di latta, che disse di chiamarsi Jungkook, si aggiunse al gruppo.


Il gruppo proseguì per il sentiero, il quale era circondato da una foresta che si infittiva sempre più.
Davanti a tutti c’era Taehyung, che annusava qui è lì trotterellando, subito dietro c’erano Yoongi e Jin, quest’ultimo che parlava no-stop del suo Namjoon adorato. Dietro di loro invece stavano lo spaventapasseri e il ragazzo di latta.
Yoongi non poté evitare di pensare che fossero una coppia particolarmente strana ma che in qualche modo funzionassero insieme.
Jimin tendeva ad inciampare sui suoi stessi piedi, sciocco com’era e Jungkook lo sorreggeva indifferente, provocando nell’altro un leggero rossore sulle guance.
Quando Jimin non era impegnato ad inciampare faceva domande su domande a Jungkook, che per qualche ragione non ben specificata, non si spazientiva mai.
«Ti posso chiamare Kookie?» chiese lo spaventapasseri, che però senza aspettare una risposta riprese «Kookie, lo sai che hai proprio un bel sedere? Ma è per caso di latta anche quello?»
Yoongi strabuzzo gli occhi a sentire lo spaventapasseri dire una frase del genere con tanta ingenuità. Jin invece gli si fece vicino e gli sussurrò all’orecchio «Già li shippo!»
Il ragazzo non trovò neanche la forza di chiedergli che diamine stesse dicendo.
All’improvviso un ragazzo-leone balzò davanti a loro. Taehyung subito andò ad abbagliargli e quello spalancò la bocca ruggendo in modo, a detta di Yoongi, patetico.
Quest’ultimo, sbuffando, si avvicinò al ragazzo dandogli uno scappellotto dietro la nuca.
«Ci mancava solo un ragazzo vestito da leone in mezzo al cazzo»
«Cos’è il cazzo?» chiese Jimin confuso a Jungkook, che però saggiamente preferì di non rispondergli.
Lo sconosciuto nel frattempo si era allontanato da Yoongi spaventato.
«Vi giuro che non volevo fare del male a nessuno! Avevo solo paura che foste dei cacciatori!» disse sistemandosi la criniera.
Yoongi guardò i ragazzi intorno a sé. Una fatina, uno spaventapasseri stupido e uno strano tipo di latta e lui per quanto volesse sembrare minaccioso aveva un vestitino azzurro.
In quale universo sembreremmo dei cacciatori?
«Sei stupido anche tu o sei solo un fifone?» gli chiese quindi.
«Presumo la seconda» disse guardando a terra.
«Oh, ma allora puoi venire con noi e chiedere a Nam di darti un po’ di coraggio! Ti aiuterà senza esitazioni, te lo dico io!» strillò gioioso Jin.
«Jin hai rotto il cazzo. Non puoi invitare tutti quelli che capitano a venire con noi» alzò gli occhi al cielo.
«Ma Yoongi! Non ti fa tenerezza?» gli disse prendendo il viso dell’altro e stringendogli le guance.
Yoongi osservò il ragazzo-leone.
No.
«No, affatto» ripeté ad alta voce.
«Fa nulla, verrà lo stesso con noi!» decise la fatina «Come ti chiami?»
«H-Hoseok…» rispose quello a fatica, le guance ancora strizzate dalla fatina.
«Perfetto! Incamminiamoci!» disse tutto felice lasciando la presa sulla faccia del ragazzo e svolazzando avanti, seguito da un Taehyung trotterellante.


