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Autore: pandafiore    26/03/2016    4 recensioni
~OneShot
Dal testo:
"Ma poi arrivò quel giorno, il 26 Marzo, il fatidico 26 Marzo.
Quel giorno Peeta Mellark conobbe il Sole. Quel giorno il Sole conobbe Peeta Mellark.
E la gente si domandò se, per caso, non fossero gemelli."
~Dedicato a katniss03 (la mia dolce, dolcissima Majla) che, assieme a me (e al nostro ipotetico bellissimo Peeta:D) oggi fa gli anni. Auguri, tesoro mio:***
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One-Shot

~L'invidia del Sole


I suoi occhi erano blu.
Ma non di certo di quel blu convenzionale, che possiamo ritrovare in molte altre persone.
No, gli occhi di Peeta Mellark erano semplicemente diversi dal solito, esprimevano quella dolcezza rarissima, che oramai non si trova più in nessuno; i suoi occhi erano due Lapislazzuli.
Il Lapislazzuli, quella pietra blu, bellissima, con striature dorate, che risaltano sulla soavità del blu oltremare — ed è questo che erano gli occhi di Peeta, un delizioso cocktail d'oro e blu notte, nel quale Katniss si immergeva solo per perdersi —.
Quando il Sole, senza volerlo, rimbalzava su quelle sue iridi, si sentiva inferiore, più buio di quel ragazzo dalla chioma dorata; il Sole! Il Sole che mai, mai avrebbe creduto di poter essere oscurato da qualcuno, fino a quando non conobbe Peeta Mellark.
Gliel'avevano detto, al Sole, di stare attento, perchè un giorno avrebbe incontrato qualcuno che lo avrebbe eclissato... glielo avevano detto le stelle! Gli sussurrarono giorno e notte di stare in allerta, che una nuova luce stava fiorendo.
Ma egli: "Che baggianate!" esclamava "Nessuno riuscirà a superare la mia luce!"
Ma poi arrivò quel giorno, il 26 Marzo, il fatidico 26 Marzo.
Quel giorno Peeta Mellark conobbe il Sole. Quel giorno il Sole conobbe Peeta Mellark. E la gente si domandò se, per caso, non fossero gemelli.

*

Poi arrivò la tortura.
Poi arrivò Capitol City.
E quel Sole si spense.
No, non il Sole alto nel cielo, quello che ci riscalda la pelle ogni giorno; no, quello rimase lì.
Fu quell'altro ad andarsene, Peeta Mellark, il Sole che scaldava il cuore. Il Sole che ti leggeva dentro. Il Sole che, nonostante le nuvole e la pioggia, riusciva ad illuminare qualsiasi cosa lo circondasse.
L'unico Sole che non doveva spegnersi... si spense.
E a suo fratello, quello che lo attendeva lassù, in alto nel cielo, non parve vero di ritornare ritto ritto sulla scena. Egocentrico, traditore! Abbandonò Peeta Mellark tra quattro pareti e mille torture. Lo abbandonò come si abbandona un attrezzo vecchio, usurato, fuori moda, che ormai non si vuol più; o, più semplicemente, lo abbandonò per la palese invidia che nutriva nei suoi confronti.
Il Sole, difatti, si rese conto che finalmente poteva dominare sulla scena, poteva tornare ad essere il più amato e il più desiderato, ora che Peeta Mellark — e i suoi occhi di cielo — non c'erano più.
Peccato che questo trionfo durò ben poco, nella vita del nostro povero corpo celeste; la bontà del ragazzo, infatti, andava ben oltre l'immaginabile, e presto sarebbe tornato da lei, la donna che gli permetteva di essere un Sole.

*

Quando uscì però, Peeta Mellark non era più un Sole, bensì una stella, caduta dal cielo.
Si era spento e ci sarebbero voluti mesi, ma che dico, anni per poterlo riaccendere!
Eppure lei ce la fece.
Lei, che tutti la davano per pazza.
Lei, simbolo di forza e ribellione, ormai consunta e logorata dai ricordi.
Lei, che ormai era spacciata, come nei suoi incubi.
Lei, Katniss Everdeen, riuscì a riappiccare quel fuoco che animava il cuore del povero Peeta Mellark.
E vi starete chiedendo, miei cari lettori, come fece, come diavolo ha potuto lei — pazza isterica segregata sola in una casa — dare la scintilla affinché quella stella tornasse ad essere come un tempo.
Beh, semplicemente Katniss Everdeen fu se stessa.
Si tolse la maschera di durezza e compostezza che la caratterizzava da tanti, troppi anni, e crollò nelle braccia di Peeta Mellark.
E fu proprio quando lui la ebbe tra le mani, quando poté nuovamente accarezzarle la schiena, districarle la treccia, senza più farle del male... fu proprio allora che Peeta Mellark tornò a brillare.
E tornò, ancora una volta, ad oscurare il Sole.
Perché quel traditore, che lo aveva abbandonato alle mani di psicopatici, tra quattro luride pareti, ora doveva pagare.
E come fare per farla pagare al Sole?
Semplice, brillare più di esso.
E in questo, Peeta Mellark, era dannatamente bravo.

   
 
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