Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Ricorda la storia  |       
Autore: _Akimi    24/03/2016    1 recensioni
[RinAi]
"«Scusami, non so...»
Il più piccolo sentì il respiro mancargli, la gola a stringersi una morsa che faceva perire qualsiasi parola lì, tra quelle labbra socchiuse in cerca di un coraggio che Aiichirou era certo di avere, ma che ora sembrava semplicemente nascondersi perché la figura di Rin lo metteva un po' in imbarazzo e temeva una reazione improvvisa da parte sua.
«Non so come dirtelo.»
A quell'affermazione il volto di Matsuoka si fece serio, i lineamenti del suo viso si irrigidirono e lasciò lentamente la presa, osservando Aiichirou allontanarsi di qualche passo, stringendo le braccia al petto come a volersi proteggere da ciò che lui stesso stava per rivelare."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nitori Aiichirou, Nuovo personaggio, Rin Matsuoka, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I.


 
Il cigolare del letto riecheggiava nella stanza buia, un filo di luce penetrava dalla finestra socchiusa e una lieve, impercettibile brezza notturna rendeva fresca l'aria che aleggiava nella camera, divenuta ormai un insieme di sensazioni differenti.
Si udivano gemiti sommessi, ansimi trattenuti dall'imbarazzo e dall'evidente passione che aveva avuto la meglio su entrambi, quella sera, perché era passato così tanto tempo dall'ultima volta che si erano concessi un momento per loro e Aiichirou aveva sentito la mancanza delle attenzioni di Rin, del suo sussurrargli all'orecchio e di quegli abbracci possessivi che lo facevano sentire al sicuro, tra le braccia del più grande.
Matsuoka, invece, sapeva di doversi allontanare dal lavoro, almeno per pochi giorni, sebbene tra rapporti e arresti, l'essere un poliziotto non gli permetteva di rilassarsi e la sua mente continuava a riempirsi di preoccupazioni riguardo a qualche caso, trascurando tutto il resto; alle volte si dimenticava di ciò che lo attendeva a casa, che finalmente aveva una vita tutta sua da vivere, con un appartamento e una persona che lo chiamava ogni sera, domandandogli a che ora sarebbe ritornato, ascoltando – una volta seduti a tavola – strani racconti sui suoi colleghi o indagati che avevano avuto la fortuna di acciuffare.
Sì, Rin non sempre ricordava che Nitori era sempre lì, nell'attesa di sapere delle sue fatiche, delle sue soddisfazioni e anche delle sue paure perché, dopo anni di convivenza, c'erano molte cose che ancora non sapeva di lui, ma lo scoprire le debolezze del Rosso lo aveva reso ancora più innamorato, rendendosi conto che Rin Matsuoka nascondesse i propri timori per orgoglio, ma anche per essere un forte punto di riferimento per gli altri.
Aiichirou adorava la sua determinazione, la sua testardaggine, anche se questo non li aveva risparmiati da alcune scomode discussioni: anche lo stesso Nitori, sebbene molto più timido e impacciato, aveva sempre da dire la sua quando si trattava di difendere i propri valori ed era capitato, più di una volta, che i due litigassero per questioni sciocche, evitandosi quanto bastasse per non peggiorare la situazione.
Eppure, quei piccoli diverbi finivano sempre per il meglio, raramente Rin si scusava, preferendo chiedere il perdono dell'altro con gesti meno espliciti, ma Aiichirou aveva imparato a non forzare troppo sul suo carattere, lo conosceva abbastanza da sapere che non sarebbe mai cambiato e convivere con la vena egoistica di Matsuoka non era poi un così grande sacrificio, sapendo quali fossero le buone virtù del compagno.

