"Iza-nii," una voce pigola da dietro lo schienale del divano su cui Izaya è mollemente stravaccato "Ho la febbre."

Il ragazzino emette un lieve sbuffo e allontana lo sguardo dallo schermo del televisore, su cui stanno passando le immagini di un cartone per bambini. Volta la testa per scrutare le due bambine con un'espressione volutamente seccata dipinta in viso. Mairu e Kururi sono nella cornice della porta del soggiorno, avvolte sotto la stessa coperta e così vicine che i loro due corpicini sono quasi indistinguibili. Mairu ha gli occhi lucidi per la febbre, i capelli arruffati di chi ha passato la notte a rigirarsi -non che questo sia dovuto alla malattia, semplicemente quella bambina non è mai stata ferma in vita sua- e la guance arrossate. La vivacità del suo sguardo è lievemente smorzata dallo stordimento causato dalla temperatura alta, e le labbra sono screpolate e incurvate in una smorfia capricciosa. Sua sorella ha un aspetto migliore, ma non ci vorrà molto prima che venga contagiata da Mairu. Non che Izaya abbia intenzione di fare qualcosa a riguardo, dopotutto separarle è pressoché impossibile.

"Prendi dell'antinfiammatorio e tornate a letto"

"Ma Iza-nii, voglio che mi prepari un tè caldo! Non voglio stare a letto,"

"Voglio guardare la televisione."

Izaya si volta e torna a fissare lo schermo. "Il tè puoi prepararlo da sola, e se vuoi guarire presto devi riposare."

Kururi strofina il viso contro il collo della sorella, le prende la mano e indica la cucina con la testa "Andiamo". Mairu emette un piccolo sbuffo  prima di depositarle un bacio sul naso e incamminarsi verso l'altra stanza, il ritmo dei loro passi che si sincronizza sullo stesso ritmo senza che loro se ne rendano conto.

Izaya segue le figure impegnate ad inseguirsi nel rettangolo della televisione, consapevole che la sua tranquillità ha i minuti contati. Pochissimo tempo dopo, infatti, il suono di uno strillo e un tonfo raggiungono le sue orecchie, e, rassegnato, si decide ad alzarsi dal divano. In cucina trova Mairu seduta sul pavimento avvolta nella coperta e circondata da bustine di tè e tracce di zucchero. Kururi è accanto a lei, un lembo di coperta ancora stretto in mano; i cocci della zuccheriera sono sparsi sulle piastrelle, insieme alla scatola ormai vuota che conteneva le bustine. L'armadietto semi aperto e una sedia rovesciata completano la scena.

Izaya reprime il moto di ilarità alla vista dei due visetti preoccupati e forza i suoi lineamenti in un'espressione severa. "Mairu, alzati, e datemi una mano a pulire"

Kururi, senza lasciare la coperta, gli si accosta e gli circonda una gamba con il braccio sottile, appoggiando il lato del viso contro il fianco. "Scusa, fratellone."

Izaya ignora la sensazione del cuore che gli si gonfia nel petto, e allontana gentilmente la sorella. Poi si china in avanti, la prende da sotto le spalle per sollevarla da terra. Kururi immediatamente gli circonda il collo con le braccia, avvolgendogli i fianchi con le gambe e spingendo i piccoli talloni nella sua schiena con tanta forza che è quasi doloroso. "Vieni, Mairu." L'altra gemellina obbedisce, si alza in piedi pulendosi il didietro dei granelli di zucchero e afferra la mano che Izaya le sta porgendo. E' piccola, calda, leggermente sudata e ricambia la stretta quando il ragazzino le riporta entrambe in sala. La coperta striscia per terra e Mairu finisce quasi per inciamparci, se non fosse che la presa di Izaya la salva dal cadere. Le lascia entrambe sul divano, e Kururi prima di staccarsi lo tiene stretto per un secondo più del necessario e affonda il viso nell'incavo del suo collo.

Quando Izaya è di nuovo in cucina, le sorelle sono totalmente assorbite dal cartone animato. Sospirando, si mette in ginocchio e comincia a raccogliere lo zucchero versato e i cocci dal pavimento. Una volta pulito alla bell'e meglio, mette la teiera a bollire sul fornello e recupera un bicchiere e la confezione di antinfiammatorio dall'armadietto dei medicinali.