Yoongi, senza volerlo, si ritrovò affianco al leone che lo guardava di sottecchi per poi spostare lo sguardo quando veniva scoperto.
Patetico
«Ti invidio, sai?» gli disse quello senza preavviso «Sei molto coraggioso. Nonostante il mio aspetto simile ad un leone non ti sei fatto problemi a rimproverarmi. Mi piacerebbe essere come te un giorno»
Leone? Ha una criniera, dei guanti a forma di zampe e una maglietta con scritto “Lion”. Che razza di leone dovrebbe essere?
Yoongi lo guardò sorpreso. L’altro aveva le guance rosse e teneva lo sguardo a terra.
«Beh, se continui a fare così non ci riuscirai di certo» disse prendendogli il mento e facendogli alzare gli occhi a guardare i suoi «Non ti devi imbarazzare a guardare le persone negli occhi» sussurrò.
Rimasero a guardarsi per qualche secondo, fino a quando la voce di Jin non li distrasse.
«La foresta si sta diradando e vedo in lontananza una pianura. Direi di fermarci lì a pranzare»
E così fecero.
Si sedettero in cerchio, Yoongi, Hoseok, Jin, Jimin e Jungkook. Taehyung saltellava da un ragazzo all’altro gioiosamente.
Yoongi, Hoseok e Jin mangiarono un po’ delle provviste del primo, mentre Jimin e Jungkook, non essendo umani, non avevano bisogno di cibo e si misero a giocare col cagnolino.
All’improvviso quest’ultimo con la testa spostò un po’ la mano di Jungkook, in modo da farla toccare con quella di Jimin, che immediatamente divenne rosso come un pomodoro.
Jungkook senza rifletterci troppo strinse la presa sulla mano dell’altro e il cagnolino si allontanò soddisfatto.
Nel frattempo Jin tesseva le lodi del suo amato Namjoon a Yoongi e Hoseok. Yoongi era annoiato da tutte quelle chiacchere da ragazzine, mentre Hoseok sentiva i discorsi rapito.
«Deve essere un uomo molto coraggioso questo Namjoon» gli disse Hoseok.
«Oh sì, il più coraggioso di tutti!» sospirò «Quando lo incontrerò lo farò innamorare di me e vivremo per sempre nel suo castello» continuò perso nei suoi pensieri.
«Tutto questo è orribilmente stucchevole» gli fece notare Yoongi, ricevendo in risposta una linguaccia.
«È solo perché tu sei brutto e scorbutico e nessuno ti vuole»
«Non è vero, Yoongi non è brutto e neanche scorbutico. È carino e gentile» lo difese il leone, la voce che si affievoliva ad ogni parola detta.
I due lo guardarono stupiti. Jin fu il primo a riprendersi dallo shock battendo felice le mani.
«Sì! Un’altra bella coppietta!»
Yoongi li guardò male «Non c’è nessuna coppietta» borbottò per poi alzarsi «È ora di rimetterci in cammino» concluse la discussione incamminandosi.
Gli altri lo seguirono senza fiatare e il viaggio riprese.


Il viaggio proseguì senza intoppi, tranne per una leggera pioggerellina che da poco aveva iniziato a cadere dal cielo.
Ad un tratto però, Jungkook si bloccò al centro della strada senza motivo apparente. Cominciò ad indicarsi la bocca e fare strani mugugni, gli occhi spalancati e spaventati, tanto che gli altri si erano fermati a guardare lo strano comportamento del ragazzo.
«Che diamine gli è preso?» chiese Yoongi.
«Dobbiamo aiutarlo!» si agitò il leone, spaventato.
«Sì, se sapessimo cosa è successo» intervenne Jin.
«Ma è ovvio» disse Jimin prendendo l’oliatore dalla tasca dei pantaloni del ragazzo di latta e oliando le giunture della mandibola «La pioggia deve aver fatto arrugginire la mandibola a Kookie» spiegò massaggiando dolcemente la mandibola del ragazzo, lo sguardo assorto.
«Sei intelligente per uno che non ha cervello» lo complimentò Jungkook ricevendo in cambio un’enorme sorriso.
Lo spaventapasseri gli mise il proprio cappello per riparare l’altro dalla pioggia.
«Bene, siete innamorati persi, ok. Andiamo avanti?» si lamentò Yoongi.


La sera si accamparono vicino a degli alberi che li avrebbero in parte riparati dal freddo. Jin accese con la magia un fuoco e il maldestro spaventapasseri si scottò una mano, che stava per andare a fuoco poiché di paglia, ma che venne prontamente spenta da Jungkook con una secchiata d’acqua. Yoongi e Taehyung si misero vicino al fuoco e mangiarono un pezzo di pane, l’ultima cosa che era rimasta dalle provviste.
Hoseok si offrì di cercare del cibo, tornando con un cestino pieno di mele.
«Non posso uccidere un animale del bosco, sono troppo fifone per farlo» spiegò.
Yoongi borbottò un ringraziamento addentando una mela.
Tutti si addormentarono in fretta, tranne il leone, che vedendo Yoongi tremare per il freddo della notte lo abbracciò per scaldarlo.