«Rin, non dovremmo...»
Ai parlò a bassa voce, evitando di incontrare gli occhi attenti del più grande; non smetteva di scrutarlo, osservava il suo viso arrossato e quelle iridi celesti che, piuttosto che guardare il volto del Rosso, si muovevano frenetiche da una parte all'altra, perdendosi in un punto non precisato della camera da letto.
Era preoccupato per lui, sapeva che ritornava spesso stanco dal lavoro e non voleva, seppur il proprio animo lo desiderasse ardentemente, vederlo allo stremo delle forze per renderlo felice, amato, proprio come i loro primi anni di relazione.
Aiichirou aveva compreso come le priorità fossero cambiate, anche lui aveva la propria vita e non era solo il compagno di quel Rin Matsuoka che, oramai, lo presentava ad amici e colleghi così naturalmente da farlo imbarazzare perché, nonostante amasse il suo coraggio, non riusciva a dimenticarsi dei primi mesi in cui erano andati a vivere assieme, entrambi incerti di ciò che i loro conoscenti avrebbero detto di loro.
Nessuno aveva mai giudicato il loro rapporto, forse si aspettavano da tempo un cambio così netto nelle loro esistenze e vederli vivere sotto un unico tetto aveva reso felici le famiglie di entrambi, sollevate al pensiero che i due si fossero ritrovati nonostante i percorsi differenti che avevano deciso di seguire finita la Samezuka.
Rin era entrato in Accademia assieme a Sousuke, ora lavoravano nello stesso dipartimento e aver ritrovato Aiichirou era accaduto per caso, una sera, quando il Rosso aveva visto passare il più piccolo davanti alla loro sede, con un sorriso che gli illuminava il volto ogni qualvolta incontrasse lo sguardo del suo senpai.
Agli occhi di Rin, Nitori sembrava ormai divenuto una persona differente: era cresciuto, decisamente cresciuto dall'ultima volta che si erano salutati, ma una parte di lui era rimasta invariata, l'usuale ragazzino che si preoccupava troppo per gli altri, che osservava il Rosso con la stessa ammirazione degli anni del Liceo.
Tuttavia, dopo quel casuale incontro, un qualcosa era scattato nell'animo di Rin e i pensieri rivolti a Aiichirou erano divenuti così tanto frequenti da portarlo spesso a distrarsi, durante le pattuglie, o ad immaginare che cosa avesse fatto della sua vita, quel suo insistente kohai, una volta diplomato alla Samezuka.
Poco dopo aveva scoperto che lavorava presso un'Erboristeria ad Iwatobi, si era laureato e viveva da poco da solo, sebbene l'idea di allontanarsi dalla famiglia non l'avesse del tutto convinto.
Da quel momento gli incontri con Rin si erano fatti abituali, parlavano spesso di vecchi ricordi, di episodi della loro nuova vita ed era passato poco, prima di decidere di andare oltre all'essere semplici amici perché, da quando si erano rivisti, entrambi avevano provato le medesime sensazioni e non avevano intenzione di rinunciare ai propri sentimenti oramai divenuti adulti.

Così, ora si ritrovavano a condividere lo stesso letto, la stessa casa da ormai sette anni e ogni minuto passato ad osservare le espressioni imbarazzate di Aiichirou, rendeva Rin ancora più consapevole delle sue scelte passate, orgoglioso di poter aver accanto una persona paziente e capace di sopportare il suo essere preciso, istintivo, distaccato - se necessario.

«Rilassati.»
Bisbigliò il Rosso, mentre le sue mani si erano intrufolate lentamente sotto la maglietta del più piccolo, sfiorandone il petto glabro e il ventre piatto; i polpastrelli disegnavano linee immaginarie sulla pelle calda del ragazzo, il suo torace a gonfiarsi a quei sospiri irregolari e la schiena ad inarcarsi involontariamente ad ogni delicato contatto con le dita di Rin, ai suoi baci roventi sul collo, sulle clavicole e poi ancora più giù, obbligando Aiichirou a scacciare pensieri inopportuni dalla propria mente.
Gli era mancata così tanto l'intimità tra di loro d'aver dimenticato che cosa significasse sentire il corpo di Rin premere contro il proprio, percepire le loro intimità sfiorare l'una contro l'altra, ancora intrappolate dietro a strati di tessuto che aspettavano solamente di essere abbandonati ai piedi del letto; Nitori si era scordato della sensazione che lo pervadeva ogni qualvolta le mani di Rin stringessero sui suoi fianchi, i suoi affondi che soddisfacevano a poco a poco quel desiderio, che lo facevano divenire un tutt'uno con lui.
Sapeva di aver perso la pazienza dall'attimo in cui si erano abbandonati sul letto, sapeva che i suoi occhi si nascondevano da quelli di Rin perché non voleva perdere la propria pudicizia e ammettere liberamente di desiderarlo lo rendeva nervoso, quasi sentendosi in colpa per quel senso di lussuria che non aveva mai avuto la meglio su di sé, ma che ora, involontariamente, lo portava a non allontanarsi dal fisico atletico del più grande, percorrendo con i palmi la sua schiena nuda.
Lo stringeva delicatamente a sé, quasi per timore che potesse allontanarsi come le altre sere quando, dopo i turni notturni, Rin ritornava a casa solamente per vederlo già addormentato sotto le coperte e raggiungeva il letto a passi felpati per paura di poterlo svegliare.
Capitava che Nitori lo aspettasse fino a tardi, che sonnecchiasse sul divano solamente per vederlo entrare e poi andavano a riposare assieme, stringendosi l'uno accanto all'altro perché di nuovo troppo assonnati per raccontare le reciproche giornate e così finivano con il coccolarsi silenziosamente, dicendosi – senza avere la necessità di parlare – che l'essere a casa fosse il momento che entrambi preferivano della giornata, così da dimenticarsi di scorbutici clienti o di questioni troppo ostiche da risolvere in pochi giorni.