"Tieni, mandala giù con l'acqua"

"Ma la pastiglia è grossa!" Piagnucola Mairu, allontanando il viso dal bicchiere che Izaya le sta porgendo.

Izaya increspa la fronte. "Fai uno sforzo, dopo starai meglio."

"No, no, non riesco,"

"Iza-nii, dammela." La voce di Kururi interrompe le lamentele della gemella sul nascere, e Izaya automaticamente appoggia il bicchiere e la pastiglia nei piccoli palmi tesi. La bambina, tenendo il piccolo cilindro fra due dita, lo spinge delicatamente fra le labbra socchiuse della sorella, che si immobilizza all'istante, docile, poi avvicina le avvicina il bordo del bicchiere alla bocca e lo inclina leggermente per farle bere il sorso d'acqua necessario a inghiottire la medicina. Mairu chiude gli occhi e beve, si lascia sfuggire una piccola smorfia di fastidio ma non protesta ulteriormente. Izaya inarca un sopracciglio ma non commenta, si limita a riprendere il bicchiere mezzo vuoto con un cenno di ringraziamento diretto a Kururi.

Viene distratto dal fischio della teiera, perciò ritorna in cucina lasciandole ad accoccolarsi sotto l'onnipresente coperta. Quando è di ritorno, porta un vassoio con tre tazze piene di tè fumante, accolto dal cinguettio deliziato di Mairu. Con attenzione, lo appoggia sul kotatsu e porge le tazze alle bambine prima di sedersi e infilare le gambe sotto il basso tavolino, appoggiando la schiena al bordo del divano nello spazio fra le sorelle sedute, cercando di tenere i piedi al caldo. Le dita si arricciano intorno alla ceramica bollente, e sente le gemelle dietro di lui soffiare per evitare di scottarsi la lingua.

Mentre sorseggia tè seguendo distrattamente le immagini sulla televisione, una mano gli stringe delicata qualche ciocca di capelli, in una carezza un po' maldestra. "Grazie, Iza-nii" dice Mairu, picchiettandogli poi la nuca con il palmo aperto. Izaya soffia via il vapore dalla superficie della tazza, e alza un po' le spalle. "Basta che questo vi tenga tranquille per un po'." Mairu torna ad appoggiare la schiena al divano e mugugna soddisfatta.

Quando ormai la coperta del kotatsu comincia ad assorbire il calore del suo corpo, Izaya sente qualcosa premere sulla sua spalla, e voltando la testa vede che Kururi ha allungato un piede per appoggiarglielo addosso. Izaya la lascia fare, anche se ogni tanto la bambina, agitando il piede al tempo della musica del cartone, finisce per urtagli l'orecchio o la guancia.

Anche il pranzo, qualche ora dopo, viene consumato nelle medesime posizioni, Izaya che mangia lentamente il suo ramen istantaneo mentre le sorelle risucchiano rumorosamente gli spaghetti e ridacchiano alle battute della televisione. Dopo aver finito di mangiare, Izaya inizia a sentire le palpebre farsi pesanti, e più di una volta rischia di far ciondolare la testa di lato. Il tuo torpore non sfugge alle bambine, e Mairu commenta "Il fratellone sta per farsi un pisolino", mentre Kururi si allunga verso di lui e lo tira per la manica, chiamandolo "Iza-nii" e invitandolo a salire insieme a loro sul divano. Izaya reprime uno sbadiglio e striscia all'indietro per issarsi sull'imbottitura morbida, in mezzo alle sorelle. Mairu sistema distrattamente la coperta sulle sue gambe e appoggia la testa contro la sua spalle. Kururi emette un versetto soddisfatto e si sdraia per accoccolarsi con la testa sul suo grembo, infilandosi sotto il suo braccio. Izaya è un po' scomodo schiacciato in quel modo fra le due, ma lascia correre, appoggia la testa allo schienale e socchiude gli occhi, godendosi la tranquillità della casa. Non riesce veramente a dormire, tra la televisione, i commenti delle gemelle e Kururi che si contorce cercando una posizione confortevole sulle sue gambe troppo magre per essere comode, ma in qualche modo il pomeriggio sembra volare via in un lampo.