Il giorno successivo, dopo una colazione a base di mele, ripresero il loro cammino, che venne però interrotto da un ampio fiume che tagliava in due la zona circostante.
Pensarono di aggirarlo, ma per quanto camminassero il fiume sembrava non finire mai. Non potevano neanche attraversarlo a nuoto, poiché la corrente era troppo forte e Jungkook si sarebbe arrugginito.
«Posso far spuntare una zattera e un remo» propose Jin quando ormai avevano perso le speranze.
Così Jin con uno schiocco delle dita fece comparire una zattera. Tutti salirono a bordo e Jungkook iniziò a remare verso l’altra sponda. Ad un tratto però il remo si incastrò con una pietra sul fondo del fiume, spezzandosi.
Il gruppo venne trascinato dalla corrente senza sapere cosa fare per scampare al pericolo.
«Fantastico, che facciamo?» chiese Yoongi.
«Posso far spuntare un altro remo!» disse la fatina, ma schioccando le dita non appariva nulla «Non riesco a concentrarmi abbastanza con tutto il rumore che fa la corrente!»
«Moriremo tutti» fece il leone.
«Ci penso io» disse lo spaventapasseri buttandosi in acqua e afferrando la zattera cominciando a nuotare con tutte le sue forze contro la corrente verso l’altra sponda per portare i suoi amici in salvo.
«Jimin!» urlò il ragazzo di latta quando vide l’altro perdere la presa e venir trascinato rapidamente dalla corrente, avendo la tentazione di seguire il ragazzo nonostante le conseguenze e venendo prontamente fermato dalla fata.
Tutti scesero dalla zattera, ormai vicini alla sponda grazie allo spaventapasseri.
Il ragazzo di latta prese a piangere per la preoccupazione, facendosi arrugginire la mandibola ancora una volta. Mentre Hoseok lo aiutava a oliarla, Jin volò sopra il ruscello sperando di ritrovare il ragazzo di paglia.
Quello fortunatamente si era incastrato tra due enormi rocce. Jin lo tirò su senza fatica, essendo l’altro di paglia, ma così facendo una delle sue gambe si strappò. Nonostante questo riuscirono a tornare dai loro amici.
«Jimin!» urlò Jungkook vedendolo e correndo ad abbracciarlo «Ero così in pensiero per te» quando si accorse però della gamba mancante dell’altro tutta la preoccupazione tornò.
«Oh santo cielo!» ruggì il leone spaventato alla vista dell’arto mancante.
«Non c’è bisogno di preoccuparsi così tanto. Vado a prendere un po’ di erba, la bruciacchiamo e la compattiamo a formare una gamba. Facile no?» disse Yoongi alzandosi e cominciando il lavoro.
Tutti si impegnarono a ricostruire una gamba per il ragazzo di paglia, che li ringraziò di cuore.


Quando ripresero fiato dalla terribile avventura decisero di comune accordo di riposare per un’intera giornata e riprendere il viaggio solo la mattina successiva.
Così si stesero sul prato vicino al fiume, ognuno perso nei suoi pensieri.
Jimin stava piegando la nuova gamba per vedere se questa rispondeva ai suoi comandi, mentre Jungkook gli urlava contro di smetterla di affaticarsi «Sei adorabile quando ti preoccupi, Kookie!» lo prendeva in giro l’altro.
Jin, che non riusciva a stare fermo neanche un secondo, era andato con Taehyung a cercare qualche provvista, visto che il cesto di mele era caduto in acqua.
Yoongi guardava il cielo, quando il leone gli si avvicinò.
«Mi dispiace per averti fatto litigare con Jin» disse il ragazzo facendo riferimento alla volta che lo aveva difeso dall’altro.
«Oh, sai che m’importa» aveva borbottato l’altro.
Il silenzio era ricaduto fra loro, quando Yoongi incuriosito non aveva potuto evitare di chiedere «Ma lo pensavi davvero? Cioè, quella cosa che io non sono brutto e tutto il resto…»
Le guance del ragazzo-leone si fecero immediatamente rosse.
«Io… certo!» balbettò «Ti stimo davvero molto. Jin mi ha raccontato che tu vieni da molto lontano e vuoi tornare a casa. Hai una grande forza di volontà che ammiro molto, io mi sarei arreso subito al tuo posto…»
Yoongi non seppe che rispondere a tutti quei complimenti inaspettati, così Hoseok continuò.
«Io invece… io non ho nemmeno il coraggio di incrociare lo sguardo altrui! Dovrei essere il Re degli animali, e invece persino i topi si beffano di me»
«Però hai il coraggio di parlare con me. Non ce l’hanno mica tutti» scherzò Yoongi.
L’altro gli sorrise, grato di aver tentato di tirarlo su di morale.
«Sei molto più buono di quel che vuoi dare a vedere, sai?» gli disse girandosi finalmente verso di lui «È per questo che mi piaci tanto» concluse stampandogli un leggero bacio sulle labbra, le guance completamente rosse.
Yoongi rimase immobile, sorpreso. Il leone non vedendo resistenza da parte dell’altro premette le labbra un po’ di più e Yoongi finalmente rispose, affondando una mano nella criniera dell’altro. Si baciarono dolcemente, solo le labbra che si sfioravano.


