Vaga leggera la mano sulla tela,
gesti come pugnalate segnano senza tregua il candido bianco,
lasciandone poche tracce, piccoli scorci di speranza contornano i margini della disperata superficie.
Come una malata soddisfazione lascio consolare le notti insonni dai notturni colori che affollano
l' infinito tempo.
Parigi, oggi come nel suo eclatante passato, capitale della malinconia
vissuta da artisti maledetti, caduti in peccato e consumati dal loro genio.
Contemplata per i suoi romantici scorci.
Divenuta ossessione.
Vagano invano demoni di un' era distante.
Impalpabili, senza ombra atteaversano il mio essere,
mi lascio inebriare dal loro dolore,
donandogli forma
fino a lasciarne trasparire la nuda interioritą.
Fatalmente distante da ogni legame,
mi lascio cullare dalla solitudine del silenzio.
L' essenza della Veritą.
Ho creduto un tempo, evanescente come una lacrima
ritrovando con la desolante consapevolezza
che un' emozione
mai potrą essere la Cura dell' essere umano.
Dolce menzogna,
Pura illusione.