«Respira piano.»
Gli bisbigliò con uno sguardo addolcito Rin, prima di schioccare un bacio sul naso del più piccolo, vedendolo annaspare lentamente per colmare i propri polmoni d'ossigeno.
Aiichirou abbozzò un sorriso divertito, gli occhi finalmente ad incontrare quelli sottili del compagno e la mano a risalire verso il suo volto, carezzandogli la guancia per ringraziarlo dei suoi modi gentili che, data la loro rarità, prendevano un valore speciale per Nitori, abituato a vedere un Matsuoka poco disposto a mostrare il lato più romantico di sé.
«Non finirò con il soffocare, lo prometto.»
Mormorò ironico, avvicinando il proprio viso così da poter lambire con le labbra inumidite l'orecchio del più grande, tempestando la sua pelle morbida di piccolo baci che lo rendevano ancora più impaziente, ormai disposto a raggiungere la tappa successiva.

Passarono pochi attimi prima di osservare Rin sfilarsi i pantaloni del pigiama, li abbandonò al suo fianco e così fece con quelli di Ai, cumulando un pila di abiti che, per l'immediata stanchezza, avrebbe sistemato solamente la mattina seguente.
Poco importava, per una volta, aveva deciso di sottostare alle regole di disordine del più piccolo – che già gioiva per non essere obbligato a sistemare tutto immediatamente – e si concentrò solamente sul corpo minuto del compagno, afferrando delicato le sue gambe pallide, con le inibizioni ormai perse dal piacere di poter divenire un tutt'uno con lui.
I loro bacini combaciarono per un momento, così come le loro fronti, l'una contro l'altra, mentre i loro respiri andavano a mischiarsi in un insieme di gemiti non voluti, di ansimi d'attesa trattenuti per quel momento, per quel ricongiungimento che aspettavano da tempo.
Rin poggiò il viso sull'incavo del collo di Aiichirou, il profumo delicato della sua pelle contrastava quello pungente del più grande che, come sempre, rifiutava quegli strani prodotti che l'altro portava a casa perché, da quello che ne aveva compreso, non gli importava un granché dell'idratazione o degli effetti benefici di piante o bacche di chissà quale parte lontana del globo e sapeva che Nitori si divertiva a convincerlo vanamente, tempestandolo di nozioni che Matsuoka scordava poco dopo perchè non avvezzo a quel genere di disciplina.