La mattina dopo ripresero il cammino come da programma e tutti erano visibilmente più felici. Jin era elettrizzato all’idea che da lì a breve avrebbe visto il ragazzo di cui era cotto, Jimin teneva la mano del ragazzo di latta facendole dondolare, mentre quest’ultimo accarezzava la mano dell’altro con il pollice, Yoongi e Hoseok camminavano vicini guardandosi di sfuggita e Taehyung saltellava come impazzito, felice per i suoi amici.
Il paesaggio attorno al sentiero giallo era costellato da prati pieni di fiori e sporadiche villette.
«Dovremmo essere ormai vicini» disse Jin in fibrillazione sbattendo le ali freneticamente.
Tutti affrettarono il passo senza accorgersene e pochi metri dopo si ritrovarono davanti agli occhi delle immense mura che celavano il castello.
Un enorme portone in legno conduceva aldilà delle mura. Jin volò fino all’enorme battente distante qualche metro dal terreno e con molto sforzo lo fece battere contro la porta.
Quella si aprì da sé, permettendo al gruppo di passare. Estasiati entrarono in un lungo corridoio di pietra adornato da un bellissimo tappeto rosso rifinito d’oro.
Il corridoio finì lasciando spazio ad una stanza circolare, le mura adornate da lunghi drappi rossi e oro. Un trono svettava al centro della stanza, sul quale stava seduto un giovane ragazzo. Questo quando li vide sorrise avvicinandosi lentamente, il mantello nero che indossava strascicava a terra.
«Benvenuti. Vi aspettavo da tempo» disse con un sorriso adornato da una fossetta.
Jin si fece largo tra i suoi amici e si inchinò profondamente davanti al ragazzo.
«Sono la Strega Buona del Nord, Jin» si presentò.
Quello guardò il ragazzo confuso e imbarazzato.
«Alzati, dai» gli fece cenno con una mano «Non c’è bisogno»
Jin si tirò su e arrossì.
Namjoon decise di momentaneamente ignorarlo continuando con il suo discorso.
«Come vi dicevo, vi aspettavo da tempo. Vi ho osservato per tutto il vostro viaggio e sono qui per esaudire i vostri desideri»
Lo spaventapasseri si fece avanti a tutti «Io chiedo un cervello, poiché ne sono sprovvisto»
Il mago gli sorrise «Ma non è forse vero che tu un cervello già lo possiedi? Se no come avresti potuto capire cosa era successo al tuo amico di latta senza che questo potesse dirlo?» disse riferendosi all’episodio della mandibola arrugginita di Jungkook.
«Io… ma è vero!» disse l’altro emozionato «Grazie!»
Allora si fece avanti Jungkook «Io invece vorrei avere un cuore, perché anch’io vorrei essere capace di amare»
«Ma tu un cuore già ce l’hai! Mi vuoi forse dire che non sei innamorato dello spaventapasseri? Se no come la spiegheresti la preoccupazione che ti ha attanagliato all’eventualità di non rivederlo mai più?»
Jungkook arrossì guardando il ragazzo vicino a lui, che gli sorrise. Jungkook in cambio gli strinse la mano facendo un cenno di ringraziamento al mago.
Il leone stava per parlare quando la fatina lo spinse leggermente.
«Io… io vorrei mettermi con te» sussurrò. Yoongi si chiese dov’era finita tutta la spavalderia del ragazzo.
«Ehm… su quello penso che ci si può lavorare…» disse il mago preso contropiede, anche lui imbarazzato «Beh, tu sei molto attraente…» arrossì «…e potremmo uscire e vedere come va. Ti andrebbe bene?»
Jin annuì più volte con un enorme sorrisone per poi avvicinarsi al mago e sussurrargli nell’orecchio «Non te ne pentirai» con voce suadente.
Namjoon arrossì ancora mentre la fatina si allontanò svolazzando, il cuore che batteva all’impazzata.
«Io vorrei del coraggio!» proruppe il leone destando il mago dai suoi pensieri.
«Anche tu mio amico, se ti sei confessato e hai baciato quel ragazzo lì, vuol dire che anche tu sei coraggioso!»
Yoongi borbottò qualcosa sui complotti e i maghi stronzi quando tutti si voltarono a guardarlo, ignari dell’episodio del bacio.
«E io invece?» chiese il ragazzo.
«Cosa vuoi tu?»
«Io voglio tornare a casa. Di certo a questo non puoi rispondere semplicemente con una frase fatta» disse il ragazzo assottigliando gli occhi.
Il sorriso del mago si allargò ancora di più.
«Ma tu sei già a casa» disse indicando con un cenno della testa il ragazzo-leone che guardava Yoongi di sottecchi.
Il leone si avvicinò al ragazzo e gli prese le mani.
«Che ne dici? Ti sembra un’idea così terribile rimanere qui con me?» gli chiese guardandolo finalmente negli occhi, un leggero sorriso sulle labbra.
Taehyung abbaiò come a dire Certo che no!
Yoongi fece una strana smorfia a trattenere un sorriso «Mah, se non ho altra scelta…»
Hoseok fece un largo sorriso, per poi avvicinare il ragazzo a sé e baciarlo.