Quella sera, dopo che Izaya ha finito di sistemare la cucina e la sala dai resti dei pasti della giornata -ignorando deliberatamente il divano pieno di briciole di biscotti- entrando nella propria stanza trova Mairu e Kururi sedute sul suo letto, che si stanno aiutando a infilare il pigiama. Sospirando, Izaya gli si avvicina e raddrizza le camiciole messe al rovescio, prima di dire "Adesso vado a farmi una doccia, per quando ritorno vi voglio nel vostro letto addormentate."

"Ma Iza-nii!"

"Il più grande sono io, obbedisci" la rimbecca Izaya, voltando loro le spalle per dirigersi verso il bagno. Prima di uscire, vede Kururi che ha già cominciato a disfare le coperte, con tutte le intenzioni di infilarvicisi sotto.

"Non riuscirò mai a gestirle" borbotta fra sè e sè, sconsolato.

Quasi un'ora dopo, con la mezzanotte trascorsa da un mezzo, Izaya ritorna nella penombra della camera. La luce che filtra dalle tende illumina le teste scure delle sorella sul proprio cuscino, così vicine che i capelli sembrano intrecciati insieme. Izaya sbuffa la sua irritazione, e una volta vicino al letto solleva le coperte esponendo i corpi delle bambine alla frescura della notte. Le gemelle si svegliano di soprassalto, mugugnando in coro la loro disapprovazione "Ehi!"

"Spostatevi un po', su."

Giurerebbe di aver sentito Kururi fare le fusa. Cercando di non schiacciarle, Izaya si arrampica sul letto e si sdraia fra loro, a pancia in su. Subito, le bambine gli strisciano addosso e si prendono la mano, intrecciando le dita sopra il suo petto. Con un gesto seccato, Izaya circonda i loro corpi con le braccia, intimando loro di stare ferme e di lasciarlo dormire in pace, se volevano restare nel suo letto. Annuendo, Mairu e Kururi sbadigliano simultaneamente e si acquietano, i loro respiri che si sincronizzano mentre scivolano di nuovo nel sonno. "Buonanotte, Iza-nii"

"...Buonanotte Mairu, buonanotte Kururi"

Izaya chiude gli occhi.

Sa che l'indomani si risveglierò inevitabilmente coperto del moccio di Mairu.

Che difficilmente questa lo risparmierà dei calci e pugni e gomitate che è solita tirare mentre dorme.

Che è possibile che muoia soffocato nel sonno, se Kururi non sposta un po' il comunque consistente peso del suo corpicino di bambina dal suo petto.

Che finiranno per ammalarsi tutti e tre, e dovrà essere lui ad occuparsene.

Forse è l'ora tarda, forse è la notte che gli ispira quell'inusuale sentimento di tranquillità, forse è respiro che Mairu soffia dalla bocca perché ha il naso chiuso -sta già sbavando- forse è la mano tiepida di Kururi sul suo collo, proprio sopra la vena pulsante, forse è il tepore piacevole dei loro corpi intrecciati che si accumula sotto la coperta, ma Izaya davvero non riesce a trovare un motivo per sentirsi infastidito da quella situazione.

NOTE:

Non so scegliere dei titoli decenti, ok?

Io nclpf con i fratelli Orihara, li shippo da morire (sono una persona bruttissima, sì) (non che ci siano illusioni incestuose in questo capitolo, eh, sia chiaro) e mi ispirano fluff a palate perché sono cresciuti praticamente da soli e quindi hanno bisogno di tanto amore.

Prima di scrivere ho letto la wikia di Mairu e Kururi, e praticamente questa OS è ambientata prima che si giochino ai dadi quali personalità impersonare, quindi diciamo che hanno circa 4-5 anni mentre Izaya ne ha, boh, meno di quindici, suppongo. Poi, visto che c’è scritto che Kururi sembra quella più affezionata ad Izaya, l’ho resa un orsetto coccoloso e affamato di contatto fisico. Sorry not sorry.

In pratica volevo solo scrivere degli Orihara uno sopra l’altro nello scenario più carino che potessi inventarmi nient’altro. E’ assolutamente puro e gratuito fluff.

DEVO PURE CONSOLARMI IN QUALCHE MODO DELLA FINE IMMINENTE DI DURARARA, OK?

Grazie a chi passerà di qua, fatemi sapere se vi è piaciuta <3

Amberle