«Rin...»
Quel piccolo sussurro riportò il più grande alla realtà, quegli occhi celesti ad osservare un'espressione buffa dipinta sul suo volto, mentre la presa delle sue mani si era fatta più forte contro i fianchi esili del compagno e bastò un piccolo sorriso per vedere Aiichirou rilassarsi, trattenendo una risata.
«Stai ridendo di me? Non ti conviene, lo sai?»
Parlò ironicamente il Rosso, poggiando le labbra calde sul suo corpo, schioccando baci sparsi qua e là, lasciando lievi morsi nei punti ben celati della sua pelle per fargli comprendere quali fossero le sue intenzioni e che, arrivati a quel punto, non si sarebbe fermato dall'insistere per potersi beare di una vista così sublime: bastava il suo sorriso timido, le dita fini a delineare i muscoli del più grande e i suoi sussurri che impregnavano l'aria di ingenua affettività.
In poco tempo Aiichirou si fece piccolo sotto di lui, le gambe leggermente divaricate per accoglierlo e il capo poggiato contro quella pila di cuscini che Rin si preoccupava sempre di preparare perché, sebbene impulsivo, voleva che quella notte fosse perfetta come tutte le altre e la sua puntigliosità rendeva così contento Nitori dal dover nascondere un sorriso compiaciuto davanti ad ogni piccolo gesto del compagno.
Percepì il bacino di Rin spingere verso il proprio, l'erezione pulsante contro il proprio retto e quel silenzio, quell'amabile silenzio che preannunciava l'atto che Aiichirou attendeva da tempo e che lo lasciava senza respiro sino al momento in cui Matsuoka si fece lentamente strada dentro di lui, centimetro per centimetro del suo corpo tempestato da sensazioni contrastanti, ora iniziale fastidio, ora intenso piacere, sapendo che Rin stesse provando le sue stesse emozioni, vivendo quel momento come se fosse la loro prima volta.
«Ai.»
Fu Rin a parlare, un affanno sommesso nel percepire il corpo dell'altro stringersi attorno a sé, avvolgendo in una morsa sensuale la propria intimità, percepita come una piacevole intrusione da parte del più piccolo; le loro labbra si incontrarono, le loro lingue si aggrovigliarono in un intreccio confuso di gemiti che morivano lì, bocca contro bocca e di braccia che si avvolgevano reciprocamente in abbracci intimi, affettuosi.

«Sei caldo.»
Mormorò Rin a pochi centimetri dal suo viso, osservando con le palpebre socchiuse il viso arrossato del compagno, le sue labbra rosse a formulare parole non ancora pronunciate e che Matsuoka cercava di prevedere, sebbene esse si tramutassero poco dopo in gemiti timidi e in ansimi che riecheggiavano nella stanza buia.
Il corpo del più piccolo fremette in brividi di piacere, percepì il sesso del Rosso premere ancora dentro di sè, sentendosi completato dalla sua forza, dalla sua gentilezza e dalla passione che trapelava ad ogni sua spinta, ad ogni movimento fattosi veloce dall'impulso di preservare quel piacere solo per loro, in un attimo che parve durare un'eternità, dopo una lunga settimana di impegni e di fatiche.
Aiichirou boccheggiava al ritmo serrato del compagno, all'affondare dentro di sé, non domandandosi più come facesse Rin a conoscere i punti delicati del suo corpo, ricercando il giusto oscillare per provocare piacere ad entrambi e per osservare Nitori ansimare il suo nome, avvolgendolo in un abbraccio che lo portava a dimenticare tutto il resto, per concentrarsi solamente sul tepore dei loro corpi e da quell'unione che non smetteva mai di stupirlo, nonostante il passare di tutti quegli anni.
«Rin,sono...»
Mancavano le parole, il corpo a farsi stretto attorno all'erezione pulsante del Rosso e le dita ad affondare ora nei suoi capelli vermigli, ora a riscendere lungo la sua schiena, premendo tanto dal percepire i muscoli ben sviluppati del compagno sotto il tocco dei polpastrelli.
Matsuoka ascoltò i suoi richiami, perdendosi in quei gemiti che parevano una qualche formula che permetteva ad entrambi di isolarsi e di affinare i sensi; l'aria pregna di passione era accompagnata dall'ingenuità delle espressioni di Aiichirou e bastò poco per vederlo sciogliersi sotto il più grande, abbandonandosi all'apice del piacere che ebbe la meglio su di sè che l'obbligò, involontariamente, a poggiarsi contro il materasso, il corpo ormai madido di sudore e Matsuoka a rallentare il ritmo, rispettando i suoi tempi di reazione.
«Sei...fantastico.» bisbigliò Rin, il fiato a mancargli e il basso ventre a portargli via le ultime energie, in ormai sconnessi e irrazionali movimenti che convinsero Aiichirou a preservare ancora un po' di lucidità perché quella notte fosse unica per entrambi e bisbigliando vicino al suo viso, attese che il Rosso raggiunse silenziosamente l'orgasmo e in pochi,silenziosi attimi, si riversò dentro di lui, lasciando che il proprio corpo scivolasse sopra il suo ormai allo stremo delle forze.


Gli ultimi minuti di quella notte passarono lentamente, solo i respiri a riecheggiare nella stanza, l'aria impregnata di quel rapporto appena conclusosi e ancora, come nelle ore precedenti, un filo di luce a penetrare prorompente dalla finestra socchiusa, mentre la lieve brezza si fece più fredda e i due si addormentarono così, senza abiti, stanchi, l'uno stretto all'altro.




 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: _Akimi