Con questo bacio la nostra storia si conclude.
Namjoon e Jin presero a frequentarsi e Jin si innamorò di Namjoon per com’era veramente e non solo per le sue gesta eroiche. Jimin e Jungkook si fidanzarono ufficialmente, Jungkook che insegnava allo spaventapasseri nomi di piante, animali e cose e Jimin che insegnava a Jungkook come amarlo. Hoseok e Yoongi andarono ad abitare insieme nella casa di quest’ultimo, al centro del Regno, il piccolo Taehyung con loro. E vissero tutti, felici e contenti.





Hoseok concluse la storia e osservò Taehyung che si era appisolato stringendo un orso di peluche, con un leggero sorriso fra le labbra. Gli diede un leggero bacio sulla fronte per poi prendere il braccio di un Yoongi sconcertato e trascinarlo silenziosamente fuori dalla stanza.
Senza dire niente si avviò verso la porta della sua camera, quando la mano di Yoongi gli afferrò gentilmente il polso fermandolo. Sul viso di Hoseok spuntò un leggero sorriso mentre si girava a guardare l’altro
«Io… per caso ti piaccio?» disse indicandosi con un dito, ancora incredulo «Sai, visto che nella storia io e te… insomma…» farfugliò confuso.
«Quanto sei sciocco, mia piccola Dorothy» gli sussurrò affettuosamente Hoseok per poi baciarlo, stavolta nella realtà.




 
Fine




 
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Annyeong haseyo, Jichan imnida~ ♥
Che dire? Volevo concludere e pubblicare questa storia moltissimo
e sono felicissimo di esserci riuscito finalmente.
Mi sono divertito a scrivere questa storia e ne vado abbastanza fiero, perché
nonostante tutto è venuta come volevo.
Quindi ci terrei veramente tanto a sentire il vostro parere su questa storia, sui personaggi,
sul titolo (non è bellissimo?), sul disegno, su qualsiasi cosa voi vogliate farmi notare! Non siate timidi!
Grazie tanto per essere passati a leggere questo piccolo delirio.
Jichan ♥




[EDIT] Ringrazio di cuore Hana_Weasley
per il bellissimo disegno, cioè il secondo.
Grazie, è stupendo TT__TT
Sentitevi tutti liberi di seguire il suo esempio!



 


  
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