25/03/2016
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Litleidi
Litleidi
«Inizierà presto?»
La ragazza osservava il cielo impaziente, con gli occhi che già brillavano ancora prima che lo spettacolo iniziasse; stava appoggiata con i gomiti alla ringhiera del centro spaziale, la scollatura della maglietta che lasciava ben poco all’immaginazione- e Norman dovette raccogliere molto del suo autocontrollo per tenere gli occhi sul suo bel viso!
Sorrise e allungò timidamente una mano per stringere quella della fidanzata. «Presto, te lo prometto» le disse, alzando a sua volta lo sguardo verso la volta celeste. Le strinse le dita tra le sue, irrequieto, come se l’attesa lo rendesse particolarmente nervoso.
Caroline si sollevò e appoggiò la testa sulla spalla del giovane, in attesa, mentre il povero Slakoth, aggrappato a sua volta sulla ringhiera, sbadigliava copiosamente emettendo strani versi.
«Slakoth, non ti vorrai addormentare prima di un così grande spettacolo?»
Il Pokémon rispose con un nuovo sbadiglio. Cosa poteva importare, a lui, delle Litleidi? Dopotutto era solo un evento straordinario che accadeva ogni dodici anni, e loro erano riusciti ad avere dei rari biglietti per dei posti speciali… insomma, c’era bisogno di esaltarsi tanto? Ah, questi strani umani!
«Norman! Norman, guarda, guarda!» la ragazza strinse ancora più forte la mano del suo accompagnatore, alzando l’altro braccio per indicare una stella che però era già sparita quando l’altro alzò gli occhi al cielo per vederla.
Nessun problema: presto, alla meteorite solitaria, ne seguirono molte, moltissime altre; in poco tempo il cielo fu pieno di stelle cadenti, tanto che se Norman avesse potuto esprimere un desiderio per ognuna di esse probabilmente sarebbe diventato l’uomo più felice della Terra. In realtà, però, l’unico desiderio che voleva essere esaudito, in quel momento, era un altro.
«Caroline…»
«Sì?» domandò l’altra, distrattamente, ancora persa a fissare il cielo con un’espressione trasognata.
Il fidanzato le lasciò dolcemente la mano, per frugare nelle tasche alla ricerca di qualcosa; non ci mise molto a trovarla, e quando se la ritrovò tra le mani non perse tempo e si mise in ginocchio accanto alla giovane.
«Ma… Norman, che fai…?»
«Caroline…» il giovane Capopalestra aprì la scatolina di velluto, e in quel momento l’anellino che la ragazza vide sembrò più brillante di tutte le stelle che ancora non avevano smesso di cadere.
«Caroline, vuoi sposarmi?»
La castana si coprì la bocca con le mani, incapace di trattenere le lacrime. «Io…» si limitò ad annuire, incapace di pronunciare parola e gli saltò al collo, ridendo e piangendo allo stesso tempo. «Sì! Sì, sì, sì, ti voglio sposare!»
Slakoth li fissò dal suo posticino e per un attimo parve quasi sorridere: ecco, era questo che lui definiva un vero spettacolo. Fece un ultimo sbadiglio, prima di crollare addormentato con un’espressione beata sul muso.
Angolo Ottuso(?)
Devo essere folle. Devo smettere di iniziare raccolte. Ma è più forte di me.
E nulla, era da un po' che volevo fare questa cosuccia; avverto subito però che gli aggiornamenti saranno un po'-ma che dico?- saranno OSCENAMENTE irregolari; e spesso ciò significa "la sua velocità di aggiornamento è pari a quella di uno Slowpoke". Mi dispiace :(
Metto l'avvertimento OOC perché con alcuni personaggi non so bene come comportarmi ^^" ecco...con loro, per esempio. Dato che sono anche già sposati mi riesce più difficile immaginarmeli da fidanzatini xP Il capitolo è ispirato a quello che la madre del personaggio dice in RO e ZA, ossia che lei e suo padre hanno già assistito allo spettacolo delle Litleidi (mi sono pure ricordata il nome della pioggia di meteoriti, MI SENTO POTENTE).
E questo angolo sta diventando più lungo dell'intera storia...
Beh, spero comunque che questa cosina vi sia piaciuta almeno un pochinoinoino~ ciao ciao! <3